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Vecchio 19 maggio 09, 00:34   #131 (permalink)  Top
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storia ed altre considerazioni.....

E' con grande piacere che vedo svilupparsi l'interesse per questo tread ( e di conseguenza per un modo di intendere il modellismo piu' sperimentale che commerciale ) proposto da Giuseppe che ritengo sia uno dei piu' prolifici " veri" modellisti ancora presenti in quel di Torino.
Piacere ancora maggiore perche' sono stato proprio io, un mercoledi' sera, a dargli la "dritta" riguardo al Bemberg e a tutto il procedimento.
Ma non voglio qui arrogarmi di nessuna paternita', io questa tecnica la ho imparata al campo volo dell'Aeritalia nel 1969 direttamente da Claudio Orsini che cosi' ha sempre rivestito i suoi modelli come tutti i modellisti del tempo.
Il Bemberg era la scelta economicamente "possibile" rispetto alla seta per modelli venduta a caro prezzo nei negozi.
E noi ragazzini rompevamo le scatole agli esperti per cercare di imparare il piu' possibile, carpire i loro segreti e cercare di farci stare tutto nella...paghetta.
Ora, mi lascia piuttosto perplesso il vedere che tutto cio' non e' stato tramandato in modo "naturale", da una generazione all'altra, sui campi di volo....come se fosse trascorso una specie di "medioevo" che ha cancellato ogni antica memoria.
Comunque, questo potrebbe essere un tema di un altro tread...
Buon lavoro a tutti
Renato Privitera non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 maggio 09, 00:37   #132 (permalink)  Top
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storia ed altre considerazioni.....

E' con grande piacere che vedo svilupparsi l'interesse per questo tread ( e di conseguenza per un modo di intendere il modellismo piu' sperimentale che commerciale ) proposto da Giuseppe che ritengo sia uno dei piu' prolifici " veri" modellisti ancora presenti in quel di Torino.
Piacere ancora maggiore perche' sono stato proprio io, un mercoledi' sera, a dargli la "dritta" riguardo al Bemberg e a tutto il procedimento.
Ma non voglio qui arrogarmi di nessuna paternita', io questa tecnica la ho imparata al campo volo dell'Aeritalia nel 1969 direttamente da Claudio Orsini che cosi' ha sempre rivestito i suoi modelli come tutti i modellisti del tempo.
Il Bemberg era la scelta economicamente "possibile" rispetto alla seta per modelli venduta a caro prezzo nei negozi.
E noi ragazzini rompevamo le scatole agli esperti per cercare di imparare il piu' possibile, carpire i loro segreti e cercare di farci stare tutto nella...paghetta.
Ora, mi lascia piuttosto perplesso il vedere che tutto cio' non e' stato tramandato in modo "naturale", da una generazione all'altra, sui campi di volo....come se fosse trascorso una specie di "medioevo" che ha cancellato ogni antica memoria.
Comunque, questo potrebbe essere il tema di un altro tread...
Buon lavoro a tutti
Renato Privitera non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 maggio 09, 01:08   #133 (permalink)  Top
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ops ....

Due al prezzo di uno....va beh, scusatemi per il pasticcio, cosi' faccio tre e racconto anche qualcosa "Dei tendicarta e delle vernici" utilizzati e utilizzabili per tendere sta' benedetta seta o simil seta.
All' epoca non si era cosi' "scafati" e puristi como i vololiberisti cosicche' invece del "collante diluito" si comprava il tendicarta , sia Tendic , Aviomodelli (dal profuno di canfora....) che dal negozio che lo produceva in proprio a prezzi concorrenziali ( utilizzando, guarda un po', colla a base cellulosica per calzolai )
Per "collante diluito" si intendeva UHU hart o Cement o Peligom diluiti con acetone, solvente nitro o acetato di amile in percentuali variabili a seconda dell' uso e dei gusti individuali : per incollare la carta o seta 50% colla 50% solvente, per tendere sempre piu' diluito all'aumentare delle mani ad esempio la prima mano 33% collante il resto solvente le altre tre 20% collante ecc.
Di solito bastavano tre/cinque mani ma qualcuno arrivava anche a 10/12 diluendo opportunamente.
Molti usavano anche vernice nitro trasparente nelle mani finali ( che pero' non tende come il collante ) o usavano mischiare collante e nitro trasparente al 50% per ottenere una minore tensione.
Penso che siano utilizzabili ancora oggi.
Renato Privitera non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 maggio 09, 01:24   #134 (permalink)  Top
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oggi, invece....

