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Vecchio 01 aprile 16, 17:28   #111 (permalink)  Top
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L'avatar di staudacher300
 
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C'è una domanda preventiva a cui bisognerebbe dare una risposta.
Quando si legge "rappresentanza politica per noi aeromodellisti",

NOI CHI ??

Perchè non è mica facile capirlo, leggendo il Barone. Anche escludendo, non so quanto saggiamente, i multicotteri (che perlomeno hanno una FORTE identità, tant'è che solo di loro si parla), i "noi" chi/quanti/ dove sono, cosa fanno?
Sul Barone e non solo l'impegno maggiore è stabilire chi NON E' aeromodellista - come sempre, chi non fa le cose che non appassionano ME.
I VERI aeromodellisti, gli unici che dovrebbero avere il diritto di farsi sentire e di essere riconosciuti come rappresentativi, chi sono? I costruttori? i piloti? I costruttori/piloti? Quelli solo in legno, o anche quelli degli stampi e laminati? E i depronisti, che pure incollano come pazzi e spesso QUI SUL BARONE vengono perculati come dei poveri minus-habens? Qual'è il limite di complessità e/o di componentistica che fa scattare la differenza tra "modello" e "lampadario", "pentola" e altre facezie? Gli alianti da pendio sì e i motoalianti in depron no? Le radio fino a quanti canali? Il downlink solo se i componenti sono saldati a mano sul tavolo di sala, se li compri già assemblati sei un informatico? La categoria Autonomy, tanto per fare uno dei mille esempi, che ha sostituito cronometri e parole d'onore con avveniristici logger-controller programmati ad hoc, cosa fa, esce a forza dal modellismo?
L'AMA la conosco per aver lavorato per anni in multinazionali americane. L'orgoglio di essere MEMBRO DELL' ASSOCIAZIONE è quello che tiene insieme, fa proseliti e convince a pagare la quota. E l'AMA, a sua volta, garantisce protezioni, coperture legali e lobbing politico senza fare liste di chi è più bravobambino e chi no, basta che tutti rispettino le (poche e chiare e INFRANGIBILI ) regole - e paghino la quota, ovvio.
A loro volta i produttori sono LIETI di dialogare e sponsorizzare l'AMA (in Italia è volgare parlare di soldi, ma ci vogliono anche qui) , perchè tramite l'associazione possono raggiungere tutte le fasce e le tipologie di modellisti, dai Top Gun del Reno Air Races ai park-flyer della domenica, multicotteri inclusi. Decine e Decine e decine DI MIGLIAIA di potenziali clienti. Con le divisioni tra categorie tipo caste indù che si leggono SUL BARONE qual'è il "noi" potenzialmente interessante come mercato e numericamente interessante per un politico? i dieci super-all-carbon del Pordoi? I dodici quattro-metri-di-stecchetti del raduno vintage?
In ogni caso anche l'AMA NON raccoglie tutti i modellisti. Anche in USA hanno i "liberi pensatori", quelli che " a Washington è tutto un magna-magna", quelli che "i veri modelli si costruiscono in bambù, carta e miccette, gli altri sono frullatori". E anche da loro non contano un caxxo, esattamente come da noi, il primo ranger che passa li mette a terra.
Se i multicotteri sono decine e decine di migliaia, con le loro associazioni, le loro fanzine, siti, blog e SOLDI da spendere, prima di dire che loro sono la cacca e "gli altri" sono il Bene e la Virtù, a parte qualche domanda tipo "dove abbiamo sbagliato/ stiamo sbagliando" che pure va fatta, non è il caso di chiarire una volta per tutti chi siano "GLI ALTRI", cioè quel nebuloso "noi" che vorrebbe raccogliere firme e petizioni? Dal Barone, che mediaticamente, come tutti i forum, sta perdendo terreno, ai "social", più effervescenti ma ugualmente divisi, non si capisce.
Figuriamo quanto sono disposti a sbattersi per capirlo gli organismi decisionali per cui meno si discute, meglio è - ma che se anche fossero i più comprensivi, pazienti, aperti organismi del mondo difficilmente potrebbero capire chi è l'interlocutore.
Difficile che capiscano chi é l'interlocutore se l'unico che c'é prefererisce rappresentare qualcosa che non ha a che fare con l'aeromodellismo.
L'occasione é buona per fare anche piazza pulita delle "divisioni" sdoganando il concetto che aeromodellista é chi é appassionato di volo in miniatura. ( leggasi punto, senza altre accezioni)

