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Vecchio 12 luglio 11, 21:48   #161 (permalink)  Top
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L'avatar di Chicco K
 
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Per quello che ne so io e per i miei studi scolastici, il momento d'inerzia innanzitutto, si misura in "lunghezze alla quarta potenza" (cm4, m4) e nella fattispecie di una trave o un longherone, dipende dalla forma geometrica della sezione e dall'asse di riferimento, per cui si applicano le diverse formule a seconda che l'asse di riferimento sia baricentrico alla figura della sezione, tangente, o esterno, in quest'ultimo caso si applica il teorema di trasposizione (se non ricordo male) sennò ho detto anch'io una cavolata.....

Da mettere in evidenza, il discorso di Cristiano sui servocomandi, anche perchè oggigiorno con le radio computerizzate e i servi digitali programmabili si è un pò trascurato il discorso dei vari leveraggi sulle squadrette lasciando tutto il settaggio al software radio e trascurando il settaggio meccanico che dovrebbe essere fatto in "primis" e in secondo luogo quello digitale che dovrebbe essere fatto "di fino"...
Aggiungo che oltre sulle squadrette dei servocomandi bisognerebbe giocare anche su quelle che comandano le superfici mobili a cui vale il discorso contrario per avere le giuste forze ed escurioni...
Spero di non aver detto cacc...te, in caso contrario: ho vinto qualche cosa?
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Vecchio 12 luglio 11, 22:42   #162 (permalink)  Top
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Sei un teorico capzioso. Non ci casco
Teorico cap...cheee????? Abbandoni la tenzone!!!!!
Per questa volta non hai vinto niente......

Chicco invece ha vinto un giro a Gardaland sull' 8 volante nuovo...

Franco
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Vecchio 12 luglio 11, 23:43   #163 (permalink)  Top
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Può darsi che io abbia detto una cacchiata. Non sarebbe la prima.
Ma vediamo di capirci: la coppia d'inerzia è quella che permette al pendolo di Watt di funzionare, no? (è quell'attrezzo con quelle palle che girano e allontanandosi per la forza centrifuga va a muovere un regolatore). Oppure a un pattinatore di roteare vorticosamente chiudendo le braccia mentre fa una piroetta, o a un disco di metallo pieno lasciato cadere giù per un pendio di andare più veloce di uno dello stesso diametro ma toroidale?
Se la risposta è si allora non ho detto una cacchiata. In caso contrario l'ho detta.

Ma io non voglio entrare nelle quantità (rapporti quadratici tra massa e raggio) e non voglio neanche entrare nella definizione di forza, massa, accelerazione di gravità e pippette varie (mondezza inutile), ma semplificare con l'osservazione diretta dei fenomeni.

In ogni caso tutto è riconducibile alla coppia di rotazione anche il taglio, che è una coppia a braccio zero.
Si, anch'io non ci voglio entrare e preferisco l'osservazione diretta dei fenomeni.
Oggi, per esempio, ho potuto osservare osservare che faccio una gran fatica a riempire d'aria i carrelli retrattili con pompa da bicicletta Eurokit; il fenomeno ha determinato, come effetto collaterale, un forte arrossamento del volto e quindi ho continuato a pompare sotto controllo medico (di mio zio Vito, grande medico e grande aeromodellista oggi ultraottantenne, col quale traffichiamo sovente) fino al limite di una possibile esplosione d'ernia. Premessa questa osservazione del fenomeno, vi chiedo quale compressorino si potrebbe prendere da portare in pista per gonfiare i retrattili. A che pressione ci si deve assestare? Grazie
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Vecchio 13 luglio 11, 00:12   #164 (permalink)  Top
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Si, anch'io non ci voglio entrare e preferisco l'osservazione diretta dei fenomeni.
Oggi, per esempio, ho potuto osservare osservare che faccio una gran fatica a riempire d'aria i carrelli retrattili con pompa da bicicletta Eurokit; il fenomeno ha determinato, come effetto collaterale, un forte arrossamento del volto e quindi ho continuato a pompare sotto controllo medico (di mio zio Vito, grande medico e grande aeromodellista oggi ultraottantenne, col quale traffichiamo sovente) fino al limite di una possibile esplosione d'ernia. Premessa questa osservazione del fenomeno, vi chiedo quale compressorino si potrebbe prendere da portare in pista per gonfiare i retrattili. A che pressione ci si deve assestare? Grazie
Visti gli arrossamenti ed i tentativi di produzione di ernie in serie, direi che la pressione massima non dovrebbe superare i limiti della decenza, pena gonfiori alle gambe e pericoli generici di altra natura. Tuo zio Vito ti dovrebbe monitorare con uno sfigmomanometro... ( azz.... che parolone...)

