20 ottobre 12, 17:54 | #271 (permalink) Top | |
User Data registr.: 04-10-2012 Residenza: Treviso
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Un giorno userò questa discussione come fosse un manuale, anzi meglio di un manuale Complimenti Antonio | |
20 ottobre 12, 20:11 | #272 (permalink) Top |
User Data registr.: 08-06-2004
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Ciao Emanuele, grazie dei complimenti, sempre graditi Le sporcature, le ho appena accennate sul legno prima di dare il turapori e la resina finale, alla fine farò l'invecchiamento con colori ad olio, colature, e ombreggiature con l'aeropenna! Il motore che è un 720BB in presa diretta, ha preso il posto del 700, con riduttore a cinghia dentata che avevo già costruito dal motore partono due fili rosso e blu, e vanno a una basetta con il fusibile da 10Amp, dall'altra parte della basetta partono due fili, blu, e bianco che vanno al regolatore Navy della Robbe, massicciamente modificato, in parallelo, partono due fili più piccoli di sezione, sempre blu, e bianco, e vanno al generatore di suono, così facendo il suono viene modulato secondo il numero di giri del motore! le modifiche al regolatore, se vai indietro nel post. le trovi, con le foto, in breve ho eliminato il raffreddamento ad acqua, e ho giunto dei dissipatori di alluminio, resinando il tutto, come si fa per l'elettronica da auto Saluti, amedeo |
20 ottobre 12, 20:14 | #273 (permalink) Top | |
User Data registr.: 08-06-2004
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Ciao, amedeo | |
21 ottobre 12, 20:17 | #276 (permalink) Top |
User Data registr.: 08-06-2004
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Ho appena ripreso, e sono nuovamente a farmi le pippe mentali Sto completando la finitura esterna dello scafo, che vorrò fare con la pannellatura, e osservando i pannelli di ottone che ricoprono la parte alta, (da kit) è prevista la chiodatura, che mi pare decisamente fuori scala, la testa dei chiodi è enorme, i dubbi sono. Erano veramente chiodati? nella realtà i pannelli? o erano saldati di testa? comunque metterò dei chiodini più piccoli, che ho visto da Amati, se dovessi decidere di metterli? che mi dite? io tutti i rimorchiatori di quell'epoca che ho trovato in rete sano saldati, nessun rivetto ecco una foto, fatta con L'i Phone Saluti, amedeo |
21 ottobre 12, 20:31 | #277 (permalink) Top |
UserPlus Data registr.: 07-10-2007 Residenza: VENEZIA
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Ciao Penelope, non sono certo ma ritengo che prima della seconda guerra mondiale le navi fossero tutte con le lamiere delle fiancate chiodate, almeno quelle europee. Mi sembra di ricordare che furono gli americani a saldarle proprio durante la guerra o poco prima. Infatti quasi tutte le navi militari nel porto di Venezia avevano la prua tutta "gibulada" Negli anni 20/30 credo proprio fossero chiodate, vedi la parte alta dell' Anteo. Mi pare che la Bismarck però fosse saldata! Cercherò di informarmi meglio. Se c'è qualcuno che ne sa di più per favore ci erudisca. Grazie. Mariodoxe |
21 ottobre 12, 20:55 | #278 (permalink) Top |
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Ciao Mario, grazie della risposta, un sito Inglese che vende kit, di rimorchiatori, tutti dell'epoca del'Anteo, ha gli scafi in resina bellissimi, con le pannellature riportate, non c'e ne uno chiodato! è sono modelli molto apprezzati per la fedeltà di riproduzione, anche il colore!!! erano tutti di un rosso vinaccio, tipo il 70 Humbrol, che è il colore che utilizzerò io altro che verde pisello ma si sa io non sto facendo una riproduzione |
21 ottobre 12, 21:46 | #279 (permalink) Top |
UserPlus Data registr.: 07-10-2007 Residenza: VENEZIA