Oggi invece ho provato, sotto suggerimento di Franco Ballesio, il turapori della Lechler diluito come al solito con solvente nitro e con l'aggiunta di alcune gocce di olio di ricino come plastificante: ottimo ma un poco sensibile all'umidita' (come gia' detto da Giuseppe).
Quello che io ritengo sia il migliore tra i prodotti commerciali e' forse uno dei piu' antichi, ma tuttora in commercio : ( non mi pagano, sia chiaro !)
Lo Spannfix Immun trasparente (Farblos) della Graupner :provare per credere e' disponibile anche in latte da un litro a prezzi paragonabili alle vernici generiche da brico, il che per un prodotto modellistico e' un vero record!

Per i tessuti, qualcuno ha nominato l'esaki, che e' seta naturale giapponese leggerissima (18/20 gr/mq): e' disponibile da Mike Woodhouse in inghilterra che spedisce dappertutto , cercatevi il suo sito Free Flight Supplies
Non e' a prova di bomba come il bemberg, ma e' roba da veri intenditori
Ciao
Renato Privitera non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 maggio 09, 15:20   #135 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da damgiu Visualizza messaggio
Strani questi problemi, non li ho mai avuti. Dopo aver messo la seta, l'hai bagnata in modo che si tendesse bene, prima dell'applicazione del turapori?
Sul mio modello, il rivestimento cede quando il clima è umido o piove, ma come diventa secco si tende di nuovo come prima, e questo problema credo sia dovuto all'uso del turapori, anzichè il tendicarta cellulosico.
Per quando riguarda il nastro adesivo, ho utilizzato quello di carta da carrozziere e ho tirato senza tanti complimenti e non è rimasto attaccato nessun frammento di vernice, però ho utilizzato vernice alla nitro. Tra una mano è l'altro hai carteggiato la vernice sottostante, turapori compreso ?
Nessun errore e penso che il problema sia incompatibilità tra il turapori (SU220) e la qualità della vernica acrilica delle bombolette. Ho applicato il bemberg a secco poi l'ho bagnato strofinando anche con una spugnetta per fare in modo che l'acqua penetrasse in tutto il tessuto. Ho lasciato asciugare e, quando perfettatmente asciutto, ho dato tre mani di turapori ben intervallate e carteggiando con delicatezza (il modello è molto fragile). Fin qui tutto OK. Come ho detto il problema si è verificato con la vernice e comunque ho dato una sola mano. Per quanto concerne il distacco dei frammenti di vernice ho una mia teoria, suppongo che le bombolette contengono una percentuale di solvente elevata per cui, invece di realizzare uno strato compatto ad essiccazione avvenuta, danno un effetto come di vernice polverizzata (per intenderci quello che avviene quando spruzzi da una distanza eccessiva o quando la vernice secca troppo rapidamente).
Non penso che ci siano grosse differenze di comportamento tra turapori e tendicarta per entrambi il solvente è un idrocarburo con la differenza che l'acetone utilizzato per il tendicarta reagisce con l'acqua mentre il toluene no.
Questo potrebbe determinare il problema che dici hanno i tuoi lavori che dovrebbero mostrare insofferenza all'umidità se avessi usato il tendicarta, ma con il turapori non dovrebbe verificarsi.
Comunque per le ali cercherò di rimediare dell'acetone e cercherò di realizzarmi il tendicarta introvabile a queste coordinate geografiche. In fin dei conti non saranno un po' di grinze sui piani di coda a compromettere il volo di quest'aereo.
Un'ultima considerazione...Per trovare il Bemberg mi sono dovuto infilare tra le bancarelle di un mercato rionale ed ho girato un po' di stand fino a trovarne del tipo misto (secondo quanto riferito dal venditore) ma potrebbe anche essere puro. Prima di applicarlo ne ho ritagliato dei pezzi 10cm x 10cm per valutare quanto si ritirasse il tessuto ed in che direzione, sia con acqua che con turapori ed entrambe le prove hanno dato un risultato inatteso circa il 2% con acqua e solo nel verso della lunghezza, un poco di più col turapori in entrambi i sensi, ma più che altro causa l'irrigidimento del tessuto.
