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Vecchio 24 ottobre 03, 16:44   #11 (permalink)  Top
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io il mio modello l'ho completamente costruito da solo..avendo solo un progetto scaricato da internet.. quindi otltre ad incollare i pezzi, me li sono dovuti sagomare su carta e poi tagliarli dalle tavole di balsa... e con un po' di calma ci sono riuscito abbastanza bene...conta che non avevo nessuna esperienza di modellismo alle spalle di nessun tipo!!! il modello vola abbastanza bene, x ora è stato l'unico che è tornato a casa quasi sempre intero e quando si è rotto sono state piccole rotture (carrelli dato che li avevo fatti piegando il filo di acciaio dello stendino e si sono rotti ed altre piccolezze) che sopno sempre riuscito a riparare dato che il modello l'ho fatto io e lo conosco nei minimi particolari..so dove ho messo un tipo di colla piuttosto che un'altra e quanta ne ho messa... forse sono stato solo fortunato ma credo che farsi un modello da scatola di montaggio (dove i pezzi sono pretagliati alla perfezione e carteggiati) sia alla portata di tutti..cmq se uno ha frettta e soldi non vedo il problema di prendere un arf! dato che ha richiesto poche ore di lavoro non sarà mai un grosso dramma romperlo (come invece srebbe x me che ci ho lavorato un bel po)! ci sono pro e contro..non credo che ci sia una regola genrale x quanto riguarda il tipo di modello...dipende solo dal tipo di persona..
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Vecchio 24 ottobre 03, 16:48   #12 (permalink)  Top
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L'avatar di damgiu
 
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Modelli per principianti

Sono aeromodellista da circa 30 anni e costruisco modelli in vvc ed rc.

Sono molto contrario alla presenza sul mercato di tutti questi modelli arf perchè il nostro hobby si chiama aeromodellismo che significa che il modello deve essere costruito e non comprato al mattino e al pomeriggio si va in pista a provarlo. Per me la differenza è abissale tra chi costruisce il proprio modello da disegno o da scatola tradizionale e chi compra un arf, perchè il tutto si trasforma in un semplice giocattolo per vantarsi con gli amici e non serve a capire come funziona il tutto . Non è questo lo spirito dell'aeromodellista.

Saluti e buoni voli a tutti
__________________
Giuseppe D'AMICO

Gruppo VST- Volare su Tetti
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Vecchio 24 ottobre 03, 16:59   #13 (permalink)  Top
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L'avatar di fai4602
 
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E' vero, c'è chi è portato e chi no.Chi non ha manualità (almeno un pochettinoinoino) non riuscirà mai nè a riparare decentemente nè a costruire partendo da scatola o da disegno.Stà comunque a noi aiutarli e ad indirizzarli se possibile e se accettati. Comunque temo che quello che io intendo come aeromodellismo (quello che intendo io può senz'altro essere diverso da quello che intendono altri) sia in via di estinzione.Arriba,gringos

Ps.Non ritengo comunque umiliante assolutamente andare al campo di volo con modelli ARF.Ariciao.
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Vecchio 24 ottobre 03, 17:12   #14 (permalink)  Top
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Dipende anche da quanto tempo libero si dispone. Io sono felicissimo che esistano gli ARF, perche altrimenti non mi sarei avvicinato a questo hobby, perlomeno non fino alla pensione.
Capisco benissimo che costruirsi il modello dal nulla è una vera soddisfazione ma io con la mia bella scatola di montaggio, molto preffabricata, ho passato due pomeriggi per il montaggio e ora godo a far volare il mio Ready. Forse non sono un modellista, sono solo un pilota di aereomodelli.( che si diverte senza troppe paure di rotture)
Andrea
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Vecchio 24 ottobre 03, 17:19   #15 (permalink)  Top
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L'avatar di Tornado65
 
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Ragazzi, anch'io sono del parere che lo scopo principale dell'aeromodellismo è quello di creare qualcosa da un progetto o da un'idea.

