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Vecchio 04 aprile 17, 19:12   #51 (permalink)  Top
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Volevo solo fare un appunto....

I cinesi o le cineserie romperanno pure le scatole

ma credo che
.............................................. ''LE TASSE ........................................e tutte quelle spese che il negoziante si deve portare dietro e caricare sul prodotto in vendita, oggi non gli permettono di usufruire di un guadagno decente, sono un altro motivo per la quale poi si arriva a chiudere un attivita'
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Vecchio 04 aprile 17, 21:28   #52 (permalink)  Top
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Scusa Odi, ma di quali italiani stai parlando?

Di chi compra in Cina e rivende in Italia o di chi fa costruire in Cina e ci mette la griffa Italiana?

Personalmente, non vedo quale incremento alla economia nazionale io possa dare, comprando roba cinese in Italia, anzichè comprarla direttamente in Cina.

In un paese che ha le migliori arance del mondo ma dove ti obbligano a comprare e mangiare arance spagnole o consumare olio tunisino, avendo le migliori olive del mondo o spacciare per italiani, prosciutti e insaccati ricavati da maiali dall'est Europa, onestamenbte non mi sento proprio per nulla in colpa ad ordinare on line, un prodotto e pagarlo, non dico il 10% in meno, e manco la metà ma quì si ragiona a un decimo o meno dello stesso prodotto venduto in Italia.

E allora si che mi vengono pensieri ma probabilmente molto diversi dai tuoi.

Infatti, il primo pensiero che mi sovviene, è che fin'ora ci hanno presi bellamente per il c.lo e chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

Sayonara, svizzero!!

Aggiungerei che la responsabilità del declino delle imprese Italiane è della politica e solo di quella, c'è stata la globalizzazione dei mercati ma non dei diritti.

Le aziende italiane si trasferiscono in polonia perchè la la manodopera costa un terzo che qui, ma anche perchè lo sviluppo in polonia è sostenuto dai fondi europei che anche noi paghiamo, puo' sembrare logica una roba del genere ?

In tutti gli ambiti il lavoro sottopagato di poveracci sfruttati ha tolto lavoro in italia ed in europa.

Comprare non cinese è diventata un'utopia, tutto è cinese ormai e perfino la comunità europea nega al consumatore le etichette che lo renderebbero edotto di quello che compra.

Di marchi ne nascono ogni giorno, ma sono solo etichette applicate a manufatti cinesi, cosi' per le batterie, caricabatterie, regolatori e motori.
Tempo fa sul barone c'era chi insisteva con le batterie italiane

Non so se c'è ancora spazio per recuperare, ma se non ci pensa la politica dovremo sprofondare ancora un bel po'.

Umberto
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Vecchio 05 aprile 17, 10:27   #53 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Peppe46 Visualizza messaggio
Scusa Odi, ma di quali italiani stai parlando?

Di chi compra in Cina e rivende in Italia o di chi fa costruire in Cina e ci mette la griffa Italiana?

Personalmente, non vedo quale incremento alla economia nazionale io possa dare, comprando roba cinese in Italia, anzichè comprarla direttamente in Cina.

In un paese che ha le migliori arance del mondo ma dove ti obbligano a comprare e mangiare arance spagnole o consumare olio tunisino, avendo le migliori olive del mondo o spacciare per italiani, prosciutti e insaccati ricavati da maiali dall'est Europa, onestamenbte non mi sento proprio per nulla in colpa ad ordinare on line, un prodotto e pagarlo, non dico il 10% in meno, e manco la metà ma quì si ragiona a un decimo o meno dello stesso prodotto venduto in Italia.

E allora si che mi vengono pensieri ma probabilmente molto diversi dai tuoi.

Infatti, il primo pensiero che mi sovviene, è che fin'ora ci hanno presi bellamente per il c.lo e chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

Sayonara, svizzero!!

