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Vecchio 04 maggio 05, 10:33   #1 (permalink)  Top
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'Giorno Forum.
Vorrei porre una domanda che per i tecnici sarà banale ma che attanaglia me e il caro porcu69.
Poniamo che volessi calcolare la resistenza interna di un pacco (quindi connessioni e cavetteria compresa). Il metodo che mi viene in mente è verificare la caduta di tensione del pacco sotto un carico.
Quindi abbiamo pensato:
tengo d'occhio come varia la tensione al variare del carico applicato.

Da qui, considerando che la Ri dovrebbe essere (più o meno) costante e che a caduta di potenziale minore dovrebbe corrispondere Ri minore, è venuta fuori una formuletta abbozzata empiricamente:

Ri = (Vn - Ve) / I

dove Vn = tensione nominale
Ve = tensione effettivamente misurata
I = carico applicato in Ampere

Ora, mi dite se è una putt...ta pazzesca oppure se c'è un fondo di verità? L'unico riferimento valido che ci è venuto in mente è la tensione nominale perchè abbiamo pensato che la tensione del pacco appena caricato è un po' troppo variabile ma questa potrebbe essere una bella stupidata.
E' evidente che questa forumla non vale per carichi piccoli perchè potrebbe accadere che la Ve sia maggiore della Vn se I è piccola e se il pacco è stato appena caricato.. verrebbe fori una Ri negativa... azz, meglio dei superconduttori

Denghiu.

Ps: se abbiamo scritto corbellerie non mazzateci troppo, fate i buoni
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Hannibal
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Vecchio 04 maggio 05, 10:40   #2 (permalink)  Top
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Accattarsi l'Ultimeter no ?....

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Vecchio 04 maggio 05, 10:46   #3 (permalink)  Top
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Originally posted by Hannibal@04 maggio 2005, 10:25
'Giorno Forum.
Vorrei porre una domanda che per i tecnici sarà banale ma che attanaglia me e il caro porcu69.
Poniamo che volessi calcolare la resistenza interna di un pacco (quindi connessioni e cavetteria compresa). Il metodo che mi viene in mente è verificare la caduta di tensione del pacco sotto un carico.
Quindi abbiamo pensato:
tengo d'occhio come varia la tensione al variare del carico applicato.

Da qui, considerando che la Ri dovrebbe essere (più o meno) costante e che a caduta di potenziale minore dovrebbe corrispondere Ri minore, è venuta fuori una formuletta abbozzata empiricamente:

Ri = (Vn - Ve) / I

dove Vn = tensione nominale
Ve = tensione effettivamente misurata
I = carico applicato in Ampere

Ora, mi dite se è una putt...ta pazzesca oppure se c'è un fondo di verità? L'unico riferimento valido che ci è venuto in mente è la tensione nominale perchè abbiamo pensato che la tensione del pacco appena caricato è un po' troppo variabile ma questa potrebbe essere una bella stupidata.
E' evidente che questa forumla non vale per carichi piccoli perchè potrebbe accadere che la Ve sia maggiore della Vn se I è piccola e se il pacco è stato appena caricato.. verrebbe fori una Ri negativa... azz, meglio dei superconduttori

Denghiu.

Ps: se abbiamo scritto corbellerie non mazzateci troppo, fate i buoni
Per me può andare.
Le mazzate datele ad Hannibal però.....che io a farmi male ci penso da solo

Paolo
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Vecchio 04 maggio 05, 11:00   #4 (permalink)  Top
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Originally posted by wildshark@04 maggio 2005, 10:32
Accattarsi l'Ultimeter no ?....


se me lo regali...

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Vecchio 04 maggio 05, 11:10   #5 (permalink)  Top
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Su su...che Ultimeter e Ultimeter, tirate fuori un pò di materia grigia e buttiamo giù qualcosa di buono.

Paolo
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Vecchio 04 maggio 05, 11:22   #6 (permalink)  Top
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Un grappino !
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Mi son responsabile de quel che scrivo no de quel che ti te lesi.

L'aeromodellismo insegna la pazienza perché nell' aeromodellismo la fretta è portatrice di guai.

Al'è inutil insegnà al mus.....si piard timp e in plui si infastidis la bestie !

