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13 febbraio 21, 17:59 | #1 (permalink) Top |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Autonomy-F5J: scelta e messa a punto modelli, tecnica di pilotaggio e condotta di gar
Negli ultimi tempi i modelli per Autonomy F5J hanno raggiunto uno sviluppo e una messa a punto notevoli, per certi versi impensabili fino a qualche anno fa- Però, se guardiamo i modelli usati, non ci sono particolari e rivoluzionarie novità: a parte qualche modello totalmente auto costruito, modelli come l’introduction e l’inside sono tuttora molto competitivi con pochi accorgimenti. Inoltre una gran varietà di modelli in kit CNC/Laser sono disponibili nella categoria 2mRes e potrebbero essere una ottima base di partenza già come sono: la riprova sono i risultati ottenuti con modelli tipo F5K che sono solo 1,5 metri di AA. Un interessante assortimento di 2m Res si trova sul sito di Hoellein (oltre ai già noti Introduction e Inside) https://www.hoelleinshop.com/Planes-...12438&p=12438: Ecco alcuni esempi: Lo Slite V2, ala ellittica molto bella e peso ODV meno di 450 grammi https://www.hoelleinshop.com/Planes-...01&c=171&p=171 Pures V2, simile allo slite, ma ala a rastremazione multipla https://www.hoelleinshop.com/Planes-...=12438&p=12438 Il Purito, uno degli ultimi kit usciti sul mercato con alcune soluzioni costruttive interessanti https://www.hoelleinshop.com/Planes-...=12327&p=12327 sul sito austriaco Zeller Modelbau, troviamo altri modelli ancora: https://zeller-modellbau.com/zeller-...0.00%2C2176.00 Il Magic XL, il più leggero di tutti i 2mRes in kit: dichiarato circa 350 grammi OdV https://zeller-modellbau.com/zeller-...2000-mm-tezel/ ma c’anche l’Impression: https://zeller-modellbau.com/zeller-...00-mm-rs-aero/ o il Khrysalis https://zeller-modellbau.com/zeller-...m-dj-aerotech/ Insomma, un gran assortimento di modelli pensati per termicare bene e facilmente, costruiti con la tecnica dei “tubi” di carbonio come longherone con dime e scaletti vari forniti nel kit e quindi di facile realizzazione entro pesi e carichi alari degni delle migliori costruzioni personali. Però il problema è farli volare al meglio e quindi subentrano vari elementi, primo tra tutto la messa a punto e il centraggio e poi ilo pilotaggio. Alcuni chiedono ragguagli, ma è difficile spiegare a chi già sa un tot di cose e non si può certo partire dall’A,B,C altrimenti non si finisce più Dando per scontato che non esiste il modello "risolutivo", di solito conviene concentrarsi sul far funzionare bene quel che c'è capendo cosa fa bene e cosa è da migliorare Questo è poi da compendiare con ciò che il suo pilota fa meglio e peggio. L'ideale per migliorare velocemente è trovare compromessi in cui il modello aiuta i punti deboli del pilota e viceversa. Per iniziare ognuno potrebbe fare un elenco di quelli che ritiene siano i suoi punti forti e soprattutto quelli deboli. Da questo dovrebbero scaturire le domande da fare per chiarire i propri dubbi. Già da questo esercizio si impara molto da soli. Le risposte alle domande ne aggiungono un altro pezzo e così via. La teoria “pure” però è nulla senza pratica, per cui, pandemia a parte, si potrebbe pensare in futuro di fare una pseudogara /raduno a coppie mettendo assieme i piloti migliori con quelli che hanno più problemi Si inizia con 1 ora di sessione messa a punto modelli, perché credo che ci siano molto modelli ottimi, ma che non tutti siano settati per ottenere il miglior potenziale o la migliore pilotabilità Poi si potrebbe fare una “mezza” gara AutonomyF5J con il più forte e il più debole insieme., La coppia conterebbe come un solo concorrente: si fa un volo a testa, ognuno con il proprio modello (o magari col modello di quello “meno forte”) e l'altro che aiuta o semplicemente guarda e cerca di capire. Ma, se si pensa di dover imparare, occorre avere