La prossima settimana faccio una corsa a Napoli dove c'è un fornitissimo negozio di prodotti chimici industriali e sicuramente troverò lì dell'acetone purissimo. Pezzi di cellulosa in cantinola ne ho ancora...
tahiti-48 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 maggio 09, 15:40   #136 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Renato Privitera Visualizza messaggio
Due al prezzo di uno....va beh, scusatemi per il pasticcio, cosi' faccio tre e racconto anche qualcosa "Dei tendicarta e delle vernici" utilizzati e utilizzabili per tendere sta' benedetta seta o simil seta.
All' epoca non si era cosi' "scafati" e puristi como i vololiberisti cosicche' invece del "collante diluito" si comprava il tendicarta , sia Tendic , Aviomodelli (dal profuno di canfora....) che dal negozio che lo produceva in proprio a prezzi concorrenziali ( utilizzando, guarda un po', colla a base cellulosica per calzolai )
Per "collante diluito" si intendeva UHU hart o Cement o Peligom diluiti con acetone, solvente nitro o acetato di amile in percentuali variabili a seconda dell' uso e dei gusti individuali : per incollare la carta o seta 50% colla 50% solvente, per tendere sempre piu' diluito all'aumentare delle mani ad esempio la prima mano 33% collante il resto solvente le altre tre 20% collante ecc.
Di solito bastavano tre/cinque mani ma qualcuno arrivava anche a 10/12 diluendo opportunamente.
Molti usavano anche vernice nitro trasparente nelle mani finali ( che pero' non tende come il collante ) o usavano mischiare collante e nitro trasparente al 50% per ottenere una minore tensione.
Penso che siano utilizzabili ancora oggi.
A quell'epoca 1969 ero già passato al modellismo navale dopo un po' di velivoli per volo circolare vincolato. Usavo carta e tendicarta di mia realizzazione (proprio come descrive fai4602 in un suo articolo). Era un classico tra noi ragazzi che, quando non avevamo i soldi per l'acetone, lo fregavamo alle nostre madri ed alle nostre sorelle maggiori.
Tornato agli aerei ho trovato un mondo completamente diverso e vario con l'utilizzo di materiali impensabili ai nostri giorni.
Però sono con te quando scrivi che il fascino è quello del lavoro di una volta altrimenti il modellismo sarà sempre e solo una questione di elite per chi ha più soldi da spendere.
Il vero problema è che oggi, con l'attuale mercato, diventa difficile trovare le cose semplici. Pensa che io stesso non ho ancora capito che materiale è il tessuto termoadesivo che ho acquistato e che non riesco ad applicare sulle ali centinate. Ho ricercato tra tutti i prodotti con la finale ..tex (oratex, solartex, etc) ma non ho trovato similitudini e quindi ho deciso per i vecchi sistemi, solo che, non trovando modelspan e volendo avere un bell'effetto tela, ho optato per la seta sintetica.
Al momento sto affrontando un po' di problemi, ma, prima o poi, ne verrò a capo.
Antonio
tahiti-48 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 maggio 09, 15:50   #137 (permalink)  Top
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Il turapori era a base nitro?
Ho eseguito la procedura descritta da damgiu con alcune "modifiche" (dettate più che altro dalla mia dimenticanza, ovvero non ho bagnato una seconda volta il tessuto già in opera) con del turapori a base nitro (fondo duro alla nitrocellulosa) e verniciato il modello prima con del fondo e poi con bombolette acriliche (duplicolor platinum) ... il tessuto é ancora teso come un tamburo.