Per quanto riguarda i carrelli ad aria, potrei suggerirti un compressorino a 12 volt tipo quelli che vengono usati nelle auto Honda (Cristià... la NSX.!!..) come kit di riparazione pneumatici.
Prenderlo nuovo costa due fortune...ma forse si può trovare da qualche demolitore.
Le dimensioni sono estremamente contenute, sono poco più di un avviatore classico.

Non serve pompare molto, se non ci sono microperdite, poca roba è più che sufficiente.
Prova a mettere un collare con un bulloncino per strozzare il tubetto che porta l'aria ai carrelli e strozza quanto basta a non fare uscire le ruote dalla superficie superiore dell'ala

Tienici informati di quello che trovi
Ciao Franco
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Vecchio 13 luglio 11, 08:13   #165 (permalink)  Top
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... quale compressorino si potrebbe prendere da portare in pista per gonfiare i retrattili. A che pressione ci si deve assestare? Grazie
Prof.

Guarda che tutti (soprattutto i turbinari che di aria compressa ne hanno bisogno parecchia per sportelli, carrelli, paracaduti balistici e altre amenità varie) usano quei simil-trapani a batteria della Bosch, Black&Decker ecc che trovi ai vari brico centers.

Sono compressorini piccoli portatili che con una 50ina di eurozzi te li porti a casa (forse anche meno se adesso arrivano i clonazzi cinesi).

Saluti
Andrea
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Vecchio 13 luglio 11, 08:42   #166 (permalink)  Top
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Tanto per capirci





Saluti
Andrea
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Vecchio 13 luglio 11, 09:36   #167 (permalink)  Top
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Può darsi che io abbia detto una cacchiata. Non sarebbe la prima.
Ma vediamo di capirci: la coppia d'inerzia è quella che permette al pendolo di Watt di funzionare, no? (è quell'attrezzo con quelle palle che girano e allontanandosi per la forza centrifuga va a muovere un regolatore). Oppure a un pattinatore di roteare vorticosamente chiudendo le braccia mentre fa una piroetta, o a un disco di metallo pieno lasciato cadere giù per un pendio di andare più veloce di uno dello stesso diametro ma toroidale?
Se la risposta è si allora non ho detto una cacchiata. In caso contrario l'ho detta.

Ma io non voglio entrare nelle quantità (rapporti quadratici tra massa e raggio) e non voglio neanche entrare nella definizione di forza, massa, accelerazione di gravità e pippette varie (mondezza inutile), ma semplificare con l'osservazione diretta dei fenomeni.

