11 aprile 08, 11:56 | #43 (permalink) Top |
UserPlus |
Avanzare o arretrare il CG, (con conseguente variazione del DL) cambia la reattività del modello! in quanto va da una autostabilità più o meno accentuata, alla instabilità passando per un assetto neutro quando il CG si trova sul punto neutro posteriore. Ricordate i libri di fisica con la pallina su una conca, su un piano o su un dosso per indicare equilibrio stabile, neutro o instabile. Fin qui nulla di trascendentale! Tuttavia va sottolineato che arretrare il CG non serve solo a rendere il modello più sensibile! ma anche più efficiente in quanto spendiamo meno energia nella auto stabilizzazione! Se portiamo molto avanti il CG dobbiamo anche aumentare il Diedro Longitudinale mettendo lo stabilizzatore in un assetto che equivale a portarci dietro un paracadute! Quindi stabilizzatori quanto più piccoli possibile ed assetti del CG più arretrati o vicini al punto neutro posteriore.....compatibilmente con la governabilità altrimenti perdiamo in correzioni di pilotaggio molto più di quanto guadagniamo in efficienza!
__________________ Ciao, mauro. Meno cose ci sono meno se ne rompono! |
14 aprile 08, 00:10 | #45 (permalink) Top | |
UserPlus | Citazione:
Tuttavia va capita la differenza tra il margine di stabilità ed il volume di coda. Ora per la verità si è fatto tardi. Ho appena finito di fare conteggi e rotture di scatole che domani mi tocca una giornataccia. Ma ne riparliamo perché debbo chiarire qualcosa anche a Favonio
__________________ Ciao, mauro. Meno cose ci sono meno se ne rompono! | |
14 aprile 08, 00:15 | #46 (permalink) Top | |
User Data registr.: 14-05-2004 Residenza: Nel Parco Regionale del Matese (CE)
Messaggi: 4.295
| Citazione:
Oddio, durante il pomeriggio il vento ha sfiorato i 16 nodi e anche più!
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14 aprile 08, 20:04 | #47 (permalink) Top | |
User Data registr.: 24-02-2007 Residenza: Bergamo
Messaggi: 3.293
| Citazione:
Sergio | |
15 aprile 08, 07:32 | #48 (permalink) Top | |
User Data registr.: 26-08-2004 Residenza: Milano
Messaggi: 1.506
| Citazione:
Ho provato a sfogliare il link di Favonio ma c'è troppa matematica e pochi richiami ai concetti base: quante e quali sono le forze in gioco e dove vengono applicate (ovviamente nelle situazioni note e con le ovvie semplificazioni). Così come sarebbe importante ricondurre la teoria a situazioni pratiche che ogni aeromodellista può sperimentare. In questo purtroppo non riuscirò certo ad esservi d'aiuto per i miei limiti, se non con qualche domanda. Ciao | |
15 aprile 08, 09:22 | #49 (permalink) Top | |
UserPlus | Citazione:
Sta di fatto che personalmente ho cominciato a capire qualche cosa quando ho cercato di applicare il diagramma di Crocco che tutto sommato è un metodo grafico abbastanza semplice per porre il baricentro determinando il margine di stabilità! Le forze in gioco non sono molte ma non è semplice capire la relazione ed il peso reciproco perchè cambiano continuamente. Prova ad immaginare di dover pesare qualcosa con una bilancia che, anzichè essere poggiata su un bel piano, se ne va in giro per i cieli! Bisogna cominciare a capire che oltre la portanza esiste un momento da contrastare se non vogliamo che le nostra ala cada facendo una serie di looping intorno a se stessa. I piani di coda servono a questo. E' energia che dobbiamo spendere per stabilizzare. Meno ne spendiamo, più il nostro modello sarà "efficiente" facendo sempre attenzione a non essere troppo tirchi altrimenti, in una sola scampanata, buttiamo dalla finestra tutto quello che faticosamente abbiamo cercato di risparmiare. @ Sergio La discussione mi sembrava abbastanza in tema ma se lo ritieni più utile ci spostiamo!
__________________ Ciao, mauro. Meno cose ci sono meno se ne rompono! | |
15 aprile 08, 11:02 | #50 (permalink) Top | |
User Data registr.: 24-02-2007 Residenza: Bergamo
Messaggi: 3.293
| Citazione:
Riprendendo il tuo tema. Io ho trovato piu' intuitivo (e con meno calcoli) l'approcio di Martin Simons, ripreso da Drela nel link citato. Questi loschi individui affermano che il punto neutro e' influenzato dalla geometria del modello e non dal profilo (diversamente da Crocco) con una piccola influenza data dai rapporti di portanza e di momento tra ala e piano di quota... (la variabile che porta gli spostamenti in volo del suddetto NP). Per noi, che non usiamo geometrie variabili in volo, e' gia' una bella consolazione poter stabilire un punto di partenza fisso e lavorare per piccoli aggiustamenti. Unico neo, ma risolvibile, e' che nella loro formula ( neanche in Crocco, per la verita' ) e' contemplata l'influenza della fuso (sia per la porzione davanti ne' per il trave ).. qualcuno dice che e' trascurabile (nei nostri modelli), io non ne sono tanto convinto e do' grande importanza all'assetto del modello. Comunque se qualcuno non vuole mettersi li' con calcoli, basta usare XFLR5. Sergio PS: mentre scrivo mi sto godendo sull'altro monitor "Il popolo migratore"....una goduria anche se ho perso il conto delle volte che lo vedo....sapevate che anche le anatre vanno in "stallo d'ala" ???.. | |
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