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Vecchio 25 gennaio 07, 06:46   #1 (permalink)  Top
Cesare de Robertis
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Dietro alla Sicurezza (1a parte)

Se permettete vorrei riordinare un momento le idee sul problema della sicurezza. Basta guardare un po' d'interventi sul forum per rendersi conto che il caos è notevole e in alcuni casi sapientemente organizzato da abili mestatori. Per mettere ordine, però, sarà meglio fare tabula rasa e ripartire dalle origini senza perdersi in questioni fuorvianti del tipo: "Gli scozzesi portano le mutande sotto al kilt?" "Gli angeli, di che sesso sono?" "Gli aeromodelli sono giocattoli o aerodine?" Chi non avesse voglia di sciropparsi il pistolotto che segue, abbia il buon gusto di cambiare aria invece di fare commenti superflui.

La domanda centrale è: cosa fa sì che oggi, in Italia, il problema della sicurezza nell'aeromodellismo sia divenuto cruciale al punto da suscitare vere e proprie guerre di religione? Che forse 10, 20, 30, 40, 50 anni fa gli aeromodelli e gli aeromodellisti non costituivano un problema?

L'aeromodellismo, in Italia, come fenomeno di massa (una massa piccola-piccola...) è nato negli anni '30. I modelli dell'epoca erano da volo libero, veleggiatori o ad elastico. I modelli a motore e chi se li poteva permettere si contavano sulle dita di una mano (questo fino al dopoguerra) e non fanno testo. In quegli anni l'aeromodellismo serviva alla macchina di propaganda del Fascismo e che fosse pericoloso o meno non fregava proprio a nessuno, dirigenti in testa. Di incidenti se ne verificarono diversi, di varia entità, ma per quel che mi consta, nessuno mortale.

Nel dopoguerra cominciano ad arrivare i motori dagli Stati Uniti, Garofali apre la Supertigre e qualcuno inizia a fare esperimenti col radiocomando, ma anche in questo caso i numeri tendono a zero per cui non vale la pena di tenerne conto. Quel che invece comincia ad avere un peso sempre maggiore è una nuova categoria di modelli in arrivo da oltreoceano: gli U-Control. I modelli sono abbastanza economici, possono volare in spazi ristretti e soddisfano il bisogno di eccitazione, velocità e gioia di vivere di una generazione umiliata da una guerra atroce. Gli U-Control sono anche un formidabile strumento di propaganda: basta andare a volare in una piazza cittadina e i curiosi accorrono a frotte. In questo modo, senza reti di protezione e senza la minima attenzione alla sicurezza, l'incidente è dietro l'angolo e puntualmente arriva: durante una manifestazione, Piero Gnesi, campione dell'epoca, dà il modello in faccia ad una ragazza che si era avvicinata troppo e che resta sfigurata. Da lì in poi, degli incidenti più o meno gravi si perde il conto. In testa a tutti, i casi di folgorazione degli incauti piloti che, dimenticando di essere collegati al modello attraverso cavi d'acciaio, vanno incoscientemente a volare vicino alle linee elettriche.

Il radiocomando, in Italia, comincia ad avere una sensibile diffusione solo all'inizio degli anni '70, ma di incidenti gravi - per quanto ricordi - non ne accadono per parecchio tempo. L'anno nero è il 1985: due morti ed un modellista ferito seriamente. Ormai da molto tempo chi pratica il volo vincolato lo fa in condizioni di ragionevole sicurezza passiva su piste apposite, munite di robuste reti per il pubblico. Per il radiocomando si va avanti solo col buon senso, per chi ce l'ha. Ci sono gruppi i cui regolamenti di sicurezza vengono rispettati da tutti ed altri dove invece... si salvi chi può! Il volo libero è ormai una specialità per pochi e, comunque, i problemi di sicurezza sono più che altro relativi ai motomodelli.

Il salto di qualità arriva a metà degli anni '90 dove, con la nascita delle micro-turbine, il sempre maggior sviluppo del volo elettrico e la diffusione dei modelli pronti al volo in arrivo dall'Est, prende sempre più piede una nuova categoria di aeromodellisti: quelli che Galè definisce opportunamente "radiopiloti". Se il più sfigato degli aeromodellisti tradizionali bene o male è costretto a sapere qualcosa del modello che ha costruito con le sue mani, il radiopilota non ha più questo problema: lui compra e vola. I problemi aerodinamici e strutturali del modello non lo interessano e va avanti più per sentito dire che per altro. L'ignoranza è la regola e non più l'eccezione: c'è chi compra un modello in fibra e, dato che ritiene che gli alettoni abbiano una scarsa risposta, decide di rifarli più grandi in Depron (testimonianza recente di un amico); c'è chi ha buone disponibilità economiche e, dopo aver imparato a svolazzare con uno schiumino, decide di fare il salto di qualità e comprare un F-16 con una bella JetCat da 12 kg o un bell'elicottero a scoppio con un rotore sciabolante ad altezza-uomo. Il classico tirocinio fatto di veleggiatore, trainer ad ala alta, trainer ad ala bassa, ecc., praticamente non esiste più. L'aeromodellismo domenicale diventa sempre più una sorta di allegra roulette russa.

