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Vecchio 05 agosto 12, 19:41   #441 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Ciao Claudio, ancora una domanda: lo strallo del boma fiocco, è passato dentro la vela?
Oppure la vela ne ha uno e il boma un altro?

Grazie, buona domenica.
Come vedi da questa immagine, in questo post http://www.baronerosso.it/forum/navi...ml#post2704939



lo strallo di prua si attacca a prua del boma fiocco
L’amantiglio si attacca nella parte posteriore del boma fiocco .

Entrambi devono avere una regolazione ed entrambi sono indispensabili per il funzionamento del sistema così come vien descritto qui (fa sempre parte dei link che ti avevo indicato come utili ;-)
http://www.baronerosso.it/forum/navi...ml#post1209766


Il fiocco si deve attaccare in 3 punti, in penna con una sua regolazione




E sul boma



Per collegarlo allo strallo di prua si possono usare vari sistemi.
Per una barca piccola come la easysail basta mettere un pezzettino di dacron o tessuto adesivo attaccato alla vela che gira attorno allo strallo o, per facilitare lo scorrimento della vela quando la regoli, sotto al dacron mettere un pezzetto di tubetto che corre sul filo come vedi nella foto qui sopra.

Per la Easysail basta tranquillamente la strisciolina di dacron (senza tubetto) larga 1cm e lunga 2 cm messa ogni 20 cm circa.
In atri casi si monta sulla parte anteriore della vela una piccola “guaina” di tessuto leggero che forma un tubino lungo tutta la caduta prodiera del fiocco ci si fa scorrere dentro lo strallo, ma è una lavorazione un po’ complessa che sconsiglierei a chi è alla prima esperienza
Ciao

Ultima modifica di claudio v : 05 agosto 12 alle ore 19:47
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 13 agosto 12, 22:42   #442 (permalink)  Top
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Le foto della mia realizzazione

Ecco la mia barca...si chiama "PRIMA", perchè è la prima che ho costruito
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Una Phigit-Sannita in depron e/o derivazioni varie-img_2120.jpg   Una Phigit-Sannita in depron e/o derivazioni varie-img_2121.jpg   Una Phigit-Sannita in depron e/o derivazioni varie-img_2122.jpg   Una Phigit-Sannita in depron e/o derivazioni varie-img_2123.jpg   Una Phigit-Sannita in depron e/o derivazioni varie-img_2127.jpg  

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Vecchio 13 agosto 12, 22:43   #443 (permalink)  Top
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Ecco la mia barca...si chiama "PRIMA", perchè è la prima che ho costruito
Un ventilatore sta simulando il vento
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Vecchio 13 agosto 12, 22:47   #444 (permalink)  Top
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Un ventilatore sta simulando il vento
La randa non mi piace nella parte alta....però queste sono vele di prova, fatte con pelliccola per il rivestimento dei libri.
A breve farò quelle più belle, spero!, usando una pellicola di poliestere che si usa per plastificare i documenti....ha spesore 75 micro...più fina non l'ho ancora trovata.
Per Claudio....per favore dimmi cosa ne pensi.

Grazie
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Vecchio 15 agosto 12, 16:20   #445 (permalink)  Top
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Le cause della forma della randa principalmente possono essere tre
  1. i ferzi della vela attaccati male (ralinga perfettamente verticale o peggio concava dalla parte sbagliata)
  2. il vang troppo lasco
  3. il paterazzo troppo cazzato
... e il tuo caso credo sia proprio quest ultimo
un altra cosa che mi convince poco è la ralinga del fiocco tra strallo e boma.
ps mi piace l'uso del bottone come trasto randa
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Vecchio 20 agosto 12, 16:06   #446 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Pasang333 Visualizza messaggio
La randa non mi piace nella parte alta....però queste sono vele di prova, fatte con pelliccola per il rivestimento dei libri.
A breve farò quelle più belle, spero!, usando una pellicola di poliestere che si usa per plastificare i documenti....ha spesore 75 micro...più fina non l'ho ancora trovata.
Per Claudio....per favore dimmi cosa ne pensi.

