07 novembre 20, 19:21 | #33 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-12-2009 Residenza: Turriaco (GO)
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Confermo! Tempo fa ho costruito un veleggiatore con motore elettrico sui 2,5 m di apertura, tipo Horten cioè freccia di 20° e niente direzionali. Per riprodurre la distribuzione della portanza a campana ho lavorato sia sullo svergolamento aerodinamico che geometrico. All'attacco ho usato un Eppler al 10% di spessore non reflex che si evolveva al 45% dell'apertura in un altro Eppler al 9% di spessore sempre non reflex. Dal 45% all'estremità dell'ala, il profilo si evolveva in biconvesso simmetrico al 10% con un incidenza negativa di 7°, la variazione di incidenza non era costante ma seguiva una curva. Le superfici di comando erano costituite dai soli alettoni con movimento differenziale inverso, più movimento in giù meno in su, CG al 20%. Con uno Speed 500 ridotto 1:3, elica monopala D.310 passo 215, batterie 6 celle da 1700 mA l'autonomia senza termiche sfiorava i 40 minuti! Stabilità e manovrabilità come un modello normale. Edi |
07 novembre 20, 19:56 | #34 (permalink) Top |
User Data registr.: 14-02-2006 Residenza: provincia VT
Messaggi: 3.672
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mah...Il brevetto in genere prevede una soluzione produttiva o industriale o operativa...alle perse un profilo (..ma mi sa che gia' non e' brevetto vero e proprio..) Cosa avrebbe brevettato di preciso la NASA..? (..se e' brevettato, si puo' usare ad uso proprio, ma non se ne puo' trarre profitto..quindi non e' vietato l'utilizzo a scopi personali) |
07 novembre 20, 20:18 | #35 (permalink) Top |
User Data registr.: 14-02-2006 Residenza: provincia VT
Messaggi: 3.672
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Aggiunta... La classica teoria aerodinamica, prevede che la distribuzione ideale, sia ellittica...e molti sono scettici riguardo la distribuzione a campana...che secondo questi e' piu' una questione filosofica e fenomenologica..(cioe' non riusciamo a fare di meglio, per cui vuol dire che non si puo' fare meglio..) Ogni progettista di ali volanti che nella storia si e' distinto aveva la sua filosofia di progettazione...i piu' non sono noti...si sa qcosa degli Horten, qcosa di Northrop, ma di Lippisch o degli inglesi poco o nulla (questi ultimi agli inizi non hanno avuto grandi successi..) Ma degli Horten, son convinto che si sa qcosa, perche' gli alleati han messo le mani su parecchi loro aerei... Il tutt'ala del futuro lo ha propugnato Northrop..ma richiede elettronica di grande rapidita' ed e' destinato per i tempi futuri... Personalmente non sono sicurissimo, che il modo di virare del B2 sia di pubblico dominio... |
07 novembre 20, 21:08 | #36 (permalink) Top | |
Gran Decapo Data registr.: 18-03-2007
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| Citazione:
Certo che siamo un bel po' fuori tema. | |
08 novembre 20, 15:41 | #39 (permalink) Top | |
User Data registr.: 19-07-2016
Messaggi: 222
| Citazione:
fabionet 31 non è stato preciso nella pianta del suo tuttala, scrivendo corda alla radice 600 mm, apertura alare 4m, corda della sezione centrale 1000 mm. La corda della sezione centrale potrebbe essere la lunghezza di una "pseudofusoliera", intesa come prolungamento del muso oppure come un arretramento della coda. Diciamo come la coda di alcuni tuttala Horten, dando per scontato che in questo "thread" si tratti di tuttala proprio senza coda, o meglio assolutamente senza derive. Dal mio punto di vista, se il tuttala non ha derive, deve essere a freccia positiva. Che poi in pianta la semiala sia rastremata è un elemento di incertezza non trascurabile. Poniamo una rastremazione costante, con una corda di estremità (tip) 400 mm, il che comporterebbe un allungamento alare circa 8. Saremmo comunque lontani dall'allungamento dei tuttala Prandtl-D della NASA, che perlopiù usano la distribuzione a campana della portanza distribuita su fortissimi allungamenti, quindi con elevate efficienze aerodinamiche, oltre all'utilizzo della "proverse yaw" nelle virate. Per le tips dei Prandtl-D vedere: Prandtl-D tip - NASA Preliminary Research Aerodynamic Design To Lower Drag (prandtl-d-tip-ns) e numerosi altri links inerenti NASA Preliminary Research Aerodynamic Design To Lower Drag (prandtl-d-tip-ns). Personalmente ritengo però che per un aeromodello tuttala di impiego amatoriale un profilo valga l'altro. In questo senso Edima ci ha dato una risposta esemplare. Tutto sta vedere cosa fscussat si aspetta dal suo "drone" tuttala, oppure fabionet 31 si aspetterebbe dal suo tuttala non meglio sopra precisato: potrebbe essere un veleggiatore, un motoaliante, uno "tzagi", un "polistirali", etc.. Penso che si possa anche desiderare un FPV (First Person View), o forse addirittura un APR (aeromobile a pilotaggio remoto), ma non penso che si voglia fare una copia del sistema di guida di un B2 Spirit. Ogni tipologia di tuttala va ottimizzata per l'impiego desiderato. | |
08 novembre 20, 17:23 | #40 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-05-2009
Messaggi: 2.776
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Che abbiamo brevettato qualcosa a me risulta nuova in quanto la cosa sarebbe invece in realtà nota dagli anni 30 (quindi quasi 100 anni?) in virtù di quello che lo stesso Prandtl aveva scritto. Quindi direi che a livello "normativo", alla faccia della cosiddetta anteriorità ci sarebbe. Costruire una distribuzione di profili che generino una curva a campana della portanza (quella "corretta" avrebbe funzione seno alla terza. Evitare commenti volgari) non è così difficile: anche io pensavo che lo fosse, all'inizio, prima di scornarmi con il problema ma poi, una volta capita l'antifona il gioco è fatto. La cosa difficile è piuttosto scegliere o progettare il profilo alla radice in modo tale che, al coefficiente di portanza di progetto, la curva di momento totale dell'ala abbia pendenza negativa (modello stabile e controllabile) e non nulla o addirittura positiva. IMHO si deve andare per tentavi lavorando con programmi tipo XFLR. Se avete a disposizione dei CNC per tagliare centine vi potete sbizzarrire a costruire tuttala a freccia i quali voleranno probabilmente magnificamente. Esiste anche un metodo "empirico" per tagliare a filo caldo la semiala in espnaso o estruso in modo tale che, a taglio finito, sia già svergolata a "banana" con la funzione giusta. Occorre torcere il panetto di polistirolo con delle "tacchie" poste sotto lo stesso in ben determinati punti. Poi si taglia e, finita questa operazione, rimuovendo le "tacchie" l'ala si dovrebbe "rilassare" prendendo la forma giusta con lo svergolamento corretto (sia aerodinamico che geometrico). Io ci ho pensato in teoria e secondo me la cosa funziona sul piano "ideale" ma non in quello pratico in quanto ritengo che l'espanso o l'estruso, per quanto "floppo", secondo me non si torce abbastanza (senza rompersi) oppure prima di arrivare a farlo si crepa. Però gli americani sostengono di aver provato e che il metodo funziona. Ultima modifica di Personal Jesus : 08 novembre 20 alle ore 17:26 |
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