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Vecchio 17 gennaio 18, 10:59   #31 (permalink)  Top
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L'avatar di Ergonomix
 
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Originalmente inviato da favonio Visualizza messaggio
In tutti questi discorsi ed opinioni non ho sentito parlare di fuoco o punto neutro.
Sarebbe opportuno mettere in chiaro il suo significato per capire il gioco dell'equilibrio longitudinale (stabile, neutro, instabile).
Dico in soldoni che questo punto G del modello (fisso per per un'ampia gamma di assetti) è il punto rispetto al quale si equilibrano tutte le forze aerodinamiche del modello, per cui se mettiamo il baricentro in quel punto il modello è neutro e tende a rimanere nell'assetto in cui lo mettiamo. Più indietro diventa instabile (come mantenere una pallina su una superficie convessa) più avanti più stabile fino a diventare sordo ai comandi.
Lungi dal vestire la toga, spero solo di aver incuriosito qualcuno.
nella corso della vita ho trovato dove e' il punto g delle donne, ma mai di un modello.....



























ps) nelle donne e' quasi sempre alla fine della parola shopping
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viva il volo libero
Sempre e solo puro, se va giù è perché sono stato pirla, ed è giusto che vada giù. (cit Xoni)
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Vecchio 17 gennaio 18, 11:12   #32 (permalink)  Top
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L'avatar di pikemax
 
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ps) nelle donne e' quasi sempre alla fine della parola shopping
A Dubai la porti al Mall e sei a posto, ti piace vincere facile
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Vecchio 17 gennaio 18, 12:04   #33 (permalink)  Top
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In tutti questi discorsi ed opinioni non ho sentito parlare di fuoco o punto neutro.
Sarebbe opportuno mettere in chiaro il suo significato per capire il gioco dell'equilibrio longitudinale (stabile, neutro, instabile).
Dico in soldoni che questo punto G del modello (fisso per per un'ampia gamma di assetti) è il punto rispetto al quale si equilibrano tutte le forze aerodinamiche del modello, per cui se mettiamo il baricentro in quel punto il modello è neutro e tende a rimanere nell'assetto in cui lo mettiamo. Più indietro diventa instabile (come mantenere una pallina su una superficie convessa) più avanti più stabile fino a diventare sordo ai comandi.
Lungi dal vestire la toga, spero solo di aver incuriosito qualcuno.
Esatto.
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Vecchio 17 gennaio 18, 13:11   #34 (permalink)  Top
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nella corso della vita ho trovato dove e' il punto g delle donne, ma mai di un modello.....



























ps) nelle donne e' quasi sempre alla fine della parola shopping
E' proprio quello... quando lo hai trovato fa quello che vuoi
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Ciao, mauro.
Meno cose ci sono meno se ne rompono!


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Vecchio 17 gennaio 18, 13:13   #35 (permalink)  Top
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Rover permettimi una curiosità, ma con un diedro longitudinale di 0,7 gradi a picchiare che velocità di planata aveva quel modello e con che carico?
Edi
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Vecchio 17 gennaio 18, 14:48   #36 (permalink)  Top
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Rover permettimi una curiosità, ma con un diedro longitudinale di 0,7 gradi a picchiare che velocità di planata aveva quel modello e con che carico?
Edi
Il carico era di circa 30 gr./dm2 la velocità non l'ho mai misurata ma non avevo problemi a volare nel vento, risaliva venti anche di 10-12 metri a terra, quindi volava bello svelto. Ma sono misure e considerazioni che rientrano nella precisione delle spanne, quindi prendile per quel che sono, poco più che illazioni.
Il C.G. probabilmente era dietro al punto di pressione dell'ala, quindi volavo in regime di instabilità statica ma stabile dinamicamente. Un po' quello che succede negli old time con profondità molto grande, anche 1/3 della superfice alare, con profilo piano convesso e C.G. quasi al bordo d'uscita dell'ala. Con quei centraggi diresti che non sono stabili, ma volavano in volo libero, senza radio e andavano pure bene. Inoltre il profondità nei miei modelli era a croce bassa, quindi investito da un flusso deviato verso il basso dall'ala, per cui presumo che comunque un mezzo grado di diedro longitudinale dinamico, che non è quello fisso geometrico, l'avesse comunque in volo. Per cui un minimo margine di stabilità comunque l'aveva. il tutto a spanne....
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Vecchio 17 gennaio 18, 16:08   #37 (permalink)  Top
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L'avatar di Edima
 
