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Vecchio 21 agosto 07, 19:20   #1 (permalink)  Top
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Data registr.: 21-08-2007
Residenza: rimini
Messaggi: 5
Come posso fare le vele..

Ciao ragazzi, come posso fare le vele nuove per la mia nuova barca new zeland?C'è un sito per spiegazioni?
Grazie.
tecnololli non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 22 agosto 07, 08:07   #2 (permalink)  Top
Sospeso
 
L'avatar di claudioD
 
Data registr.: 18-08-2007
Messaggi: 1.410
anche cosi guarda : http://v4.minicoque.com/index.php?op...id=16&Itemid=1
oppure cosi' come fa il campione di Francia :
[http://107260.aceboard.net/107260-41...zes-diedre.htm
o ancora cosi' http://www.rcsailing.net/forum1/show...claudio+gadget
e per finire :http://www.nonsolovele.com/DATECNICH...vele_ferzi.htm
Ti basta ? buona lettura
Cd

Ultima modifica di claudioD : 22 agosto 07 alle ore 08:17
claudioD non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 22 agosto 07, 11:30   #3 (permalink)  Top
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Data registr.: 21-08-2007
Residenza: rimini
Messaggi: 5
Grazie mille. Provo subito......!!!!!!!!!!
tecnololli non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 22 agosto 07, 15:19   #4 (permalink)  Top
Moderatore
 
L'avatar di claudio v
 
Data registr.: 18-05-2006
Residenza: Torino
Messaggi: 4.598
vele tzn

Oltre ai consigli per costruirle, per le misure con cui rifarle ti conviene leggere qui.
http://www.baronerosso.it/forum/show...t=60518&page=3

Ciao
Buon lavoro
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 22 agosto 07, 15:53   #5 (permalink)  Top
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L'avatar di matthias
 
Data registr.: 16-07-2007
Residenza: Roma
Messaggi: 309
Claudio, ritornando alle modifiche per i problemi di straorza dei ETNZ, posso dirti che ora la barca è ben bilanciata con le seguenti modifiche:

1. Inclinati deriva e bulbo all'indietro con uno spessore fra scafo e deriva per rendere parallelo il bulbo alla linea di galleggiamento di bolina. Infatti di serie il bulbo punta in alto generando, visto che è molto più lungo a poppavia della deriva, una coppia che fa straorzare la barca di bolina (specie con le alette montate) e ingavonarla di poppa. Inoltre questa rotazione sposta superficie di deriva verso poppa togliendola a prua.

2. Tagliata la randa, ora larga alla base 38.7cm e via via a decrescere in proporzione verso la penna che è di 13 cm.

3. Creato lo strallo di prua ed inferito il fiocco in esso. Il bomino lavora incernierato sulla strallo un pò come la ACC1:10.

4. Steccate le vele originali per cercare di dargli una forma decente.

5. Inclinato l'albero verso prua quel tanto che serve.


Dicevo che con queste modifiche, mentre prima di bolina era un continuo lavorare di timone per farle mantenere la rotta causa una continua orza (non parliamone sotto raffica), ora è completamente neutra; sotto raffica si inclina, tende ad una leggerissima straorza facilmente controllabile con pochissimo timone; sembra poi che tenda a riacquistare da sola il corretto angolo con il vento. La prua rimane sempre abbastanza alta di bolina, ingavona solo quando si passa dalla bolina all'a poppa in virata e sotto forte raffica.Le pinne sul bulbo , prima aumentavano gli effetti negativi, ora con vento medio forte sono utili di bolina e rallentano poco di poppa; con poco vento è meglio non usarle.
matthias non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 23 agosto 07, 08:19   #6 (permalink)  Top
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L'avatar di cubasan
 
Data registr.: 17-04-2007
Residenza: piacenza
Messaggi: 29
Citazione:
Originalmente inviato da matthias
Claudio, ritornando alle modifiche per i problemi di straorza dei ETNZ, posso dirti che ora la barca è ben bilanciata con le seguenti modifiche:

1. Inclinati deriva e bulbo all'indietro con uno spessore fra scafo e deriva per rendere parallelo il bulbo alla linea di galleggiamento di bolina. Infatti di serie il bulbo punta in alto generando, visto che è molto più lungo a poppavia della deriva, una coppia che fa straorzare la barca di bolina (specie con le alette montate) e ingavonarla di poppa. Inoltre questa rotazione sposta superficie di deriva verso poppa togliendola a prua.

2. Tagliata la randa, ora larga alla base 38.7cm e via via a decrescere in proporzione verso la penna che è di 13 cm.

3. Creato lo strallo di prua ed inferito il fiocco in esso. Il bomino lavora incernierato sulla strallo un pò come la ACC1:10.