chiari quali sono i propri "lati forti” e quasi sono i “lati deboli". Avere coscienza di quel delle proprie debolezze e ammetterle è la via per risolverle: si inizia da quelle per procedere progressivamente. Tornando alla parte teorica, ho provato a fare un elenco (sicuramente parziale) delle domande che ognuno si potrebbe porre per cercare di “capirsi” meglio e in funzione di quello cercare di migliorare. Ad esempio, a proposito del modello, eccone alcune 1) il mio modello funziona “meccanicamente” in modo corretto e i comandi azzerano bene? 2) il centraggio e la messa a punto sono ottimizzati? 3) la risposta ai comandi è quella che vorremmo? 4) quando il modello incontra una termica, la evidenzia e come? 5) quando il modello è lontano, riusciamo a tenerlo in assetto al meglio? 6) se volessi migliorare il mio modello, che cosa vorrei ottimizzare? E per il pilota : 1) sono in grado di centrare il modello e regolarlo? 2) se ho problemi al punto 1, ho qualcuno che mi aiuti? Posso trovarlo? 3) riesco a mantenere il modello in volo senza “sprecare”? 4) sul campo, riesco a immaginarmi la termica, il suo punto di stacco, lo scarroccio probabile? 5) se non riesco a salire è perché non trovo la termica o perché non riesco a starci dentro? 6) se sono in termica, salgo come gli altri, di più o di meno e capisco dove eccello e dove sbaglio? 7) esaminando il volo e poi le loggerate, mi rendo conto di quando salgo in maniera migliore o peggiore? Poi se ne potrebbero aggiungere tante altre, ma tanto per iniziare…
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 13 febbraio 21 alle ore 18:06 |
13 febbraio 21, 18:28 | #2 (permalink) Top | |
User Data registr.: 27-04-2006 Residenza: Zanica (Bg)
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| Citazione:
Il perchè è questo, li mortacci suoi Sono veramente molte parti, piccoli rinforzi ovunque, una miriade di mezze centine. Bellissimi i tubi in carbonio con la tramatura a quadrettoni | |
13 febbraio 21, 20:47 | #4 (permalink) Top |
User Data registr.: 31-08-2004 Residenza: In termica....coi baffi.
Messaggi: 6.041
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Claudio, l'idea è buona e serve a tutti gli amanti del volo in termica. Dal mio punto di vista un problema che ho incontrato cercando di dare una mano a diversi piloti è quello della scarsa conoscenza della programmazione della radio e spessisimo una realizzazione delle geometrie di comando impropria che poi si traduce in comportamenti bizzarri in volo e rispsote al comando non "sincere" e lineari. Magari misuriamo al decimo di grado il DL, la posizione del cg alla perfezione e poi le geometrie di comando sono realizzate non tenendo conto della non linearità dovuta a problemi geometrici. Ci sono delle diffuse abitudini che fanno danni enormi ma che sembrano inalienabili e intoccabili, spero che qualcuno ne parli in modo da poter fare un pò di chiarezza. |
13 febbraio 21, 21:23 | #5 (permalink) Top |
User Data registr.: 02-01-2004 Residenza: Vicino a Saronno
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Ottimo argomento e grande idea Claudio! Tutti i temi proposti sono utili per un check up al fine di evidenziare i punti di forza e di debolezza e condivido pienamente la metodologia. Leggendo i temi ho faticato nel mio caso (ormai disperato ) a trovare ahimè punti di grande forza ma penso che i miei maggiori punti di debolezza riguardino: - come trovare una termica (perchè io vado in giro a cercare le termiche mentre dai log dei più bravi si vede che loro salgono e iniziano subito a salire come se avessero intuito la termica ancora nella fase di salita sotto motore) - come il setup del modello influisce sulla tendenza del modello a indicarti l'aria buona (perchè alcuni modelli indicano meglio le termiche? è merito/colpa del modello o del setup?) - come imparare a mantenere correttamente il modello dentro la termica ottimizzando la virata senza smanettare sui comandi perdendo efficienza...e quota....e come il setup del modello influisce su questo aspetto del volo (perchè quando siamo in tanti in una termica io non riesco a mantenere il rateo di salita degli altri?) A presto Luciano |
