11 aprile 17, 13:11 | #101 (permalink) Top | |
User Data registr.: 22-06-2012 Residenza: folgaria
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Vedi il mio post con l'esempio della tavoletta inclinata con la faccia a mò di sensore. C'è maggiore pressione sotto la linea di demarcazione a causa dell'addensamento provocato dal ventre che avanza e soinge aria in avanti; le particelle sopra la linea di demarcazione accelerano verso il dorso, zona di minore pressione. Si muovono verso il BU spinte dalla maggiore pressione causata dal flusso in entrata (l'ala avanza) e le particelle aderiscono al dorso per la pressione sovrastante. Ogni particella riceve infatti spinte da tutti i lati, accelera in un verso quando la forza dal lato opposto è maggiore. La forza in gioco è la pressione. In pratica, con il mio esempio legato all'aria disturbata prima dell'arrivo dell'ala, abbiamo dato genesi alla differenza di velocità relativa tra ventre dorso e rispetto all'aria circostante. Questa differenza di velocità e la sua distribuzione crea la differenza di pressione tra ventre e dorso. La causa e l'innesco è quindi il disturbo ricevuto dall'aria prima che il profilo arrivi. Tra l'altro, si giustifica la circolazione senza tirare in ballo il vortice di avviamento e la condizione di Kutta, che è più che avventurosa. Il vortice di avviamento è una conseguenza della differenza di velocità, non ne è la causa. E' l'ala che avanza spingendo aria davanti a sè che crea l'inflessione del flusso prima del suo arrivo e la differenza di velocità fra dorso e ventre. | |
11 aprile 17, 13:54 | #103 (permalink) Top | |
Padre della Teoria del bidet Data registr.: 18-01-2007 Residenza: Firenze
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Mi chiedo. E' possibile che questo misterioso principio fisico non sia altro che l'accelerazione centrifuga (centripeta) che subisce la particella nel momento in cui (per effetto delle pressioni circostanti) viene prima accelerata in alto e successivamente a destra e in basso, compiendo così un moto rotatorio e creando pertanto una DEpressione nell'area interna al tragitto circolare? | |
11 aprile 17, 14:04 | #104 (permalink) Top | |
Padre della Teoria del bidet Data registr.: 18-01-2007 Residenza: Firenze
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- la particella incontra il tapis roulant - per effetto del moto rotatorio del tapis roulant, la particella subisce prima un'accelerazione verso l'alto, poi a destra e infine in basso, compiendo così un moto rotatorio - moto rotatorio = forza centrifuga (centripeta) - ergo DEpressione all'interno del tragitto rotatorio della particella, ossia esattamente tra la particella e il dorso del tapiroulant - portanza | |
11 aprile 17, 14:11 | #105 (permalink) Top | |
Rivenditore - devCad Data registr.: 04-12-2013
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11 aprile 17, 14:27 | #106 (permalink) Top | |
Padre della Teoria del bidet Data registr.: 18-01-2007 Residenza: Firenze
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Per ruotare infatti servono almeno due "spessori". Se ci sono due spessori, allora c'è uno spostamento verso l'alto. | |
11 aprile 17, 18:18 | #108 (permalink) Top | |
Rivenditore - devCad Data registr.: 04-12-2013
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| Citazione:
Allora secondo te nel caso tapis roulant, a parita' di velocita' di avanzamento e di rotazione, la portanza cresce linearmente con la corda o con lo spessore? La circuitazione, su cui si calcola in questo caso la portanza, direi che se ne infischia abbastanza dello spessore, ma non certo della corda. Non c'e' peggior sordo di chi non vuol sentire e di un commercialista... Ultima modifica di devCad : 11 aprile 17 alle ore 18:23 | |
11 aprile 17, 20:35 | #109 (permalink) Top |
Padre della Teoria del bidet Data registr.: 18-01-2007 Residenza: Firenze
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| Certo che l'ho presente. Però nel caso del tapirulan con spessore nullo, mica tanto. Ammettiamo, per semplicità, che il tapirulan a spessore nullo "ruoti" alla stessa velocità (V1) di avanzamento del tapirulan nell'aria. In questo caso si viene ad avere: - sul "dorso": particelle a contatto con il dorso del tapirulan ferme, sia rispetto alla superficie del tapirulan, che alla massa d'aria circostante. Questo perchè V1-V1=0. Quindi sul dorso tutto sta fermo. Nessun effetto. Ergo, possiamo dimenticarci del dorso. - sul "ventre": particelle a contatto con il ventre del tapirulan che, nella migliore delle ipotesi è cioè che si appiccichino come cozze al ventre del tapirulan, viaggiano a velocità V2 rispetto alla massa d'aria circostante. [Apro parentesi: queste particelle, appena arrivate in corrispondenza del BE del tapirulan, immagino debbano per forza di cose "sparire" salvo poi "riapparire" sul BU (in fondo l'esperimento è ideale e quindi loro possono tranquillamente farlo) perchè in caso contrario potrebbero passare sul dorso girando dal BE con conseguente innesco degli effetti centrifughi della famosa "capriola molecolare" che invece è proprio quello che si vuol a tutti i costi evitare. Chiudo parentesi.] In pratica sul ventre si viene a creare un autonomo "trenino di particelle" che viaggia di moto rettilineo uniforme con velocità V2 rispetto alla massa d'aria circostante. Ora, chiedo, un trenino di particelle che viaggia di moto rettilineo uniforme rispetto alla massa d'aria circostante, è in grado di generar portanza? Secondo me, no. O forse sbaglio qualcosa? Su questo ti do perfettamente ragione. |
11 aprile 17, 21:23 | #110 (permalink) Top |
Padre della Teoria del bidet Data registr.: 18-01-2007 Residenza: Firenze
Messaggi: 3.468
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ps: tutto questo per dire che (secondo le mie umili deduzioni) il "tapirulan a spessore nullo" (e ad incidenza geometrica zero) NON genera mai portanza. MAI! Puoi fare la corda lunga quanto ti pare, ma il "tapirulan a spessore nullo" (e ad incidenza geometrica zero) NON genererà MAI portanza. MAI! Deve necessariamente essere presente uno "spessore", in quanto tale non nullo, affinchè si inneschino gli effetti centrifughi dell'ormai famosa "capriola molecolare" (LowN®). No spessore, No depressione sul dorso, No portanza del dorso. Sempre secondo le mie umili deduzioni di umile commercialista, s'intende. _ Ultima modifica di sloper_marco : 11 aprile 17 alle ore 21:33 |
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