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I dati che fornisci non sono poi tanto a spanne. Due conti, per carico 30 e una velocità di 11 m/sec il cp corrispondente (di tutto il modello) è di 0,4 basso ma plausibile per quella incidenza così ridotta. Sto raccogliendo idee per un nuovo modello e mi piacerebbe provare questa strada.
Edi
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Vecchio 17 gennaio 18, 17:09   #38 (permalink)  Top
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Non condivido. Se il dimensionamento del profondità, la scelta del suo profilo e il centraggio più arretrato possibile sono fatti bene, al variare della velocità non si alza il muso, non tanto da portare allo stallo il modello. In F3J usavo dei centraggi così arretrati che se mettevo il modello in volo rovescio non necessitava quasi di comando a picchiare, cioè il modello era assolutamente neutro, un casino da pilotare, se lo mettevi a 10 gradi a picchiare, manteneva i 10 gradi e continuava ad accelerare, ovvio che se lo mettevi a cabrare rallentava fino allo stallo e poi sprofondava piatto. Sono arrivato a volare con un diedro longitudinale di 0,7 gradi a picchiare, non a cabrare. Ripeto un casino da pilotare, richiedeva riflessi da gatto sveglio, che non ho più, ma le termiche le teneva quasi da solo. Da quel punto di centraggio spostavo avanti il C.G. di 5mm, max 6mm, per riacquistare un minimo di autostabilità, ma il muso da 150 metri di quota, se picchiavo a 20 gradi, lo piantava a terra con un lieve accenno di rimessa, ma molto lieve, altro che stallo! Però che efficienza, modello veloce anche se scarico, potevi tirare quanto volevi sul cabra in termica, comandi efficacissimi, insomma molto nervoso ma altrettanto performante.
ho dato per scontata la buona geometria del modello, il che mi ha permesso di fare una affermazione generica senza addentrami nei dettagli di un modello di cui non ho dati.

Ciò detto, ho letto con avidità il tuo articolo sul "modello infilato" e mi piaciuto. E' anche condivisibile la tua osservazione, più avanti espressa, sulla piacevolezza di attrezzare il modello quasi da volo libero, con baricentro arretrato e piano di quota a reggere la stabilità dinamica. Dipende dalla missione che stai affrontando, quale è lo scopo.
Chiarisco:
volando in pendio con modelli acro, uso tre condizioni di volo, una per la termica con bu abbassato e trim a picchiare, così ottenendo un profilo arcuato però mantenendo la velocità necessaria a sviluppare la portanza che mi serve. Se rallentassi troppo, nell'equazione della portanza perderei efficacia. A quel profilo devo corrispondere un assetto che mi permetta di avere le prestazioni di velocità "ideali" per quel modello. Lo stesso vale per il profilo pulito, per il quale uso un assetto con recupero dolce dopo la picchiata. Fare in modo che a profilo pulito il modello prosegua diritto in picchiata senza recupero a cabrare, significa avere un modello al limite della stabilità e trovo che ciò debba essere evitato. E' inutilmente pericoloso con elevati carichi e velocità. Desidero inoltre che quando eseguo i traversoni n cerca di aria che sale, il modello me la possa mostrare, salendo con l'aria. Se troppo "infilato" le buca, cioè le attraversa mostrandomi poco o niente (ti cito).

In acro, il bu ovviamente si alza, perde portanza. è più neutro, in alcuni modelli e assetti richiede un trim a picchiare , in altri no. Questo perchè è l'intero modello con tutte le sue caratteristiche ad incidere sul comportamento.
Certo è che nella fase acro con bu alzato in picchiata il modello di prima tira dritto come un fuso. Se le condizioni sono forti, puoi usare questo assetto per fare traversoni. Il che non significa che il modello sia al limite della stabilità e reagisca come un gatto vivo quando il vento gli pesta la coda (leggasi evento esterno che distragga il modello dalla sua traiettoria).