Sono d'accordo, in alcuni settori (es: tessile), in tempi in cui ancora non si parlava di globalizzazione e mercato unico le produzioni furono spostate in Cina da imprenditori italiani, riducendo ad una frazione i costi di manodopera ma continuando a vendere a prezzi "italiani" grazie alla "griffatura" finale.

Concordo anche che talvolta ci si sente presi per i fondelli: io non sono vicino a negozi di elettronica e modellismo, spesso compro online anche delle fesserie (cavi, spinotti, ecc), in alcuni casi avrei piacere a comprare in Italia perché la roba sarà un po' più cara ma mi arriva prima. Tralasciando l'handicap delle nostre poste (da me ormai consegnano un paio di volte la settimana...), a volte ho speso anche cifre triple o quadruple rispetto ai megastore cinesi per avere prima quello che mi serve.
Però ultimi casi: acquisto della minuteria (per una ventina di euro) da ebay da utente italiano: mi fa aspettare per la spedizione (che peraltro incide un 25% della spesa), la spedizione ci mette parecchio (quasi tre settimane), arriva solo un pezzo dei 2 ordinati. Ok, capito di aver preso la fregatura (probabilmente rivende prodotti che ordina dalla Cina), mentre cerco di capire come risolvere con il venditore mi faccio un giro per acquistare dei cavi servo lead.
Mi serve quello e poco altro, la spesa è piccola. Guardo su ebay, venditori italiani: salvo uno che li vende a 1,50 + 1 euro di spedizione (ma purtroppo non è quello che mi serve), gli altri stanno sui 9-10 euro, con 5-6 euro solo di spedizione.
Manco Jonathan mi pare fattibile, ci sono 9 euro fissi di spedizione.
Venditori ebay dalla Cina: 10 cavi a 1,60 euro comprensivo di spedizione. 5-6 euro, con spedizione dall'Olanda, su HK, sempre per un pacco da 10. Da venditori ebay italiani, non è proponibile, si parte da quei costi per la spedizione e ne vogliono altrettanti per i cavi.
A voi le conclusioni non credo che 6 euro solo per spedire pochi grammi di cavetti sia sostenibile, tasse o meno.

Ultima modifica di Invernomuto : 05 aprile 17 alle ore 10:35
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Vecchio 05 aprile 17, 12:00   #54 (permalink)  Top
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Personalmente a parte la radio (Taranis Plus) che ho acquistato online da jonathan semplicemente per questioni di garanzia per il resto cerco di star più lontano possibile dalla razza dei rivenditori di aeromodellismo.. Ho poche esperienze da raccontare e tutte estremamente negative..

Vi cito tre esempi:

1) Negozio di Fagnano Olona. dovevo acquistare dei dadi autobloccanti per eliche del multirotore, dei quali ho fornito al suddetto rivenditore (un grosso complimento a definirlo tale) il campione e dopo aver fatto sfoggio delle sue doti di misurazione con il calibro è riuscito a sbagliare la misura. Errore che purtroppo ho scoperto solo dopo esser arrivato a casa. Lo stesso rivenditore sosteneva inoltre che era impossibile trovare sul mercato autobloccanti con profilo così basso e che non erano di sicuro per .. HK chissà come mai li ha tranquillamente a catalogo e a un prezzo nettamente inferiore.

2) Negozio di Trecate in cui ho acquistato una x8r e rivenditore di multirotori ecc.. Chiedendo dell info per configurare la Naza V2 in mio possesso sosteneva che su questa potevo scegliere la velocità di discesa se avessi modificato il radiocomando in modo di avere il trhottle con molla di ritorno al centro...

3) Un famoso negozio di Novara mi ha richiesto 25 euro per una pseudo configurazione del primo multirotore. dico pseudo perchè semplicemente si è limitato a invertire il giro motori di una naza lite. Molto caro ma l'ignoranza si paga a caro prezzo. E dire che cmq non pretendevo nulla gratis perchè ho anche acquistato due set di eliche.