Però, ripensando a quando iniziavo a muovere i primi passi in questo hobby (1986), mi rendo conto che rompere un modello quando si sta imparando è molto molto facile, e mettendomi ora nei panni di un nuovo modellista, rompere magari ai primi voli un modello su cui si sono trascorse ore ore ed ore nel montaggio può essere deleterio, infatti lo scopo principale di chi inizia è quello di vedere il proprio modello volare ed imparare a volare al più presto possibile. Sappiamo tutti che i modelli in balsa sono molto delicati, e rompere uno di questi a volte, come è capitato, significa anche abbandonare la spugna.

Allora penso, benvengano gli ARF!...Per costruire da progetto o dal nulla c'è sempre tempo quando si avrà acquisito una certa esperienza nel pilotaggio e nel Know How tecnologico e teorico.
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Vecchio 27 novembre 03, 05:30   #16 (permalink)  Top
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L'avatar di Hannibal
 
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Ciao a tutti, arrivo un po' tardi in questa discussione ma vorrei dirvi una cosa. Non sono un aeromodellista (dato che ancora non ho mai volato) ma un paio di mesi fa mi sono messo in testa di costruirmi un mio aereo, MIO, progettato da me, costruito da me e fatto volare (se ci riuscirò) da me! Ho chiesto in giro qualche consiglio e la gente mi ha preso come un marziano. Chiedevo piani di lavoro ai negozianti e mi rispondevano che "ormai non li vende più nessuno... guarda, se vuoi qui ho un bel modello che vai a casa, un paio d'ore e domani voli...", NO! Tutti quelli con cui ho parlato hanno tentato di dissuadermi.

Per il progetto ho utilizzato un software (utilissimo), Profili 2. Probabilmente lo conoscerete. Ebbene addirittura l'autore di questo software mi ha consigliato di lasciar perdere! Ma io non mollo, e le parole che ho trovato in questo forum mi hanno rincuorato un po'.

Le argomentazioni che avete riportato sono, a mio parere, entrambe corrette. Se è vero che io ho scelto l'aeromodellismo per costruirmi la mia prima vera creatura, perchè vedevo in questo hobby quello che non avevo trovato nell'automodellismo, è anche vero che molta gente non ha il tempo necessario per dedicarsi alla costruzione, nè tanto meno al progetto di un bel balsa e compensato.

Per ora ho quasi completato il disegno di un trainer, ala alta con motorizzazione elettrica (provengo dall'automodellismo elettrico e ho già fatto investimenti in quella direzione). Ho speso ore e ore in cerca di documentazioni in Internet, in letture di riviste di modellismo (estere, addirittura francesi - e non capivo un acca di francese), in progettazione CAD. Non tutti sono fortunati come me da poter dedicare tutto questo tempo ad una passione. Quindi, se trovo più nobile chi ha materializzato un idea, una forma che aveva in mente, e l'ha fatta volare, non disdegno affatto chi compra modelli ARF che in quattro e quattr'otto volano, e probabilmente molto meglio di come volerà il mio.

Se siete interessati a dare un occhiata a quello che ho fatto fin'ora, al progetto, al dimensionamento, ne sarei felice e accetterei molto volentieri consigli da chi ha sicuramente più esperienza di me (ma che spero non sia disfattista come le persone che ho già incontrato).

Ciao a tutti

Hannibal

hannibal80@libero.it
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Vecchio 27 novembre 03, 09:42   #17 (permalink)  Top
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L'avatar di fai4602
 
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Ben arrivato fra noi, Hannibal.
Mi auguro che questa tua impresa sia stata ben ponderata e che tu sia cosciente di quello che hai fatto. Hai osato comperare della balsa e del compensato! Ma come, con tutta quella fatica che i poveri vietnamiti e similia poco pagati hanno fatto per produrre un ARF e tu non l'hai comperato ?! E il povero negoziante che poverino si ritova con una scatola in più e con meno balsa. Ma perchè hai fatto questo?!
Vabbè, scherzi a parte, bravo!!!!
Comunque, se vuoi darci un'idea del progetto ben venga.
Magari qualche consiglio ad hoc potrebbe saltare fuori.
Sai quale è la mia paura?
Che ad un certo punto non si trovi più in commercio la balsa perchè i negozianti preferiscano vendere solo ARF.
Arriba, arriba Hannibal.
fai4602 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 27 novembre 03, 17:33   #18 (permalink)  Top
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L'avatar di Hannibal
 
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Grazie fai4602, a dir la verità balsa e compensato ancora non l'ho comprati, cmq il negoziante s'è un po' risentito... gli avevo chiesto anche se avesse qualche libro con formule, indicazioni, consigi... figurati. Le indicazioni le aveva: le istruzioni delle scatole di montaggio! Bah...