Come dire:" tra noi si cazzeggi pure ma davanti a due piccole ali che decollano giù il cappello sempre e comunque."
L'unica vera distinzione che penso che si possa proporre é tra chi é appassionato di volo e chi considera il volo come il supporto della macchina fotografica, questo si, e non é differenza di poco conto.
Tutto il resto credo lo si possa considerare naif, chiamiamola goliardia per non dargli un altro nome.
__________________
Sandrone: un uomo di un certo peso.
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Vecchio 01 aprile 16, 18:26   #112 (permalink)  Top
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C'è una domanda preventiva a cui bisognerebbe dare una risposta.
Quando si legge "rappresentanza politica per noi aeromodellisti",

NOI CHI ??

Perchè non è mica facile capirlo, leggendo il Barone. Anche escludendo, non so quanto saggiamente, i multicotteri (che perlomeno hanno una FORTE identità, tant'è che solo di loro si parla), i "noi" chi/quanti/ dove sono, cosa fanno?
Sul Barone e non solo l'impegno maggiore è stabilire chi NON E' aeromodellista - come sempre, chi non fa le cose che non appassionano ME.
I VERI aeromodellisti, gli unici che dovrebbero avere il diritto di farsi sentire e di essere riconosciuti come rappresentativi, chi sono? I costruttori? i piloti? I costruttori/piloti? Quelli solo in legno, o anche quelli degli stampi e laminati? E i depronisti, che pure incollano come pazzi e spesso QUI SUL BARONE vengono perculati come dei poveri minus-habens? Qual'è il limite di complessità e/o di componentistica che fa scattare la differenza tra "modello" e "lampadario", "pentola" e altre facezie? Gli alianti da pendio sì e i motoalianti in depron no? Le radio fino a quanti canali? Il downlink solo se i componenti sono saldati a mano sul tavolo di sala, se li compri già assemblati sei un informatico? La categoria Autonomy, tanto per fare uno dei mille esempi, che ha sostituito cronometri e parole d'onore con avveniristici logger-controller programmati ad hoc, cosa fa, esce a forza dal modellismo?
L'AMA la conosco per aver lavorato per anni in multinazionali americane. L'orgoglio di essere MEMBRO DELL' ASSOCIAZIONE è quello che tiene insieme, fa proseliti e convince a pagare la quota. E l'AMA, a sua volta, garantisce protezioni, coperture legali e lobbing politico senza fare liste di chi è più bravobambino e chi no, basta che tutti rispettino le (poche e chiare e INFRANGIBILI ) regole - e paghino la quota, ovvio.
A loro volta i produttori sono LIETI di dialogare e sponsorizzare l'AMA (in Italia è volgare parlare di soldi, ma ci vogliono anche qui) , perchè tramite l'associazione possono raggiungere tutte le fasce e le tipologie di modellisti, dai Top Gun del Reno Air Races ai park-flyer della domenica, multicotteri inclusi. Decine e Decine e decine DI MIGLIAIA di potenziali clienti. Con le divisioni tra categorie tipo caste indù che si leggono SUL BARONE qual'è il "noi" potenzialmente interessante come mercato e numericamente interessante per un politico? i dieci super-all-carbon del Pordoi? I dodici quattro-metri-di-stecchetti del raduno vintage?
In ogni caso anche l'AMA NON raccoglie tutti i modellisti. Anche in USA hanno i "liberi pensatori", quelli che " a Washington è tutto un magna-magna", quelli che "i veri modelli si costruiscono in bambù, carta e miccette, gli altri sono frullatori". E anche da loro non contano un caxxo, esattamente come da noi, il primo ranger che passa li mette a terra.
Se i multicotteri sono decine e decine di migliaia, con le loro associazioni, le loro fanzine, siti, blog e SOLDI da spendere, prima di dire che loro sono la cacca e "gli altri" sono il Bene e la Virtù, a parte qualche domanda tipo "dove abbiamo sbagliato/ stiamo sbagliando" che pure va fatta, non è il caso di chiarire una volta per tutti chi siano "GLI ALTRI", cioè quel nebuloso "noi" che vorrebbe raccogliere firme e petizioni? Dal Barone, che mediaticamente, come tutti i forum, sta perdendo terreno, ai "social", più effervescenti ma ugualmente divisi, non si capisce.
Figuriamo quanto sono disposti a sbattersi per capirlo gli organismi decisionali per cui meno si discute, meglio è - ma che se anche fossero i più comprensivi, pazienti, aperti organismi del mondo difficilmente potrebbero capire chi è l'interlocutore.


