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Vecchio 23 febbraio 23, 16:20   #1 (permalink)  Top
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Breviario del tuttalinista

Da un po' di tempo mi diverto con alcuni tuttalini di cartoncino che ho chiamati tipo A, cioè senza coda dotati solo di 2 alette di estremità piegate sul bordo di entrata, posizionabili manualmente prima del lancio, modificando le piegature del cartoncino.
Tali tuttalini possono essere direzionati anche torcendo le ali, mentre le prestazioni di planata possono venire modificate pure refilando i bordi alari.
Per gli appassionati di questa sub categoria di tuttala, ho scritto una pagina Web intitolata Breviario del tuttalinista:
www.pseudospecie.it/breviario.htm
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Vecchio 21 aprile 23, 11:36   #2 (permalink)  Top
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Ho sperimentato dei lanci con fionda di tuttalini di cartoncino, che a tale scopo possono essere modificati in vari modi, con svariati risultati di volo.

Per “Fiondare” rimando alla pagina www.pseudospecie.it/fiondino.htm

Oltre al pdf del tipo A, ideale solo per lanci a mano senza fionda, esiste pure in Internet un disegno pdf da stampare e ritagliare, per la costruzione di tuttalini di cartoncino tipo W, apertura alare circa 270 mm, più adatti per essere fiondati come frecce balistiche, ma non solo, perché adattabili per planate di volo libero talora discrete.
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Vecchio 22 aprile 23, 06:22   #3 (permalink)  Top
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Trovo un errore di fondo in tutto ciò, che e' la scelta del materiale.
Il cartoncino e' igroscopico, poco durevole, e non e' rigido, col risultato che e' praticamente sempre deformato rispetto a come dovrebbe essere.
Come esempio pratico, gli aeroplanini di carta, mantengono la forma si e no manco per la durata di un lancio...
Quando, da adolescente, (..una 30ina di anni fa..) giocherellavo in maniera consimile, passare al polistirolo, fu un cambiamento abissale, e il depron non esisteva...imparai con l'archetto a ricavarmelo in autonomia (..e l'estruso, come le lastre di quello a pallini, per uso edile stava diventando disponibile in quegli anni...) All'inizio bisognava rimediarlo come si poteva, dagli imballaggi..
Oggi, che si trova di tutto di più, il consiglio, e' sempre lo stesso...
Passa al depron..!
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Vecchio 23 aprile 23, 11:56   #4 (permalink)  Top
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A parte il costo e la disponibilità, a parità di spessore del foglio, un materiale di peso specifico inferiore a quello del cartoncino e robustezza/resilienza migliore, durabile nel tempo a sollecitazioni alternate ripetute, sarebbe meglio.
Tuttavia ti posso assicurare che alcuni cartoncini bristol circa 200 gr/m2 sono adatti benissimo allo scopo di costruire i miei tuttalini, con un'efficienza aerodinamica penso solo leggermente inferiore a quella ottenibile con altri materiali.
Del resto il mio scopo non è quello di fare gare aeromodellistiche di categoria, ma solo di capire perché tali tuttalini volino più o meno bene, spesso maestosamente bene (non sempre, allora per me è un interessante motivo di indagine).
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Vecchio 25 aprile 23, 20:32   #5 (permalink)  Top
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La questione e' che oltre al peso, sarebbe da valutare la deformabilita' del materiale e il cartoncino non e' granche'.Migliora con un po' di cianoacrilica che lo rende rigido e indeformabile nel tempo, ma sempre pesantuccio rimane.
Per la questione della stabilita' aerodinamica, le estremita' alari ripiegate davanti al b.e. tendono ad essere elasticamente meno stabili e con braccio di leva longitudinale piu' corto rispetto alle estremita' alari ripiegate sul b.u. in stile Pauli wing, no..?
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Vecchio 26 aprile 23, 16:28   #6 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da giocavik Visualizza messaggio
Per la questione della stabilita' aerodinamica, le estremita' alari ripiegate davanti al b.e. tendono ad essere elasticamente meno stabili e con braccio di leva longitudinale piu' corto rispetto alle estremita' alari ripiegate sul b.u. in stile Pauli wing, no..?
Giocavik hai ragione, nei tipi A il braccio di leva longitudinale è più corto di quello dei tipi Paoli Wing.
Inoltre nei tipi A le 2 parti mobili anteriori sono criticabili perché lavorano controvento (come le portiere di alcune pericolose automobili).