La coscienza c'è, insomma ho studiato!
Leggendo nel forum mi sono stupito di trovare persone che chiedessero consigli (piuttosto banali) su motorizzazioni elettriche nonostante già possedessero macchine volanti. La mia critica è: se ci si vuole avventurare in un hobby del genere, ok comperare un ARF se non si ha tempo e voglia di costruire un modello da zero, però almeno date un occhiata in qualche sito, su qualche libro, almeno per capire quattro stupidagini su come funziona un motore, che significa voltaggio nominale, resistenza interna delle batterie... per quasi tutte le domande che vi possono saltare in mente, c'è già stato qualcuno che ci ha pensato e che ha pubblicato, facendo un favore a tutti, le sue risposte in internet.

Passiamo ad altro:
prima di cominciare a progettare ho creato un foglio di lavoro in excel che, prendendo i dati sviluppati da Profili 2, restituisce un quadro di come un aereo virtuale si comporterebbe con quel determinato profilo a seconda dell'angolo di attacco. Tiene conto della geometria dell'ala, le dimensioni, il peso del modello, le misure aerodinamiche, ecc.

Il risultato si è concretizzato con la scelta di un profilo Ritz 2-30-13 che risultava il miglior compromesso tra una bassa velocità di volo, decente margine tra questa e la velocità di stallo, e una buona efficienza generale del modello. So che i profili Ritz sono nati per gli alianti, ma non sono riuscito ad ottenere informazioni sui profili comunemente utilizzati da aerei trainer (scartando a priori i profili piano-convessi tipo Clark Y).

Le dimensioni sono:
ala rettangolare
Apertura alare: 1600mm
Corda: 200mm
Superficie: 32dmq
Allungamento: 8 (è un po' elevato ma volevo un volo lento)
Calettamento ala: 3,5°
Diedro: 1-2°

Peso: 1500gr circa
Carico alare: 45gr/dmq
WCL(Wing Cube Loading): 8

Stab. orizzontale a croce
Apertura: 480mm
Superficie: 6.2dmq
Calettamento:3°
Volume Stabilizzatore: 0.66
Stabilità Statica: 0.26
Limite di Centraggio Posteriore: 116mm dal bordo d'entrata

C di G = C di S: 64mm dal bordo d'entrata

velocità di volo standard prevista: 11,5m/s ovvero poco più di 40Km/h
velocità di stallo prevista:
Il modello prevede un comportamento ancora buono per velocità di circa 8.5m/s pari a 30Km/h con 13° di anglo di attacco senza il motore in tiro. E' prevedibile che l'aeromodello stalli realisticamente intorno ai 7-7,5m/s (pari a circa 25Km/h) sotto motore.

Motorizzazione: possibilmente brushless. Ho adocchiato un ottimo motore a cassa rotante della Eletronic Model, il Twister 19, alimentato con 6 celle 3300Hv. Il pacco è un po' una scelta obligata, dato che ne ho un paio già pronti e mi sono costati un occhio! La scelta del motore, che non è splendidamente accoppiato ad un pacco di sole 6 celle, è data dalla necessità di fare un investimento che mi garantisca una possibile applicazione su un modello futuro più pesante e più potente, con un pacco di 12 celle sempre sanyo 3300Hv.
In questo modello il rapporto peso/potenza previsto è intorno a 120-130 watt/kg, considerato accettabile per un trainer.

Il disegno è ancora incompleto. Devo prima finire una Tesi, poi andrò avanti!

Sono stato prolisso ma sono troppo felice di poter pubblicare qualcosa di quello che ho fatto. Come sempre, i consigli sono ben accetti. Se volete delucidazioni, non esitate.

