Il radiocomando

Di Gabriele Tacchi
Pubblicato il 24 May 2000 in: Modellismo Articoli
TAG:Aeromodellismo

Una volta convinti che la strada del volo ad ala rotante sia quella che fa per voi bisogna dare, al momento decisivo, l'inevitabile occhiata al portafoglio. La scelta del materiale è infatti determinata quasi esclusivamente dalla disponibilità economica. Abbiamo a disposizione sul mercato una gamma di prodotti molto vasta comprendente modelli che partono dalle poche centinaia di migliaia di lire sino a giungere ad alcuni milioni di valore. Inutile dire che una radio come la Futaba T9ZH o come la JR PCM10 fornisce possibilità di regolazione praticamente limitate solo dalla nostra fantasia, ma se per iniziare fosse indispensabile l'acquisto di un prodotto di tale levatura avremmo nel gruppo dei principianti solo i soliti fortunati (o scalognati, dipende dal punto di vista) figli di più papà. Fortunatamente esistono radio alla portata di ogni tasca, da quelle "base" che diventano però in breve insufficienti perché  mancanti di regolazioni necessarie a un volo sicuro a quelle"espandibili" che potranno seguirci nel nostro cammino per un tempo maggiore.
Gli impianti radio si distinguono in due categorie fondamentali: quelle prive di computer e quelle che invece ne sono dotate. Le prime sono meno costose ma limitate nelle loro possibilità anche se alcuni modelli sono abbastanza completi. Le seconde permettono di norma una gamma di regolazioni più che sufficienti per le varie messe a punto. Chi volesse muovere i primi passi con l'eli dopo un'esperienza con l'aereo potrebbe trovarsi già in possesso di una radio adatta; molto diffuse tra chi vola con l'ala fissa sono infatti le Futaba Super FF7, le JR X347 o 388, tutte dotate di programma specifico per elicottero. Altrimenti si dovrà necessariamente procedere all'acquisto di un prodotto adatto. Altra scelta da effettuare riguarda il tipo di impostazione di pilotaggio: a pollici, detto sistema giapponese o a pulpito, detto sistema europeo. Personalmente ritengo migliore il secondo tipo di radio perché, essendo dotato di stick più lunghi e di piattaforma (pulpito) di appoggio per le mani consente una migliore precisione di guida e una maggiore libertà delle dita per azionare interruttori ausiliari senza dover abbandonare le cloche. In ogni caso la scelta va effettuata dopo aver provato di persona , in negozio o in campo, a maneggiare la radio , in modo da poter verificare la propria adattabilità a l'uno o l'altro sistema. Chi desidera cimentarsi nel pilotaggio investendo una modica cifra nell'acquisto del radiocomando, pur sapendo che in seguito dovrà, in caso l'hobby soddisfi, comprare uno strumento più completo, può rivolgere la sua attenzione verso prodotti magari non computerizzati e dotati esclusivamente dei circuiti vitali per comandare il modello. Vediamo ora in sintesi alcuni prodotti di questo tipo presenti sul mercato, tenendo presente che chi scrive fornisce giudizi ed indicazioni del tutto personali. 

 

1) Hitec Focus Heli. Rappresenta il minimo indispensabile per i primi voli. Non ha possibilità di espansione pertanto una volta che diventi necessaria la presenza di ulteriori regolazioni va necessariamente sostituita. Buona l'affidabilità dei circuiti di trasmissione e di ricezione.
Prezzo molto accessibile.

 

2) Robbe-Futaba T6X. Radio computerizzata programmabile dell'ultima generazione, e' possibile scegliere 2 tipi di programmazione Aero ed Eli, ha 6 canali, memorie per 3 modelli e la trasmissione in PPM o in PCM.
Buona affidabilità delle parti elettroniche e prezzo alla portata di tutti.

