calypso aviomodelli ricostruzione

[prof.capo]

Originalmente inviato da gianfry2866

allora iniziamo dalla parte piu' facile............

semiala dx...dalle foto spero si veda bene ..cmq alettone mancante ed evidente ammaccatura estremita' alare..

come procedere???? spero in qualche consiglio grazie

Io, più semplicemente, taglierei col bisturi copertura e polistirolo disegnando un bel rettangolino un po' più grande dell'ammaccatura. Asporterei il rettangolo per 8-10 millimetri e preparerei un rettangolo di balsa della stessa misura da incollare nel punto svuotato con vinilica o epossidica. Poi andrei con blocchetto di cartavetro a pareggiare il profilo. Per piccole imperfezioni un po' di stucco Nuvola o di ottimo stucco da muro. È' il sistema che uso quando il modello prende qualche botta sul l'ala. Lo stesso farei per altre piccole ammaccature che si intravedono in foto.
La balsa e' una risorsa unica e si modella come la cera Pongo. Perché complicarsi la vita con resine impossibili da carteggiare???

Meglio ancora , potendo, sarebbe riesumare una tecnica in auge al tempo per alleggerire un po' le ali in polistirolo : praticare degli alleggerimenti a simulare un ala centinata, estesi fino ad 1/3 - 1/2 dell'apertura partendo dal terminale verso il centro,nella parte posteriore del profilo come se l'ala avesse un D-box.
Ovviamente asportando copertura e polistirolo, lasciando solo delle "false centine" spesse un cm.
E poi ricoprire con termoretraibile l'ala intera.
Due piccioni con una fava, in questo caso.

Originalmente inviato da angelfly

Non credo che si possa rivestire il duraflex col termoretraibile. Io non ho mai provato e mi piacerebbe sapere se qualcuno lo ha fatto.

se intendi quella porcheria bianca sulle ali, ho rivestito tanti anni fa le ali del Victor con solarfilm. Attacca e viene pure bene, a patto di sfogare bene le bolle durante il rivestimento. Pero' credo che il duraflex sia invece il materiale usato per le fusoliere, sul quale i termoretraibili sono la peggior idea possibile per la finitura. Quello delle ali è un'altra cosa, sembra un impasto.

[angelfly]

Originalmente inviato da simone76

se intendi quella porcheria bianca sulle ali, ho rivestito tanti anni fa le ali del Victor con solarfilm. Attacca e viene pure bene, a patto di sfogare bene le bolle durante il rivestimento. Pero' credo che il duraflex sia invece il materiale usato per le fusoliere, sul quale i termoretraibili sono la peggior idea possibile per la finitura. Quello delle ali è un'altra cosa, sembra un impasto.

Si intendo quella porcheria bianca. Grazie per avermi raccontato la tua esperienza. A questo punto farò una prova, non con solarfilm, ma con il super monokote. Starò attento alle bolle.
Per quanto riguarda il duraflex, in effetti sulla scatola c'è scritto che la fusoliera è in duraflex ma a me sembra che sia dello stesso materiale usato per lo Jupiter, Ready e compagni. Leggendo quà e là avevo scoperto che per duraflex si intendeva la copertura dell'ala del Calypso, ma ora non riesco a trovare l'articolo. Me lo sarò sognato ?

ciao a tutti

Originalmente inviato da angelfly

Me lo sarò sognato ?

No, uno ha detto la cazzata e gli altri dietro a pecora.
Duraflex è un marchio registrato da Mytex Polymers

Thermoplastic compounds, namely, polyolefin resins used in the automotive industry, heavy truck industry, and transportation markets for interior trim, bumper facia, instrument panel retainers, and the like

il materiale dei paraurti delle auto
credo anch'io che sia un parente molto stretto dell'ABS.

[icarus64]

Si, il Duraflex è assai simile all'ABS ma a differenza di questo è molto più flessibile e resistente agli urti, inoltre non cristallizza alle basse temperature. da quanto scrive Simone si evince che nell'ultimo periodo Castellani utilizzava questa copertura per le ali, che forse viene erroneamente definita Duraflex, ma in realta potrebbe esser un qualcosa a base di cellulosa. Sia le ali del mio Calypso così come quelle di tutti gli altri Aviomodelli che ebbi negli anni '80 erano ricoperte di Obeche. Può darsi che abbiano abbandonato questa ottima copertura a causa degli alti costi. Una curiosità: Nel laboratorio del mio amico che costruisce ULM c'è tanto laminato di Okumè, un tipo di legno che si utilizza per ricoprire le ali degli aeroplani; dite che potrebbe andar bene per quelle degli aeromodelli, o risulterebbe troppo pesante?

Originalmente inviato da icarus64

si evince che nell'ultimo periodo Castellani utilizzava questa copertura per le ali

Dubito, credo sia una "innovazione" successiva alla cessione dell'azienda.

[icarus64]

Originalmente inviato da simone76

Dubito, credo sia una "innovazione" successiva alla cessione dell'azienda.

Ahh, quindi ti riferisci a quelli commercializzati dalla Mantua? Ho una voglia di prendermi il loro Kosmo IV.. quello che ha le ali rivestite con questo materiale.

Non so quando avvenne la cessione, ma nel 1994 acquistai un Rondone ed aveva l'ala rivestita di uno strato sottilissimo di questo materiale.( oltre che essere svergolata ).
Comunque il modello andava benissimo ed aveva prestazioni superiori alla sua stessa struttura, ed infatti dopo poco le sedi delle baionette uscirono dal ventre delle semiali...mi procurai l'ala di ricambio e questa volta era rivestita di uno strato di balsa sottile accoppiato col solito duraflex, evidentemente una correzione di tiro...
Castellani ha sempre avuto il pregio di progettare ottimi modelli ma molto spesso di realizzarli, nel tentativo di ridurre i costi, con materiali penalizzanti sia per peso che per durata..

[tennean1]

Originalmente inviato da angelfly

Concordo al 95 % con quello che hai scritto. Per il resto ho una riflessione da fare. Modelli come il Kosmo non sono materiale da principianti che magari iniziando nel nostro hobby hanno la necessità di costruire un "magazzino" di base con spese continue che ti mandano fuori budget. Per loro il modello su cui imparare deve essere il più economico possibile. Generalmente sono modelli ad ala alta che vivacchiano in cielo a bassa velocità sputando fumo.
Ma se torniamo al Kosmo dobbiamo pensare ad un modellista esperto e malato di F3A, che non è una grave malattia, ma dalla quale non si guarisce.
Ora se io voglio un modello come il Kosmo e sento che la Mantua vende l'ultima versione a € 120, non la prendo nemmeno in considerazione. Un buon modello F3A, vintage, con fusoliera in vetroresina ed ala in legno (o polistirolo con sopra balsa o obece) non può costare meno di € 250-350. Io ho comprato con soddisfazione un Galaxy dall 'amico Giustozzi, ma un una scatola così fatta è riservata ad un destinatario molto esperto (se preferisci patito come noi) per via del fatto che c'è molto da costruire e ci vuole anche sperienza e spazio per lavorare. Saranno in pochi a comperarla ! Servirebbe un AFR dove più che costruire si assembla...devo andare mi chiamano per il pranzo.

ciao a tutti

Purtroppo i numeri, le capacità commerciali e imprenditoriali non giocano a nostro favore.

Negli USA hanno fatto esattamente quanto dici: il Phoenix 7 e il Dirty Birdy ora riproposti in versione ARF sono esattamente la cartina di tornasole delle differenze modellistiche attraverso l'oceano.

Saluti
Andrea