Ciao a tutti!
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Vecchio 27 novembre 03, 22:06   #19 (permalink)  Top
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L'avatar di anfarol
 
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Ciao Hannibal,
bello vedere tanta determinazione e tecnicità.
Se non hai mai volato prima, ti posso dire che non è facile....

Dal basso della mia modesta esperienza, ti consiglio di provare il modello senza motorizzazione, mettendo un peso morto per bilanciare il modello.
Così riduci drasticamente il peso, probabilmente di 400gr. Fai qualche lancio per verificare il baricentro e i trimmaggi dei piani.

Quando ti setni a tuo agio, allori monti motore e batterie, e rilanci per una planata senza avviare il motore, magari già un pelo picchiato... Sembra rischioso, ma se il modello è troppo draggy, lo stallo farà si che venga incredibilemnte risucchiato da una strana magia verso il suolo. Mentre se è picchiato, planera per 15 -20mt, ma con maggior sicurezza...

Dopo aver ritoccato il tutto, allora tutta manetta e prova... Occhio all'indicenza del motore... e tieni presente la coppia del motore che ti fa imbardare il modello....

Se il controllo, cerca di tenere piùgas possibile e toglilo solo se sei già quasi per terra... in caso di stallo o dondolamento per perdita di controllo, togliendo il motore peggiori solo la situazione.

E fino qui ti auguro buona fortuna...

Ora invece aggiungo qualche critica che mi sento di dire:
1- la scelta del pacco da 3300 è molto discutibile... soprattutto nei primi voli, devi cercare il maggior rapporto peso potenza a discapito del volo... meglio volare con riserva di potenza per 2-3minuti che fare 10 minuti di difficile galleggiamento. Quel pacco ti incrementa il peso notevolmente, dando tra l'altro poca potenza al motore. Il rapporto peso potenza può essere sufficiente, ma come l'hai calcolato se ancora non hai finito la struttura? tutte le volte che ho calcolato il pesoi all'inizio di un progetto, alla fine mi sono sempre ritrovato con un bel 10% in + saltato fuori per magia...

2- Come primo modello, l'autocostruzione è una scelta discutibile, perchè le probabilità di successo sono ridotte da 2 fattori : inesperienza di volo e errore nella costruzione... un arf, da due soldi, fatto per sbattere, può essere una scuola che dopo 10-15 ore di volo almeno almeno può portare all'idea dell'autocostruzione. Così acquisti già i riflessi del volo (che non sono assolutamente quelli delle auto)

3- Se parti per una scelta economica, considera che una motorizzazione brushless, va in tutt'altra direzione... Sebbene tutti dicono che i brushless sono un investimento, io non ne sono convinto... per lo meno non per un neofita e soprattutto come prima motorizzaizone di test su un modello totalmente autocostruito. Nonsotante la vita del motore brushless, sia teoricamente decisamente maggiore di un brushed, rimane un problema: un incidente. Causato da un errore o da un problema tecnico, un botto fatto bene, può spaccarti il motore (piegare l'albero, staccare i magneti, rompere i cuscinetti,etc) e il regolatore, che a volte, per la forte decelerazione subisce un danno e, + spesso, nel momento in cui il motore si "pianta per terra", se sei a tutta manetta, l'aumento di corrente è praticamente istantaneo e il regolatore non riesce a riconoscerlo... "PUF", qualche mosfet se ne va....
:cry:

4- magari se puoi, prova qualche simulatore su PC collegato alla tua radio, FMS è gratuito, non è eccessivamente realistico, ma rende abbastanza bene l'idea... Se riesci a fare 10-20 voli continui senza sfracellarti, allora puoi provare la realtà

Gli scafi che ho disegnato, hanno tutti solcato + o - bene l'acqua, le auto + o - hanno scorazzato, ma pochi aerei hanno superato i primi voli senza imprevisti... Un errore di costruzione, pilotaggio o settaggio non vengono perdonati e non puoi dire "...mmmmhhhh adesso mi fermo che devo..."

Spero con quanto detto di non avvilirti troppo, ma di averti messo una pulce nell'orecchio.

Comunque benvenuto ed in bocca al lupo.

anfarol
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Vecchio 27 novembre 03, 22:21   #20 (permalink)  Top
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Re: Un po di buonsenso e qualche puntualizzazione...