Grazie
ciao, ero un po' via in ferie
dalle foto mi pare tu abbia fatto un buon lavoro e, se consideriamo che e`la tua prima realizzazione barchistica, si puo` anche dire ottimo.
Per le vele in effetti la randa ha qualche problemino e, da quel che vedo nelle foto penso che buona parte dei suggerimenti di Crono siano corretti per aggiustare la situazione


Citazione:
Originalmente inviato da CRONO Visualizza messaggio
Le cause della forma della randa principalmente possono essere tre
  1. i ferzi della vela attaccati male (ralinga perfettamente verticale o peggio concava dalla parte sbagliata)
  2. il vang troppo lasco
  3. il paterazzo troppo cazzato
... e il tuo caso credo sia proprio quest ultimo
un altra cosa che mi convince poco è la ralinga del fiocco tra strallo e boma.
ps mi piace l'uso del bottone come trasto randa
Il vang nel tuo caso e in tutte le easysail "a disegno" e` fisso cioe` il boma non si puo` alzare e abbassare nella parte posteriore conq quella regolazione.
La svergolatura della randa si deve gestire con la tensione del paterazzo (il tirante posteriore dell'albero) e con lo spostamento dei 2 punti di attacco posteriori della randa che fanno la stessa funzione del vang: se li allontani tiri la randa verso il boma e se li avvicini la lasci allontanare
Se mollando il paterazzo e avvicinando la randa al boma la forma non si correggesse, occorrerebbe provare a preflettere un poco in avanti l'albero tirando con lo strallo di prua.
Se ancora non bastasse, allora si dovrebbe intervenire rifilando la randa o rifacendo la giunzione dei ferzi.

Per vedere se la forma e` corretta occorre attaccare la randa per i 3 vertici (su albero e boma) o in altro modo con 3 pezzi di nastro (vedi sotto) e vedere se prende una forma corretta.
Se questo avviene basta vedere dove e come rifilare per far copiare dalla randa la linea dell'albero.
Alcuni suggerimenti su come guardare la forma delle vele che ottieni li trovi qui:
http://www.baronerosso.it/forum/navi...ml#post2845921 (vedi sotto)
Nel post si parla di vele IOM e anche di spingialbero che e` una cosa di cui non e` dotata la easysail (albero incastrato senza regolazioni) e a cui puoi sopperire preflettendo leggermente in avanti l'albero tirando un pochino lo strallo di prua.
Nell'insieme spero che le info possano esserti abbastanza utili, in particolare le parti che ti ho evidenziato in grassetto rosso

Citazione:
Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
Ho letto un po’ e mi aspettavo che prima o poi qualcuno scrivesse alcune cose che sono abbastanza banali per un “normale” velaio e anche per un “regatante”.
Visto che nessuno provvede….

Senza conoscere la teoria e senza “adattare la forma dell’albero” a quella della vela come molti abituati ”male” con gli alberi in alluminio delle IOM fanno, la soluzione la problema è, invero, semplicissima.

Si costruisce la vela lasciando 10-20 mm di maggiorazione sul lato inferitura e, ad albero montato con sartie e stralli in tensione, si attacca penna, base e punto di scotta della randa all’albero e al boma cazzato al centro con 3 pezzi di nastro tenendo la barca inclinata su un lato in modo che la vela prenda la sua forma appoggiandosi sull’albero.
Poi, con un pennarello, si traccia la linea dell’albero sulla vela , la si rifila e la si rifinisce con i vari punti di attacco.
Questo permette un taglio di inferitura decente che potrà essere ottimizzato conoscendo bene quanto va pretensionato il paterazzo e che flessione laterale prende l’albero.


Prima però bisogna fare una vela di forma “decente” da stimare non, ad esempio, forzando l’inferitura su una linea o addirittura su una spezzata mettendo più pezzi di nastro lunghi



che è il sistema migliore per nasconderne gli errori e capire difficilmente dove si sbaglia

Il corretto sistema per visualizzare la forma delle vele, di solito, è tenendole per 3 punti sulle 3 bugne




Se si vuole invece seguire la teoria base, con il sistema della vela in appoggio su un piano e in forma e i 3 punto vincolati, si può tracciare la linea dell’inferitura per compensare il grasso di forma della vela tracciandola rettilinea (con la vela in forma e in appoggio diventa tale) e poi aggiungendo a quella la "deformata dell'albero", ossia lo scostamento dalla rettilineità teorica dell'albero quando è sotto carico e si flette longitudinalmente.

