Le prime regolazioni: la teoria

Di Gabriele Tacchi
Pubblicato il 24 May 2000 in: Modellismo Articoli
TAG:Aeromodellismo

Per poter provare il nostro modello in tutta sicurezza, è assolutamente necessario effettuare una precisa messa a punto a tavolino del nostro impianto di radiocomando, che permetta di ottenere determinate variazioni dei passi e del comando dell'acceleratore in funzione dello spostamento degli stick della trasmittente. Come già detto, si può affrontare il discorso elicotteristico utilizzando radio computerizzate o no; differenti saranno nei due casi i metodi per ottenere risultati necessariamente molto simili per quanto riguarda le funzioni fondamentali, ma chiaramente diversi per tutte quelle opzioni di contorno che rendono i moderni complessi di radiocomando a microprocessore di enorme comodità e duttilità. Vediamo ora in modo generale come si può procedere per effettuare una iniziale messa a punto del modello che permetta di cominciare i primi esperimenti di volo stazionario.
Prima di tutto occorre sapere che la resistenza che l'aria oppone alla rotazione del rotore non varia in funzione diretta dell'angolo di incidenza delle pale, ma in modo approssimativamente esponenziale. In poche parole, se per far ruotare il rotore con sei gradi di passo occorre tenere il motore a metà gas, per ottenere i medesimi giri con otto o nove gradi sarà necessario avere la massima potenza disponibile dal propulsore; in caso di linearità, invece, il motore a piena potenza tirerebbe il rotore con 12 gradi di passo. Questa mancanza di linearità di risposta del comando del passo, impone, per ottenere un regime di rotazione pressoché costante, di effettuare particolari adattamenti all'andamento dei comandi passo collettivo e gas che, come noto sono controllati dallo stesso stick ma non dallo stesso canale, essendo opportunamente miscelati dalla radio per mezzo di due funzioni particolari, la curva del passo (pitch) e del motore (trottle).  

 Esempio di curva del Passo

 Esempio di curva del Motore

In pratica, le due funzioni in questione permettono di spezzare in tre o più punti (nove per la FC 28 della Futaba), la risposta inizialmente lineare dei due comandi, fino ad ottenere un andamento che, una volta rappresentato mediante un grafico, risulta formato da segmenti approssimanti con sufficiente precisione la curva che meglio si adatta alle caratteristiche del modello.
A questo punto, occorre precisare una questione molto importante: negli elicotteri, tralasciando i comandi del passo ciclico, assume primaria importanza quello del passo collettivo, nel senso che la variazione dell'apertura della farfalla e la variazione del passo del rotore di coda (inteso in questo contesto come puro organo di stabilità e non di controllo sull'asse dell'imbardata) devono essere subordinati direttamente a quella delle pale principali. In pratica dobbiamo pensare che quando ci interessa far alzare il modello dobbiamo affidarci al comando del collettivo; il motore dovrà seguire e compensare la variazione di coppia per impedire un calo di giri, e il rotore di coda dovrà adattare la propria incidenza per prevenire una rotazione indesiderata sull'asse verticale. Queste sono le premesse iniziali per ottenere una messa a punto tale da permettere i primi hovering.
Tornando alle nostre curve (non a quelle della Marini :-) ), per far si che l'elicottero cambi la quota di volo in modo omogeneo rispetto alla posizione dello stick, dovremo far variare il collettivo rapidamente nel tratto iniziale della corsa della leva, e via via meno rapidamente verso la parte finale della corsa. Così il gas dovrà rispondere in modo differente da motore a motore (secondo la curva di coppia e potenza del propulsore) ma tale da fornire più coppia e potenza nella parte superiore della corsa dello stick rispetto a quella inferiore. Ad esempio sul mio modello (Heim-Vario con motore Rossi 5 travasi e pale autostabili Excalibur) effettuo il volo stazionario con circa il 35-40 % di gas. Il risultato sarà quello di mantenere una velocità di rotazione quasi costante. Per chi conosce un po' di matematica, il passo deve seguire una curva logaritmica ed il gas una curva che, considerata la distribuzione della coppia e della potenza del motore in uso deve risultare di tipo esponenziale.La combinazione di queste curve produce così una linearità della variazione della quota di volo rispetto al movimento della cloche. Teniamo presente che i motori a scoppio sono caratterizzati da un andamento delle loro caratteristiche di coppia e potenza in salita, fino al raggiungimento di un picco, oltre al quale le prestazioni cominciano a calare vistosamente; questo fatto già di per se tende ad assecondare le richieste dell'elicottero almeno in parte: dopo il picco di massima coppia, infatti, l'incremento dell'apertura della farfalla dovrà essere necessariamente rapido. La regolazione della curva del motore, pertanto, servirà ad adattare al meglio le prestazioni del propulsore all'uso che se ne intende fare. Perciò la messa a punto di questo parametro risulta essere personale ed estremamente soggetta a variazioni dovute all'uso di determinate configurazioni sia del mezzo che del tipo di volo che si affronta. Avremo così la possibilità di vedere curve del motore con il punto di hovering maggiore della metà corsa o curve opposte. 

 

 Curva del Passo a 3 punti

 Curva del Passo a 5 punti
 

Detto in questi termini sembrerebbe un'operazione assai complessa. In realtà richiede solo un po' di pratica e di orecchio al rumore del motore.
Vediamo ora come affrontare questo lavoro di messa a punto.


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ciao volevo sapere come settare il t rex450 con piatto ciclico 120°
Commento postato da alberto197010 il 11 May 2008 alle 13:25
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Corso sugli elicotteri RC
Commento postato da BaroneRosso il 12 April 2005 alle 23:08

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