Caro Tornado65, leggendo il tuo post mi sento spinto a rispondere. Premetto che esponendo le mie opinioni non voglio prendere "di petto", né te, né nessun altro. Sono dell'idea che l'aeromodellismo debba essere vissuto nella più piena libertà e quindi ognuno è poi libero di scegliere una strada oppure un'altra, secondo le proprie inclinazioni e/o aspirazioni.
Un minimo di base, o di back-ground culturale che dir si voglia, però è necessario; difatti, ultimamente, noto una incontrollata proliferazione di "aero-ignoranti" (non è una parolaccia...) che pensano di essere "al top" solo perchè hanno un aereo "fico", alla "moda", potentissimo, velocissimo... ed il tutto condito da sistemi di controllo degni della Sala Comando di Houston.
Veniamo ora a ciò che hai espresso...

Citazione:
Altra questione rilevante che si legge sui forum è la scelta costruttiva del modello del tipo "compro un kit balsa, un ARF o un ARF in plastica?"
Innanzitutto desidero contraddire chiunque asserisce che i modelli in plastica non si riparano o sono difficili da riparare, questo è vero se si usano i materiali normalmente utilizzati per le costruzioni in legno, ma vi assicuro che con una fibra di nylon e colla epoxy 24 ore si possono riparare fusoliere o ali spezzate anche in due tronconi...
Allora... la scelta di un Kit (sia esso in balsa, ARF o ARF in plastica) non mi pare la scelta migliore per iniziare. Sono dell'idea che per far volare "qualcosa" prima si debba capire perchè quel "qualcosa" vola! Non basta rivestire una struttura alare ed applicarla, poi, alla fusoliera per capire il perchè quella "struttura" permette all'aeromobile di librarsi tra le nuvole. Secondo me... bisogna viverlo questo "prodigio".
Il sottoscritto iniziò nel 1989 con un "65". I "65" sono una particolare classe di "Old-Timer" con apertura alare di soli 65cm (quindi senza radio controllo e propulsi da una matassa elastica in scarica...) nata a Roma nel '43. Padre di questa "classe" fu Gaetano Diana.
Mi ricordo ancora il modello: si trattava del "Pop 12" di Gaetano Diana, appunto...
Su sto modello ci ho sudato settimane, ma alla fine sono riuscito a completarlo. Voglio sottolineare, però, che non ero "da solo"; il tutto veniva supervisionato da un esperto del ramo: un aeromodellista di comprovata esperienza a cui portavo a vedere, passo per passo, l'evolversi del mio lavoro.
Il giorno che lo feci decollare, per la prima volta, fu un giorno memorabile: era il 4 febbraio del 1990, di domenica. In quella fredda mattina vidi per la prima volta un "oggetto" nato passo a passo dalle mie mani che si innalzava nel cielo di Torino. Piansi come un vitello dall'emozione ed inizia a saltellare come un cretino quando, una volta finita la carica della matassa elastica, le pale dell'elica in balsa (anche quella autocostruita partendo da un blocco massiccio...) si ripiegarono ed il modello iniziò, dapprima, a planare molto dolcemente ed infine trovò una "termica" della madonna che lo portò in ampie spirali sempre più su! Ancora adesso mi viene la pelle d'oca al solo pensiero.
Ora... fossi entrato in un negozio ed avessi acquistato un Kit, sicuramente avrei faticato meno, ma avrei anche "gustato" molto meno quel momento magico.
Altro punto... nel momento stesso che lo lancia, sapevo che avrebbe volato; in qualche modo avrebbe, comunque, volato. Sapevo che non si sarebbe sfasciato al primo lancio. Sapevo che avrebbe volato perchè... perchè era nato per quello. Era nato per essere figlio dell'aria... avrebbe sfruttato anche la minima termichina del piffero per sorreggersi e, nel caso peggiore, sarebbe planato a terra in dolci volute.
Un modello in Kit... quasi sempre, invece, non hai la certezza che voli "come vuoi tu". Devi sempre fare qualche piccola o banale modifica: un alleggerimento, una smussata, un fazzoletto di rinforzo, modificare una centina, mettere un rinforzo, rifare un'ordinata. Non puoi prendere, montare e volare; sarebbe un disastro. Li ho acquistati pure io due o tre kit... ma ti posso assicurare che se dovessi tornare indietro mi procurerei i piani di costruzione e poi me li farei io. La qualità del materiale in dotazione è sempre molto bassa (anche per le marche più importanti...); alcuni componenti li devi sostituire radicalmente o rischi che il tutto si sfasci ancora prima di generare portanza.
Per quanto riguarda la plastica mi dispiace doverti contraddire: un'ala in plastica spezzata rimarrà sempre... un'ala in plastica spezzata. Certo... la puoi ripare bene, anzi benissimo, con tutti i prodotti che si sono ormai sul mercato; ma... il peso? Certo... se hai un modello da 3/4/5 o più kilogrammi, un etto o due in più fanno poca differenza; ma quando il modello, originariamente pesa 500/600 grammi... come la mettiamo?
Certo... se originariamente era motorizzato con un 25 puoi sempre metterci un 40, un 51; basta fare qualche piccola modifica al musetto ed il gioco è fatto. E poi? E poi succede il disastro: un modello sovramotorizzato in questo modo diventa una bomba e, soprattutto per un principiante, diventa ingovernabile. Se tutto va bene si fa male solo lui; nel peggiore dei casi... ammazza qualcuno!


