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Vecchio 06 aprile 07, 16:55   #41 (permalink)  Top
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vedo che sulla soluzione di koppolow abbiamo avuto la stessa spiegazione.

quello che tu hai precisato come "a parità di volumi di coda" io l'ho messo come "a parità di margine di stabilità", dovrebbe essere la stessa cosa no?

la tendenza degli acrobatici è avere la coda lunga, perchè così hanno un volo meno sclerotico, più preciso. Se invece vuoi fare looping di raggio cortissimo e altre manovre strette mi sembra che la coda corta sia un vantaggio.

alla fine della fiera secondo me, visto che il boom lungo già c'è per il direzionale, tanto vale mettere il quota distante e poi usare un centraggio arretrato per avere la reattività che si vuole. Se poi ha un po' più di inerzia, pazienza. Io sono ancora in una fase in cui sono contento se il modello vola e resiste ai lanci

ciao
davide

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Originalmente inviato da Claudiopapi
In realtà non so se manovrabilità è la definizione corretta, quello che intendo ha a che fare con i raggi di manovra che una deflessione del quota genera, ed è funzione lineare della distanza tra quota ed ala, spero sia chiaro nonostante la descrizione agreste, se no sono in debito di un altro disegno...
Tutti avrete notato che gli acrobatici usano bracci corti, credo. Ecco, quello è conseguenza di quello che intendo, A PARI VOLUME DI CODA un quota deflesso di x gradi, a 30 cm dal fuoco dell'ala genera una traiettoria a cabrare di raggio inferiore rispetto ad un quota(diverso, e piu piccolo, in quanto funzione del volume di coda, vedi ipotesi ad inizio frase) deflesso di x ° posto a 60 cm dal fuoco dell'ala.
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quota, velocità, idee: averne sempre almeno due
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Vecchio 06 aprile 07, 18:02   #42 (permalink)  Top
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Finito il pranzo, preso il caffè, fatto da assistente cronometrista all'amico col Soarus etc, vediamo se connetto un po'... meno peggio.
Partiamo dall'affermazione di blinking "a parità di margine di stabilità", che ho inteso come "stesso effetto stabilizzante" di un piano di quota messo più vicino al CG, e sottindendendo che questo debba avere una superfice maggiore.
Non concordavo sulla successiva affermazione <richiede meno movimenti dell'elevatore a parità di "raggio" di manovra>, per il seguente motivo:
Io associo al "raggio" di manovra un momento, che non è altro che una forza per un braccio; se voglio ottenere una determinata rotazione nell'unità di tempo, devo applicare un determinato momento, indipendentemente da come lo genero.
Se per ottenere M avendo un piano di coda di superfice S posta ad 1 metro dal CG devo inclinare il piano (tutto mobile per semplicità) di 1°, di quanto dovrò inclinare un piano di superficie S1 posta a 0,5 mt dal CG?
Intanto stabiliamo quanto debba essere S1: se si vuole lo stesso effetto stabilizzante, suppongo che questa debba essere pari a 2S, visto che il braccio si è dimezzato.
Allora se M=Fx1 (con F ignota ma proporzionale ad S) mi serve un M = 2Fx0,5 per ottenere la stessa reattività che volevo.
Quindi, se con 1° di inclinazione ottenevo una forza F ad 1 metro, ora devo ottenere una forza 2F; visto che la superfice è raddoppiata, sarà sufficente inclinare il piano ancora di 1°!
Questo almeno mi sembra valido per piccole rotazioni angolari, dove le variazioni di Cp e Cr sono più o meno lineari.
E' corretto? La pausa pranzo è servita?
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Ciao, Piero.