(fine 1a parte)

Ultima modifica di DoC : 25 gennaio 07 alle ore 10:28
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Vecchio 25 gennaio 07, 06:50   #2 (permalink)  Top
Cesare de Robertis
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Dietro alla Sicurezza (2a parte)

(segue dalla 1a parte)....

Sull'altro versante, quello dell'aeromodellismo sportivo, le cose vanno un po' meglio sia perché il numero dei praticanti si va sempre più assottigliando (l'analisi dei motivi di questo fenomeno la rimando ad un eventuale post a parte) sia perché i pochi rimasti hanno per forza di cose una maggior consapevolezza delle problematiche coinvolte nel volo di un modello. In F3A, ad esempio, è assolutamente impossibile vedere un modello raffazzonato. L'attenzione ai dettagli è sempre notevole così come lo standard medio di pilotaggio, ma anche nelle altre categorie - in genere - si viaggia sempre ad altissimi livelli e gli incidenti, seppure lievi, sono davvero rari. Va da sé che un regolamento di sicurezza per l'aeromodellismo sportivo richiede norme semplici, efficaci e di facile attuazione. Fra i praticanti la consapevolezza dei problemi è già piuttosto elevata, per cui non pare necessario eccedere.

E l'aeromodellismo domenicale? In questo caso occorrono norme molto più restrittive e complesse? Secondo me no perché, come sempre, non è con la repressione che si ottengono risultati tangibili, ma solo con la prevenzione e l'educazione. Facile a dirsi, molto meno a farsi, ma questo è un compito che spetta a tutti. Alle organizzazioni, che dovrebbero fare concrete azioni educative attraverso corsi e propaganda mirata, alla stampa di settore, che oltre ad informare e far divertire dovrebbe insegnare qualcosa attraverso articoli tecnici chiari e comprensibili, a chi gestisce siti Internet cercando di scremare in mezzo al materiale che arriva copioso ed evitando di pubblicare troppe sciocchezze, al singolo aeromodellista "esperto", che dovrebbe cercare di raddrizzare le inevitabili storture del neofita che si presenta sul campo di volo. Non prendendolo in giro per la sua ingenuità, come fanno alcuni, ma cercando di fargli capire - come ai bambini piccoli - perché questo "è buono", mentre quello "è cacca".

E' evidente che, come in tutto il mondo, anche in Italia delle norme di sicurezza servano, ma devono essere norme semplici, ispirate dal buon senso e dal senso del ridicolo e ragionevolmente applicabili. Sostituire l'attuale codice di sicurezza dell'AeC d'Italia (reperibile anche attraverso il sito FIAM) con un farraginoso malloppo di oltre 100 pagine, ottenuto "copiaincollando" in maniera disorganica i regolamenti di sicurezza dei paesi aeromodellisticamente più evoluti, sarebbe stata una jattura di proporzioni incalcolabili. Per fortuna adesso c'è chi (Paolo Panfilo) sta lavorando ad una massiccia revisione del tutto e sono più che certo che farà un buon lavoro, almeno per quanto gli verrà concesso di fare. Il mio timore (e gliel'ho esternato) è che, entusiasta, onesto ed ingenuo com'è - si faccia strumentalizzare da personaggi che invece sono l'esatto contrario. Inutile fare il processo alle intenzioni, ora. Staremo a vedere. L'importante è che sia chiaro a tutti che non è sostituendo un regolamento di sicurezza "scarno" con uno più "florido", si risolvono i problemi e si riducono i rischi. La strada per far questo, l'ho già detto, passa attraverso la prevenzione. La repressione serve solo ad infiammare gli animi ed a mettere tutti in perenne stato di disagio.

Ma allora, ci si può chiedere, a cosa e a chi servono realmente queste nuove norme? Beh... alle assicurazioni, ad esempio. Ho seguito le discussioni in merito e spesso mi è capitato di sorridere. Il fatto è che mio padre è stato per trent'anni l'agente generale d'Arezzo per una delle più importanti compagnie italiane. Suo fratello (mio zio) ha gestito per una vita l'agenzia col più grosso portafoglio-clienti in Italia di una delle prime due compagnie italiane. Di quell'antica compagnia è stato anche il potente Presidente degli agenti... Non vi sto raccontando tutto questo per fare il "bauscia", ma semplicemente per farvi capire che, mio malgrado, conosco molto bene i meccanismi e le logiche alla base delle strategie assicurative, ma anche chi non è addentro all'argomento può ben capire come un regolamento di sicurezza repressivo, complicato, fumoso, che dice e si contraddice al tempo stesso, sia un'arma formidabile in mano agli uffici liquidazione sinistri la cui principale ragion d'essere è quella di liquidare il meno possibile. Sempre.