Citazione:
I modelli in balsa, hanno a mio parere il solo vantagio di essere molto leggeri. Al contrario, richiedono moltissimo tempo per la costruzione e la rifinitura, non è difficile (specialmente se è il primo modello che si monta) sbagliare l'incollaggio di alcuni particolari o svergolare il profilo alare. In caso di caduta o di rottura, oltre ad assorbire molto male gli urti (a differenza di aerei con tecnologia in plastica o fibra di vetro) potrebbero servire svariate ore per la riparazione (quando questa è possibile).
Anche qui... i modelli in balsa NON SONO LEGGERI PER NATURA LORO INTRINSECA! Dipende sempre da chi li assembla. Con la balsa puoi costruire leggero o pesante. E qui ritorniamo al punto precedente: non puoi costruire "leggero" se non hai sufficiente manualità e "malizia" per farlo; bisogna imparare a costruire (in generale) leggero (in particolare).
Per quanto riguarda le "svergolature"... anche qui vale il discorso di prima: se non hai esperienza di costruzione ed assemblaggio, le svergolature vengono da sole. Solo che con la balsa, le svergolature le puoi aggiustare! Non serve molto; basta il fornello a gas della cucina ed un po'... d'esperienza! Ed ecco che ritorna in gioco l'esperienza.
Per quanto riguarda gli urti: se sbatti contro un ostacolo o se picchi a terra... ha bello da essere in plastica, resina o adamantio; si rompe e basta! Solo che con la balsa lo ripari e sei pronto a volare nuovamente (e magari, mentre ci sei, lo "upgradi"); con la plastica, invece, hai sempre un aeromobile "rotto" che in aggiunta non dispone più delle stesse caratteristiche che aveva precedentemente al crash!

Citazione:
Il peso del modello ha anche questo dei vantaggi e degli svantaggi, infatti un minor peso, significa avere una velocità di decollo e di stallo a parità di profilo alare molto inferiore, ma significa anche avere un modello instabile e molto ballerino in caso di giornate ventose
Ma scusa... se stiamo parlando di modelli per principianti è meglio avere un modello che "vola da solo" piuttosto che un modello che ti obbliga a correzioni continue.
Te lo vedi tu un "pivello" con nelle mani un aliante da 5 metri di apertura alare e quasi 10 kg di peso? Io proverei terrore solo ad avvicinarmi!