Mmmm persolmente una grande distinzione che faccio e tra chi "gioca" con lo scopo finale del gioco il volo stesso (dai costruttori,volatori fino ad arrivare al gommolo rtf e frullini senza troppi marchingegni su)
a chi come scopo finale non a il volo ma altro...tipo che ne so...un video? na foto?
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Inventare un aereo è nulla. Costruirne uno è qualcosa. Volare è tutto.
(Otto Lilienthal)
Ing.c.a.n.e non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 01 aprile 16, 18:31   #113 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Ing.c.a.n.e Visualizza messaggio
Mmmm persolmente una grande distinzione che faccio e tra chi "gioca" con lo scopo finale del gioco il volo stesso (dai costruttori,volatori fino ad arrivare al gommolo rtf e frullini senza troppi marchingegni su)
a chi come scopo finale non a il volo ma altro...tipo che ne so...un video? na foto?
Ed è questa la distinzione che si vuole fare! Modellisti di ogni genere da una parte, criminali del long range e professionisti o meno con la macchina fotografica volante dall'altra
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Master of Ciarpame
Bite my shiny metal ass
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Vecchio 01 aprile 16, 18:32   #114 (permalink)  Top
 
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non e che qualcuno fa partire il sondaggio?
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Vecchio 01 aprile 16, 19:00   #115 (permalink)  Top
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non e che qualcuno fa partire il sondaggio?
Magari Stau... che mi sembra abbia le idee molto chiare in proposito
sub53 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 01 aprile 16, 19:03   #116 (permalink)  Top
Sospeso
 