La verità è che dietro a certe "pressanti esigenze", spesso ci sono motivi inconfessabili. Ad esempio s'inventano inesistenti armi di distruzione di massa per giustificare una guerra che è solo il primo atto verso il controllo totale delle fonti energetiche. Oggi, se un bambino è iperattivo non si parla più di "bambino vivace", ma gli si costruisce addosso una vera e propria malattia: la ADHD (sindrome da deficit di attenzione con iperattività) con la quale si giustifica l'uso di psicofarmaci che permettono di prendere due piccioni con una fava: arricchire le multinazionali farmaceutiche e creare una generazione di malleabili zombies. Questo sempre che non muoiano d'infarto a dieci anni come ormai accade quotidianamente negli Stati Uniti, in Canada, in Australia...
Si usa il pretesto della guerra al terrorismo internazionale per limitare la libertà di circolazione dei cittadini, controllarli con tutti i mezzi offerti dalle più moderne tecnologie e farli vivere in un perenne stato di ansia. Chi ultimamente ha volato (non col modello, ma con un aereo di linea) sa bene quanto i regolamenti di sicurezza siano diventati farraginosi e apparentemente insensati. L'ultima volta, quando mi hanno chiesto se trasportavo liquidi, ho risposto sorridendo che ne avevo una vescica piena, ma che promettevo di svuotarla tutta prima di salire a bordo. Non hanno riso. Se hanno il senso dell'umorismo, non li prendono.

Se qualcuno ha avuto la sensazione che io sia un nemico della sicurezza tout court, mi spiace, ma è fuori strada. Non ho mai pensato che bastasse presentarsi in campo con un cornetto rosso appeso al modello e che fosse sufficiente darsi una bella smucinata agli zebedei prima di decollare. Le norme di sicurezza servono eccome, ma bisogna assolutamente evitare che queste ci si rivoltino contro. Offrire troppe e confuse possibilità di controllo a chi gestisce il potere, sarebbe come mettergli in mano una pistola carica puntata contro di noi. Fareste amministrare il vostro condominio ai "vicini di Erba"?

Sinceramente, in questo campo, trovo molta difficoltà a credere ai generosi slanci volontaristici e pieni di disinteresse di chi per una vita ha fatto l'assicuratore ed oggi usa il pretesto dell'ENAC, dell'ENAV e del 7° Cavalleggeri per giustificare il tentativo d'introdurre norme di sicurezza restrittive e repressive che non riducono di un ette la possibilità d'incidenti, ma che peraltro sono un fior di cappio al collo degli aeromodellisti. Mettiamogliela pure in mano questa pistola, ma che almeno sia caricata a salve!

Per chi ancora una volta - magari in maniera tendenziosa - si dovesse chiedere perché, a fronte di tutto questo io per alcuni anni abbia dato fiducia a questi signori ospitandoli sulle pagine di Modellismo, risponderò per l'ennesima volta che non sono furbo. Ho voluto chiudere gli occhi facendo finta di non vedere l'odio profondo che da sempre li anima nei miei confronti (di recente me/ve ne sono stati offerti alcuni "campioni omaggio" proprio in questo forum...) ed ho imposto a me stesso di credere che, in fondo, erano in buona fede e che, quello che stavano facendo era per il bene di tutti. Nella vita capita di sbagliare. Dovrebbe forse essere negato proprio a me?

Non vi fate menare per il naso da chi finge di essere l'uomo della strada, ma poi non perde occasione per dimostrare di conoscere un sacco di cose che "il ragionier Rossi" non potrebbe mai sapere. Il diavolo, quando vi vuole ingannare, si traveste da mendicante, non da commendatore! Soprattutto non vi perdete in lunghissime e defatiganti discussioni che non portano a nulla perché è esattamente quello che vogliono: sfinirvi per poi potervi inchiappettare meglio.

Cordialmente,
Cesare


NOTA: Mi scuso per aver spezzato il post un due parti, ma era troppo lungo e non veniva accettato, per cui l'ho dovuto "accettare" io!

Ultima modifica di Cesare de Robertis : 25 gennaio 07 alle ore 06:59
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Franco vola più in alto di tutti noi
 
