16 febbraio 12, 20:11 | #21 (permalink) Top |
User Data registr.: 04-12-2009 Residenza: Trieste
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bellissima struttura... leggo però che le centine verranno ricoperte da suolette di balsa, ma allora intendi ricoprire le ali con del termoritraibile (tipo solartex) mentre l'FL3 aveva le ali completamente rivestite di compensato !!! Ho male interpretato? Dimmi si siiiiiiiiiiiii ciao
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17 febbraio 12, 13:30 | #22 (permalink) Top | |
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Scusami se non ho provveduto nel rispondere alla tua con la doverosa tempestività.E' vero che l'fl3 era costruito interamente in legno. Era infatti nell'intenzione di Lombardi costruire un aereo economico al massimo sia nella reperibilità dei materiali sia nella manuntenzione e costo/ora di volo. La fusoliera era in listelli di legno irrigiditi da controventature in filo di acciaio e l'ala, però, mi risulta, era in legno ricoperta in compensato per i 2/3 circa ( com'era in uso nelle costruzioni in legno, puoi consultare il libro "l'Aliante" di Stelio Frati ad esempio) a partire dall'attacco ed integralmente rivestita da tessuto irrigidito con la classica " emaiellite" ( chi di noi non ricorda il "tendicarta" degli anni 70? era in sintesi collante cellulosico diluito con acetone) e verniciato. La versione militare era ancora più pratica e spartana. Il mio intendo è ricoprirlo in balsa per le stesse superifici circa e poi integralmente con il termoadesivo. Solo nel caso non riuscissi a reperire il colore della giusta tonalità, ho previsto la soluzione "b" ovvero la ricopertura in stoffa tesata e verniciata... vedremo. Sono sempre disponibile per ogni chiarimento. Un saluto agli amaci ed in particolare ai costruttori e buon lavoro. Citazione:
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17 febbraio 12, 20:54 | #23 (permalink) Top |
User Data registr.: 04-12-2009 Residenza: Trieste
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Da una monografia ho trovato solamente l'indicazione dell'ala tutta rivestita di compensato ma il fatto di sapere che la versione militare (quella che vorrei fare) aveva solamente una parte e l'altra in tela mi intriga ancor di più. Mi puoi per favore e senza fretta dare ulteriori precisazioni circa la versione "spartana" dell'aereo in uso alla regia. grazie ed è bello vedere che siamo ancora in parecchi a costruirci i nostri modelli!
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18 febbraio 12, 11:38 | #24 (permalink) Top |
User Data registr.: 18-02-2012 Residenza: Sardegna
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sono un neonato sul barone rosso e porgo un saluto a tutti. innanzi tutto faccio i miei complimenti a falcoross, costruire da disegno l'AVIA FL3 vuol dire lavorare come si faceva una volta, questo oggi è diventato un po raro perchè il mercato offre quasi esclusivamente modelli pronti a essere consumati, ma ci sono ancora dei modellisti che preferiscono, tagliare, incollare, sagomare, ricoprire e verniciare i propri modelli, questo mantiene viva una manualità che darà sempre delle grandi soddisfazioni. dalle foto postate da falcoross, ho notato subito qualcosa di familiare con il disegno messo sotto al modello in costruzione. il perchè è che alla fine degli anni 70 ho disegnato questo maximodello AVIA FL 3, in scala 1:4, allora ero il proprietario della "Gippiesse Mini Aviazione" volevo suggerire un sito dove si possono vedere molte foto con tanti particolari, anche sulla ricopertura in compensato sull'ala, si tratta di un restauro su un esemplare di AVIA FL3: fl3 invece su questo le foto di un modello con origini gippiesse mini aviazione ali piccole Franco |
18 febbraio 12, 18:50 | #25 (permalink) Top |
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Scusami, "spartano" è una mera definizione che ho dato per gli FL3 utilizzati dalla R.A.I. in quanto ad abitacolo scoperto. Considera che quando venne adottato, i caccia a quel tempo in servizio, erano quelli della serie 0 ovvero macchi 200, G 50, Reggine 2000 e CR 32 e 42 ed altri che al momento non mi sovvengono, tutti ad abitacolo aperto anche a causa della cattiva qualità del plexi. Spartano, per la semplicità interna: le manette erano inbullonate ai laterali dell'abitacolo, la strumentazione era ridotta al minimo per impegnare al massimo "l'occhio" dell'allievo", le ruote sembrano più quelle di un carretto che di un aeroplano. Nonostante tutto risultò un addestratore di primo periodo insuperabile anche se ( come avviene quasi di norma in Italia, da sempre..) non ebbe successo per la R.A.I. " perchè troppo facile da pilotare " ( per i tedeschi fu il contrario). Lasciami passare la massima .. l'assurdo non conosce tempo..! Mi permetto di insistere sulla velatura in compensato, nella misura di cui ho riferito in precedenza, in quanto proprio perchè era un aeroplano semplice ed economico, volto a creare una macchina per favorire l'aviazione da turismo, anche per i meno facoltosi, non avrebbe avuto senso impegnare interamente tanto prezioso materiale ( ed il compensato avio lo è sempre stato...) per poi telarlo interamente, considera che la fusoliera era coperta dal compensato solo nella parte anteriore sino all'abitacolo circa. Spero esserti stato di aiuto ciao e continuiamo a costruire.