Quindi se posso evito volentieri negozi fisici della zona.
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Vecchio 05 aprile 17, 12:19   #55 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Odi Visualizza messaggio
Si, vado anche allo spaccio ittico e dall'agricoltore del paese vicino a comprare l'insalata. Poi a spulciare bene sono sicuramente incoerente, ma in aspetti non direttamente riconducibili alle mie scelte.

Sarò vecchio e crescerò quindi dei figli vecchi, ognuno fa le sue scelte e deve conviverci.
L'opinione che hai sulla sterilità delle mie argomentazioni si equivale sulla mia opinione che ho sul tuo concetto di progresso. Perché se quanto tu giustifichi tollerabile perché progresso io lo definisco intollerabile perché regresso.

E no, nel limite delle mie possibilità non vi contribuisco, quindi ho tutti i diritti di essere critico.

Saluti!
Questo ti fa onore. Ma purtroppo la società che noi abbiamo creato va proprio nella direzione globale, ci possiamo fare ben poco (d'altra parte l'abbiamo scelta noi, o l'hanno scelta chi abbiamo scelto per rappresentarci). Io ci provo ad andare nelle botteghe, ma ne trovo sempre meno, che devo fare? Certo potrei fare qualche decina di Km per trovarne ancora qualcuna, ma non mi pare troppo furbo.

Hai ragione e mi correggo, con argomentazioni sterili io intendevo dire che é un discorso che non porta da nessuna parte, il mondo va così. Poi capisco lo sfogo per carità, ma il non accettare il mondo che cambia ci fa sembrare inutilmente nostalgici.

Io poi non non lo chiamo né progresso né regresso, io la chiamerei evoluzione del nostro modo di vivere che è diretta conseguenza delle nostre scelte: nel campo modellistico se alla stragrande maggioranza conviene acquistare su HK (per tutte le ragioni che vogliamo, praticità, scelta, prezzo...) non è che gli se ne può fare una colpa se poi la bottega sotto casa chiude.

Per arrivare alla domanda originaria, io compro in negozi, negozi online italiani, francesi e tedeschi, ma anche da HK. E devo dire che non mi vergogno per niente, non vedo il perché. Forse perché faccio chiudere qualche vecchia e sfornita bottega a qualche storico frequentatore? Io ho la coscienza a posto, dal momento che non faccio niente di illegale.

Vergognarsi mi pare un po' una parola grossa francamente.

Ultima modifica di Mach .99 : 05 aprile 17 alle ore 12:24
Mach .99 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 10 aprile 17, 11:17   #56 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Mach .99 Visualizza messaggio
Questo ti fa onore. Ma purtroppo la società che noi abbiamo creato va proprio nella direzione globale, ci possiamo fare ben poco (d'altra parte l'abbiamo scelta noi, o l'hanno scelta chi abbiamo scelto per rappresentarci). Io ci provo ad andare nelle botteghe, ma ne trovo sempre meno, che devo fare? Certo potrei fare qualche decina di Km per trovarne ancora qualcuna, ma non mi pare troppo furbo.

Hai ragione e mi correggo, con argomentazioni sterili io intendevo dire che é un discorso che non porta da nessuna parte, il mondo va così. Poi capisco lo sfogo per carità, ma il non accettare il mondo che cambia ci fa sembrare inutilmente nostalgici.

Io poi non non lo chiamo né progresso né regresso, io la chiamerei evoluzione del nostro modo di vivere che è diretta conseguenza delle nostre scelte: nel campo modellistico se alla stragrande maggioranza conviene acquistare su HK (per tutte le ragioni che vogliamo, praticità, scelta, prezzo...) non è che gli se ne può fare una colpa se poi la bottega sotto casa chiude.

