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Vecchio 07 novembre 10, 21:43   #11 (permalink)  Top
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Ciao Scraat

Il marino da 200 litri è uno dei tanti progetti messi per il momento in stand-by.
Quando un domani avrò finalmente una casetta tutta mia... allora ci ripenserò!
Intanto... piacere di conoscerti e magari approfondiamo il discoso via e-mail in privato :-)
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Vecchio 07 novembre 10, 21:45   #12 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da RenatoC Visualizza messaggio
Ciao Scraat

Il marino da 200 litri è uno dei tanti progetti messi per il momento in stand-by.
Quando un domani avrò finalmente una casetta tutta mia... allora ci ripenserò!
Intanto... piacere di conoscerti e magari approfondiamo il discoso via e-mail in privato :-)
ve bene volentieri, avere una casa propria e' una cosa molto saggia per istallare un marino.
COntattami quando vuoi, per me e' un piacere parlare di questo "hobby" che poi Hobby non e'...
a presto
scraaat non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 05 marzo 11, 20:09   #13 (permalink)  Top
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Finalmente ho pubblicato sul mio sito il mio ultimo progetto IACC120: trattasi del Moro di Venezia!!!!! Il progetto è in stazza con il regolamento IACC120 e imita il più fedelmente possibile le vere forme del Moro!!!
La scala di riproduzione è 1:19, quindi lungo 1200mm e largo ben 290mm!!!!!!!
Anche se nella realtà gli ACC si sono evoluti seguendo la strada che tutti noi conosciamo... non è detto che in scala 1:19 valga la stessa cosa!!!
Il progetto è promettente e se forse di bolina perderà qualche metro... di poppa dovrebbe recuperare tutto!!!

ITA-25 Moro Di Venezia (di Renato Chiesa)

A VOI
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Nuovi progetti IACC120 by RenatoC-moro-viste.gif   Nuovi progetti IACC120 by RenatoC-moro-specchio.gif   Nuovi progetti IACC120 by RenatoC-moro-pianovelico.jpg  
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Vecchio 06 marzo 11, 10:55   #14 (permalink)  Top
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Molto bella Renato ... complimenti davvero .
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Vecchio 25 marzo 11, 23:30   #15 (permalink)  Top
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Grazie mille Luca :-) Credo proprio che il Moro sarà la mia prossima realizzazione!!!
Sono troppo curioso di testare personalmente dei volumi così diversi dallo "standard" attuale.

Per la cronaca... ho appena pubblicato il progetto del Moro stampabile in versione A3 (i 29cm di bagli massimo non entrano in un A4 nemmeno in verticale ).
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Vecchio 15 maggio 11, 19:21   #16 (permalink)  Top
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Da un po' di tempo a questq parte avevo il desiderio di riprogettare la gloriosa ITA-45. Mi ci sono dedicato e sto a buon punto: il progetto è finito in tutte le sue parti, ma come al solito mi rimane da completare la parte più lunga: l'impaginazione.
Per il momento ho creato la pagina ufficiale sul mio sito:

http://www.renatoc.it/Modellismo/MieiPr ... /luna.html

e spero di pubblicare il progetto quanto prima.
Icone allegate
Nuovi progetti IACC120 by RenatoC-ita45-specchio.gif   Nuovi progetti IACC120 by RenatoC-ita45-viste.gif  
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Vecchio 15 maggio 11, 21:23   #17 (permalink)  Top
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...oops.... ecco il link completo

ITA-45 Luna Rossa (di Renato Chiesa)
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Vecchio 02 giugno 11, 21:50   #18 (permalink)  Top
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E' con grande piacere che annuncio la nascita di un mio nuovo sito

IACC120 Project (by Renato Chiesa)

dove parlo della Classe IACC120 e di tutti i miei progetti!
Sto solo all'inizio, a breve lo arricchirò con molto materiale inedito.

Stay tuned :-)
RenatoC non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 30 giugno 11, 00:23   #19 (permalink)  Top
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Nuove immagini e nuovi contenuti sul mio nuovo sito!!!