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Il quadro, seguendo il Suo ragionamento mi sembra abbia tinte alquanto fosche perche' non riesco a capire cosa puo' fare il modellista per evitare di essere aerosodomizzato.
Alla fine di una legislatura viene data la possibilita' ai cittadini di esprimere un giudizio sull'operato dei burattinai uscenti e al limite di nominarne dei nuovi, ora in ambito eromodellistico a me nessuno ha mai detto " ci sono le nuove nomine FIAM da fare ti viene richiesto di votare ", eppure sono anni che volo in un campo regolarmente affiliato FIAM con tanto di assicurazione che ho provveduto ad integrare con una mia personale, eppure tutto quello che succede a "palazzo" comprese beghe personali nomine sgambetti consigli federali bilanci e quant'altro, avvengono senza che io o altri come me mettano bocca naso o fosse solo orecchie, per cui mi chiedo oltre che sapere da Lei che qulcuno sta tentando di apparire cio' che non e' e alla fine ci faranno il servizietto, cosa possiamo fare?
CI INDIGNAMO?
Un caro saluto.
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... a volte è meglio tacere e sembrare stupidi, che aprire bocca e togliere ogni dubbio !
francolvr non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 25 gennaio 07, 08:45   #4 (permalink)  Top
Cesare de Robertis
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Il quadro, seguendo il Suo ragionamento mi sembra abbia tinte alquanto fosche perche' non riesco a capire cosa puo' fare il modellista per evitare di essere aerosodomizzato.
Alla fine di una legislatura viene data la possibilita' ai cittadini di esprimere un giudizio sull'operato dei burattinai uscenti e al limite di nominarne dei nuovi, ora in ambito eromodellistico a me nessuno ha mai detto " ci sono le nuove nomine FIAM da fare ti viene richiesto di votare ", eppure sono anni che volo in un campo regolarmente affiliato FIAM con tanto di assicurazione che ho provveduto ad integrare con una mia personale, eppure tutto quello che succede a "palazzo" comprese beghe personali nomine sgambetti consigli federali bilanci e quant'altro, avvengono senza che io o altri come me mettano bocca naso o fosse solo orecchie, per cui mi chiedo oltre che sapere da Lei che qulcuno sta tentando di apparire cio' che non e' e alla fine ci faranno il servizietto, cosa possiamo fare?
CI INDIGNAMO?
Un caro saluto.
Ti prego solamente di non darmi del "Lei". Uno basta e avanza...
Quanto al "cosa possiamo fare"... beh, dato per scontato che la Fiam è un'organizzazione che s'identifica col suo "creatore" (lo scrive e lo dice continuamente che "LUI ha creato la Fiam....") non è ragionevole pensare che, né ora né mai, possa democraticamente passare in mani diverse da quelle che la gestiscono attualmente. "Dopo di me il diluvio!"
Premesso ed accertato ciò, non resta che prenderne atto e cercare delle alternative. Quella più immediata consiste nella nuova opportunità di creare AeC monospecialistici. Qualcuno potrebbe obiettare che in passato l'Aero Club non ha mai fatto granché per gli aeromodellisti ed è indubbiamente vero. Ma nell'ottica del "male minore" bisogna riconoscere che, se non faceva un granché, perlomeno non aveva un atteggiamento opprimente, totalitario ed ostile verso ogni forma di dissenso. Sarebbe comunque un passo avanti verso la conquista di una maggior serenità. L'obiezione sui costi relativi alla costituzione di tali Aero Club secondo me lascerà sempre più il tempo che trova, anche perché affiliare un gruppo alla Fiam costerà sempre di più e già quest'anno lo si è visto.