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Vecchio 06 aprile 07, 18:55   #43 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da CantZ506
Continua a non tornarmi.
Allora, abbassando i flap in atterraggio di 45°(non parlo di DLG), si dovrebbe avere un effetto picchiante bestiale; altro che leggera miscelazione col cabra, dovresti attaccarti alla cloche!
In pratica state sostenendo che, più lungo è il braccio di leva(boom), più grande deve essere il piano orizzontale di coda.
Ciao!
riquoto il messaggio a cui facevo riferimento nel post originale, solo per dire che i due fattori che secondo me si stavano confondendo erano reattività (grazie carlo ) e volumi di coda.
Insomma: no, nessuno (credo, ma ho fiducia in questo) ha detto che "più lungo è il braccio di leva, più grande deve essere il piano orizzontale".
Bellissima discussione! se solo mi ricordassi da dove siamo partiti... ...ma sopratutto...dove vogliamo arrivare!
Fa niente, le partenze senza meta sono quelle che preferisco!

Ciao
...e Buona Pasqua a tutti!
Claudio

P.S.: Sergio...che sintesi, eh?
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Vecchio 06 aprile 07, 19:00   #44 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Claudiopapi

P.S.: Sergio...che sintesi, eh?
TROPPA sintesi...mi sono dimenticato di scrivere che forse avrei fatto meglio a portare l'esempio del fun-fly (termine obsoleto ma che dovrebbe rendere l'idea) invece di fare confusione citando gli acrobatici...
Beh, avevate capito lo stesso, per fortuna...
Ariciao!
Claudio
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Vecchio 06 aprile 07, 19:44   #45 (permalink)  Top
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Finito il pranzo, preso il caffè, fatto da assistente cronometrista all'amico col Soarus etc, vediamo se connetto un po'... meno peggio.
Partiamo dall'affermazione di blinking "a parità di margine di stabilità", che ho inteso come "stesso effetto stabilizzante" di un piano di quota messo più vicino al CG, e sottindendendo che questo debba avere una superfice maggiore.
Non concordavo sulla successiva affermazione <richiede meno movimenti dell'elevatore a parità di "raggio" di manovra>, per il seguente motivo:
Io associo al "raggio" di manovra un momento, che non è altro che una forza per un braccio; se voglio ottenere una determinata rotazione nell'unità di tempo, devo applicare un determinato momento, indipendentemente da come lo genero.
Se per ottenere M avendo un piano di coda di superfice S posta ad 1 metro dal CG devo inclinare il piano (tutto mobile per semplicità) di 1°, di quanto dovrò inclinare un piano di superficie S1 posta a 0,5 mt dal CG?
Intanto stabiliamo quanto debba essere S1: se si vuole lo stesso effetto stabilizzante, suppongo che questa debba essere pari a 2S, visto che il braccio si è dimezzato.
Allora se M=Fx1 (con F ignota ma proporzionale ad S) mi serve un M = 2Fx0,5 per ottenere la stessa reattività che volevo.
Quindi, se con 1° di inclinazione ottenevo una forza F ad 1 metro, ora devo ottenere una forza 2F; visto che la superfice è raddoppiata, sarà sufficente inclinare il piano ancora di 1°!
Questo almeno mi sembra valido per piccole rotazioni angolari, dove le variazioni di Cp e Cr sono più o meno lineari.
E' corretto? La pausa pranzo è servita?
Ciao Cantz!
perfettamente logico, nessun dubbio. Però...contravviene a quello su cui tutti (mi pare), sebbene usando parole diverse, concordiamo: la reattività (rights reserved: Tentynine) aumenta al diminuire del braccio di leva. Tu come lo spiegheresti?
Al grido di "fate largo ai vecchi", ci provo prima io (Sergio questa è la volta buona che ti lascio da solo alla fustigazione, questi mi sopprimono direttamente).
In manovra (qui non si parla piu di stabilità in planata ma di autorita del comando) c'è la non remota possibilità che il quota possa generare forze tali da non essere piu comparabili al momento generato dall'ala, ma molto superiori, e che di conseguenza il raggio di manovra sia legato piu agli angoli e distanze relative tra ala e quota che ai momenti, un po il discorso che faceva 29 parlando di camion ed utilitarie.
Mi fermo qua, non perche ho finalmente fatto il famoso corso di sintesi, ma perchè ora tocca a me la pappa...
Domanda: sei convinto che sia corretta la relazione tra braccio e reattività, oppure pensi che sia solo una delle (tante) convinzioni errate di cui dovrei liberarmi al piu presto?
Ciao!
Claudio
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Vecchio 06 aprile 07, 20:06   #46 (permalink)  Top
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Ciao Cantz!
perfettamente logico, nessun dubbio. Però...contravviene a quello su cui tutti (mi pare), sebbene usando parole diverse, concordiamo: la reattività (rights reserved: Tentynine) aumenta al diminuire del braccio di leva. Tu come lo spiegheresti?