Altri elementi che intervengono a cambiare la forma della randa sono le deformate laterali dell’albero quali ad esempio quelle indotte dalle sartie + crocette
In questo schema, sul sito di Lester Gilbert che è tra quelli in evidenza (vedi Short spreaders)
si vede bene come questo avvenga



Una crocetta “larga”, tenderà a mandare sottovento l’albero in corrispondenza delle crocette e questa deformata incrementerà il grasso nella parte bassa della randa e ad aumentare il twist (la parte alta non si ingrassa, anzi la flessione a S la smagrisce), quindi per tenere costante la forma probabilmente occorrerà togliere un po’ di spingialbero all’aumentare del vento.
Una crocetta “stretta” tenderà a creare la deformata opposta tendendo a smagrire tutta la randa e quindi occorrerà probabilmente compensare con un po’ di spingialbero lo smagrimento per non perderne la forma.
Naturalmente questo avviene su un armo IOM dove si può mettere una sola sartia per regolamento e questo effetto si modifica anche tra una albero incastrato e uno solo appoggiato.
Aggiungendo una sartia intermedia le deformate cambiano ulteriormente, ma questo problema non tocca le IOM

Le conclusioni di tutto questo sono varie ma la prima è che molto improbabile dare il giusto taglio all’inferitura senza conoscere l’albero e il suo sistema di sartie; poi risulta chiaro che ogni elasticità del rig complica moltissimo il giochino; inoltre ne consegue che l’uso dello spingialbero congiunto alla tensione del paterazzo è basilare per controllare la forma della randa; infine... un albero di alluminio permette di correggere gli errori della vela piegandolo un po’ qua e un po’ là: può essere diseducativo… ma talvolta, se lo si sa fare, permette di salvare la frittata.
Bye

Ultima modifica di claudio v : 20 agosto 12 alle ore 16:09
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 02 settembre 12, 15:22   #447 (permalink)  Top
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Easy Sail

Ciao Claudio,
desidero avere un paio di delucidazioni in merito alla Easy Sail:
1) Triangolone: la base di detto triangolo( quella verso la coperta) è rettangolare o trapezoidale per meglio interfacciarsi con lo scafo ?
2) Deriva; nel caso di deriva non rimovibile nello scafo entra solo il tubo di carbonio o anche parte della lama (non sono sicuro che si chiami così)?

Ti ringrazio
Maurizio
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Vecchio 03 settembre 12, 00:12   #448 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da traunfly Visualizza messaggio
Ciao Claudio,
desidero avere un paio di delucidazioni in merito alla Easy Sail:
1) Triangolone: la base di detto triangolo( quella verso la coperta) è rettangolare o trapezoidale per meglio interfacciarsi con lo scafo ?
2) Deriva; nel caso di deriva non rimovibile nello scafo entra solo il tubo di carbonio o anche parte della lama (non sono sicuro che si chiami così)?

Ti ringrazio
Maurizio
Ciao Maurizio,
ho spostato qui il tuo post perché la discussione della Easysail è questa e vorrei tenere tutto assieme l’argomento.

Prima di tutto il triangolone: è composto da tutti lati rettangolari come da disegno e foto allegate ai vari post in modo da essere facile da costruire come vedi
in questa sequenza di costruzione







a questo punto devi infilare nel triangolone il longherone della deriva e il tubo dell'albero facendo tutti gli allineamenti con cura come descritto nel post dedicato, vedi:
http://www.baronerosso.it/forum/navi...ml#post1353827 e relativo allegato
http://www.baronerosso.it/forum/atta...ssemblaggi.zip



Come vedi, sotto al triangolone è incollato un altro sfrido di compensato largo circa 4 cm e spessorato davanti in modo da poggiare parallelo al fondo dello scafo: se vedi il disegno, il triangolane è parallelo alla coperta che gli si incolla sopra e quindi non può essere parallelo al fondo dello scafo senza adeguato spessoramento anteriore (3-4 mm). Dato che la mia era fatta in depron da 3, quello permetteva un più agevole maneggio della barca tenendola in mano appoggiata sul fondo dello scafo. Probabilmente facendola in depron da 6 mm può non servire, ma per il peso aggiunto minimo, non guasta metterlo.