Cordialmente,
cesare

Ultima modifica di Cesare de Robertis : 25 gennaio 07 alle ore 08:52
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Vecchio 25 gennaio 07, 09:05   #5 (permalink)  Top
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Il quadro, seguendo il Suo ragionamento mi sembra abbia tinte alquanto fosche perche' non riesco a capire cosa puo' fare il modellista per evitare di essere aerosodomizzato.
Alla fine di una legislatura viene data la possibilita' ai cittadini di esprimere un giudizio sull'operato dei burattinai uscenti e al limite di nominarne dei nuovi, ora in ambito eromodellistico a me nessuno ha mai detto " ci sono le nuove nomine FIAM da fare ti viene richiesto di votare ", eppure sono anni che volo in un campo regolarmente affiliato FIAM con tanto di assicurazione che ho provveduto ad integrare con una mia personale, eppure tutto quello che succede a "palazzo" comprese beghe personali nomine sgambetti consigli federali bilanci e quant'altro, avvengono senza che io o altri come me mettano bocca naso o fosse solo orecchie, per cui mi chiedo oltre che sapere da Lei che qulcuno sta tentando di apparire cio' che non e' e alla fine ci faranno il servizietto, cosa possiamo fare?
CI INDIGNAMO?
Un caro saluto.
In quanto socio di un Clab Federato FIAM non puo fare nulla tranne proporre e votare in seno alla riunione plenaria annuale di approvazione del bilancio del suo gruppo di non federarsi alla FIAM per l'anno successivo, ne seguirebbe una votazione etc etc.
Mentre il Presidente del suo gruppo ha tutti i diritti di commentare impugnare il bilancio della FIAM in occasione della riunione annuale che si tiene a Marzo a Milano. Ma bisogna andare a Milano, essere previdenti perchè la sala contiene solamente 100 persone e tra Staff FIAM, benemeriti premiati amici degli amici etc. la capienza si riduce.
Relativamente alle elezioni delle cariche della FIAM che si rinnovano ogni 4 anni solamente i presidenti dei gruppi federati possono votare, anche perchè se potessero votare i famigerati 5000 iscritti ne vedremmo delle belle.
Alle suddette elezioni vanno sempre i soliti Presidenti e come succedeva in IRAQ i candidati sono sempre gli stessi, anche perchè non potrebbe essere diverso, quindi risultato scontato.
Mi dispiace apparire cosi scostante ma purtroppo non sopporto le dittature e tanto meno i dittatori.
Quindi l'u nica cosa che puoi fare ma che tutti i soci dei gruppi aeromodellistici italiani dovrebbero fare è chiedersi cosa fanno costoro per noi, quale è la loro trasparenza (il sito della FIAM è fermo al 06 gennaio 2006) con un comunicato che dice cose che poi non vedo applicate, a si c'è l'aggiornamento del 17 gennaio corso istruttori (che schifo) se ci sono voluti piu di un mese per mettere insieme 4 foto 2 filmati che non si riescono a vedere e 4 righe deliranti mi immagino quanto tempo ci vorrà per tradurre il Regolamento Sportivo Internazionale ed 2007 visto che RSN è fermo al 2004 (forse) è cosi tanto tempo che non lo leggo visto che per mia fortuna l'inglese lo parlo e lo scirvo ma soprattutto lo capisco.
Aprite gli occhi e non fatevi intimorire non gettiamo al vento quello che i notri nonni hanno conquistato con grande sacrificio e molte vite umane (la liberta' di espressione e di azione).
__________________
Lillo CONDELLO
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Vecchio 25 gennaio 07, 10:00   #6 (permalink)  Top
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In quanto socio di un Clab Federato FIAM non puo fare nulla tranne proporre e votare in seno alla riunione plenaria annuale di approvazione del bilancio del suo gruppo di non federarsi alla FIAM per l'anno successivo, ne seguirebbe una votazione etc etc.
Mentre il Presidente del suo gruppo ha tutti i diritti di commentare impugnare il bilancio della FIAM in occasione della riunione annuale che si tiene a Marzo a Milano. Ma bisogna andare a Milano, essere previdenti perchè la sala contiene solamente 100 persone e tra Staff FIAM, benemeriti premiati amici degli amici etc. la capienza si riduce.
Relativamente alle elezioni delle cariche della FIAM che si rinnovano ogni 4 anni solamente i presidenti dei gruppi federati possono votare, anche perchè se potessero votare i famigerati 5000 iscritti ne vedremmo delle belle.
Alle suddette elezioni vanno sempre i soliti Presidenti e come succedeva in IRAQ i candidati sono sempre gli stessi, anche perchè non potrebbe essere diverso, quindi risultato scontato.
Mi dispiace apparire cosi scostante ma purtroppo non sopporto le dittature e tanto meno i dittatori.
Quindi l'u nica cosa che puoi fare ma che tutti i soci dei gruppi aeromodellistici italiani dovrebbero fare è chiedersi cosa fanno costoro per noi, quale è la loro trasparenza (il sito della FIAM è fermo al 06 gennaio 2006) con un comunicato che dice cose che poi non vedo applicate, a si c'è l'aggiornamento del 17 gennaio corso istruttori (che schifo) se ci sono voluti piu di un mese per mettere insieme 4 foto 2 filmati che non si riescono a vedere e 4 righe deliranti mi immagino quanto tempo ci vorrà per tradurre il Regolamento Sportivo Internazionale ed 2007 visto che RSN è fermo al 2004 (forse) è cosi tanto tempo che non lo leggo visto che per mia fortuna l'inglese lo parlo e lo scirvo ma soprattutto lo capisco.
Aprite gli occhi e non fatevi intimorire non gettiamo al vento quello che i notri nonni hanno conquistato con grande sacrificio e molte vite umane (la liberta' di espressione e di azione).
Non esageriamo.
Per quanto riguarda i candidati,sempre gli stessi,non credo sia colpa della dirigenza.
Se non ci sono proposte alternative,la colpa è di chi non propone e non si propone,ma si limita a brontolare.
Finchè si può votare c'è speranza.
In questo Forum non mi pare che ci siano più di 3 o 4 Presidenti FIAM come si può pensare di rappresentare la maggioranza ,l'unica cosa che conta in democrazia?
Riprendo da un altro messaggio ".....Lui ha creato la FIAM......." è vero ,chi lo può negare?
Lui ha visto lontano ed è arrivato ad ottenere quello che voleva,il controllo su delega della pratica sportiva.
Chi si è limitato a brontolare non può fare altro che battersi il petto e recitare "mea culpa,mea culpa".