IACC120 Project (by Renato Chiesa)

Certo: il lavoro è ancora lungo e il tempo libero è sempre meno...
ma ce la farò a finire il sito
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Vecchio 01 luglio 11, 15:24   #20 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Ciao Renato,
ho guardato il tuo sito e in particolare il Moro e faccio riferimento a quanto scrivi qui
ITA-25 Moro Di Venezia (di Renato Chiesa)

in particolare :

Citazione:
Sarei tanto tentato di realizzare questo modello perchè le sue prestazioni in acqua potrebbero essere molto interessanti: lunghezza al galleggiamento di 980mm, baglio al galleggiamento di 198mm e pescaggio di 49mm. Ma la grande differenza rispetto alle moderne ACC è un'invidiabile stabilità di forma!!! Su questo modello sarebbe l'ideale progettare una deriva retrattile di 50mm e testare in acqua le differenze.
Vorrei farti alcune domande, ma prima anticipo qualche considerazione.
In passato, dato che non uso programmi dedicati alle barche per disegnare gli scafi, avevo fatto delle stime qualitative della stabilita` di forma e del calcolo dell’altezza metacentrica media sul volume dello scafo, ma non molto approfonditi perche` il calcolo e` un po’ macchinoso e non avevo trovato particolari semplificazioni per fare esami approfonditi in breve tempo.

Quindi, limitando lo studio ai fattori qualitativi, mi era parso che la stabilita` di forma sui modelli, sia “poco influente” per almeno 2 motivi macroscopici.
1) Sui nostri modelli e` montata (in proporzione) un deriva molto piu` lunga delle vere imbarcazioni e quindi l’aumento in % de braccio di leva del momento raddrizzante con lo spostamento del laterale del baricentro del volume immerso e` “ piccolo” anche aumentando abbastanza il baglio.

2) L’influenza della stabilita` di forma e` data dal rapporto tra la superficie velica e il volume immerso e, sulle barche “vere” monoscafo funziona molto bene su dislocamenti pesanti (cioe` poche vele e molto peso) e molto male su dislocamenti leggeri, cioe` molte vele e poco peso.

Inoltre la stabilita` di forma aumenta fino ad un certo angolo sbandamento laterale per poi diminuire, rendendo “instabile“ la barca oltre un certo angolo: infatti anche alcune barche “vere “ classe IOR avevano avuto problemi di stabilita` e un comportamento “marino” pericoloso perche`, andando ad esplorare i limiti della stazza per ottimizzare le prestazioni, avevano prevalentemente stabilita` di forma con dislocamenti relativamente leggeri e “molte vele”.

Dato che i nostri modelli sono sempre e comunque nella categoria “molte vele-poco peso” e non abbiamo affatto un gran controllo sull’angolo di sbandamento laterale, non avevo approfondito piu` di tanto la cosa con calcoli vari limitandomi a esami qualitativi non molto approfonditi in quanto non la ritenevo cosi` interessante per gli scopi del progetto Urca for Record.

Poi ho avuto una TS2, una delle IOM piu` larghe e l’ho utilizzata per una paio di anni per capire un po’ come funzionavano le IOM.
La considerazione finale confermava piu` o meno gli esami qualitativi fatti anni prima: nonostante la larghezza, non era affatto piu` “stabile” di bolina ne` teneva piu` vento con il medesimo armo delle altre: semplicemente, fino ad un certo punto inclinava di meno e, superato quel punto e messo lo spigolo scafo-coperta in acqua diventava instabile e conveniva ridurre le vele, prima ancora che con barche piu` strette.
Di poppa non sembrava avere particolari vantaggi e, invece, di lasco, pareva avere qualcosa in piu` della media.

In effetti il tuo Moro con i suoi 29 cm di baglio max e` molto largo e l’altezza metacentrica corrispondente elevata e forse, giocando sulle ottimizzazioni, si puo` trovare qualceh miglioramento tangibile... E qui vengo al dunque delle domande.

Tu proponi di poter accorciare al deriva di 50 mm e averne forse qualche vantaggio da testare: ne deduco che hai fatto dei calcoli o hai provato con qualche programma piu` “navale” dei miei la variazione della posizione del volume a barca sbandata legato all’altezza metacentrica e il corrispondente guadagno di momento raddrizzante/braccio di leva tra centro volume immerso scafo e centro bulbo.
Che programma hai usato?
Hai trovato qualche formula semplificata attendibile che risolva in maniera rapida e con una precisione decente il problema?
Quanto momento raddrizzante si guadagna con quella forma e quel dislocamento in base ai tuoi calcoli?

Ti ringrazio anticipatamente dei chiarimenti che mi vorrai dare.
Saluti.
claudio v non è collegato   Rispondi citando
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