Un conto è il modello da F3J a bassissimo carico alare, puoi effettivamente cercare prestazioni da volo libero se la geometria lo permette, altro è un modello acro ad elevato carico alare. C'è differenza tra un cargo e un aereo da turismo o un caccia, cambiano profili assetti e velocità anche se tutti e due sono aeroplani e volano per le stesse ragioni, cioè la deviazione di un flusso da parte di oggetto solido, che ingenera sull'ala una differenza di pressione, che è poi la "forza" avvertita dall'ala.
Il Mig 29 non ha flight by wire è è concepito come aerodina stabile, eppure è più manovrabile di un F35, instabile e tenuto in linea da continue correzioni del fly by wire. Ci sono fondamentali differenza fra un aero e un altro, differenti geometrie, differenti obiettivi.

Sempre vera in tutti i casi l'affermazione : quando aumenti la velocità aumenta la portanza (applicata sull'ala) e il muso si alza. Dopodichè l'aliante rallenta ad abbassa il muso, riguadagna velocità e recupera portanza, rialzando il muso.
Morale: Ad ogni velocità per ottenere il volo livellato va corrisposto il suo trim.


In un volo libero attrezzi l'aereo per volare tipicamente a una limitata gamma di velocità, quella permessa dal suo assetto. Che in volo è fisso ed invariabile. Concordo con te che va ricercato in questo caso un assetto dinamico che eviti che l'alzarsi del muso in seguito a un evento che ne aumenti la velocità, porti allo stallo.
Manubrio non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 17 gennaio 18, 17:34   #39 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da rovermer Visualizza messaggio
Il carico era di circa 30 gr./dm2 la velocità non l'ho mai misurata ma non avevo problemi a volare nel vento, risaliva venti anche di 10-12 metri a terra, quindi volava bello svelto. Ma sono misure e considerazioni che rientrano nella precisione delle spanne, quindi prendile per quel che sono, poco più che illazioni.
Il C.G. probabilmente era dietro al punto di pressione dell'ala, quindi volavo in regime di instabilità statica ma stabile dinamicamente. Un po' quello che succede negli old time con profondità molto grande, anche 1/3 della superfice alare, con profilo piano convesso e C.G. quasi al bordo d'uscita dell'ala. Con quei centraggi diresti che non sono stabili, ma volavano in volo libero, senza radio e andavano pure bene. Inoltre il profondità nei miei modelli era a croce bassa, quindi investito da un flusso deviato verso il basso dall'ala, per cui presumo che comunque un mezzo grado di diedro longitudinale dinamico, che non è quello fisso geometrico, l'avesse comunque in volo. Per cui un minimo margine di stabilità comunque l'aveva. il tutto a spanne....
Il piano di coda specie se portante esercita un momento che sposta indietro il fuoco del modello. Ecco che nel volo libero si può spostare indietro anche il C.G. senza che il modello, una volta abbassato il muso vada a picchiare sempre più mantenendo un minimo margine di autostabilità.
__________________
Ciao, mauro.
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favonio non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 17 gennaio 18, 18:25   #40 (permalink)  Top
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Il piano di coda specie se portante esercita un momento che sposta indietro il fuoco del modello. Ecco che nel volo libero si può spostare indietro anche il C.G. senza che il modello, una volta abbassato il muso vada a picchiare sempre più mantenendo un minimo margine di autostabilità.
Negli F3J, che volano tipicamente in pianura, non ho mai usato profili portanti in coda che mi avrebbero spostato il fuoco del modello indietro rendendolo stabile anche con C.G. molto arretrato. Comunque i miei modelli arrivavano a terra picchiando, non si rimettevano da soli e andavano sempre pilotati coi guanti di velluto. Un po' come con le belle donne, dolce ma deciso!
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