14 febbraio 21, 15:00 | #6 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Citazione:
Ci puoi dare qualche info sui tubi in carbonio forniti: diametri, lunghezze, pesi etc. Grazie anticipatamente
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J | |
14 febbraio 21, 15:35 | #7 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Citazione:
Per ora ti posto alcuni link che, anche se datati, riassumono buona parte dei concetti principali del volo in termica e del set up base e sono tratti dal sito F3J ITALIA – F3J Questo per il volato Il fiume d'aria http://www.f3j.it/wp-content/uploads/2016/12/Fiume.pdf Tattica http://www.f3j.it/wp-content/uploads...3J_Tattica.pdf Questo per la messa a punto di base Centraggio http://www.f3j.it/wp-content/uploads...Centraggio.pdf http://www.f3j.it/wp-content/uploads...traggio_II.pdf Per ora consiglierei la lettura approfondita di questo e nei prossimi giorni preparerò una risposta più dettagliata punto per punto. Un salutone
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J | |
15 febbraio 21, 19:13 | #8 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Trovare una termica prima del lancio in Autonomy F5J
Ciao Luciano incomincio a risponderti da questo punto Citazione:
Prima di tutto guardo molto gli altri, soprattutto nelle fasi finali del volo. Mentre sono in discesa per l’atterraggio, se ho margine di quota passo l’ultimo minuto a fare un girocampo almeno con lo sguardo per vedere se ci sono indicazioni utili; se poi ho margine di quota/tempo, vado proprio con il modello a esplorare dove immagino possa esserci qualcosa. In questo modo, dopo l’atterraggio ho già una idea riguardo dove rilanciare e dove probabilmente è meglio non andare. Se invece non ho margine, mentre atterro faccio la massima attenzione alle variazioni di brezza/galleggiamento del modello nella fase di atterraggio e poi cerco di fare un rapido girocampo con lo sguardo per individuare un minimo segnale utile o una analogia con quanto già visto nei voli precedenti; ho scritto utile perechè anche un segnale di “buca” può servire… ad andare da un’altra parte o, se i cicli sono brevi, a ricercare qualcosa lì qualche minuto dopo perchè la “buca” spesso segue al termica e viceversa. In caso di brezza non stabile, ogni sua variazione normalmente è legata a un punto di sgancio teorico e la termica si trova di solito seguendo “ sottovento” la “brezza del momento” . Invece, con brezza abbastanza costante, una sua momentanea assenza al punto di lancio, è quasi sempre indicatrice di una termica sopravento che fa da “muro” . Queste sono le prime indicazioni che mi sono venute in mente riguardo al prima di lanciare, ma sicuramente c’è molto da aggiungere. Poi c'è la parte riguardante il "come" gestire la prima salita dopo il lancio e la ricerca iniziale della termica con il modello in volo Alle prossime puntate Ciaooo
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J | |
18 febbraio 21, 00:44 | #9 (permalink) Top | |
User Data registr.: 27-04-2006 Residenza: Zanica (Bg)
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| Citazione:
Si, ma non del centrale che è assemblato. Appena riesco misuro e riferisco | |
18 febbraio 21, 17:55 | #10 (permalink) Top | |
User Data registr.: 27-04-2006 Residenza: Zanica (Bg)
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| Citazione:
Peso trave di coda, 70cm Peso longherone estremità alari, 100cm da dividere in due Il centrale è quasi finito, quindi niente peso longherone che ha un diametro maggiore | |
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