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Vecchio 11 aprile 08, 11:05   #41 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da twentynine Visualizza messaggio
sono d'accordo...

ora basta OT...altrimenti ci aprono...
.. è SEMPRE colpa di Sergio Pers!!!
__________________
Mihi libertas necessest
FAI 15559
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Vecchio 11 aprile 08, 11:11   #42 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Mascalzone Volante Visualizza messaggio
.. è SEMPRE colpa di Sergio Pers!!!
Si..Si... lo confesso..

Ma vi siete letti il linK che vi ho dato ?....scansafatiche ..
Poi riempite di post il forum sul tema "perche' il mio modello non vola come quello ?? "....

Sergio
Sergio_Pers non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 11 aprile 08, 11:56   #43 (permalink)  Top
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Avanzare o arretrare il CG, (con conseguente variazione del DL) cambia la reattività del modello! in quanto va da una autostabilità più o meno accentuata, alla instabilità passando per un assetto neutro quando il CG si trova sul punto neutro posteriore. Ricordate i libri di fisica con la pallina su una conca, su un piano o su un dosso per indicare equilibrio stabile, neutro o instabile.
Fin qui nulla di trascendentale! Tuttavia va sottolineato che arretrare il CG non serve solo a rendere il modello più sensibile! ma anche più efficiente in quanto spendiamo meno energia nella auto stabilizzazione! Se portiamo molto avanti il CG dobbiamo anche aumentare il Diedro Longitudinale mettendo lo stabilizzatore in un assetto che equivale a portarci dietro un paracadute!
Quindi stabilizzatori quanto più piccoli possibile ed assetti del CG più arretrati o vicini al punto neutro posteriore.....compatibilmente con la governabilità altrimenti perdiamo in correzioni di pilotaggio molto più di quanto guadagniamo in efficienza!
__________________
Ciao, mauro.
Meno cose ci sono meno se ne rompono!


favonio non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 13 aprile 08, 19:26   #44 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da favonio Visualizza messaggio
.......
Quindi stabilizzatori quanto più piccoli possibile ....
.....
E' l'unica cosa cosa che mi lascia perplesso... forse perche' la parola "piccoli" mi svia..puoi dare un valore di "volume di coda" per capire meglio?

Sergio
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Vecchio 14 aprile 08, 00:10   #45 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Sergio_Pers Visualizza messaggio
E' l'unica cosa cosa che mi lascia perplesso... forse perche' la parola "piccoli" mi svia..puoi dare un valore di "volume di coda" per capire meglio?

Sergio
Hai ragione.Dovremmo essere intorno ad un k=0,5 o meno.
Tuttavia va capita la differenza tra il margine di stabilità ed il volume di coda.
Ora per la verità si è fatto tardi. Ho appena finito di fare conteggi e rotture di scatole che domani mi tocca una giornataccia. Ma ne riparliamo perché debbo chiarire qualcosa anche a Favonio
__________________
Ciao, mauro.
Meno cose ci sono meno se ne rompono!


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Vecchio 14 aprile 08, 00:15   #46 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da favonio Visualizza messaggio
Hai ragione.Dovremmo essere intorno ad un k=0,5 o meno.
Tuttavia va capita la differenza tra il margine di stabilità ed il volume di coda.
Ora per la verità si è fatto tardi. Ho appena finito di fare conteggi e rotture di scatole che domani mi tocca una giornataccia. Ma ne riparliamo perché debbo chiarire qualcosa anche a Favonio
E ti sei persa anche una bella giornata di volo!
Oddio, durante il pomeriggio il vento ha sfiorato i 16 nodi e anche più!
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Visita il mio sito!
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Vecchio 14 aprile 08, 20:04   #47 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da favonio Visualizza messaggio
Hai ragione.Dovremmo essere intorno ad un k=0,5 o meno.
Tuttavia va capita la differenza tra il margine di stabilità ed il volume di coda.
Ora per la verità si è fatto tardi. Ho appena finito di fare conteggi e rotture di scatole che domani mi tocca una giornataccia. Ma ne riparliamo perché debbo chiarire qualcosa anche a Favonio
Attendo con curiosita'... apriamo un 3D apposito ??

Sergio
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Vecchio 15 aprile 08, 07:32   #48 (permalink)  Top
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Attendo con curiosita'... apriamo un 3D apposito ??

Sergio
Appoggio l'idea di un 3D sulla stabilità longitudinale.

Ho provato a sfogliare il link di Favonio ma c'è troppa matematica e pochi richiami ai concetti base: quante e quali sono le forze in gioco e dove vengono applicate (ovviamente nelle situazioni note e con le ovvie semplificazioni). Così come sarebbe importante ricondurre la teoria a situazioni pratiche che ogni aeromodellista può sperimentare.