Stando a quello che ho detto prima e, accettando che sia come dite, lo spiegherei con un momento risultante maggiore.
Resta da spiegare perchè sia maggiore.
Forse mi sbaglio a legare la velocità angolare al momento, ma a parità di altre forze in gioco, mi sembrerebbe logico: a parità di momento, stessa rotazione. Mi piacerebbe avere il conforto o la smentita di qualcuno fresco di studi di fisica... ma che sia bravo!


Al grido di "fate largo ai vecchi", ci provo prima io (Sergio questa è la volta buona che ti lascio da solo alla fustigazione, questi mi sopprimono direttamente).
In manovra (qui non si parla piu di stabilità in planata ma di autorita del comando) ...
D'accordo, però se il ragionamento che ho fatto per la stabilità è corretto, dimezzando il braccio, ho dovuto raddoppiare la superfice.
...c'è la non remota possibilità che il quota possa generare forze tali da non essere piu comparabili al momento generato dall'ala,...
Può darsi che ci sia, ma non saprei dire.
...ma molto superiori,...

Secondo le supposizioni fatte, essendo raddoppiata la superfice, sarà raddoppiata la forza aerodinamica

... e che di conseguenza il raggio di manovra sia legato piu agli angoli e distanze relative tra ala e quota che ai momenti, un po il discorso che faceva 29 parlando di camion ed utilitarie.
Qui instilli ancora il dubbio e... ci riesci bene!
Mi fermo qua, non perche ho finalmente fatto il famoso corso di sintesi, ma perchè ora tocca a me la pappa...
Buona cena.
Domanda: sei convinto che sia corretta la relazione tra braccio e reattività, oppure pensi che sia solo una delle (tante) convinzioni errate di cui dovrei liberarmi al piu presto?
Ciao!
Claudio
A questo punto sono soltanto sicuro che stai già cenando!
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Ciao, Piero.

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Vecchio 06 aprile 07, 21:00   #47 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da CantZ506
A questo punto sono soltanto sicuro che stai già cenando!


ma io ho detto una bugia e sono tornato a lavorare, ed ho appena finito
Abbiamo lo stesso numero di certezze, ora! anche tu hai instillato il dubbio...
Claudio
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Vecchio 06 aprile 07, 23:06   #48 (permalink)  Top
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mi immagino questo:
due pianetti, uno posto a distanza X e l'altro a X/2 dal CG.
il volume di coda deve essere uguale, quindi il secondo stabilizzatore sarà grosso il doppio del primo.
entrambi deflessi di tot gradi generano una deportanza Y e 2Y, che moltiplicate per i due bracci di leva si traducono nello stesso momento cabrante XY.
ma se i pianetti per effetto della deportanza percorrono una traiettoria discendente, viaggeranno alla peggio alla stessa velocità lineare se non addirittura il più distante sarà più lento per via della minore deportanza creata. (ho qualche dubbio relativo al momento resistente)
comunque sia, se la velocità lineare è la stessa, la velocità angolare del più vicino sarà doppia rispetto a quella del lontano.
ecco perchè IMHO il pianetto corto rende il modello più reattivo, veloce.
e questo senza considerare le forze d'inerzia che lo avvantaggerebbero ancora.