In ogni caso tutto è riconducibile alla coppia di rotazione anche il taglio, che è una coppia a braccio zero.
ciao Cri, vorrei aggiungere ancora qualcosa: gli anglosassoni chiamano il momento di una forza (rispetto ad un polo) torque, non è che lo facciano perchè sono più intelligenti di noi, è che usano la parola "momentum" per indicare la quantità di moto di una massa, tutto qui. il momento di inerzia ha due facce ben distinte, la prima concerne la massa di un oggetto e serve per calcolare l'effetto volano la seconda riguarda le aree di una sezione e serve per calcolare le travi. la prima (con la conservazione del momento angolare) ci spiega perchè una pattinatrice ruota più in fretta quando chiude le braccia, ma anche è utile anche per valutare la stabilità al beccheggio ed imbardata di un modello e quindi per dimensionare lunghezza della fuso ed area dei piani di coda, la seconda ci serve per capire come dimensionare un longherone (profilo alare appena un po' più sottile= longherone necessariamente molto più pesante=c'è un limite oltre il quale non conviene andare). coppia d'inerzia è una quantità che non ho mai sentito nominare e con un po' di presunzione direi che non esiste e che è meglio non inventarla per evitare ulteriori confusioni. momento di una forza: per un modello con ala di 4 kg + fuso di 1 kg ed un modello con ala da 1 kg e fuso da 4 kg si potrebbe scegliere il primo perchè ha un momento flettente sulle ali inferiore (si, inferiore non superiore, il momento flettente non è generato dal peso delle ali ma dalla portanza che deve generare sufficiente forza centripeta per far fare i looping alla fuso) ed il secondo perchè ha un momento d'inerzia sull'asse longitudinale e verticale inferiore (con qualche ulteriore ragionamento si sceglie il secondo).
detto ciò e detto che i miei modelli me li progetto, me li modello al cad in 3D, mi freso gli stampi e me li costruisco spesso in sandwich composito sotto vuoto, anch'io, come tutti, quando arrivo al campo piazzo pollice ed indice sotto le ali, valuto spannometricamente la posizione del baricentro e se è sbagliata lancio comunque, tanto se li pianto so a priori che è colpa dei miei pollici.
ovviamente tutto quanto sopra è estremamente semplificato al punto che potrebbe sembrare non corretto, non me ne vogliano quelli che conoscendo intimamente la questione avranno voglia di spiegarla nei minimi dettagli.
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Vecchio 13 luglio 11, 10:13   #168 (permalink)  Top
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... per un modello con ala di 4 kg + fuso di 1 kg ed un modello con ala da 1 kg e fuso da 4 kg si potrebbe scegliere il primo perchè ha un momento flettente sulle ali inferiore (si, inferiore non superiore, il momento flettente non è generato dal peso delle ali ma dalla portanza che deve generare sufficiente forza centripeta per far fare i looping alla fuso) ed il secondo perchè ha un momento d'inerzia sull'asse longitudinale e verticale inferiore (con qualche ulteriore ragionamento si sceglie il secondo).
...
Concordo ma aggiungo che in realtà la scelta dipende dall'utilizzo che si deve fare dell'aereo.
Un esempio sono gli addestratori tipo MB339 dove la scelta di piazzare i serbatoi alle estremità è dettata anche dal fatto che si riduce il momento flettente alla radice dell'ala e si crea un po' più di stabilità (o meglio riluttanza al cambiamento = inerzia) sull'asse di rollio.

Ovviamente le Frecce Tricolori NON montano i serbatoi all'estremità proprio perchè hanno bisogno di tutta la manovrabilità disponibile.

Ulteriore esempio: negli alianti 1:1 il ballast d'acqua si mette nelle ali, molto più raramente in fusoliera proprio per non caricare esageratamente a taglio e flessione la baionetta (flottante) all'intersezione con la fusoliera. Ovviamente a scapito della velocità sul rollio.

