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Vecchio 27 luglio 23, 18:47   #11 (permalink)  Top
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Chissà perché...ma non me le vede...Riesce a salvarle, ma aprendole sono completamente sgranate e non ci si distingue molto.
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Vecchio 27 luglio 23, 19:18   #12 (permalink)  Top
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Simpatico il nonno, sicuramente un bel mattacchione
Si, era un personaggio ineguagliabile, e talvolta partiva con racconti anche fiabeschi...un'altra, possibile balla che mi aveva raccontato, che, portando l'apparecchio acustico, da bimbo gli chiedevo cosa fosse, e mi rispondeva che era per una parziale sordità ad un orecchio, causata dagli scoppi delle bombe di profondità in una delle missioni col sottomarino.
Dopo diversi anni, altri parenti hanno contraddetto completamente la causa della sordità (..causata da otite in età adolescenziale..)...Un giorno, prima o poi toccherà inseguire la verità...Il suo ruolo a bordo era di timoniere, ma non saprei come funzionava nei sommergibili, se c'era la classica ruota con i pomoli o che altro... non ho mai pensato di chiederglielo...ma in sostanza mi e' sembrato di capire che l'unità su cui era imbarcato, effettuava missioni non prettamente belliche, nell'ambito del mare nostrum (..per questo si era salvato...a differenza del 75-80% dei sommergibili in genere, che indipendentemente da nazionalità e tipologia, per diversi motivi bellicamente più cruenti, sono andati a fondo..)
Delle tante avventure e aneddoti di mare che mi raccontava ne ricordo due o tre, ma casomai se ne parlerà prossimamente.

Ultima modifica di giocavik : 27 luglio 23 alle ore 19:23
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Vecchio 27 luglio 23, 20:05   #13 (permalink)  Top
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Si, era un personaggio ineguagliabile, e talvolta partiva con racconti anche fiabeschi...un'altra, possibile balla che mi aveva raccontato, che, portando l'apparecchio acustico, da bimbo gli chiedevo cosa fosse, e mi rispondeva che era per una parziale sordità ad un orecchio, causata dagli scoppi delle bombe di profondità in una delle missioni col sottomarino.
Dopo diversi anni, altri parenti hanno contraddetto completamente la causa della sordità (..causata da otite in età adolescenziale..)...Un giorno, prima o poi toccherà inseguire la verità...Il suo ruolo a bordo era di timoniere, ma non saprei come funzionava nei sommergibili, se c'era la classica ruota con i pomoli o che altro... non ho mai pensato di chiederglielo...ma in sostanza mi e' sembrato di capire che l'unità su cui era imbarcato, effettuava missioni non prettamente belliche,trasporto materiali ? nell'ambito del mare nostrum (..per questo si era salvato...a differenza del 75-80% dei sommergibili in genere, che indipendentemente da nazionalità e tipologia, per diversi motivi bellicamente più cruenti, sono andati a fondo..)
Delle tante avventure e aneddoti di mare che mi raccontava ne ricordo due o tre, ma casomai se ne parlerà prossimamente.
Aspetto, grazie

P.S. conosci il nome dell'unità su cui ha prestato servizio ?
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Se è vero che il denaro parla, l'unica cosa che gli ho sentito dire è «addio»
(dal film Analisi di un delitto)
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Vecchio 28 luglio 23, 16:05   #14 (permalink)  Top
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Invio le foto della macchina a vapore WILESCO che ho intenzione di utilizzare
Grazie ancora
Ciao, non mi apre le immagini, comunque potresti utilizzare 2 servocomandi, uno per variare il regime di rotazione aumentando/diminuendo il flusso del vapore.

L'altro per azionare la marcia indietro, in breve; due ingranaggi uno di fronte all'altro, il terzo che è collegato alla macchina viene azionato dal servo che lo fa scorrere ed impegna uno o l'altro invertendo il senso di rotazione dell'asse elica.

Devo cercare un disegno che avevo fatto in passato, appena lo trovo te lo posto.

Per quanto riguarda la marcia indietro utilizzando il timone come invertitore di flusso, nutro seri dubbi, almeno per quanto riguarda una nave in scala 1:1.

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Vecchio 28 luglio 23, 17:42   #15 (permalink)  Top
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Ciao, non mi apre le immagini, comunque potresti utilizzare 2 servocomandi, uno per variare il regime di rotazione aumentando/diminuendo il flusso del vapore.

