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Vecchio 19 aprile 06, 10:42   #1 (permalink)  Top
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Calcolo resistenza baionetta

C'e' un calcolo anche spannometrico per sapere se una baionetta nel punto di massimo sforzo regge al carico?

Per esempio (mica tanto) una baionetta alare fatta da un tubo da 8 mm di carbonio regge al centro dell'ala ad una forza di circa 20 Kg?

P.S. 20 kg non e' il peso del modello, ma 2 kg del modello per circa 10 g supposti (forza che si puo' verificare in una richiamata brusca)

Grazie
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Vecchio 19 aprile 06, 10:46   #2 (permalink)  Top
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http://www.baronerosso.it/Articolo196.html

Ma come, un genovese che non conosce il "trattato" pubblicato dal nostro DoC .........
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Vecchio 19 aprile 06, 11:18   #3 (permalink)  Top
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Scusate sono un genovese atipico, non pratico neanche il pendio!!!!

Sinceramente non mi ricordavo l'articolo di DoC, che ho prontamente riletto, ma i dubbi restano, infatti non conoscendo le caratteristiche meccaniche del carbonio tutti i bei calcoli del trattato si sgonfiano.
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Vecchio 19 aprile 06, 13:59   #4 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da audifly
Scusate sono un genovese atipico, non pratico neanche il pendio!!!!

Sinceramente non mi ricordavo l'articolo di DoC, .
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Ciao, mauro.
Meno cose ci sono meno se ne rompono!


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Vecchio 19 aprile 06, 23:39   #5 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da audifly
infatti non conoscendo le caratteristiche meccaniche del carbonio tutti i bei calcoli del trattato si sgonfiano.


A parte l'ultima tabella in cui confronto i pesi delle varie baionette tutti gli altri valori e formule non dipendono dal materiale; l'intento del trattato era proprio quello di fare un raffronto fra le varie sezioni: i moduli di resistenza dipendono unicamente dalla geometria della sezione e non dal materiale che la costituisce. Le basi per farti i calcoli ci sono: tutto sta a sapere che tensione ammette la baionetta di carbonio che vuoi utilizzare... già è aleatorio con l'acciaio... con il carbonio... mah, chissà chi e come ha costruito la baionetta... che qualità di carbonio...
A prescindere da questo discorso nello scritto non mi sono volutamente addentrato nella quantificazione del momento che sollecita la baioneta ... non ho sufficiente competenza, anzi proprio non saprei come considerare con sufficiente sicurezza la distribuzione della pressione sulle ali.... nel senso: i 20 chili che ipotizzi (forse anche più...) come li spalmi sulle ali? In maniera uniformemente distribuita (e non mi pare sia così)? Ma l'ala poi ha rastremazioni, cambi di freccia.... mi vien già male a pensarci... mi pare che la determinazione del momento, per quanto banale per chi lo sa fare con cognizione di causa, possa generare errori ed approssimazioni che potrebbero portare fuori strada e far dimensionare non correttamente la baionetta.
Il trattato in definitiva serve solo a dare un'idea, un raffronto tra le varie tipologie di baionette... per la scelta, a meno di non avere conoscenze specifiche, il miglior metodo di dimensionamento rimane sempre e comunque l'esperienza propria od altrui...
Se poi ti vuoi comunque addentrare nei calcoli, di sicuro qualcuno ti saprà dire come considerare il carico alare... me lo avevano detto ma non ricordo... sono uno strutturista... avendo il momento lo dividi per il modulo di resistenza della tua sezione (che NON dipende dal materiale quindi ti puoi calcolare con le formulette se non trovi già calcolato in tabella) e vedi se la tensione risultante è maggiore o minore di quella ammissibile (come detto considera che non è materiale certificato o soggetto a prove di laboratorio come i tondini del cemento armato o i provini di cemento...).
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Saluti,
Giorgio.

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Ultima modifica di DoC : 20 aprile 06 alle ore 00:40
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Vecchio 20 aprile 06, 00:39   #6 (permalink)  Top
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anche volendo procedere per via spannometrica si dovrebbe almeno sapere l'apertura alare in modo da poter calcolare un momento flettente approssimato F x b considerando b (braccio di leva) metà di una semiala.

comunque la cosa migliore, che poi è il metodo che credo usino tutti, è cercare un modello equivalente che usa lo stesso tipo di baio, prenderne la misura e usarne una di misura uguale o superiore

tondo di carbonio da 8mm di diametro mi sembra poco per un modello da 2kg...prova a cercare qualche riscontro pratico.

10G che hai supposto vanno bene per un volo moderatamente acro o comunque con figure ampie, avevo fatto due conti e per raggi di richiamata un po' stretti o alte velocità (DS) i G salgono facilmente a 15-20

Ciao
Davide

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Originalmente inviato da audifly
C'e' un calcolo anche spannometrico per sapere se una baionetta nel punto di massimo sforzo regge al carico?

Per esempio (mica tanto) una baionetta alare fatta da un tubo da 8 mm di carbonio regge al centro dell'ala ad una forza di circa 20 Kg?