Saluti
Andrea
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Vecchio 13 luglio 11, 11:11   #169 (permalink)  Top
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E' che ci avevo paura del premio!
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Vecchio 13 luglio 11, 11:57   #170 (permalink)  Top
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ciao Cri, vorrei aggiungere ancora qualcosa: gli anglosassoni chiamano il momento di una forza (rispetto ad un polo) torque, non è che lo facciano perchè sono più intelligenti di noi, è che usano la parola "momentum" per indicare la quantità di moto di una massa, tutto qui. il momento di inerzia ha due facce ben distinte, la prima concerne la massa di un oggetto e serve per calcolare l'effetto volano la seconda riguarda le aree di una sezione e serve per calcolare le travi. la prima (con la conservazione del momento angolare) ci spiega perchè una pattinatrice ruota più in fretta quando chiude le braccia, ma anche è utile anche per valutare la stabilità al beccheggio ed imbardata di un modello e quindi per dimensionare lunghezza della fuso ed area dei piani di coda, la seconda ci serve per capire come dimensionare un longherone (profilo alare appena un po' più sottile= longherone necessariamente molto più pesante=c'è un limite oltre il quale non conviene andare). coppia d'inerzia è una quantità che non ho mai sentito nominare e con un po' di presunzione direi che non esiste e che è meglio non inventarla per evitare ulteriori confusioni. momento di una forza: per un modello con ala di 4 kg + fuso di 1 kg ed un modello con ala da 1 kg e fuso da 4 kg si potrebbe scegliere il primo perchè ha un momento flettente sulle ali inferiore (si, inferiore non superiore, il momento flettente non è generato dal peso delle ali ma dalla portanza che deve generare sufficiente forza centripeta per far fare i looping alla fuso) ed il secondo perchè ha un momento d'inerzia sull'asse longitudinale e verticale inferiore (con qualche ulteriore ragionamento si sceglie il secondo).
detto ciò e detto che i miei modelli me li progetto, me li modello al cad in 3D, mi freso gli stampi e me li costruisco spesso in sandwich composito sotto vuoto, anch'io, come tutti, quando arrivo al campo piazzo pollice ed indice sotto le ali, valuto spannometricamente la posizione del baricentro e se è sbagliata lancio comunque, tanto se li pianto so a priori che è colpa dei miei pollici.
ovviamente tutto quanto sopra è estremamente semplificato al punto che potrebbe sembrare non corretto, non me ne vogliano quelli che conoscendo intimamente la questione avranno voglia di spiegarla nei minimi dettagli.
E' la parola momento che contesto. Alcune cose della fisica sono incomprensibili in italiano ma facilissime in inglese perché hanno una mente più pratica della nostra. Ti ricordo che il Merlin e il DB 605 erano due ottimi motori (rispettivamente montati sullo Spitfire e sul Messerschmitt*), peccato che l'intervallo di manutenzione del primo era circa il doppio del secondo e quindi... il DB stava sempre in officina mentre gli Spitfire erano in aria.

Altro esempio: Conoscete il Webra 3,5 cc detto Glo Star? Ok e il Cox? Bene io penso che sia l'uno che l'altro siano i concentrati di quello che sono i tedeschi e gli americani.
Webra: Alta potenza. Spillo lunghissimo che basta urtare rimettendo il modello in auto per rompere lo spray bar. Testata a sei viti di cui 4 fissano la testa al cilindro e solo 2 fissano testa e cilindro al carter in fusione. Spanare una delle due viti significa gettare il motore. Dato l'alto numero di giri il motore può succedere che tenda a grippare. Questo equivale a spezzare il bottone di manovella e/o la biella.
Cox: Estrema praticità. Con 4 viti lo fissi ovunque. Gira sia al dritto che al rovescio. Testa candela da cambiare ogni volta che questa si brucia (consumismo americano) o motore da buttare ogni volta che non parte. Fine dei discorsi.

Questo anche nelle vetture: Le Audi si decompongono in condizioni di utilizzo normale (che normale non sarebbe: le strade italiane non sono tanto curate, nevvero?) ed i pezzi sono costosissimi. Adesso Franco è contento della sua Audi ma ne riparliamo appena avrà i chilometri della Honda... Ti aspetto li. Per esperienza fatta.

La vettura, che so, americana non sbandiera né la sua potenza e neanche il numero di cilindri (tanto che ce ne sono sempre più di quello che pensate!) e potrebbe sfrecciare a velocità e consumi impensabili sia su strade sterrate che su tappeti di asfalto ma la cosa che mi fa impazzire è che sullo specchietto retrovisore mettono la scritta "Warning! Gli oggetti potrebbero sembrare più distanti da come lo sono in realtà", perché - non dimenticatelo mai - l'America è quel paese in cui se chiudi un gatto nel microonde e questo utilizzo non è tra i disclaimer delle istruzioni allora puoi fare causa, vincendola, alla ditta produttrice dell'elettrodomestico.

Momento che vuol dire? Per me vuol dire attimo, istante. Possibile che non c'è un altro termine per definirlo? Se andate a cercare vedrete che la questione è intricatissima ed è in ottima compagnia:

Operatore Ecologico, Diversamente Abile, Non Deambulante, Non udente, Coltivatore Diretto, Fondo (al posto di Campo), Centro Polivalente, Altro (usato in discorsi al posto di diverso: teatro altro, spazio altro, corso altro), Munirsi di titolo di viaggio ed eseguire la convalida presso la macchina obliteratrice.

Questo porta con se la creazione di modulistica in cui vengono stampate cose tipo: "dichiaro di non essere mafioso e di non essere deceduto"; che, direi, è decisamente il massimo!
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