L'altro per azionare la marcia indietro, in breve; due ingranaggi uno di fronte all'altro, il terzo che è collegato alla macchina viene azionato dal servo che lo fa scorrere ed impegna uno o l'altro invertendo il senso di rotazione dell'asse elica.

Devo cercare un disegno che avevo fatto in passato, appena lo trovo te lo posto.

Per quanto riguarda la marcia indietro utilizzando il timone come invertitore di flusso, nutro seri dubbi, almeno per quanto riguarda una nave in scala 1:1.

Chiedo umilmente scusa, ho scritto una inesattezza riguardo l'inversione di marcia; in realtà, l'ingranaggio conduttore (collegato alla macchina), è fisso, sono gli altri due (condotti) che sono scorrevoli sullo stesso asse e si impegnano a seconda del comando impartito.
Grossomodo come l'invertitore di marcia nei piccoli fuoribordo (25 HP) basta cercare uno spaccato del piede all'interno del quale, c'è il meccanismo.

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Vecchio 29 luglio 23, 08:55   #16 (permalink)  Top
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Dunque, per la macchina a vapore in questione, basta chiedere Wilesco D52 immagini a Googe ed esce di tutto, anche le istruzioni in inglese, da cui si evince che il cassetto di distribuzione c'è eccome, e ci si deve inserire l'olio di lubrificazione e fa anche da scarico del vapore.
La eventuale valvola di parzializzazione intermedia può essere una soluzione interessante per dosare il gas in modo semplice, ma bisognerà sempre sincerarsi che la valvola di sicurezza sulla caldaia sia sempre efficiente, perché con tale metodo, quando si riduce motore, senza diminuire la fiamma, il vapore e la pressione non potranno che aumentare, e inoltre, non si risparmia combustibile.
Da progetto sembra previsto un fornello per l'uso di combustibile tipo "esbit", che e' un noto combustibile solido in zollette, ad uso campeggio, la cui peculiarità e' che non produce nerofumo, quindi non sporca, e che affermavano che con una pasticca si riesce a portare ad ebollizione un litro d'acqua.
Ad oggi potrebbe essere non facile da reperire.
L'unico clone che ho visto era nelle razioni k militari, le cui pasticche per il fornello in dotazione erano quadrate, circa il doppio di una 'esbit'.
Per la retromarcia, suggerirei di lasciare perdere per semplicità e di pensarci successivamente dopo verifica che non funzioni col solo timone.
Non ho guardato il peso totale dell'impianto motore, con carico d'acqua, che darebbe indicazioni sulle dimensioni della barchetta.
Su che tipologia di scafo si pensava di montare il tutto..?
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Vecchio 29 luglio 23, 09:21   #17 (permalink)  Top
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Purtroppo no...poche volte gli altri famigli resistevano ai racconti delle storie di mare...e quando eravamo soli il racconto divergeva sulla piovra gigante o sui duelli col pesce sega, (con cui il sottomarino poteva competere grazie al rostro anteriore taglia cavi...).
Non penso che fosse per dileggio, ma per tener viva l'attenzione di un bimbo di cinque/sei anni mescolando realtà e fantasia con racconti a la Jules Verne.
Di storie forse più realistiche una era riguardo la cattura di un sottomarino inglese nel mare piccolo di Taranto, di cui era stata impedita la fuga ponendosi di traverso all'unico ingresso/uscita (..?..non ci sono mai stato..) e in considerazione che il fondale non supera i 15 m in tutto il bacino, gli mandarono i sommozzatori di bordo a 'bussare' sullo scafo intimandogli la resa prima di attaccarvi cariche esplosive, risolto con l'emersione e la resa del sottomarino avversario.
Però una tale impresa dovrebbe essere riportata negli annali bellici, da cui si potrebbe risalire anche all'unità di appartenenza, ma ad una ricerca superficiale, non ho trovato traccia di questo evento...
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Vecchio 31 luglio 23, 20:36   #18 (permalink)  Top
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Purtroppo no...poche volte gli altri famigli resistevano ai racconti delle storie di mare...e quando eravamo soli il racconto divergeva sulla piovra gigante o sui duelli col pesce sega, (con cui il sottomarino poteva competere grazie al rostro anteriore taglia cavi...).
Non penso che fosse per dileggio, ma per tener viva l'attenzione di un bimbo di cinque/sei anni mescolando realtà e fantasia con racconti a la Jules Verne.
Di storie forse più realistiche una era riguardo la cattura di un sottomarino inglese nel mare piccolo di Taranto, di cui era stata impedita la fuga ponendosi di traverso all'unico ingresso/uscita (..?..non ci sono mai stato..) e in considerazione che il fondale non supera i 15 m in tutto il bacino, gli mandarono i sommozzatori di bordo a 'bussare' sullo scafo intimandogli la resa prima di attaccarvi cariche esplosive, risolto con l'emersione e la resa del sottomarino avversario.
Però una tale impresa dovrebbe essere riportata negli annali bellici, da cui si potrebbe risalire anche all'unità di appartenenza, ma ad una ricerca superficiale, non ho trovato traccia di questo evento...
Ho trovatoguardato, tra gli altri, in questo sito che elenca tutte le perdite di sottomarini inglesi e non ho trovato nulla che ricordi questa particolare cattura...
Se hai altre info magari troviamo qualcosa