Per arrivare alla domanda originaria, io compro in negozi, negozi online italiani, francesi e tedeschi, ma anche da HK. E devo dire che non mi vergogno per niente, non vedo il perché. Forse perché faccio chiudere qualche vecchia e sfornita bottega a qualche storico frequentatore? Io ho la coscienza a posto, dal momento che non faccio niente di illegale.

Vergognarsi mi pare un po' una parola grossa francamente.

Spulciamo un paio di aspetti che ci toccano da vicino.
Esempio, entri in negozio e trovi esattamente gli stessi prodotti, uno costa 100 euro, prodotto in italia, l'altro 40 euro, prodotto dalla stessa fabbrica delocalizzata, quale acquisti?
Se poi ti dicessi che se lo acquisti direttamente dal produttore costa 20 euro in meno?
Puntare sempre e solo il dito contro i politici e gli impresari non serve a niente, bisogna puntarselo contro se stessi.

I negozzi di modellismo si sono trasformati in negozzi di giocattoli pieni di cianfrusaglie di plastica precotta, perché? Perché chi domina il mercato con quei giocattoli non ha rivali in fatto di prezzi e chi prima acquistava una scatola di legnetti, oggi per lo stesso prezzo e in 1/10 del tempo mette in volo il suo coso. Il negoziante quindi cerca di rincorrere la richiesta e forse soccombe meno rapidamente.

Avere in stock del materiale ha un costo, costo che non si possono più permettere in quanto è divenuto difficile smerciare in particolare gli accessori.

In Cina il costo orario della manodopera è di circa 3 dollari ora. In Italia circa 20 euro, in Svizzera circa 70 euro. Torno quindi alla domanda iniziale, tra 100 euro è 40 euro cosa acquisti? Tenuto conto che il materiale nei filari dei negozi, anche se di produzione cinese, viene catalogato da un magazziniere, pubblicizzato da un grafico e venduto da uno specialista.

È vero che i produttori delocalizzano per incrementare al massimo l'utile, e qui, è anche vero che la politica ha la sua parte in gioco, dall'altra parte però i negozianti non possono farci niente, vendono ciò che il consumatore vuole e ciò che i fornitori concedono e i prezzi di vendita non li stabilisce nemmeno il negoziante, ma vengono imposti dal fornitore/importatore.

Il mio titolo "Must" è una mia chiara critica a tutte quelle persone disposte a tutto pur di avere, ottenere, possedere, non conta se mandi a gambe per aria una persona che il tuo onorario lo paga a prezzo pieno e con la sua attività contribuisce al tuo benessere, l'importante è avere! Rate, leasing, debiti... Per cosa? Risparmiare 200 euro per andare in vacanza, così che si possa pubblicare le foto del piatto al ristorante, dei piedi nella sabbia sui social sentendosi così parte della "Società" perché se così non fai non sei nessuno.

Non pretendo cambiare il mondo, forse però qualcuno che legge tra le righe farà un pensierino, magari il servo lo acquista dal suo negoziante, già che c'è comanda le viti e la balsa.. poco conta se non lo ha in stock, parliamo di modellismo, mica di una competizione, e forse quel negoziante avrà in tasca due soldi in più per migliorare il proprio servizio.

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Vecchio 11 aprile 17, 22:41   #57 (permalink)  Top
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Certo che ogni tanto, anzi spesso, compro in Italia ma materiale con marchio ORIGINALE cioè costruito magari in Cina ma di qualità superiore e solo se ne sono sicuro.
Poi puo' capitare che per fretta compro quattro regolatori rimarchiati, tolgo il termo per saldare direttamente al circuito i fili del motore e.......trovo un circuito che è esattamente quello di uno dei primi regolatori economici arrivati in Italia, costava 20000 lire, ora l'ho pagato 24 euro ma mentre il piu' vecchio va ancora benissimo, uno dei quattro nuovi l'ho dovuto sostituire perchè si è scordato di essere un regolatore.