Beppe
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Vecchio 25 gennaio 07, 10:09   #7 (permalink)  Top
 
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con una visione cosi' lucida e disincantata hai detto tutto!
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"io mi prendo la responsabilita' di capire cio' che dici, non di quello che avresti voluto intendere"
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Vecchio 25 gennaio 07, 10:24   #8 (permalink)  Top
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(segue dalla 1a parte)....

Sull'altro versante, quello dell'aeromodellismo sportivo, le cose vanno un po' meglio sia perché il numero dei praticanti si va sempre più assottigliando (l'analisi dei motivi di questo fenomeno la rimando ad un eventuale post a parte) sia perché i pochi rimasti hanno per forza di cose una maggior consapevolezza delle problematiche coinvolte nel volo di un modello. In F3A, ad esempio, è assolutamente impossibile vedere un modello raffazzonato. L'attenzione ai dettagli è sempre notevole così come lo standard medio di pilotaggio, ma anche nelle altre categorie - in genere - si viaggia sempre ad altissimi livelli e gli incidenti, seppure lievi, sono davvero rari. Va da sé che un regolamento di sicurezza per l'aeromodellismo sportivo richiede norme semplici, efficaci e di facile attuazione. Fra i praticanti la consapevolezza dei problemi è già piuttosto elevata, per cui non pare necessario eccedere.

E l'aeromodellismo domenicale? In questo caso occorrono norme molto più restrittive e complesse? Secondo me no perché, come sempre, non è con la repressione che si ottengono risultati tangibili, ma solo con la prevenzione e l'educazione. Facile a dirsi, molto meno a farsi, ma questo è un compito che spetta a tutti. Alle organizzazioni, che dovrebbero fare concrete azioni educative attraverso corsi e propaganda mirata, alla stampa di settore, che oltre ad informare e far divertire dovrebbe insegnare qualcosa attraverso articoli tecnici chiari e comprensibili, a chi gestisce siti Internet cercando di scremare in mezzo al materiale che arriva copioso ed evitando di pubblicare troppe sciocchezze, al singolo aeromodellista "esperto", che dovrebbe cercare di raddrizzare le inevitabili storture del neofita che si presenta sul campo di volo. Non prendendolo in giro per la sua ingenuità, come fanno alcuni, ma cercando di fargli capire - come ai bambini piccoli - perché questo "è buono", mentre quello "è cacca".

E' evidente che, come in tutto il mondo, anche in Italia delle norme di sicurezza servano, ma devono essere norme semplici, ispirate dal buon senso e dal senso del ridicolo e ragionevolmente applicabili. Sostituire l'attuale codice di sicurezza dell'AeC d'Italia (reperibile anche attraverso il sito FIAM) con un farraginoso malloppo di oltre 100 pagine, ottenuto "copiaincollando" in maniera disorganica i regolamenti di sicurezza dei paesi aeromodellisticamente più evoluti, sarebbe stata una jattura di proporzioni incalcolabili. Per fortuna adesso c'è chi (Paolo Panfilo) sta lavorando ad una massiccia revisione del tutto e sono più che certo che farà un buon lavoro, almeno per quanto gli verrà concesso di fare. Il mio timore (e gliel'ho esternato) è che, entusiasta, onesto ed ingenuo com'è - si faccia strumentalizzare da personaggi che invece sono l'esatto contrario. Inutile fare il processo alle intenzioni, ora. Staremo a vedere. L'importante è che sia chiaro a tutti che non è sostituendo un regolamento di sicurezza "scarno" con uno più "florido", si risolvono i problemi e si riducono i rischi. La strada per far questo, l'ho già detto, passa attraverso la prevenzione. La repressione serve solo ad infiammare gli animi ed a mettere tutti in perenne stato di disagio.

Ma allora, ci si può chiedere, a cosa e a chi servono realmente queste nuove norme? Beh... alle assicurazioni, ad esempio. Ho seguito le discussioni in merito e spesso mi è capitato di sorridere. Il fatto è che mio padre è stato per trent'anni l'agente generale d'Arezzo per una delle più importanti compagnie italiane. Suo fratello (mio zio) ha gestito per una vita l'agenzia col più grosso portafoglio-clienti in Italia di una delle prime due compagnie italiane. Di quell'antica compagnia è stato anche il potente Presidente degli agenti... Non vi sto raccontando tutto questo per fare il "bauscia", ma semplicemente per farvi capire che, mio malgrado, conosco molto bene i meccanismi e le logiche alla base delle strategie assicurative, ma anche chi non è addentro all'argomento può ben capire come un regolamento di sicurezza repressivo, complicato, fumoso, che dice e si contraddice al tempo stesso, sia un'arma formidabile in mano agli uffici liquidazione sinistri la cui principale ragion d'essere è quella di liquidare il meno possibile. Sempre.

