Studi di Multiscafi Da 50 Cm e oltre.

Su una lastra di vetro trattata con distaccante ho fatto una stampata con un solo strato in tessuto di carbonio da 200 grammi/metro e resina 721, ho poi cerato un'altra lastra di vetro che ho appoggiato sulla prima, messo il tutto dentro un sacco in plastica sigillando le aperture, il solito motore di frigo collegato con due tubetti ha fornito il vuoto.

Dopo 12 ore è venuto un bel manufatto resistente, spessore 0,2 mm, con una taglierina robusta ho tagliato delle fettucce da 7 mm di larghezza alle quali ho applicato del nastro biadesivo largo 6 mm, tutto questo per descrivere come ho realizzato le stecche per la randa e il fiocco che ho applicato direttamente sulle vele, ho rinforzato solo l'inizio e la fine delle stecche e sembra che la cosa sia funzionale.

Questi lavori sono stati fatti mentre tagliavo e incollavo col biadesivo i ferzi, randa arancio vivo e fiocco grigio metallizzato.

L'albero ha una sola crocetta, dovrebbe essere sufficiente per resistere agli sforzi laterali, anche questo da verificare durante l'azione in acqua, il boma e il bomino sono terminati, come frena scotte ho realizzato delle gallocce in carbonio che ho fissato con bulloncini da 2 mm.

Mi resta da fare il galleggiante da mettere in testa d'albero, da fissare le lande per l'attacco delle sartie, qualche altra rifiniture all'uscita dei tubetti dove passano le scotte di randa e fiocco, vorrei creare una specie di imbutino ricavandolo da un tubetto in alluminio, questo per agevolare lo scorrimento delle scotte nella varie direzioni, vediamo come me la cavo.......

Ecco qualche foto della bestiola, senza derive e timoni.











Dimenticavo, l'albero è alto due metri, la randa è cm 180, il fiocco 170 cm, la superficie totale è di circa 65 dm2, le ho previste per venti entro 8, massimo 10 nodi, poi si vedrà durante l'azione in acqua......

Non faccio previsioni per il primo bagnetto, ma prevedo a breve.......

Finite le trombette, le ho infilate e incollate sui tubetti guida delle scotte di randa e fiocco, ora sono piu' tranquillo, le scotte non soffriranno di usura precoce.
Ho realizzato le gallocce ricavandole da una piattina in carbonio da 3 mm di spessore, sono molto pratiche per frenare le scotte con sicurezza, basta farci un giro intorno con la scotta e tirare...... fatto!

Ieri piccolo avanzamento lavori.

Dopo aver montato l'albero e le vele ho regolato le sartie portandole alla giusta misura.
Le sartie terminano con un arridatoio a forcella per avere la possibilità di uno smontaggio facile e la sicurezza che non si sgancino da sole, il che comporterebbe l'abbattimento dell'albero e l'impossibilità di far funzionare l'albero basculante.
Per l'attacco del fiocco sul bompresso ho utilizzato un biscottino in carbonio per avere la possibilità di regolazione sulla lunghezza.
Oggi mi metto al lavoro sul galleggiante da piazzare in testa d'albero, per determinarne il volume ho utilizzato un semplice metodo, ho sdraiato il cat a terra simulando la situazione dopo una scuffia, ho fatto in modo che la testa d'albero andasse a contatto con una bilancia piazzata leggermente piu' in basso dello scafo, il peso dichiarato era di 180 grammi, ho poi sollevato la barca rispetto alla bilancia di circa 20 cm, in questo modo l'inclinazione è aumentata e cosi il peso sulla bilancia da 180 grammi è arrivato a 400 grammi.
Stabilito che 400 grammi sono sufficienti a non far andare a fondo l'albero per sicurezza farò un bulbo con almeno 1000 cc di volume.

Oggi niente foto, le metterò alla prossima puntata.

Il galleggiante in polistirolo è stato sagomato con dei tamponi di varie grane, infine resinato con un leggero tessuto da 27 grammi metro, adesso sta in fornetto.

Ho fatto qualche foto:









le sartie terminano con arridatoi a forcella da 3 mm che sono collegati alle lande in ottone.

Ecco, il siluro........veramente è meglio chiamarlo galleggiante, adesso è pronto, pesa 45 grammi, volume 900 cc.

Non mi sono preoccupato per fare una superficie perfettamente liscia, la cosa piu' importante è la leggerezza, deve fare bene il suo lavoro, cioè il galleggiante.

Posso dire che i lavori in cantierino sono terminati e il catamarano è pronto da ciuppare in acqua.

A questo punto ci sono delle scuse che posso accampare per rimandare il collaudo?.......................... Si accettano consigli.

A presto..............................

Sono in attesa di trovare il tempo per portare il catamarano al mare, nel frattempo ho migliorato le angolazioni dei tubetti nelle uscite delle scotte per ottimizzarne lo scorrimento.
Ho collaudato, a terra, il sistema di raddrizzamento e non ho riscontrato nessun problema,
il verricello da 12 kg svolge egregiamente il suo compito.

Approfitto per fare a tutti auguri di buona Pasqua.

Sono riuscito a collaudare il cat, era ora , stava in lista d'attesa dal mese di aprile!!!

Ho fatto i dovuti collaudi con una modifica che riguarda il galleggiante, quello precedente era insufficiente per raddrizzare la barca quando il vento superava una certa intensità.
Dopo una scuffia la barca si trova coricata su un lato, uno scafo in acqua e l'altro per aria, non avevo calcolato la spinta del vento sul galleggiante che sta in alto, infatti con vento forte la spinta sullo scafo era sufficiente per farlo ribaltare completamente.
Adesso il nuovo galleggiante ha un volume di circa 900 cc, fino ad ora le varie prove hanno dimostrato che questo volume è sufficiente per raddrizzare lo scafo.

Il cat si comporta abbastanza bene, rispetto agli altri fratelli piu' piccoli si è rivelato molto piu' nervoso, devo ridurre la corsa del timone, devo tendere di piu' le sartie per fare in modio che il fiocco resti piu' teso, per il resto è ok,
Ho realizzato un video, purtroppo la qualità non è eccellente, spero di farne di migliori prossimamente, questo è il link:
VARO CAT 120 LOCALITA' PARINGIANU CI - YouTube