https://www.naval-history.net/WW2Cam...ritishSubs.htm
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Vecchio 31 luglio 23, 23:51   #19 (permalink)  Top
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Dunque, guardando il sito ci sono diversi eventi plausibili, ovvero il 13 febbraio 1942 riguarda due sottomarini inglesi persi in prossimità del golfo di Taranto, il primo di cui cita il nome, plausibilmente affondato da cariche di profondità, mentre del secondo non dice niente di nulla, e potrebbe essere il candidato più probabile, sebbene il vero epilogo della storia narratami da mio nonno, non la sappiamo, che superficialmente, stupidamente, tanti dettagli e informazioni di contorno non gliele abbiamo mai chieste.
Perché sembra improbabile che in tale condizione ci fossero presenti solo due unità sommergibili a fronteggiarsi, senza che ci fosse stato l'intervento di navi o aerei italiani in supporto, e sembra altresì improbabile che un equipaggio si consegni prigioniero con tutto il battello, che onestamente avrei minato e affondato dopo essermi buttato in mare, sebbene come prigioniero in attesa di recupero e sebbene in 15 m di fondale.
Non c'è neanche da dimenticare l'orgoglio ostinato (e di frequente insensato) anglosassone, nei confronti degli italiani (a cui invece dovrebbero fare salamelecchi e spargere petali di fiori dove camminiamo...come minimo già solo per i regali che gli sono stati fatti al porto di Alessandria ed altro).
A tale riguardo basta dare un'occhiata alla pagina successiva verso la conclusione, quando tratta del 1944-45 e poi tirano un po' le somme degli affondamenti, del tonnellaggio dei navigli, etc..
Altri eventi plausibili sono citati i primi di dicembre del '42 e nel '44 ma sembrano più imprecisati.
Oltre tutto ciò, non si può non citare un po' la questione dei testi, che in alcuni punti sembra che vadano interpretati, ovvero, forse il correttore di bozze talvolta si può essere distratto...ad es. se si guarda l'evento citato il 16 feb '42 riguardo la Victoria cross ai due ufficiali inglesi che hanno disincagliato le bombe di profondità dal loro sottomarino, a leggere il testo, affermerei che sono stati scambiati i verbi fondamentali di una frase, ovvero submerge con drowning...ma non ho grande pratica sintattica, per cui chiedo pareri esterni...
Per gli altri racconti del nonno uno solo che ricordi era diretto, mentre un altro paio erano storie riferitegli da amici colleghi e conoscenti, però apparentemente plausibili, riguardo l'esistenza delle navi di cemento...e le vicissitudini dei primi sommergibili oceanici italiani.

Ultima modifica di giocavik : 31 luglio 23 alle ore 23:55
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Vecchio 01 agosto 23, 00:06   #20 (permalink)  Top
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Per non monopolizzare il topic ci vuole qcosa sulla barchina a vapore......ovvero sulle istruzioni c'è una grave carenza, nel non menzionare di DOVER USARE PER LA CALDAIA SOLO ED ESCLUSIVAMENTE SEMPRE ACQUA DISTILLATA.
Invece per le dimensioni del barchino, da due conti a mente, si dovrebbe stare tra i 60 e i 100 cm, anche in base alla tipologia di natante che l'autore vorrebbe allestire...
Ma se ci si prende l'impegno di una tale opera, il suggerimento può essere uno ed uno solo...ovvero il famosissimo...il fantastico...l'eterno...l'inaffondabile...
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