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...
L'unica vera distinzione che penso che si possa proporre é tra chi é appassionato di volo e chi considera il volo come il supporto della macchina fotografica, questo si, e non é differenza di poco conto.
Tutto il resto credo lo si possa considerare naif, chiamiamola goliardia per non dargli un altro nome.
Purtuttavia nella storia del volo un fortissimo impulso è stato dato dai militari, che considerano da sempre il volo come modo-per-accoppare-stando-lontani, o supporto per macchine fotografiche ed altri aggeggi tele-visivi anche più sofisticati. Quindi volatori "puri" restano solo il Piccolo Principe e il gabbiano Jonathan Livingstone. Il FORTISSIMO supporto all'aeromodellismo dato dal fascismo era nell'ottica di allevare PILOTI DA GUERRA, non amanti del vento tra i capelli.
Le macchine fotografiche in aria ci sono da sempre. Ricordo l'Instamatic sull' aliante nelle gare di volo a vela...
Da un punto di vista puramente "filologico" è quindi più vicino (numericamente) alla storia del volo "vero" chi fa ricognizione aerea, o trasporto, o combattimento. Eventualmente chi fa gare. Ma lo "svolazzo per diletto" è cosa relativamente recente.
Il problema è non volare dove si possono fare danni, poi cosa c'hai attaccato sotto, sopra o intorno all'aggeggio volante è relativamente ininfluente. Non è comunque un problema etico o di "degnità", stante l'assoluta valenza LUDICA del modellismo - produttori a parte, ovvio.
Mi sembra di capire, invece, che qui le guerre sono tra associazioni di druidi di religioni diverse, uniti (a volte) dal comune "braccino cortissimo" verso le quote associative di qualunque tipo. Non ci sono neppure dei numeri, ad esempio, quanti parabrezza/ tetti/ cofani di auto danneggiati, in totale e percentualmente, da aeromodelli ad ala fissa o ad ala rotante? I giornali parlano solo di ALCUNI possibili near-miss focalizzandosi sui multicotteri o presunti tali perchè ADESSO fanno titolo, ma le assicurazioni dovrebbero avere dati oggettivi. Si potrebbero conoscere? Sennò continuiamo a tagliarci la gola a vicenda sulla base "mi pare" "è buono e giusto" " me l'ha detto il cugggino". L'assicurazione paga (e fa pagare i premi) sulla base dei buchi effettivamente scavati, non fa differenze se quello che ti è entrato in macchina è un Phantom con le lucine o un Minimoa in legno di pero come li costruiva il nonno. In un confronto politico-normativo sarebbe il più valido argomento di discussione. Quanta gente VOLA (a prescindere), quanti cascano, quanti fanno danni.
Sulla sicurezza "intrinseca" poi non raccontiamocela.
Le missioni di recupero per alianti "fuori radio" arrivati da soli su cascine lontane le ho fatte anch'io, solo che non si chiamavano "fly-away".
E prima di "terminare" per emergenza il volo di un "ala fissa" da centinaia di euro spetasciandolo su un bosco dirupato credo che il proprietario ci pensi sopra esattamente come il multicotterista.
Lo sappiamo qui, lo sanno allAeCI, alla FIAM e all' ENAC. E lo sanno da sempre i pastori e i contadini dei terreni sorvolati, che infatti non hanno mai visto di buon occhio l'aeromodellismo "tradizionale" salvo quand'era il momento di farsi pagare l'affitto del terreno (o i danni).
grazi non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 01 aprile 16, 19:06   #117 (permalink)  Top
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L'avatar di MAB.VOLO
 
Data registr.: 28-03-2007
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ci sto .... però