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Ciao Penelope, scusami ma dei Kit non mi fido. Non mi fido nemmeno degli storici perché in una rivista specializzata uno storico di fama mondiale asseriva che la Cappella degli Scroveni era a Verona! Penso basti! Mi informo sulle chiodature. Ciao Mariodoxe |
21 ottobre 12, 21:57 | #280 (permalink) Top |
UserPlus Data registr.: 07-10-2007 Residenza: VENEZIA
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Ciao Penelope allego quanto trovato su internet. Ladozione del ferro per la costruzione navale richiese una difficile conversione delle maestranze al nuovo materiale. Nelle navi in legno, le singole ossature, dopo essere state formate a terra, venivano alzate sullo scalo (dove dovevano essere posizionate perpendicolarmente allo stesso) e inclinate rispetto alla verticale. La successiva applicazione dei corsi di fasciame avveniva dopo lapplicazione provvisoria di elementi longitudinali (detti "correnti") che avevano lo scopo di tenere insieme le varie ossature. Nella costruzione in ferro il montaggio dello scafo procedeva sempre dalla chiglia, dalla quale però ossature e fasciame si alzavano assieme. La connessione dei vari elementi era realizzata mediante chiodi applicati a caldo che, raffreddandosi, comprimevano tra loro le parti della struttura dello scafo in modo tale da farle stare assieme per attrito. Il riscaldamento dei chiodi fino alla giusta temperatura, il loro inserimento nei fori predisposti e la loro ribaditura in tempi prefissati e ristretti richiedeva una perizia non comune. I rinforzi erano in genere costituiti da angolari a bulbo che dovevano essere riscaldati per adattarli alle forme dello scafo. La procedura era complessa: ad esempio, per quanto riguarda le costole, mentre lanima dellangolare doveva mantenersi nel piano trasversale dellossatura, la piattabanda doveva disporsi tangente alla forma della carena. Il tutto era complicato dal fatto che le ossature dovevano seguire i gradini generati dalla sovrapposizione degli orli delle lamiere. Una ulteriore difficoltà era costituita dalla realizzazione delle tenuta stagna delle lamiere in corrispondenza non solo degli orli sovrapposti a due a due ma anche delle estremità dove orli e teste delle lamiere si sovrapponevano in numero di tre. Questa procedura fu seguita fino agli anni Sessanta del secolo scorso per particolari strutture navali così come per il restauro di navi chiodate ancora naviganti. Una descrizione dettagliata del procedimento è riportata negli appunti Costruzioni Navali di quel periodo redatti dal Professor Sergio Marsich. Dopo il secondo conflitto mondiale una delle innovazioni più significative introdotte nella costruzione navale fu la saldatura in sostituzione della chiodatura. La giunzione di elementi strutturali mediante saldatura, pur semplificando il processo produttivo, agli inizi essa fu accolta con cautela perché si pensava che la chiodatura consentisse larresto automatico di una rottura progressiva quando essa fosse giunta allestremità della lamiera interessata. Inoltre si riteneva, giustamente, che il processo di saldatura peggiorasse localmente le caratteristiche meccaniche faticosamente raggiunte nel processo di laminazione di lamiere e profilati. Pertanto, fino a tutti gli anni Sessanta del secolo scorso era pratica corrente collegare con chiodatura le parti dello scafo sottoposte a maggiori sollecitazioni: chiglia, ginocchio, cinta e trincarino; per quanto riguarda il resto del fasciame, era facile vedere chiodate le teste delle lamiere e saldati gli orli. Col miglioramento delle tecniche di saldatura, con la messa a punto di acciai particolari e con ladozione di razionali tecniche di controllo dei cordoni di saldatura, il processo diventò di uso generale ed ormai la chiodatura viene impiegata solo in occasione di restauri di antiche strutture. Suppongo che quindi l'Anteo avesse le lamiere chiodate. (Vedi la falca) Ciao Mariodoxe |
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