Per la deriva: la deriva della Easysail non è smontabile per semplicità costruttiva ed è in depron, attaccata fuori dello scafo; l’unica cosa che entra nello scafo è il tubo di carbonio che fa da longherone e il il suo rinforzo antitorsione, cioè il secondo spezzone di tubo incollato davanti al tubo principale e legato ad esso come vedi descritto nella citazione qui sopra e nelle foto allegate ai vari post.
Essendo la deriva in depron non ha alcun senso farla entrare nello scafo, basta incollarla al longherone e allo scafo stesso e poi rivestirla di acetato per conferirle maggiore robustezza in modo da poter maneggiare la barca tenendola per la deriva




In questo ci sono descritti alcuni dettagli utili
Citazione:
Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
…..

Ultimi aggiornamenti prima del completamento.

Come avevo anticipato nel we ho fatto ben poco. Ho comunque verificato la rigidezza a torsione del tubo di Carbonio da 6 mm con attaccato il bulbetto da 850 grammi e … non mi è piaciuto molto: un po’ muove. Il tubo é laminato/avvolto con un angolo delle fibre molto piccolo rispetto alla lunghezza, per cui tiene molto bene a flessione e molto male a torsione. Potrebbe anche funzionare, ma se torcesse meno sarebbe meglio.
Così ho fatto qualche piccola modifica. Prima di tutto per evitare che una possibile torsione potesse scollarlo dal triangolone nello scafo, gliene ho messo uno sfrido di una decina di cm piantato davanti sull’asse della barca e legato con un filo da pesca e qualche goccia di ciano. Così facendo ho ridotto moltissimo anche la flessibilità nel senso prua-poppa e raddoppiato la rigidezza a flessione laterale all’attacco della deriva, il punto più sollecitato.

Poi, per rendere la deriva e il timone più solidi, ho cercato un foglio di prodotto plastico low cost e di facile reperibilità da usare come rivestimento incollato sul longherone +parte in espanso e ho trovato in cartoleria dei fogli formato A4 di acetato.
È sottile, è morbido, si incolla bene con l’UHU Poor e non patisce l’acqua… però è un po’ caro: costa circa 0,30 Euro a foglio
Con un foglio A4 si riveste deriva e timone e se ne avanza un po’.
In alternativa tra i materiali di recupero potrebbero andare bene le vecchie slide per i proiettori delle lavagne luminose, la vinilite da lucidi spessa, il lexan da 2-3 decimi etc.

in allegato uno zip dei particolari sopra citati.
Ciao
In questo allegato al post sopraccitato vedi bene come è fatta la deriva e il suo longherone

http://www.baronerosso.it/forum/atta...ra-coperta.zip

qui qualche altro dettaglio del triangolone con il tubo di rinforzo aggiunto incollato e legato




della deriva




Nel mio bulbo ho fatto un foro per il passaggio del tubo principale e per il tubetto spina che era un altro sfrido di tubo lungo 4 o 5 cm incollato e legato davanti al longherone che si piantava nel bulbo sempre per ridurre le sollecitazioni a torsione dell'incollaggio tra piombo e tubo in carbonio.

Spero ora sia abbastanza chiaro il principio costruttivo dell'assieme.
ciao

Ultima modifica di claudio v : 03 settembre 12 alle ore 00:22
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 03 settembre 12, 15:45   #449 (permalink)  Top
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Ciao Claudio,
grazie mille per la tempestiva e dettagliata risposta. In effetti mi erano sfuggiti alcuni particolari costruttivi. Ora mi leggerò e stamperò tutti i post relativi.
Cari saluti
Maurizio
traunfly non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 03 settembre 12, 21:44   #450 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da traunfly Visualizza messaggio
...Ora mi leggerò e stamperò tutti i post relativi.
Cari saluti
Maurizio
Buon lavoro e quando vuoi postaci qui qualche immagine della tua in costruzione così ingrandiamo la famiglia delle Easysail.
claudio v non è collegato   Rispondi citando
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