4. Steccate le vele originali per cercare di dargli una forma decente.

5. Inclinato l'albero verso prua quel tanto che serve.


Dicevo che con queste modifiche, mentre prima di bolina era un continuo lavorare di timone per farle mantenere la rotta causa una continua orza (non parliamone sotto raffica), ora è completamente neutra; sotto raffica si inclina, tende ad una leggerissima straorza facilmente controllabile con pochissimo timone; sembra poi che tenda a riacquistare da sola il corretto angolo con il vento. La prua rimane sempre abbastanza alta di bolina, ingavona solo quando si passa dalla bolina all'a poppa in virata e sotto forte raffica.Le pinne sul bulbo , prima aumentavano gli effetti negativi, ora con vento medio forte sono utili di bolina e rallentano poco di poppa; con poco vento è meglio non usarle.
Matthias non e'che riesci ad inserire delle foto dello strallo di prua e dello spessore che hai messo tra scafo e deriva?
Con la randa piu'corta hai dovuto modificare ache il boma?
Come fai ad inclinare verso prua l'albero?
Grazie mille Francesco
__________________
cubasan@libero.it
cubasan non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 23 agosto 07, 08:56   #7 (permalink)  Top
Sospeso
 
L'avatar di claudioD
 
Data registr.: 18-08-2007
Messaggi: 1.410
Matthias,
vedo che hai trasformato la tua barca in un laboratorio per prove, questo succede anche a me per ogni barca che disegno anche se di solito casco sui miei piedi (30 anni di ricerca). Sono convinto che hai accumulato un po' di esperienza e
per consolidare questo fatto, dovresti tradurre il tutto su un piano riprendendo i disegni e verificare dove si trovano adesso il CV e il CAD.
Riduzione di superficie randa + albero in avanti = CV molto avanzato rispetto al passato, ma non bisogna esagerare, altrimenti la barca diventa molle, d'altra parte,
non indichi come si comporta in accelerazione dopo una virata come quella di una boa.
Non ho capito di che pinne si tratta.
Comunque complimenti
Cd
claudioD non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 23 agosto 07, 10:51   #8 (permalink)  Top
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L'avatar di matthias
 
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Residenza: Roma
Messaggi: 309
Ho inserito una foto di profilo del modello in Autocad, e ho disegnato sopra all'immagine il perimetro delle vele con quanta più precisione possibile. Una volta portato il disegno in scala esatta ho fatto calcolare ad Autocad la superficie di randa e fiocco:

Superficie randa: 3310cm2
Superficie fiocco: 1510cm2
superficie totale: 4820cm2
Ma non so bene come si calcoli il centro velico, lascio farlo a te.



Come si vede dal dettaglio dell'attacco bomino sullo strallo, il bomino è tenuto in tensione in bolina da un ponte elastico, Questo sistema "Matthias" che mi sono inventato è estremamante efficace e permette variando l'elasticità del ponte di variare la cazzatura del fiocco sotto raffica.



Qui un dettaglio del bulbo con le pinne. Sono incluse nella confezione del modello. Si avvitano in modo robusto al bulbo in un'apposita rientranza dello stesso. Nella confezione è incluso anche una copertura della rientranza se si decide di non montarle. Sono molto flessibili (resistono bene agli urti).

Per quanto riguarda lo spessore inserito fra deriva e scafo è un cuneo che solleva la parte anteriore della deriva di circa 4mm dallo scafo.
Comunque è semplice, basta mettere in acqua il modello, vedere la linea di galleggiamento sia di bolina che di poppa e fare in modo che l'asse del bulbo sia parallelo ad esse; Se sono diverse bisogna arrivare ad un compromesso.
Con quessto spessore direi che la parte posteriore della deriva nel punto in cui tocca il bulbo si sia spostata verso poppa di circa 1cm.
matthias non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 23 agosto 07, 20:35   #9 (permalink)  Top
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L'avatar di claudioD
 
Data registr.: 18-08-2007
Messaggi: 1.410
segui i disegni
usato sistema cartoncino messo in equilibrio sul filo di un righello

Senza la vista laterale completa non so dove si trova il CDA - il CDA si trova dietro la verticale del CV - A titolo indicativo, la distanza sulle mie barche (classe M) varia dal 6 al 10% della lunghezza al galleggiamento. Più del 10% darà una barca un po molle, ma bisogna provare, meno del 6% si tende verso una barca orziera.
Solo il "tuning" specifico dirà quali sono i valori da usare.
Cd



Dimenticavo : quelle pinne sono giusto per far bellezza , per me servono a niente a meno di raggiungere delle velocità capaci di sviluppare una portanza. Se le togli forse andrai meglio.

Ultima modifica di claudioD : 23 agosto 07 alle ore 20:43
claudioD non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 23 agosto 07, 20:51   #10 (permalink)  Top
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L'avatar di matthias
 
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Messaggi: 309
Grazie! Per il CV avavo capito: dividendo in triangoli la superficie velica ne calcolo il centro geometrico e poi unendo a due a due i centri calcolo il CV in base ai rapporti fra le aree dei triangoli.

Interessante il sistema invece per il CAV!
Senti ma bigognerebbe anche considerare il CAD dinamico: quando la barca sbanda cambia sia la distribuzione della superficie immersa che le superfici di anti deriva; faccio un esempio: il mio bulbo non è a sezione sferica ma fortemente schiacciato: questo fa si che quando la barca si inclina la superficie inferiore del bulbo inizia a fare da deriva e così anche le pinne sul bulbo in modo sempre maggiore man mano che la barca si inclina.E credo che tutto ciò abbia un effetto sensibile perchè sennò non saprei come spiegarmi che la mia ETNZ sia stabile di bolina e sotto raffica, nonostante che abbia tuttora il CV dietro il CAD.
matthias non è collegato   Rispondi citando
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