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Vecchio 22 maggio 12, 10:19   #1 (permalink)  Top
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Nascita Del Diesel

finora ho sempre letto che il primo "diesel" per aeromodelli è stato prodotto dagli svizzeri: il famoso Dyno di 2.1cc del 1942. A questo motore si sono poi ispirati i vari MOVO, Deezil, Mills ... ed è superfluo che continui con la storia dei "diesels" ( diesel tra virgolette, perchè non credo che l'ingegner Rudolph li considererebbe suoi nipotini. Ma questa è un'altra storia).
Bene, pare che un altro caposaldo (dopo quello della portanza creata da Bernoulli) della mia modesta cultura modellistica debba crollare; ecco quanto leggo ora:

ETHA 2.5D
il nome deriva da quello del progettista, lo svizzero Ernst THAlheim. L'ETHA è uno dei primi micromotori diesel prodotti. Fu brevettato nel 1927. Il progettista intuì che se il rapporto di compressione fosse stato sufficientemente alto, e usando la giusta miscela, non ci sarebbe stato bisogno di impianto elettrico di accensione. La distribuzione è radiale, ma lo scarico è convogliato su un lato tramite un anello di raccolta. Il marchio ETHA è riportato sopra la flangia del carter albero. Nel 1942, essendo scaduto l'anno precedente il brevetto, Clemenz-Shenk (un'officina meccanica) mise in vendita il motore Dyno 1.
Darrel Peugh / Jim Dunkin

Il cecoslovacco Richard Gron ne ha realizzato una replica nel 2007, quindi notizie di tale motore già esistevano da tempo.

Non ho scanner, mi spiace quindi di non poter allegare immagini: posso dire che dalla foto il motore appare dotato di chiavetta contropistone, e quindi sembra abbastanza moderno ( a differenza dei Drone, Micron ecc. a compressione costante che apparvero all'inizio della storia "diesel").
Spero l'argomento sia di interesse
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walter b.
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Vecchio 22 maggio 12, 22:55   #2 (permalink)  Top
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Mi pare che i motori d' epoca, quelli senza chiavetta del contropistone necessitassero di percentuali crescienti di etere solforico man mano che si usuravano. La notizia e' confermata ?? Saluti Alvise.
IK2DUR non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 23 maggio 12, 21:18   #3 (permalink)  Top
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Invia un messaggio via MSN a fabio.p.
Già i diesel non funzionano mai con la compressione variabile.. figuriamoci con la compressione fissa. Ho sentito che in pratica il modellista che andava in campo con questo tipo di motori faceva la miscela al momento, in base alla giornata! E penso che se non fosse perfetta il motore non partiva!
Solo che si tratta di soddisfazione nel farlo funzionare, proprio come i motori COX. Dopo aver messo in moto il cox 010 io solitamente provo una soddisfazione immensa, come per lo 020 e lo 049!!! Ma stiamo andando fuori tema. Ho un G20/15 supertigre diesel del 1965, purtroppo assai consumato, per cui non funziona.. mi devo decidere a fargli un elica stile vintage e un piedistallo come si deve!
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Vecchio 24 maggio 12, 23:09   #4 (permalink)  Top
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il mio primo motore è stato il G 20/15 e vi posso assicurare che non mi ha mai dato problemi, era un orologio. Quando facevamo combat a livello di club, il mio diesel partiva sempre, perchè a differenza dei glow, più era caldo e meglio andava e la miscela era sempre la stessa, io e mio fratello ne consumavamo un litro tra il sabato e la domenica (avevamo un modello in due)
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Massimo Bison
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El sapiente sa poco, l'ignorante el sa massa, ma el mona sa tuto
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Vecchio 25 maggio 12, 10:02   #5 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da IK2DUR Visualizza messaggio
Mi pare che i motori d' epoca, quelli senza chiavetta del contropistone necessitassero di percentuali crescienti di etere solforico man mano che si usuravano. La notizia e' confermata ?? Saluti Alvise.
non ho informazioni che mi permettano di avvalorare questa notizia, ma non credo servirebbe:
per innescare la combustione dell'etere la miscela in camera di scoppio deve arrivare almeno a 170°C, e questo dipende solamente dalla compressione. Una volta raggiunta tale temperatura l'etere si infiamma indipendentemente dalla sua quantità, quindi...

