22 gennaio 13, 00:21 | #1 (permalink) Top |
Ciao Andrea, ovunque tu sia vola anche per noi. Data registr.: 04-02-2010 Residenza: alto Lazio
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| storia di un aeroporto
Nel sito dedicato al comune di Villacidro in Sardegna c'e' una sezio0ne in cui si parla dell'aeroporto Partendo dal link VILLACIDRO: UN PO' DI STORIA si puo' navigare e leggere molte storie supportate dai rapporti trimestrali dell'aeroporto e altri documenti In particolare vi segnalo, come curiosita', "l'operazione canarino" la storia del primo (?) aereo radiocomandato italiano (e da elettronico sarei molto interessato a conoscerne i particolari tecnici, semmai qualcuno avesse altre fonti) saluti Andrea |
22 gennaio 13, 20:58 | #2 (permalink) Top |
User Data registr.: 22-08-2007 Residenza: Portofino - Rapallo
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| qualche dettaglio in più VILLACIDRO: UN PO' DI STORIA Savoia Marchetti SM.79 "Sparviero",Aerei militari, Schede tecniche aerei militari italiani e storia degli aviatori
__________________ Never forget it. |
24 gennaio 13, 01:07 | #3 (permalink) Top | |
Ciao Andrea, ovunque tu sia vola anche per noi. Data registr.: 04-02-2010 Residenza: alto Lazio
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| Citazione: Continuo a cercare particolari sul radiocomando, a parte le poche info nel sito di Villacidro e in Wikipedia alla voce "Aereo Radio Pilotato" in cui ci sono praticamente le stesse informazioni, non trovo nulla ma insisto (e c'e' un errore in entrambi: il ricevitore era un AR18 [**] classico RX di bordo dell'epoca, non RA 18 che non esiste) In particolare, semmai qualcuno volesse dare una mano, mancano notizie sul TX "320/Ter" (ma forse arriveranno, mi hanno promesso un certo libro ) sulla decodifica audio --> servocomandi e sull'intero sistema di ritrasmissione dei dati fra l'ereo "bomba" e quello "pilota" [**] questo e' il manuale originale dell'AR18 completo di schemi elettrici, ottimo ricevitore per l'epoca, leggero, semplice e robusto http://www.morsegroup.org/varie%20ra...ati%20AR18.pdf Andrea | |
24 gennaio 13, 14:33 | #4 (permalink) Top | |
User Data registr.: 22-08-2007 Residenza: Portofino - Rapallo
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| Citazione:
Ricordo di aver letto, forse sulla rivista " Aerei nella storia", la vicenda dell'S 79 R/C, Dopo il decollo, una volta in quota con autopilota in funzione, il pilota si lanciava e l' S79 era seguito da un (mi pare) SM 81 che provvedeva alle piccole variazioni necessarie per seguire la rotta stabilita. Pare che a causa di un guasto ad una resistenza o forse condensatore (autarchici), non stato più possibile intervenire sui comandi. Il velivolo e stato seguito fino al momento dello schianto sulle montagne del nord Africa. Qualsiasi ricerca è stata interrotta e passata sotto silenzio per evitare l'attenzione del nemico. Mi pare che l'AR 18 fosse della Ducati/ Allocchio Bacchini ed altri costruttori su licenza. Forse c'era di mezzo anche la FIVRE di Firenze. Ti aggiungo questo: http://www.aireroma-lazio.it/index.p...nici&Itemid=65 Però ci sono problemi, vedi se riesci a risolvere. Il titolo è: La stazione radio dello sparviero.
__________________ Never forget it. Ultima modifica di dooling : 24 gennaio 13 alle ore 14:40 Motivo: ............ | |
24 gennaio 13, 15:29 | #5 (permalink) Top |
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| trovata qualche notizia riguardo l'operazione canarino
L'operazione fu voluta dal Gen S.A F. Raffaelli con la collaborazione dal Cap Ing Montuschi, capo della sezione applicazioni speciali di Guidonia. La trasmittente A.C 320 Ter, resa perfettamente isolata da eventuali interferenza esterne, trasmetteva in modulazione d'ampiezza, modulando con due frequenze. Alta = 2000 Hz - Bassa = 300 Hz. La bassa era relativa alle manovre sul piano verticale, mentre la alta sul piano orizzontale. Le distinte frequenze (alte e basse) avevano diversi valori che determinavano il senso del comando. I comandi da bordo dell'aereo pilota venivano impartiti mediante una cloche imperniata con cardano che trasmetteva i comandi all'aereo R/C. La presenza a bordo dell'aereo pilota, di un ripetitore cronogoniometrico dava la possibilità al pilota puntatore, di graduare i comandi dosandone l'intensità. Questo strumento era dotato di due motori elettrici che facevano ruotare due corone graduate che davano al puntatore l'effetto dal vivo. Sull'S79 era presente un ricevitore RO 18 che poteva separare le alte e basse frequenze demodulandole. Queste, successivamente analizzate da due discriminatori in grado di definire il valore di frequenza e, di conseguenza il verso del comando. Il complesso messo a punto dal G.A.R.I, agiva sull'autopilota per le correzioni necessarie. E' necessaria una "errata corrige" per il mio post precedente: L'aereo pilota era il CANT Z 1007. Il pilota dell'S79, Maresciallo Badii lanciatosi dopo il decollo. A bordo del CANT: Gen Raffaelli, Ten Rospigliosi,Marconista Palmieri,1° Aviere motorista Monticelli. Si era pensato di costruire un velivolo "usa e getta" per lo scopo, e farlo pilotare a dastanza dal Macchi C 202, in gradi di filarsela più velocamente e di difendersi Poi gli eventi sono precipitati.... Lette su "Aerei nella Storia", riportate con parole mie.
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24 gennaio 13, 17:50 | #6 (permalink) Top | |
Ciao Andrea, ovunque tu sia vola anche per noi. Data registr.: 04-02-2010 Residenza: alto Lazio
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| Citazione:
i problemi sono dovuti al sito dell'AIRE (Associazione Italiana Radio d'Epoca) che e' in manutenzione/rifacimento Sono pero' riuscito a trovare alcune pagine "interne" al vecchio sito che sono ancora in Rete, e fra queste l'indice degli articoli pubblicati, cosi' ... ho scritto all'autore Ora aspetto che mi risponda sperando che abbia ancora copia dell'articolo (e che questo si riferisca proprio all'S79 R/C e non alla normale dotazione di bordo degli S79 ...) Grazie della segnalazione Semmai con questo e altri tentativi riuscissi a raccogliere notizie sufficienti (dubito di poter trovare tutto) non manchera' una mia descrizione del sistema da pubblicare qui. (e come ultimo tentativo ci sara' una visita alla biblioteca del museo di Vigna di Valle, che fortunatamente non e' molto distante da dove abito) Andrea | |
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