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Vecchio 20 aprile 06, 00:43   #7 (permalink)  Top
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Dipende anche dall'apertura... 2 chili non sono tanti... una baio da 8 in acciaio regge con tranquillità un 2,5 metri che più o meno ha quel peso... se si sale... dipende dal modello e dal tipo di pilotaggio...
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Giorgio.

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Vecchio 20 aprile 06, 13:18   #8 (permalink)  Top
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DoC: non volevo assolutamente sminuire il tuo lavoro, ma nel leggere l'articolo mi sembrava che i vari calcoli fossero legati al materiale. Appena ho un'attimo di tempo riprovero' a rileggerlo.

x Tutti
Il modello "dovrebbe" essere uno staudacher da 140 cm di AA motorizzoto elettrico e con tutta l'intenzione di maltrattarlo.
Premettendo che non ho una gran cultura meccanica i 10 g erano supposti in maniera puntiformo nel punto piu' debole che penso (o forse e' meglio dire pensavo) all'attacco con la fusoliera
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Vecchio 20 aprile 06, 13:50   #9 (permalink)  Top
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Dicendo 10g si presuppone che tu consideri 10 volte il peso del modello. Ma questo peso viene distribuito sulle ali (di fatto l'ala si "appoggia" sull'aria) e genera un momento, che è una forza moltiplicato per il braccio, distanza del punto di applicazione della forza rispetto al punto in cui si vuole calcolare il momento; detto ciò, a favore di sicurezza e sovrastimando i calcoli puoi considerare il peso tutto concentrato all'estremità alare e ti ritroveresti con un momento flettente alla radice pari a 3,5 kgm (su ogni estremità alare agiscono 5kg che moltiplicati per la semiapertura=0,7m danno 3,5).

A questo punto se conosci le caratteristiche ddi resistenza del materiale della baionetta il gioco è fatto....
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Saluti,
Giorgio.

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Vecchio 20 aprile 06, 21:25   #10 (permalink)  Top
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Per un acro con apertura alare da 1,40 motorizzato da un .46, e con acro intendo un modello che faccia le acrobazie e pertanto soggetto ad alcuni g , se con ala in espanso la baionetta anche non serve, è sufficiente rivestire l'unione con tessuto di vetro.
Se invece ha l'ala centinata, un paio di baionette di avio da 3 che prendano le prime due centine centrali di ogni semiala, sono sufficienti.
E magari la posteriore basta in l'avio da 2.

Comunque sia un tempo scrissi ( da un po' di tempo in qua mi pare il "parco delle rimembranze, mi pare<_< )

Una semiala può essere considerata come una trave a sbalzo sulla quale agiscono due tipi di carichi, quelli aerodinamici, di cui i principali sono la portanza ed il momento torcente, e quelli dovuti al peso dell’ala stessa.

La portanza totale è data dalla sommatoria di diverse forze ed alla fine della fiera dipende solamente dall’entità della superficie portante.

La forma della pianta alare è particolarmente rilevante in quanto una modifica della forma della stessa comporta una variazione della distribuzione della portanza lungo l’apertura alare.
Infatti la portanza che si genera sull’ala è la risultante di tutte le piccole forze sostentatrici il cui modulo e punto di applicazione variano a seconda della dimensione della corda alare.

Se si considera la struttura dell’ala come formata da una serie infinita di profili accostati si può facilmente arguire che ognuno di questi profili generi una propria portanza e che la sommatoria di tutte queste singole portanze sia la portanza totale generata dall’ala.
Considerando un singolo profilo di spessore infinitesimo la sua superficie portante dipenderà esclusivamente dalla sua corda, trascurando volutamente gli altri fattori quali densità, Cp e velocità.

La migliore distribuzione dei carichi lungo la semiala dovrebbe tenere conto che maggiore è la distanza tra il vincolo (attacco alla fusoliera) ed il punto di applicazione dei carichi e più aumenta il momento flettente da essi generato.
Applicando un carico concentrato su di una semiala la struttura resistente posta nella sezione di attacco del longherone dovrà fronteggiare un momento flettente massimo quando il punto di applicazione del carico concentrato corrisponderà con l’estremo non vincolato .
Mano a mano che questo punto di applicazione della forza si sposta verso la sezione del vincolo il braccio del momento flettente diminuisce con conseguente diminuzione del momento flettente.
E’ pertanto opportuno che i carichi che agiscono su di una semiala abbiano i loro punti di applicazione vicino alla radice per ridurre l’intensità di questo momento flettente.

Pertanto, per finire con questa fiera della distribuzione della portanza, la portanza generata dai profili posti verso l’estremità alare dovrà essere minore da quella generata dai profili presso la sezione di attacco ottenendo così lo spostamento del punto di applicazione della portanza totale della semiala verso la sezione di vincolo e la conseguente riduzione del momento flettente.

Forse sarà inutile riferito al post attuale.......ma fa tanto "pendant", fa.
__________________
Mi son responsabile de quel che scrivo no de quel che ti te lesi.

L'aeromodellismo insegna la pazienza perché nell' aeromodellismo la fretta è portatrice di guai.

Al'è inutil insegnà al mus.....si piard timp e in plui si infastidis la bestie !

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