Citazione:
Confesso di aver abbozzato un sorriso nel leggere alcuni post di modellisti che si preoccupavano di aver sforato di 40 o 50 gr. il peso consigliato dalla fabbrica...tranquilli il modello vola perfettamente anche con 500 gr. in più! L'importante è avere una motorizzazione adeguata e regolare correttamente il centro di gravità.
Anche per questo mi sento in dovere di smentirti. Siamo come al punto precedente: 500 gr su di un modello di 5/10 kilogrammi non contano molto (ma è ancora tutto da dimostrare...); su di un modello da 500/1000 grammi... 500 grammi (ma anche solo 40 o 50 grammi in più) sono un'enormità inaccettabile. Si certo... volano lo stesso; anche una scopa di saggina, se gli attacchi un motore da 100 cc vola.
Non è furbo compensare il maggior peso con una spropositata potenza. E' meglio imparare a costruire e ad assemblare (o a riparare...) rimanendo sotto al peso consigliato. Solo così avrai la certezza che dovendo bilanciare e centrare il modello avrai la possibilità di farlo.

Citazione:
Per volare non servono radiocomandi ultrasofisticati, ma serve un radiocomando computerizzato con almeno 6 - 7 canali che abbia la possibilità di effettuare le regolazioni e miscelazioni basilari sui 4 canali comandati dagli stick tipo esponenziale e dual rate, regolazione del minimo motore, un canale proporzionale supplementare per miscelazioni tipo flapperoni o butterfly e magari qualche miscelazione specifica per gli elicotteri
e ancora...
Citazione:
Oltretutto, una radio computerizzata, facilita la vita anche nella regolazione delle superfici, poichè, nel caso di un radiocomando tradizionale, per regolare il punto neutro di corsa o l'escursione massima e minima di un servocomando, a volte comporta un'enorme perdita di tempo nella regolazione delle forcelline, e specie sul campo, quando non si può perdere una giornata di volo per le regolazioni e ci si accorge che magari il trim non basta o che quello che era giusto in teoria non lo è nella realtà, allora si apprezzeranno le caratteristiche di questa tipologia di apparecchi trasmittenti.
No guarda... per chi inizia una Tx computerizzata è un non-sense. Ma scusa... cosa avuoi che se ne faccia, un "pivello" che deve controllare un Trainer 2 Assi, di un Tx computerizzato!!! Se tutto va bene, il 4° canale (gli alettoni), lo usa 12 mesi dopo.
Ma insomma... restiamo con i piedi per terra: ma vogliamo dare in mano ad uno che non ha neppure idea di cosa sia un radiocomendo un "mostro" pieno di lucine e di bp-bip che, per la sola operazione di accensione necessita di 12 pagine del manuale d'istruzione? No... non ci siamo.
Ma poi... che cosa centra la regolazione tramite "trim" con la regolazione delle forcelline? Non c'entra nulla! Non puoi fare la "taratura" di tutto il modello tramite computer, perchè, se dovessimo usare il tuo metodo, anche se facessi un rinvio che eccede di + o - 1 cm posso correggerlo con il TX! Ma scherziamo? E poi quanto ti rimane di corsa???
No caro amico mio... non va come ragionamento.

Credo proprio che tu stia travisando lo spirito aeromodellistico "vero" con quello "a buon mercato" che va tanto di moda oggi. Non te la prendere, non voglio fare il "so tutto io".
Ancora un pensiero e poi termino. Secondo a quanto hai scritto tu, allora, ad un principiante è il caso di affidargli un modello tipo "Corsair" (o Spitfire, o Zlin, o extra300...) in "sintetico", motorizzato con un motore più piccolo perchè altrimenti acquista doti "acrobatiche" (invece di 60cc ne mettiamo uno da 40cc?)... gli affidiamo una bella radiona da 1000/2000 Eurotalleri e poi gli diciamo: "non ti preoccupare... tanto se cadi e lo sfasci lo puoi riparare!".
Si... ma intanto il "crash" (inevitabile...) gli verrebbe a costare tra i 2500/3500 Eurotalleri e, con tutta probabilità, abbandonerà l'aeromodellismo aggiungendosi alla folta schiera di disinformati che va dicendo: "Anche io una volta ho provato a far volare un coso così...Oh... ma quanto è caro 'sto gioco!". Se invece lo si fa iniziare per piccoli passi (anche economici... che non guasta mai...), costui diverrà un vero aeromodellista.
Poi col tempo, magari, passerà ai kit di costruzione di maximodelli... ma almeno sa perchè volano e, cosa più importante, saprà spiegarlo agli altri.
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