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Vecchio 04 maggio 05, 11:28   #7 (permalink)  Top
 
L'avatar di nicthepic
 
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beh, io sugli UPS devo tenere conto della resistenza interna delle batterie.
tieni conoto che questa non è neppure costante , ma varia con la capacita' residua della batteria.
un metodo empirico che puo' essere valido è quello di misurare la variazione istantanea da carico xx a carico nullo,
conoscendo la corrente, la tensione attuera' una curva in salita, partendo da un valore z arrivando miolto velocemente ad un valore z+d, dopo di che salira meno velocemente ad un valore ancora piu alto.
quel d sara' proprio la caduta interna dovuta alla resistenza della batteria.
percio' la tua formula va abbastanza bene, se al posto della tensione nominale applichi la tensione misurata subito dopo (1 secondo) lo stacco del carico.
facendo piu misure con piu' carichi di diverso valore, la media si avvicinera' al valore reale.
gli strumenti che misurano la resistenza interna delle batterie lo fanno inoiettando correnti alternate all'interno delle batterie, estrapolando la resistenza equivalente e integrandone i valori.
io uso per le batterie al piombo uno strumento che costa oltre 2000 euro.
__________________
"W la gnocca "
"io mi prendo la responsabilita' di capire cio' che dici, non di quello che avresti voluto intendere"
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Vecchio 04 maggio 05, 11:41   #8 (permalink)  Top
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Originally posted by nicthepic@04 maggio 2005, 11:20
beh, io sugli UPS devo tenere conto della resistenza interna delle batterie.
tieni conoto che questa non è neppure costante , ma varia con la capacita' residua della batteria.
un metodo empirico che puo' essere valido è quello di misurare la variazione istantanea da carico xx a carico nullo,
conoscendo la corrente, la tensione attuera' una curva in salita, partendo da un valore z arrivando miolto velocemente ad un valore z+d, dopo di che salira meno velocemente ad un valore ancora piu alto.
quel d sara' proprio la caduta interna dovuta alla resistenza della batteria.
percio' la tua formula va abbastanza bene, se al posto della tensione nominale applichi la tensione misurata subito dopo (1 secondo) lo stacco del carico.
facendo piu misure con piu' carichi di diverso valore, la media si avvicinera' al valore reale.
gli strumenti che misurano la resistenza interna delle batterie lo fanno inoiettando correnti alternate all'interno delle batterie, estrapolando la resistenza equivalente e integrandone i valori.
io uso per le batterie al piombo uno strumento che costa oltre 2000 euro.
Grazie Nic.
Diciamo che ci interessa conoscere la Re con una buona approssimazione, ma è chiaro che per avere dati certi e precisi l'unica strada è quella della misurazione con strumenti specifici.
Aggiungo che con un buon tester potete sempre stabilire la qualità di una batteria rispetto ad un'altra, basandovi semplicemente sulla caduta di tensione, che non ci fornisce dei dati sulla Re ma ci permette di capire se una batteria è buona o mediocre.

Paolo
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Vecchio 04 maggio 05, 11:44   #9 (permalink)  Top
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Grazie mille nic
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Vecchio 04 maggio 05, 12:13   #10 (permalink)  Top
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Ciao a tutti,
forse dico una cavolata ma non si potrebbe basare il calcolo della resistenza interna della batteria basandosi sull'intensità di corrente? Mi spiego meglio:
Se corcocircuitiamo una batteria con un filo immaginario con zero resistenza la corrente I sarà uguale a V/R, dove R sarà la resistenza della batteria R=V/I. Quindi se costruisco un circuito di cui conosco la R e lo attacco alla batteria e misuro la I potrò ottenere la R della batteria con la formula R0=(V/I)-Rcircuito.
Ho detto una cavolata?
Comunque ho trovato questo a conferma di quello che dice Hannibal:
"III. The Internal Resistance of a Battery
1. Connect the battery across a large resistor (greater than 10,000 Ω), and measure the voltage drop across that
resistor. This voltage is very close to the actual battery voltage, VB,
since voltage divides in proportion to the resistors and R>>RB.
2. Connect the battery across a small resistor (several ohms) and
measure the voltage drop, V, across this new resistor. Be sure not to
leave the battery connected for very long, as this will drain the
battery. This voltage should be smaller than VB since now the
battery voltage divides more equally between R and RB. More
precisely,
V = VBR/(R+R
Invert this equation to find RB.
3. Repeat the measurement using a different value of R (but still
small) and compare the results of the two measurements."
__________________
Andrea Caramanna
GVO - Gruppo Volo Olbia
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