Però con le 2 alette di estremità convergenti, stabilizzanti sul bordo di entrata, cioè inclinate ad ala di gabbiano, si hanno anche dei vantaggi:
- possibile miglioramento della stabilità direzionale (laterale + trasversale) del tuttalino,
- possibile minor resistenza indotta per flusso a sciabola anzicché a roncola.
Ho già trattato quest'argomento alla pagina Web www.pseudospecie.it/ARC.htm
Vedere il capitolo "I modelli A-RC e MIX-RC non esistono ancora", in particolare colà vedere l'immagine flussi.jpg

L'argomento andrebbe tuttavia rimeditato.
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Vecchio 21 settembre 23, 12:57   #7 (permalink)  Top
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Non solo tuttala.
Si possono costruire anche canard, da un solo foglio A4 di cartoncino ben rigido, grammatura circa 200 g/m2.
Per tali canardini non occorre nemmeno la clip di plastica, tuttavia un po' di applicazione è sempre indispensabile.
Vedere il Post Scriptum 2023 in fondo alla pagina www.pseudospecie.it/Paper.2.htm
L'efficienza di planata raggiungibile dal canardino Paper 2 bis è circa 7 m, per 1 m di dislivello.
Flavio
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Vecchio 04 ottobre 23, 18:24   #8 (permalink)  Top
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Canardini.
Costruendo i miei canardini di cartoncino mi sono chiesto quanto siano migliorabili le prestazioni modificando la forma in pianta delle alette canard.
Debbo subito dire che dai risultati sperimentali mi sembra che l'efficienza muti pochissimo in funzione della forma delle alette del timone anteriore, mentre sicuramente l'efficienza muta assai per la superficie ed incidenza delle alette, a parità del resto del canardino.
Ciò non ostante ritengo che qualche vantaggio, pur scarsamente apprezzabile nei modelli di cartoncino, si potrebbe ottenere anche dalla forma in pianta, soprattutto in modelli più grandi.
Supponete dunque che superfici ed incidenze di alette diverse in pianta vengano ritagliate in modo da rendere sempre i miei canardini stabili (quasi sempre).
Poniamo cioè che nient'altro influisca sull'efficienza di planata, tranne proprio la forma delle alette del timone anteriore.
Vi chiedo quale forma in pianta dovrebbe essere meglio aerodinamicamente, a parità di tutto il resto del canardino, lasciando da parte eventuali ragioni estetiche e trascurando eventuali problemi dovuti al materiale.
Per agevolare la risposta allego un mio schizzo che contempla solo alcuni casi possibili dei timoni anteriori dei canardini.
Nel modello Paper 2 bis ho proposto il caso B) con alette rastremate opportunamente allungate.
Immagini allegate
Tipo file: png al _canard.png‎ (13,5 KB, 34 visite)
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Vecchio 05 ottobre 23, 11:11   #9 (permalink)  Top
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Dagli studi effettuati la prima metà del secolo scorso la migliore forma in pianta e' quella ellittica.
Per l'attacco ala fusoliera ci vuole la pinna, che più sottile e' e meglio è, e alla radice alare ci vorrebbe riduzione della corda (basta guardare l'ala dei rondoni).
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Vecchio 05 ottobre 23, 18:57   #10 (permalink)  Top
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Giocavik grazie della risposta, ma il rondone non è un'anatra (canard), che pure può essere abbastanza veloce, mentre i miei canardini, che sono senza motore, planano relativamente lenti.
Il modello Paper 2 bis ha l'ala a freccia positiva per spostare indietro le 2 derive di estremità, inoltre per consentire al modesto peso del muso di equilibrare il forte peso dell'ala, arretrando il punto neutro dietro al baricentro, senza aggiungere peso nel muso.
Basterebbe in alternativa applicare una piccola clip di plastica al muso, soluzione già trattata nel mio sito sopra indicato, ma soluzione ora scartata.
Senza clip, per spostare il peso (ed il centro aerodinamico delle alette) più avanti, sarebbe addirittura meglio realizzare in pianta una freccia inversa del timone (caso C), forse con possibile instabilità direzionale?

Non mi pare che i rondoni abbiano la corda alla radice alare ristretta, se non per un motivo anatomico. Penso che in volo allarghino la corda alla radice, raccordandola ampiamente con le penne fino al corpo = fusoliera.

Ritorno alla mia precedente domanda.
Quale forma di timone anteriore dei miei canard è meglio aerodinamicamente?
Pianta ellittica OK, si può fare, però ad allungamento non mostruoso.
Riguardo all'attacco alla fusoliera, ove alla radice la corda sarebbe già maggiore, è meglio raccordare in ulteriore aumento di corda, davanti e dietro i bordi delle alette, oppure è meglio restringere la corda alla radice delle alette (ma non restringere troppo, altrimenti la piega del cartoncino cederebbe)?
Non dimentichiamo che l'ala del Paper 2 bis è ampiamente raccordata sul suo bordo d'entrata, che è vicino al bordo di uscita delle alette, le quali pertanto potrebbero influenzare l'ala con il loro "downwash".
Per diminuire tale effetto in altri modelli ho alzato leggermente l'ala sulla fusoliera ed ho abbassato il timone anteriore, ma non si può più di tanto.
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