Personalmente prima di verniciare faccio delle prove ... rischiare il pasticcio é un'attimo specialmente per uno come me che non é molto pratico di verniciature (ma sto imparando ... piano piano )

ciao
Ruggero"
Sayerlac SU220 contenente toluolo diluito con solvente nitro, applicato secondo procedura normale in tre strati a diversa densità. L'unica differenza è non aver usato una vernice di fondo in quanto questo prodotto è già di per sè un ottimo fondo. Comunque questo tipo di pasticci si rimedia come si è sempre fatto! Se alla fine non sono soddisfatto taglio la tela, tolgo le parti incollate con una bella scartavetrata e ricomincio daccapo!
Antonio
tahiti-48 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 maggio 09, 15:54   #138 (permalink)  Top
RuPa
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Nessun errore e penso che il problema sia incompatibilità tra il turapori (SU220) e la qualità della vernica acrilica delle bombolette. Ho applicato il bemberg a secco poi l'ho bagnato strofinando anche con una spugnetta per fare in modo che l'acqua penetrasse in tutto il tessuto. Ho lasciato asciugare e, quando perfettatmente asciutto, ho dato tre mani di turapori ben intervallate e carteggiando con delicatezza (il modello è molto fragile). ...
Magari ho capito male la tua procedura, ma se metti il tessuto asciutto e poi lo bagni non ottieni il massimo della tensione ... oltre al fatto che parte dell'acqua utilizzata per inumidire il tessuto viene assorbita dalla struttura in legno sottostante.

Io prima ho bagnato il tessuto, poi l'ho "stiracchiato" per smollarlo un po', infine applicato umido e incollato con il turapori sulle parti in struttura.
Una volta asciutto, il tessuto diviene teso com un tamburo. È a questo punto che l'ho spennellato con il turapori ... ottenendo una tensione ulteriore.

ciao
Ruggero"
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Vecchio 19 maggio 09, 15:57   #139 (permalink)  Top
RuPa
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questo tipo di pasticci si rimedia come si è sempre fatto! Se alla fine non sono soddisfatto taglio la tela, tolgo le parti incollate con una bella scartavetrata e ricomincio daccapo!
Antonio
confermo ... fa e disfa l'è tüt laürà
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Vecchio 19 maggio 09, 18:00   #140 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da RuPa Visualizza messaggio
Magari ho capito male la tua procedura, ma se metti il tessuto asciutto e poi lo bagni non ottieni il massimo della tensione ... oltre al fatto che parte dell'acqua utilizzata per inumidire il tessuto viene assorbita dalla struttura in legno sottostante.

Io prima ho bagnato il tessuto, poi l'ho "stiracchiato" per smollarlo un po', infine applicato umido e incollato con il turapori sulle parti in struttura.
Una volta asciutto, il tessuto diviene teso com un tamburo. È a questo punto che l'ho spennellato con il turapori ... ottenendo una tensione ulteriore.

ciao
Ruggero"
Faccio una prova in questa maniera sebbene il mio problema è che la struttura che deve essere rivestita non è un telaio squadrato. Penso avrai presente il timone di profondità del Fokker Dr.1 e ti renderai conto che tendere il tessuto su una simile struttura non è semplice a meno di fissare tutto il perimetro con spilli e spillini col rischio che poi il tessuto ceda in corrispondenza dei buchetti... o forse applicando il turapori senza rimuovere gli spilli... Può darsi che così funzioni!
Faccio una prova su un'ala che è una struttura più semplice!
Grazie per l'imbeccata!
Antonio
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