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Vecchio 25 agosto 09, 16:13   #1 (permalink)  Top
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Data registr.: 25-08-2009
Residenza: forlì
Messaggi: 29
neofita chiede aiuto

Ciao a tutti,
Mi chiamo riccardo e mi sono appena iscritto al questo forum dove ho già trovato parecchie risposte alle mie domande.

Io e mio padre stiamo costruendo una riproduzione di luna rossa (ITA45),
premetto che dal punto di vista tecnico abbiamo pochissime conoscenze in merito alle barche radiocomandate, ma mio padre che di professione fa il falegname iniziò a costruirne alcune qualche anno fà che funzionano discretamente.
questa volta però vogliamo iniziare a fare sul serio, e basandoci sui disegni trovati su VelaRC.it ci siamo avventurati nella costruzione di un nuovo modello da 120cm

lo scafo in legno è quasi ultimato, ma quello che vorremmo ottenere è un qualcosa di un pò diverso dagli altri modelli che si vedono in giro.
noi puntiamo a fare una riproduzione il piu possibile reale della barca in questione.

quello che vorremmo evitare è montare un boma sulla vela anteriore poichè dal punto di vista estetico e della riproduzione a me non piace per niente ma rimane il dilemma di come gestire due vele con un solo verricello e una solo boma. da qualche parte ho visto che su modelli ancora più grandi montano un genoa invece del fiocco e questo è privo di boma.

qualcuno mi saprebbe descrivere come funziona questo sistema?
vengono utilizzate 2 scotte per il genoa?
si usa un solo verricello per entrambe le vele?

Grazie a chiunque vorra rispondere.
roketman non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 25 agosto 09, 17:42   #2 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
Data registr.: 18-05-2006
Residenza: Torino
Messaggi: 4.598
Ciao,
quello che volete fare è abbastanza complesso e richiede almeno 2 verricelli, uno per la randa e uno per il genoa.
sul mio sito a questo link vedi molti modelli che usano il genoa, ma sono decisamente grandi e complessi
URCA - Barca a vela RC da Record

indicazioni teciche li trovi estratti da una vecchia topic dedicata e te li riporto qui sotto.
Ai link indicati nel testo trovi molta documentazioen per renderti conto di come realizzare una meccanica dedicata.
Poi, nel piccolo, ci saranno sistemi più semplici, ma una volta capito il metodo credo troverai modo di utilizzare un normale verricello Hitec per fare tutto anche se ci vorrano almeno 4 o 5 secondi per cambiare mure alla vela.

Citazione:
Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
.....

Per tornare in topic vorrei rispondere a una domanda di Giank che era OT in Laminare su master

Direi di aprire i link al mio sito che ho proposto sopra e incominciare a guardare come funziona il genoa nelle varie foto ( la definizione e` buona e si possono vedere dei dettagli).
Altri link utili sono:
Per i dettagli interni, gli schemi li trovi sul sito AIVMAC
clicchi technique e i link relativi... e` in francese, ma i disegni sono in italiano

Belle foto di dettagli costruttivi interni:
En attendant 2007 - Galerie Photos
in particolare qui:
En attendant 2007 - Galerie Photos
En attendant 2007 - Galerie Photos

Con meccaniche simili puoi regolare il genoa (o un gennaker) e virare/strambare: se vuoi fare il gennaker devi anche trovare il sistema di metterlo e toglierlo.
Un avvolgitore potrebbe essere la soluzione piu` rapida e semplice, ma non e` cosi` facile da fare.
Ammainarlo e` il piu` un grosso problema in quanto non ha mai tanta voglia di rientrare nello scafo.
Questo e` un dato certo perche` ne ho fatto un prototipo per Urca AC/10 e poi alla fine dei test ... non e` ancora sulla barca

Il problema di tutti questi sistemi e` che normalmente richiedono potenza, velocita` e corsa "lunga". Sono tutte cose che rendono critica l'affidabilita, facili le rotture e complicano molto la vita.
Una scottina che viaggia a 30 o 40 cm al secondo (non puo` andare molto piu` piano) e` in grado di fare dei casini inimmaginabili...
E se si intoppa e si rompe si resta a "piedi", se non si rompe, si scassa qualcosa di peggio e sempre "a piedi" si rimane.
E` sempre il solito bilancio tra quel che piacerebbe, quel che si riesce a fare e quel che funziona sul serio.

Per la cronaca, alle andature portanti, il genoa non va meglio del fiocco bomato e nemmeno di bolina, almeno sulle AC/10.
Al limite aiuta la manovrabilita` nel circling prepartenza, ma al prezzo di possibili "rotture" che possono pregiudicare il risultato finale (vedi cronache del 2007 e 2008 sempre sul mio sito).
.....
ciao e buone letture
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 26 agosto 09, 08:41   #3 (permalink)  Top
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Data registr.: 25-08-2009
Residenza: forlì
Messaggi: 29
Grazie mille Claudio per la risposta, adesso che ci penso le foto a cui mi riferivo le ho viste proprio sul tuo sito!

grazie nfinite per i link, guardando gli schemi il sistema non è eccessivamente complicato ma vedo dalle foto che è molto ingombrante e ora mi viene il dubbio che in una brca da 120 cm sia difficile da realizzare a causa del poco spazio.

poi ho notato una cosa, vedo che per il sistema di movimento del genoa viene utilizzato un motorino abbastanza grosso e non un classico verricello, ora mi chiedo; serve così tanta potenza per gestire il genoa?
l' altro dubbio che mi rimane da risolvere è come interfaccare un motorino elettrico e 2 fine corsa alla ricevente...