In questo purtroppo non riuscirò certo ad esservi d'aiuto per i miei limiti, se non con qualche domanda.

Ciao
davide_moretti non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 15 aprile 08, 09:22   #49 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da davide_moretti Visualizza messaggio
Appoggio l'idea di un 3D sulla stabilità longitudinale.

Ho provato a sfogliare il link di Favonio ma c'è troppa matematica e pochi richiami ai concetti base: quante e quali sono le forze in gioco e dove vengono applicate (ovviamente nelle situazioni note e con le ovvie semplificazioni). Così come sarebbe importante ricondurre la teoria a situazioni pratiche che ogni aeromodellista può sperimentare.

In questo purtroppo non riuscirò certo ad esservi d'aiuto per i miei limiti, se non con qualche domanda.

Ciao
Concordo abbastanza! Non credere che sia un matematico! Ho le mie brave difficoltà con le tabelline
Sta di fatto che personalmente ho cominciato a capire qualche cosa quando ho cercato di applicare il diagramma di Crocco che tutto sommato è un metodo grafico abbastanza semplice per porre il baricentro determinando il margine di stabilità!
Le forze in gioco non sono molte ma non è semplice capire la relazione ed il peso reciproco perchè cambiano continuamente. Prova ad immaginare di dover pesare qualcosa con una bilancia che, anzichè essere poggiata su un bel piano, se ne va in giro per i cieli!
Bisogna cominciare a capire che oltre la portanza esiste un momento da contrastare se non vogliamo che le nostra ala cada facendo una serie di looping intorno a se stessa.
I piani di coda servono a questo. E' energia che dobbiamo spendere per stabilizzare. Meno ne spendiamo, più il nostro modello sarà "efficiente" facendo sempre attenzione a non essere troppo tirchi altrimenti, in una sola scampanata, buttiamo dalla finestra tutto quello che faticosamente abbiamo cercato di risparmiare.
@ Sergio La discussione mi sembrava abbastanza in tema ma se lo ritieni più utile ci spostiamo!
__________________
Ciao, mauro.
Meno cose ci sono meno se ne rompono!


favonio non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 15 aprile 08, 11:02   #50 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da favonio Visualizza messaggio
Concordo abbastanza! Non credere che sia un matematico! Ho le mie brave difficoltà con le tabelline
Sta di fatto che personalmente ho cominciato a capire qualche cosa quando ho cercato di applicare il diagramma di Crocco che tutto sommato è un metodo grafico abbastanza semplice per porre il baricentro determinando il margine di stabilità!
Le forze in gioco non sono molte ma non è semplice capire la relazione ed il peso reciproco perchè cambiano continuamente. Prova ad immaginare di dover pesare qualcosa con una bilancia che, anzichè essere poggiata su un bel piano, se ne va in giro per i cieli!
Bisogna cominciare a capire che oltre la portanza esiste un momento da contrastare se non vogliamo che le nostra ala cada facendo una serie di looping intorno a se stessa.
I piani di coda servono a questo. E' energia che dobbiamo spendere per stabilizzare. Meno ne spendiamo, più il nostro modello sarà "efficiente" facendo sempre attenzione a non essere troppo tirchi altrimenti, in una sola scampanata, buttiamo dalla finestra tutto quello che faticosamente abbiamo cercato di risparmiare.
@ Sergio La discussione mi sembrava abbastanza in tema ma se lo ritieni più utile ci spostiamo!
Era solo una idea...a me va benissimo anche qui.

Riprendendo il tuo tema.
Io ho trovato piu' intuitivo (e con meno calcoli) l'approcio di Martin Simons, ripreso da Drela nel link citato.
Questi loschi individui affermano che il punto neutro e' influenzato dalla geometria del modello e non dal profilo (diversamente da Crocco) con una piccola influenza data dai rapporti di portanza e di momento tra ala e piano di quota... (la variabile che porta gli spostamenti in volo del suddetto NP).
Per noi, che non usiamo geometrie variabili in volo, e' gia' una bella consolazione poter stabilire un punto di partenza fisso e lavorare per piccoli aggiustamenti.
Unico neo, ma risolvibile, e' che nella loro formula ( neanche in Crocco, per la verita' ) e' contemplata l'influenza della fuso (sia per la porzione davanti ne' per il trave ).. qualcuno dice che e' trascurabile (nei nostri modelli), io non ne sono tanto convinto e do' grande importanza all'assetto del modello.

Comunque se qualcuno non vuole mettersi li' con calcoli, basta usare XFLR5.

Sergio

PS: mentre scrivo mi sto godendo sull'altro monitor "Il popolo migratore"....una goduria anche se ho perso il conto delle volte che lo vedo....sapevate che anche le anatre vanno in "stallo d'ala" ???..
Sergio_Pers non è collegato   Rispondi citando
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