Nel caso specifico del Drone l'incremento di etere sarebbe stato comunque impossibile, visto che tale motore funzionava a solo etere (più olio, ovviamente) !
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walter b.
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Vecchio 25 maggio 12, 10:10   #6 (permalink)  Top
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Io ho un vecchissimo Barbini diesel che parte molto facilmente.

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Vecchio 29 maggio 12, 10:25   #7 (permalink)  Top
lucareds7
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Originalmente inviato da fabio.p. Visualizza messaggio
Già i diesel non funzionano mai con la compressione variabile.. figuriamoci con la compressione fissa. Ho sentito che in pratica il modellista che andava in campo con questo tipo di motori faceva la miscela al momento, in base alla giornata! E penso che se non fosse perfetta il motore non partiva!
[...]
Ho un G20/15 supertigre diesel del 1965, purtroppo assai consumato, per cui non funziona.. mi devo decidere a fargli un elica stile vintage e un piedistallo come si deve!
Beh, il diesel della mia auto è a compressione fissa e funziona... così come quello di tutto il parco di auto e camion! La compressione variabile dei nostri motorini è basata su esigenze diverse dal funzionamento in senso stretto.

Per avviare il motore più facilmente lo si scomprime un po', e la miscela è in genere in rapporti uguali di petrolio, ricino e etere, più un po' di DII. Noi usiamo i diesel con tale miscela standard senza problemi ed abbiamo riscontrato che oltre all'usura dell'accoppiamento (contro la quale basta inserire un paio di gocce d'olio dallo scarico prima dell'avviamento) i motori più rognosi da avviare sono quelli su bronzina. La prova è stata effettuata sui PAW .15 STD, SBR e TBR ossia rispettivamente bronzina, bronzina+cuscinetto e doppio cuscinetto.

Prova il trucchetto dell'olio sul tuo G20 e fammi sapere!

P.S. verso fine estate ci sarà il D-DAY presso la pista di Chiasiellis (UD), dedicata esclusivamente ai diesel in volo vincolato. Chiunque si presenterà con un glow verrà messo alla gogna e pubblicamente deriso!
Vi aggiornerò non appena sarà confermato il calendario degli appuntamenti
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Vecchio 29 maggio 12, 11:01   #8 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da lucareds7 Visualizza messaggio
..... e la miscela è in genere in rapporti uguali di petrolio, ricino e etere, più un po' di DII....
mmm dai, la 1:1:1 è proprio una miscela da handicappati : un motore che non sia un Dyno per girare un po' ha bisogno di più petrolio e può scendere tranquillamente con l'olio, stando sul sicurissimo, al 20% per quelli con cuscinetti ed al 25 per quelli a bronzina.
Due formule ( così standard da trovarsi dappertutto ) sono la MVVS nr2 : 25% ricino, 25% etere 50% petrolio che va bene anche così ma alla quale un 1-1,5% di DII oppure un 2-3% di nitrito o isopropil nitrato non possono che far bene, e l'altra ultraclassica 20% ricino, 30% etere 50% petrolio, additivi come sopra.
Con queste i motori girano allegramente e senza problemi : il cicchetto di ricino di solito serve per quelli disperatamente spompati, per un poco di tenuta all'avviamento.
Eppoi soprattutto col diesel fa molto il modo con cui si colpisce l'elica, deve essere una bella stecca più veloce possibile, meglio se si è capaci di darne a ripetizione, pronti a scappare appena si arrabbia ..
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Renato Privitera non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 29 maggio 12, 16:36   #9 (permalink)  Top
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Luca, giusto per amor di meccanica (visto che mi pare tu ne mastichi un po'), e assolutamente non di polemica, non credo che i nostri "diesel" e quelli che vanno sulle strade siano assimilabili, ed è per questo che uso le virgolette.
Intanto, se per diesel intendiamo "autoaccensione" allora anche i motori glow sono ad autoaccensione, e quindi "diesel" (autoaccensione intesa come opposta ad "accensione controllata", leggi scintilla): che cos'è un glow se non un "testa calda"? Il signor Landini in realtà costruiva dei glow a 2 tempi, anche se un po' più grandi, ed erano considerati diesel a tutti gli effetti.