La verità è che dietro a certe "pressanti esigenze", spesso ci sono motivi inconfessabili. Ad esempio s'inventano inesistenti armi di distruzione di massa per giustificare una guerra che è solo il primo atto verso il controllo totale delle fonti energetiche. Oggi, se un bambino è iperattivo non si parla più di "bambino vivace", ma gli si costruisce addosso una vera e propria malattia: la ADHD (sindrome da deficit di attenzione con iperattività) con la quale si giustifica l'uso di psicofarmaci che permettono di prendere due piccioni con una fava: arricchire le multinazionali farmaceutiche e creare una generazione di malleabili zombies. Questo sempre che non muoiano d'infarto a dieci anni come ormai accade quotidianamente negli Stati Uniti, in Canada, in Australia...
Si usa il pretesto della guerra al terrorismo internazionale per limitare la libertà di circolazione dei cittadini, controllarli con tutti i mezzi offerti dalle più moderne tecnologie e farli vivere in un perenne stato di ansia. Chi ultimamente ha volato (non col modello, ma con un aereo di linea) sa bene quanto i regolamenti di sicurezza siano diventati farraginosi e apparentemente insensati. L'ultima volta, quando mi hanno chiesto se trasportavo liquidi, ho risposto sorridendo che ne avevo una vescica piena, ma che promettevo di svuotarla tutta prima di salire a bordo. Non hanno riso. Se hanno il senso dell'umorismo, non li prendono.

Se qualcuno ha avuto la sensazione che io sia un nemico della sicurezza tout court, mi spiace, ma è fuori strada. Non ho mai pensato che bastasse presentarsi in campo con un cornetto rosso appeso al modello e che fosse sufficiente darsi una bella smucinata agli zebedei prima di decollare. Le norme di sicurezza servono eccome, ma bisogna assolutamente evitare che queste ci si rivoltino contro. Offrire troppe e confuse possibilità di controllo a chi gestisce il potere, sarebbe come mettergli in mano una pistola carica puntata contro di noi. Fareste amministrare il vostro condominio ai "vicini di Erba"?

Sinceramente, in questo campo, trovo molta difficoltà a credere ai generosi slanci volontaristici e pieni di disinteresse di chi per una vita ha fatto l'assicuratore ed oggi usa il pretesto dell'ENAC, dell'ENAV e del 7° Cavalleggeri per giustificare il tentativo d'introdurre norme di sicurezza restrittive e repressive che non riducono di un ette la possibilità d'incidenti, ma che peraltro sono un fior di cappio al collo degli aeromodellisti. Mettiamogliela pure in mano questa pistola, ma che almeno sia caricata a salve!

Per chi ancora una volta - magari in maniera tendenziosa - si dovesse chiedere perché, a fronte di tutto questo io per alcuni anni abbia dato fiducia a questi signori ospitandoli sulle pagine di Modellismo, risponderò per l'ennesima volta che non sono furbo. Ho voluto chiudere gli occhi facendo finta di non vedere l'odio profondo che da sempre li anima nei miei confronti (di recente me/ve ne sono stati offerti alcuni "campioni omaggio" proprio in questo forum...) ed ho imposto a me stesso di credere che, in fondo, erano in buona fede e che, quello che stavano facendo era per il bene di tutti. Nella vita capita di sbagliare. Dovrebbe forse essere negato proprio a me?

Non vi fate menare per il naso da chi finge di essere l'uomo della strada, ma poi non perde occasione per dimostrare di conoscere un sacco di cose che "il ragionier Rossi" non potrebbe mai sapere. Il diavolo, quando vi vuole ingannare, si traveste da mendicante, non da commendatore! Soprattutto non vi perdete in lunghissime e defatiganti discussioni che non portano a nulla perché è esattamente quello che vogliono: sfinirvi per poi potervi inchiappettare meglio.

Cordialmente,
Cesare


NOTA: Mi scuso per aver spezzato il post un due parti, ma era troppo lungo e non veniva accettato, per cui l'ho dovuto "accettare" io!

Finalmente un discorso ben impostato ed esposto con calma,un discorso su cui possiamo discutere.
Inutile parlare di distinzione tra giocattoli,aeromodelli,aerodine ( bella parola questa che riempie la bocca e spiazza la maggior parte dei praticanti ).
Mi pare che esista una legge o normativa o...una cosa che,comunque la vogliate definire,obbliga i produttori o i rivenditori ad applicare sui contenitori la dicitura ........."attenzione,non è un giocattolo,non adatto al di sotto di.......tot...........anni".
Al di sopra ed al di sotto di un certo peso,se guidati da radio di una certa potenza di uscita,min-max, e guidati a vista sono modelli.
Non vi scannate sui numeri,non ha senso qui.
Detto questo,mentre sottoscrivo molto di quanto dice il mio editore,non posso non rilevare qualche contraddizione nel suo discorso.
Vero che le norme non devono essere repressive,vero che è meglio prevenire, vero è che qualche paletto ci vuole anche se dà fastidio.
Uno straccio di regolamento esiste in tutti i paesi di estrazione occidentale,perchè da noi dovrebbe servire solo alle assicurazioni e non ad aumentare la sicurezza.
Se esiste una normativa edita dall'Ae.C. d'Italia di cui pochissimi conoscono l'esistenza ( di questo dobbiamo ringraziare l'Ae.C. e chi gestiva il modellismo al suo interno e vi ricordo quanto costava essere iscritti agli Ae.C.locali per avere poco e niente in cambio) la nuova normativa FIAM dovrebbe avere la stessa valenza legale non di più o di meno.
Se poi i Gruppi FIAM intendono applicarla al loro interno tanto meglio,quelli fuori possono fare come vogliono,come stanno facendo ora.
Detto questo,sarà meglio che torni a lavorare sui modelli,la stagione si avvicina e da queste chiacchere non esce mai niente.
Uno scoraggiato