che poi serva questa reattività, è da vedere.

a livello di resistenza aerodinamica, si potrebbe avere un vantaggio potendo usare corse inferiori, ma uno svantaggio sicuro dell'avere doppia superficie bagnata.
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quota, velocità, idee: averne sempre almeno due
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Vecchio 06 aprile 07, 23:34   #49 (permalink)  Top
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mi immagino questo:
due pianetti, uno posto a distanza X e l'altro a X/2 dal CG.
il volume di coda deve essere uguale, quindi il secondo stabilizzatore sarà grosso il doppio del primo.

Questo termine mi è nuovo; cosa s'intende?

entrambi deflessi di tot gradi generano una deportanza Y e 2Y, che moltiplicate per i due bracci di leva si traducono nello stesso momento cabrante XY.
ma se i pianetti per effetto della deportanza percorrono una traiettoria discendente, viaggeranno alla peggio alla stessa velocità lineare se non addirittura il più distante sarà più lento per via della minore deportanza creata. (ho qualche dubbio relativo al momento resistente)

Teoria interessante; ma sarà giusta? In effetti, secondo la mia supposizione, la deportanza del piano più lontano dovrebbe essere la metà di quello vicino. Ma si può considerare solo la velocità lineare, quando non lo è affatto e trascurare il fatto che ci sia il vincolo del fulcro?
comunque sia, se la velocità lineare è la stessa, la velocità angolare del più vicino sarà doppia rispetto a quella del lontano.
ecco perchè IMHO il pianetto corto rende il modello più reattivo, veloce.
e questo senza considerare le forze d'inerzia che lo avvantaggerebbero ancora.

che poi serva questa reattività, è da vedere.
Questo è un problema che non mi riguarda affatto; anzi, per me sarebbe meglio un boom di 3 metri!

a livello di resistenza aerodinamica, si potrebbe avere un vantaggio potendo usare corse inferiori, ma uno svantaggio sicuro dell'avere doppia superficie bagnata.
Ma gli ingegneri aeronautici, che fine hanno fatto?
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Vecchio 07 aprile 07, 00:07   #50 (permalink)  Top
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mi immagino questo:
due pianetti, uno posto a distanza X e l'altro a X/2 dal CG.
il volume di coda deve essere uguale, quindi il secondo stabilizzatore sarà grosso il doppio del primo.
entrambi deflessi di tot gradi generano una deportanza Y e 2Y, che moltiplicate per i due bracci di leva si traducono nello stesso momento cabrante XY.
ma se i pianetti per effetto della deportanza percorrono una traiettoria discendente, viaggeranno alla peggio alla stessa velocità lineare se non addirittura il più distante sarà più lento per via della minore deportanza creata. (ho qualche dubbio relativo al momento resistente)
comunque sia, se la velocità lineare è la stessa, la velocità angolare del più vicino sarà doppia rispetto a quella del lontano.
ecco perchè IMHO il pianetto corto rende il modello più reattivo, veloce.
e questo senza considerare le forze d'inerzia che lo avvantaggerebbero ancora.

che poi serva questa reattività, è da vedere.

a livello di resistenza aerodinamica, si potrebbe avere un vantaggio potendo usare corse inferiori, ma uno svantaggio sicuro dell'avere doppia superficie bagnata.
Ciao
...praticamente invece di considerare forze e momenti consideri i percorsi dei due piani, che quando deflessi assumono traiettorie che sono funzione della deflessione stessa, ma imprimono al modello velocita angolari inversamente proporzionali ai rispettivi bracci....giusto?
O sono ancora perso nel famigerato bicchier d'acqua?
Mi immagino il 1100% di quelli che leggono che se la ridono beatamente. Eh...pazienza! Essere capatosta è una vocazione per me...
Ciao!
Claudio
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