Il vero diesel è caratterizzato dal pilotare la combustione tramite l'iniezione, nel momento voluto e diluita nel tempo, del combustibile (ricordi, ciclo Otto a volume costante, ciclo Diesel a pressione costante); quindi, secondo logica, sarebbe un motore ad accensione controllata, mentre i nostri gioiellini accendono la miscela quando vogliono loro.

Credo che la definizione corretta sia: "compression ignition engine" o, come dicevano i russi MK (Mikrodvigatelj Kompressionij _ micromotore ad accensione per compressione), ma ormai è invalsa la definizione diesel, e quindi teniamocela.

Miscele: allego le istruzioni che Garofali metteva nelle scatole dei suoi motori nel 1965: come si nota la miscela diesel tranquilla era abbastanza vicina alla 33-33-33 (30-30-40): altri anni, altri materiali e altri oli.

Nitrito d'amile ? A suo tempo mai usato (ero già bravo, da ragazzino, a procurarmi l'etere, grazie all'amicizia con la figlia del farmacista) e i motori giravano bene. Talmente bene che da studentello squattrinato ho una volta miscelato l'etere con gasolio per riscaldamento (allora era denso come nafta) e SAE 20 trovato in una bottiglia polverosa in fondo al garage del babbo: sembrava un aereo delle frecce tricolori, nel senso che la scia di fumo bianco in volo era un anello continuo, sul campo da VVC. Ma volava.

Ora uso il Cetane Booster e mi pare che girino come allora (ma non mi fido della mia memoria: capace che addirittura andassero meglio allora).

E per ora basta con la nostalgia, sennò mi commuovo.
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walter b.

Ultima modifica di cabanes : 29 maggio 12 alle ore 16:42
cabanes non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 29 maggio 12, 17:12   #10 (permalink)  Top
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Un diesel "vero" utilizza il suo elevato rapporto di compressione per riscaldare, appunto comprimendola, aria pura aspirata dall'atmosfera. Poi interviene l'iniezione che inietta il combustibile che si infiamma causa la temperatura.A questo punto si potrebbe iniettare anche orina di avvinazzato che prenderebbe fuoco, generando potenza relativamente al suo contenuto energetico.
Quindi la compressione è fissa perchè serve "a far calore" , mentre tutta la gestione è a cura dell'impianto di iniezione.
Un cosiddetto diesel da modelli è un ibrido che immette miscela fredda aria combustibile, ottenuta col carburatore, nel cilindro come un qualsiasi ciclo Otto, ma nel quale l'accensione è realizzata per l'autoaccensione del combustibile, in un cilindro freddo all'avviamento.
Questo è reso possibile dall'etere che ha la caratteristica di autoaccendersi a bassa temperatura ed alta compressione,il quale innesca a sua volta il petrolio/gasolio.
Il contropistone regolabile serve a questo punto a cercare il rapporto di compressione ottimale per la somma di variabili del momento, temperatura ambiente, miscela, temperatura di funzionamento poi ( è noto che a caldo i diesel vanno scompressi un pelo...)
Quindi si può dire che i G20d e i TDI han solo il nome in comune...
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FAI 7635
Renato Privitera non è collegato   Rispondi citando
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