Beppe
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Vecchio 25 gennaio 07, 10:24   #9 (permalink)  Top
DoC
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Vecchio 25 gennaio 07, 12:43   #10 (permalink)  Top
Cesare de Robertis
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Citazione:
Originalmente inviato da GGHISLERI
Finalmente un discorso ben impostato ed esposto con calma,un discorso su cui possiamo discutere.
Inutile parlare di distinzione tra giocattoli,aeromodelli,aerodine ( bella parola questa che riempie la bocca e spiazza la maggior parte dei praticanti ).
Mi pare che esista una legge o normativa o...una cosa che,comunque la vogliate definire,obbliga i produttori o i rivenditori ad applicare sui contenitori la dicitura ........."attenzione,non è un giocattolo,non adatto al di sotto di.......tot...........anni".
Al di sopra ed al di sotto di un certo peso,se guidati da radio di una certa potenza di uscita,min-max, e guidati a vista sono modelli.
Non vi scannate sui numeri,non ha senso qui.
Detto questo,mentre sottoscrivo molto di quanto dice il mio editore,non posso non rilevare qualche contraddizione nel suo discorso.
Vero che le norme non devono essere repressive,vero che è meglio prevenire, vero è che qualche paletto ci vuole anche se dà fastidio.
Uno straccio di regolamento esiste in tutti i paesi di estrazione occidentale,perchè da noi dovrebbe servire solo alle assicurazioni e non ad aumentare la sicurezza.
Se esiste una normativa edita dall'Ae.C. d'Italia di cui pochissimi conoscono l'esistenza ( di questo dobbiamo ringraziare l'Ae.C. e chi gestiva il modellismo al suo interno e vi ricordo quanto costava essere iscritti agli Ae.C.locali per avere poco e niente in cambio) la nuova normativa FIAM dovrebbe avere la stessa valenza legale non di più o di meno.
Se poi i Gruppi FIAM intendono applicarla al loro interno tanto meglio,quelli fuori possono fare come vogliono,come stanno facendo ora.
Detto questo,sarà meglio che torni a lavorare sui modelli,la stagione si avvicina e da queste chiacchere non esce mai niente.
Uno scoraggiato

Beppe
Intanto non fare oltraggio alla tua intelligenza, alla mia e a quella degli altri facendomi le pulci sulla questione della creazione della Fiam. "Creare" è prerogativa divina, per chi ci crede. Per tutti gli altri, a negarne la possibilità interviene il 2° principio della termodinamica che non devo certo spiegare a te. Quando riporto testualmente certe espressioni, è solo per sottolinearne il carattere "psichiatrico", da strisciante delirio d'onnipotenza, che lascia presagire che anche nei normali rapporti quotidiani l'individuo si comporti ed interagisca con gli altri secondo questa visione onnipotenziale di sé stesso, con tutte le conseguenze del caso. Perdonami Beppe, ma non c'è nulla di più frustrante del dover spiegare le barzellette. Non me lo far fare più!

Quanto alle contraddizoni nel mio discorso, sicuramente ce ne saranno. Di persone perfettamente coerenti non ne ho mai conosciute e in questo senso avrei da fare anche delle osservazioni su Dio... intendo quello vero, non quello "Made in Quarto Oggiaro". Una normativa di sicurezza c'è già, come ho spiegato a suo tempo su Modellismo, ed è reperibile anche sul sito Fiam (a meno che non l'abbiano levata di recente). Se mi vuoi dire che ha bisogno di una rinfrescata siamo perfettamente d'accordo, ma non accetto che si vada a normare in maniera puntuale ed estremamente restrittiva ogni minima cosa, perché quello non servirebbe a diminuire di una briciola il rischio d'incidenti mentre servirebbe molto a chi vuole usare tali norme come strumento di potere per dire "tu sì, tu no" e a chi vuol cavillare su questo e su quello per tutelare i propri interessi. Torniamo a lavorare sui modelli e speriamo in bene. Speriamo soprattutto che non venga mai il giorno in cui dovessi essere costretto a pronunciare una frase che odio: "io ve l'avevo detto!"

Cesare
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