Visto che sono qui a scrivere aprofitto di voi e della vostra pazienza,

essendo un neofita assoluto trovo enormi difficoltà nella realizzazione delle vele, le prime barche costruite da mio babbo avevano delle vele che non erano niente di più che dei triangoli di tela ma perdevano il vento da tutte le parti e non si gonfiavano.
ora mi sono imbattuto in Sailcut che sicuramente conoscete, per cercare di realizzare una vela che si avvicini alla decenza ma ci sono talmente tanti dati da inserire che ci perdo la testa.... non c' è un modo relativamente semplice per realizzare una vela senza pretese?
roketman non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 26 agosto 09, 11:50   #4 (permalink)  Top
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Data registr.: 25-08-2009
Residenza: forlì
Messaggi: 29
Ecco le prime immagini dello scafo, all' inizio utilizzeremo questo per i vari esperimenti dato che il legno è più facile da lavorare e modificare, poi lo utilizzeremo come matrice per fare lo stampo e poi fare scafi in vetroresina o carbonio.


roketman non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 26 agosto 09, 12:15   #5 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Citazione:
Originalmente inviato da roketman Visualizza messaggio
..... è molto ingombrante e ora mi viene il dubbio che in una brca da 120 cm sia difficile da realizzare a causa del poco spazio.

poi ho notato una cosa, vedo che per il sistema di movimento del genoa viene utilizzato un motorino abbastanza grosso e non un classico verricello, ora mi chiedo; serve così tanta potenza per gestire il genoa?
l' altro dubbio che mi rimane da risolvere è come interfaccare un motorino elettrico e 2 fine corsa alla ricevente...
Le foto che hai visto sono per barche da 2,5 metri con un genoa da più di 1 m2, quindi serve potenza e precisione.
Su una barca piccola come la tua la potenza di un normale verricello può essere sufficiente, però tieni presente che tenere in posizione la scotta del genoa richiede molto più sforzo di un fiocco bomato.
Se metti un circuto chiuso con le 2 scotte attaccate usando un verricello hitec puoi contare su circa 35 cm di corsa utile.
Con una sovrapposizione di una decina di cm tra randa e genoa dovresti averne abbastanza. Il problema è che il rendimento di questo sistema è molto legato alla precisione/potenza del verricello e l'hitec è un po' approssimativio da questo punto vista.
Se all'aumentare del vento il verricello molla un po' non solo si ingrassa la gase del genoa, ma soprattutto al vela si svergola molto aprendo di balumina e il canale randa fiocco funziona molto male...
Detta in modo poco tecnico: è facile che con un po' di vento il genoa non tenga forma e posizione e che la barca diventi molto poco neutra e performante. Cioè va poco e manovra meno.

Per ovviare a questo inconveniente converebbe usare un verricello un po' più serio (almeno un regatta) che costa quasi 4 volte di più.
Quindi, se non si decide di usarlo subito, conviene lasciarsi la possibilità di metterlo in seguito.
Naturalmente occorre una radio con almeno 3 canali proporzionali.
Fare un sistema con un motoriduttore non proporzionale e dei micro di fine corsa non è molto complesso, ma è ingombrante e richiede comunque 2 canali proporzionali e almeno 1 a 3 posizioni.
Su una barca piccola, a meno di essere degli orologiai nella costruzione, non mi sentirei di consigliarlo.
Quindi userei lo schema 1 dell'immagine tratta dal sito AIVMAC che ti allego a questo messaggio.
In ogni caso aspettati dei problemi dal genoa perchè fargli prendere e tenere una forma ottimale è almeno 10 volte più difficile che usare un fiocco bomato classico con bomino e mantiglio. La posizione del punto di scotta sullo scafo e la sua interazione con la flessibilità di tutto l'armo crea molti più problemi.
Se lo si fa solo per guardarlo va tutto bene, ma, se poi si vuole che la barca funzioni in maniera soddisfacente, il genoa implica solo decine di complicazioni in più per nessun vantaggio pratico e prestazionale (su un modello).

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Originalmente inviato da roketman Visualizza messaggio
.....
essendo un neofita assoluto trovo enormi difficoltà nella realizzazione delle vele, .....
ora mi sono imbattuto in Sailcut che sicuramente conoscete, per cercare di realizzare una vela che si avvicini alla decenza ma ci sono talmente tanti dati da inserire che ci perdo la testa.... non c' è un modo relativamente semplice per realizzare una vela senza pretese?
Per le vele a ferzi ci sono state svariate topic su questo sito a riguardo, basta che usi il tasto cerca e ne trovi di tutti i genere.
Ti posso consigliare di usare il sistema che vuoi per tracciarti i ferzi, ma per unirli e dare la curvatura alla vela credo che il metodo più semplice sia quello descritto qui
http://www.radiovelisti.it/downloads...ele_armo_1.pdf
e anche qui
http://www.nonsolovele.com/DATECNICH...0a%20ferzi.PDF

Con piccoli adattamenti si può realizzare ogni tipo di vela.
Una vela monopezzo dsi può comunque realizzare con un minimo di forma dando un po' di curvatura all'inferitura, però quata e come dipende da vari parametri, in particolare dal tipo di armo, albero, sartie etc.
E' molto difficile dare una risposta "risolutiva" senza conoscere i parametri al contorno. Neanche un velaio può fare una randa senza aver prima misurato la flessione dell'albero una volta messo in assetto.

Ciao
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claudio v non è collegato   Rispondi citando
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