Quando ho letto il titolo ho preso la tastiera e stavo per dire OK, dove si firma,
poi mi sono letto i 116. ad ora , post e .... permettetemi alcune considerazioni.
Ho lavorato per oltre 30 anni nel mondo delle associazioni di categoria economiche, dove gli interessi erano e sono reali.
Conosco pertanto molto bene, dal di dentro, i meccanismi che regolano quelle " cose " che raccolgono associati e dovrebbero rappresentare i loro interessi e non gli interessi del Presidente di turno e degli amici degli amici di LUI del momento.
Questo a titolo professionale, a titolo aeromodellistico : sono socio FIAM, sono socio del locale Aero Club, sono socio di una ASD con proprio campo di volo con tanto di autorizzazione ENAC ai sensi della Circ. ATM03.
Si cari amici perché per volare dobbiamo fare da soli, non c'è FIAM, con le sue polizze assicurative, non c'è AeCI con i suoi attestati/FAI , se vogliamo volare dobbiamo arrangiarci e portare a casa il risultato da soli.
Il mio Gruppo ha cercato anche di iscriversi all'AeCI come Ente Aggregato, pagando 100 euro, e per tali conti, ossia NIENTE !!!! Ma il nostro statuto non gli andava bene perché c'è scritto che siamo un'associazione sportiva, che cosa dovremmo essere ? che non possiamo insegnare ai giovani a volare, infatti la nostra passione finirà con noi !!!
Cioè detto, condivido la necessità di farci rappresentare nelle sedi istituzionali preposte, in quanto al momento nessuno pensa a noi.
Volete un esempio: avete letto le raccomandazioni dell'ANSV, avete visto quali enti ha convocato e con i quali ha concordato come procedere.
C'erano tutte le associazioni dei " dronaioli " e l'AeCI; la FIAM nemmeno considerata.
Certo la FIAM, quanto alla Fabbrica interessa degli aeromodellisti lo dimostra il fatto di dove viene annualmente convocata l'assemblea nazionale per il bilancio e la nomina dei dirigenti, a Milano !
Anche quest'anno in cui è previsto la modifica dello Statuto si fa il 3 Aprile a Milano e solo i Presidenti vi possono partecipare e non o loro delegati, solo alla FIAM questa regola !
A proposito, quanti Presidenti dei locali gruppi FIAM vi risulta vadano a Milano, che come è noto a tutti è al centro del'Italia !!!
Credo che purtroppo vi sia una sola possibilità al momento, cercare di costituire Aero Club mono specialistici in maggior numero possibile, sulla falsa riga del'ACAME, che guarda caso è il braccio operativo della FIAM, e dopo mandare i NOSTRI Presidenti all'Assemblea dell'AeCI e mandare tutti a casa !
Una domanda: chi è l'attuale Rappresentante di Specialità ( aeromodellismo ) in seno all'AeCI che ci rappresenta, i meglio che ci dovrebbe rappresentare ?
Quest'anno al locale Aero Club gli aeromodellisti pagano 70 euro di quota, in caso di aero club mono specialistico la quota scende a 40 euro, solo per poter partecipare ai corsi e agli esami per l'abilitazione, ma l'anno prossimo non rinnoveranno certamente non ricevendo nulla in cambio.
Scusate nulla non è vero, con altri 10 euro puoi avere una polizza RCT con 2 milioni e mezzo di capitale di rischio.
Purtroppo non abbiamo altro dall'AeCI.
In questi giorni ho avuto un colloquio telefonico con un alto rappresentante dell'AeCI, e dalle risposte che ho avuto mi è sorto il dubbio che forse avevo sbagliato numero e avevo chiamato l'ACI o la Lega Navale.
Sono amareggiato e deluso, ma sono pronto ad impegnarmi perché anche gli AEROMODELLISTI siano degnamente rappresentati.
Contate su di me, ma non perdiamo tempo, siamo una razza in estinzione e non confondiamoci con i sondaggi e con i referendum !
Ricordiamo l'uso che ne fanno i nostri politicanti degli esiti dei referendum
( finanziamento ai partiti vi dice niente !!)
Io ci sto !!!
__________________
Gli aerei e i sogni si assomigliano.
Fanno entrambi volare !
Marco
MAB.VOLO non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 01 aprile 16, 20:41   #118 (permalink)  Top
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L'avatar di Manubrio
 
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dobbiamo di certo fare qualcosa e dubito che la FIAM nello stato in cui si trova sia la soluzione in grado di rappresentarci, proteggerci e via dicendo.
A me spesso è sembrata una agenzia assicurativa, ma posso avere avuto impressioni errate.

A noi serve un'AMA, di ispirazione e statuto europeo, che possa portare in Italia l'esempio di altre nazioni meno deficienti burocraticamente rispetto alla nostra povera Italia. Quali sono le regole tedesche, inglesi, belghe, francesi?
70 metri ? 150 con patentino?
Siamo in Europa o dove? O siamo sempre l'eterno paese dove è impossibile fare qualsiasi cosa, basta guardare il lavoro, delle regole e leggi da inquisizione spagnola?

Non ho mai capito bene cosa sia l'AeCI se non una postazione per scaldasedie di cui nessuna delle federazioni affiliate è mai stato contenta. Ente che è stato addirittura sotto minaccia di eliminazione in quanto inutile.
Non ho nemmeno capito se AeCi è a diritto privato, pubblico, o misto.

Mi manca di sapere, per avere un quadro, quanti sono gli iscritti FIAM.
Se sono 5/6000 un peso c'è.

La strategia delineata da MAB.VOLO sembra interessante, un suo contributo estremamente prezioso.
Tenete presente che io non sono addentro alle segrete cose.
Se all'AeCi risultassimo la maggioranza con voto e a tale congrega spettasse l'elezione di organi, sarebbe un bel colpo di mano. Non solo a tutela dell'aeromodellismo ma di ogni ex federazione o federazione (non so più che fine abbiano fatto le federazioni) nonchè dell'attività sportiva.
Come fai a gareggiare con il resto d'europa se noi siamo costretti ad allenarci schiacciati per terra?