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18 febbraio 12, 19:38 | #26 (permalink) Top |
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E' per me un piacere immenso ricevere il saluto ed ancor più la lode da chi ha disegnato il modello che ho in costruzione. Grazie di vivo cuore. Il disegno, rigorosamente in copia ricavata non so chi e dove, l'ho ricevuta da un caro amico modellista del Salento lo scorso ottobre in occasione del raduno del GAT di Taranto. Come in precedenza ho detto sul contest, ero indeciso se costruire il macchino 308 e l'Avia fl3 ( non avevo di entrambi i disegni, solo del 308 conservo quelli in 3 tavole della vecchia Aviomodelli, che costruii negli anni 70). L'amico modellista del Salento, disegni alla mano, mi invitò, anzi mi plasmò a fare il secondo. Ricordo, dopo aver visto il disegno, di essermi convinto con velocità supersonica ed eccomi qui a parlarne. Ti ringrazio non poco per i consigli sul sito, che non tarderò a consultare con attenzione e nell'invitarti più spesso sul contest per scambiare pareri opinioni e punti di vista , ti saluto cordialmente
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18 febbraio 12, 20:58 | #27 (permalink) Top |
User Data registr.: 04-12-2009 Residenza: Trieste
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Utilissimo grazie ed allora anche per cambiare un po' lascio da parte balsa, colla e cartavetro e prendo matita riga e carta e incomincio a disegnare il mio FL3 in scala 1/1 partendo dal trittico. E' proprio vero che per fare una riproduzione bisogna "innamorarsi dell'aereo vero"!! Ovviamente tutti i consigli sono ben accetti e graditi. Ciao |
22 febbraio 12, 19:28 | #28 (permalink) Top |
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Mi scuso con con chi segue il mio modello per aver fornito un dato inesatto, circa la copertuta dell'FL3. Effettivamente l'ala di questo aeroplano era interamente ricoperta in legno, come evidenziano le foto che ho visionato sul sito consigliato dall'amico francobiplano, che ringrazio. Si vede chiaramente, nella fase di ricostruzione che l'ala è interamente in legno. Sui miei libri di costruzioni aronautiche leggere, la copertura in legno intero lavorante è limitata alla sola area centrale dell'ala ( il terzo alla radice). Il resto è affidato alla telatura tesata ed irrigidita dalla vernice cellulosica tenditela. A breve posterò le foto degli attacchi delle semiali. Ciao e buon lavoro a tutti.
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23 febbraio 12, 20:33 | #29 (permalink) Top |
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Carissimi amici ed amanti delle riproduzioni, passo ora a presentare il particolare dell'attacco delle semiali. Il sistema si basa su comuni baionette metalliche che scorrono su binari di legno nella radice dei longheroni. Volutamente, al momento, ho lasciato aperte le asole dei longheroni così si può vedere la soluzione adottata. Si consideri che i coltelli di collegamento lavorano in piano e paralleli: quello ant. è in acciaio 16x2x270 ed il post. in alluminio 15x4x130 e funge anche da punto di collegamento ed allineamento delle semiali. Ovviamente si distribuiscono a metà per semiala e lo scorrimento avviene a ghigliottina. A mio avviso, si realizza così un sistema semplice, leggero e pratico sia per il trasporto che per la fase di assemblaggio . L'ala, come la si vede pesa, a lordo dei coltelli, circa 750gr. Arrivederci e sempre buon lavoro.
Ultima modifica di falcoross : 23 aprile 15 alle ore 13:28 |
25 febbraio 12, 09:26 | #30 (permalink) Top |
User Data registr.: 04-12-2009 Residenza: Trieste
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Bel lavoro, ma posso permettermi un'osservazione? Non saranno un po' troppo corte le baionette di unione? Ma forse non hai ancora finito la struttura dell'ala e le mie preoccupazioni sono inopportune! Io di solito utilizzo le "stecche della randa" delle barche a vela che puoi acquistare nel negozi specializzati per attrezzatura nautica: messe di taglio non praticamente impossibili da piegare e le tengo lunghe quasi il doppio delle tue, ma ognuno ha i propri metodi! Dai, vai avanti e metti altre foto. E la livrea la hai già decisa? Ciao e bravissimo!
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