 

3) Graupner-JR X-388S. Radio computerizzata con caratteristiche leggermente migliori rispetto alla Futaba T6X. Ha 8 canali, 8 memorie e un display leggermente più grande.
Buono anche il prezzo e la qualità dell'elettronica

Fin qui abbiamo visto prodotti dal costo molto contenuto che possono tornare utili al classico giovane entusiasta del modellismo ma con limitate possibilità economiche. Nelle fasce superiori di mercato troviamo tanti altri modelli tutti validi ed affidabili che il negoziante vi potrà mostrare e consigliare. Difficile è il compito di analizzarli uno a uno senza far torto a l'una o l'altra marca. Tenete presente che un buon radiocomando vi permetterà di volare a lungo senza essere costretti a nuovi acquisti per adattare l'apparato di guida alle vostre crescenti necessità, quindi qui vale il detto "chi più spende meno spende", ovviamente occhio a chi tenta di spennarvi senza fornire qualità in proporzione. Particolare attenzione va rivolta ai servocomandi. L'elicottero è una macchina che, a causa delle vibrazioni ad alta frequenza, sollecita particolarmente tutto ciò che non è sospeso elasticamente. Purtroppo i servi, pur essendo dotati di supporti in gomma, sono inevitabilmente investiti dalle vibrazioni, indotte attraverso il loro supporto semirigido e soprattutto dai tiranti connessi alle squadrette, che portano in breve all'ovalizzazione delle bronzine. Sono quindi assolutamente da evitare servi non provvisti di cuscinetti, perché dopo poco tempo acquisterebbero un gioco intollerabile. Circa la coppia necessaria, per modelli piccoli bastano servi da 3,5 Kg / cm, per modelli classe 53 o 60 occorrono servi da 5 o più Kg/cm. In questo campo il mercato offre innumerevoli prodotti che variano per prezzo e caratteristica. Nei cataloghi JR, Futaba, Hi-Tec o Multiplex troviamo modelli appositamente creati per uso elicotteristico, quindi la scelta, aiutati sempre dal bravo negoziante, non risulta molto complessa. Indispensabile per il funzionamento regolare di un elicottero è il giroscopio, che si occupa di smorzare le improvvise oscillazioni della coda e rende il controllo lungo l'asse di imbardata notevolmente semplificato. Ci sono due tipi di giroscopi: quelli realmente tali, cioè costituiti da un gruppo motore-volani che, sotto l'azione delle precessioni giroscopiche reagisce con un movimento rilevabile da un sensore a effetto Hall ad ogni accenno di imbardata del mezzo e quelli piezoelettrici allo stato solido. La differenza più evidente sta nei maggiori consumi del primo tipo rispetto al secondo (100-110 mA/h contro 30 mA/h) e nel prezzo leggermente più elevato per il tipo allo stato solido. Non voglio in questa sede affrontare un discorso comparativo tra i due sistemi, tuttavia penso che un principiante si trovi perfettamente a proprio agio utilizzando un buon giro tradizionale. Per quanto riguarda la scelta esistono numerosi modelli nei cataloghi Futaba, JR, HI-Tec, Multiplex in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza; anche in questo caso il negoziante competente vi sarà di grande aiuto. Un ultimo consiglio a tutti i principianti, esiste un ottimo libro di Massimo Aita dal titolo " Il manuale dell'elicottero RC" venduto nei negozi di modellismo, è da considerarsi la Bibbia per chiunque possieda un modello di eli e tratta tutto ciò che riguarda il nostro hobby dalla teoria alla pratica utilizzando un linguaggio comprensibile ed efficace. Ne consiglio la lettura.

Articoli collegati:

L'Elicottero R.C.
  -  Scelta del primo elicottero R.C.
  >>>  Il radiocomando
  -  Il montaggio della meccanica
  -  Installazione dell'apparato radio
  -  Il giroscopio
  -  Le prime regolazioni: la teoria
  -  Le prime regolazioni: la pratica
  -  In campo per la prima volta: il volo stazionario
  -  In campo per la prima volta: il volo traslato



ciao volevo sapere come settare il t rex450 con piatto ciclico 120°
Commento postato da alberto197010 il 11 May 2008 alle 13:25
Link all'articolo:
http://www.baronerosso.it/Articolo73.html

Corso sugli elicotteri RC
Commento postato da BaroneRosso il 12 April 2005 alle 23:08

Mappa del sito

Dal 1998 BaroneRosso.it costituisce una delle più grandi community di modellismo in Italia soprattutto grazie al contributo di tanti appassionati che anno dopo anno hanno saputo arrichire questa straordinaria risorsa collettiva. Eccovi una semplice mappa delle risorse a vostra disposizone.