Nichtepic for president, San Drone Gran Visir.
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Vecchio 01 aprile 16, 21:09   #119 (permalink)  Top
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Ne ho di mie ma mi sembra che sia giusto che le cose inizino bene, ovvero che sia TUTTO condiviso.
Quindi tiriamo giù di comune accordo due righe per quel che riguarda il sondaggio, consiglio poche e semplici opzioni,.
Propongo inizialmente una semplice domanda, inizierei con: Sei favorevole all'istituzione di una piattaforma ad iniziativa che rappresenti l'identità dei modellisti? si no.

Il sito é a completa disposizione quindi non ci sono problemi ad aprire magari una sezione apposita dove discutere in modo pratico e veloce le varie decisioni che dovrenno eventualmente esser prese.

Infine per tornare in tema e a titolo personale concordo sul fatto che sia un bene ispirarsi all'Ama, valuterei forse anche l'idea dell'uisp lanciata qualche post fa.
Mi fa conforta il placet del nostro lucumone, un parere a cui tenevo e che mi conforta.

Attendo al varco qualche altro grosso nome.
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Vecchio 01 aprile 16, 21:43   #120 (permalink)  Top
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Nell'ambito auto Rc , per aggirare l'AMSCI e le sue tasse di iscrizione ma fare ugualmente dei campionati riconosciuti dal CONI, è nato il ramo auto Rc UISP , volendo posso contattare uno dei responsabili per avere i contatti UISP.
L'ultima volta che abbiamo parlato dell'eventualità di un'iniziativa nell'aeromodellismo le porte erano spalancate.

Con il riconoscimento della nuova categoria F3U dovranno aumentare le iscrizioni FAI e forse sarebbe l'occasione di rimpinguare la rappresentanza all'interno dell'AECI e il potere degli aeromodellisti, se i cugini dei 250 racer si rassegnano (ma hanno realizzato ?) alla FAI, potrebbe essere l'occasione giusta.


Umberto
Umberto,

in tutto questo che scrivi " UISP " è uno dei tanti soggetti che nella mia 60ennale esperienza di aero clubs , squadre nazionali, regolamenti , capi squadra, capi Federazioni (dalla FANI anni '60 in avanti ) me ne ero quasi dimenticato. Era uscita alla ribalta negli anni '80 con l'automodellismo e anche gli scafi mi pare di ricordare, oltre che con l'aeromodellismo.
L'ho ritrovata l'UISP proprio nei giorni scorsi guardando il regolamento del C.I F3A Vintage , che si farà sotto la sua egida UISP e CONI.
E' bene ricordare per chi magari non lo sa che era ed è il controaltare del C.S.I (Centro Sportivo Italiano , cattolico/aclista questo e comunista / cooperativista o socialcomunista l'U.I.S.P : Essa si interessa di ogni sport o hobby e nell'ultima Assemblea Nazionale a Montesilvano nel 2015 per tre giorni erano presenti oltre 400 delegati.
Ecco un esempio di rappresentanza "politica", come fu quella del C.S.I dei tempi di Broggi con le lotte con l'Aero Club. Forse i più giovani diranno cosa c'entra, io dico moltissimo perchè è sempre la stessa storia, Dx e Sx, rossi, neri e bianchi , militari e civili e maneggioni con e senza la divisa con certe tessere in tasca o con altre.
Tutto il resto è solo tattica spicciola del momento, desideri di affermazione personale che si sposa di volta in volta con altri interessi.

Aggiungendo ai personalismi il fatto che l' ARIA è certo un settore delicato, ancora più del MARE e che il traffico aereo è una realtà indiscutibile siamo dentro una giungla inestricabile, dove tutti i nostri difetti personali e collettivi emergono con prepotenza.

Sognare l'AMA è appunto "sognare" una realtà capace di autoamministrarsi da parte di una grande maggioranza di cittadini incapaci invece di far funzionare anche un solo "condominio".

Saluti ( Sperando sempre che almeno in queste cose molto serie ci si firmi nome e cognome )

Piero Muzio - FAI 241
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