Quindi c'è poco da fare i salvatori della patria, quella si salva in altri modi, magari votando diversamente, ma anche qui trovi la gente rimarchiata.


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Vecchio 12 aprile 17, 09:59   #58 (permalink)  Top
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Certo che ogni tanto, anzi spesso, compro in Italia ma materiale con marchio ORIGINALE cioè costruito magari in Cina ma di qualità superiore e solo se ne sono sicuro.
Poi puo' capitare che per fretta compro quattro regolatori rimarchiati, tolgo il termo per saldare direttamente al circuito i fili del motore e.......trovo un circuito che è esattamente quello di uno dei primi regolatori economici arrivati in Italia, costava 20000 lire, ora l'ho pagato 24 euro ma mentre il piu' vecchio va ancora benissimo, uno dei quattro nuovi l'ho dovuto sostituire perchè si è scordato di essere un regolatore.

Quindi c'è poco da fare i salvatori della patria, quella si salva in altri modi, magari votando diversamente, ma anche qui trovi la gente rimarchiata.


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24 euro un regolatore?
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Vecchio 12 aprile 17, 10:23   #59 (permalink)  Top
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Ma poi, comperare italiano, è una garanzia?
Certo, ci sono stati grandi marchi, da Supertigre, OPS, Rossi, solo per citarne alcuni tra i più famosi.
Ma accanto a questi, troviamo pure Mintor (o meglio Minkior) che da solo ha sputtanato l'intera produzione Italiana.
Marchi come Olimpic, tanto osannati, in fondo, altro non erano che una scatola di balsa di terza scelta, malamente fustellata, venduta a peso d'oro.
Sebino Model, ARO Model e tanti più o meno conosciuti che hanno sguazzato in un bacino utenti che pensava che il modellismo fosse quello e cioè spendere un botto per pigliarselo in c.lo.
Poi arrivano 'sti cinesi che al prezzo di una scatola del Gladiator (giusto per fare un nome a caso), ti danno due modelli del genere, già belli montati, decorati e pronti all'uso.
E allora che fai, e sopratutto che pensi?
Torni a comperare le tavolette fustellate alla c.zzo di cane e poi lavori 2 mesi per mettere insieme un modello, con almeno altrettante spese aggiuntive di quanto hai pagato quell'insulso ammasso di legname?
Oppure apri il sito di Hakkakakka o Bangodichegodi o altra roba del genere, ti pigli modello e radio e vai a volare il giorno dopo che ti arriva il pacco?
Tanto per dire, Great Plane, sta ancora vendendo scatole di montaggio ma dentro ci trovi tutti i pezzi perfettamente tagliati, imbustati e catalogati, con tanto di libretto di istruzioni.
Piglia in kit di Tony Clark e poi dimmi se è lontanamente avvicinabile ad una scatola di legna italiana.
Quindi, non è tanto il fatto che non c'è più gente che costruisce ma che la gente è più informata e sceglie il meglio, al prezzo più conveniente.
Spulci un Forum per trovare info e consigli, ti fai un giretto nei negozi On Line consigliati, confronti e decidi.
Se poi il negozietto sotto casa, ti vuole per forza rifilare qull'avanzo di magazzino che ha sul gozzo da anni, per me può pure chiudere e cambiare mestiere.
A me nessuno ha mai regalato nulla.

Sayonara,
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Vecchio 12 aprile 17, 13:03   #60 (permalink)  Top
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Leggendo la discussione mi viene in mente un esempio che durante molti corsi lavorativi di marketing viene preso come regola.

Quando circa 15 anni fa hanno "inventato" le fotocamere digitali la kodak (un colosso) è lentamente fallita.
La colpa è dei consumatori che hano provato ad acquistare questi prodotti? oppure dei produttori che hanno rivoluzionato il concetto di fotografia?

oppure del principale produttore di pellicole che non ha saputo rinnovarsi e stare dietro al mercato?
Ch3ch2oh non è collegato   Rispondi citando
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