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Vecchio 07 aprile 12, 09:01   #21 (permalink)  Top
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...............................
pero' mi chiedo perchè un pilota cosi esperto e sempre ai vertici, usi questo
metodo......

Flavio
Per favorire la "transizione" restando sulla verticale del punto di lancio ?
Puo' essere una ipotesi plausibile ?
Non ho seguito Roland a Vercelli, ma guardavo Wert e quel giovane (croato ? ) che mi ricordava Kurant per la velocita' di rotazione ( e per la magrezza ..)

Sergio
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Air reading is "everything" .... especially when the conditions are very challenging.(J.Wurts)
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Vecchio 07 aprile 12, 10:25   #22 (permalink)  Top
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L'avatar di moonwalkerfj
 
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Flavio e Federico hanno detto cose giuste che avrebbero scoperto prima se avessero letto Drela. Il caro Mark volava a 220g, è magrolino, ha pubblicato un grafico che prova che il modello leggro sale sempre più di quello pesante a patto di non considerare il modello come un razzo, sconsigliava infatti salite con angoli superiori ai 45° per sfruttare meglio la portanza, i lanci di Ivan con il suo modello ne sono l'esempio più calzante in Italia. La mia esperienza e che queste coniderazioni non sono un valore assoluto, la situazione può cambiare in base ai profili utilizzati e al vento. Con lo Spritz la salita verticale era penalizzante, con lo Stobel V3 l'angolo minimo di salita è intorno ai 60° quando c'è vento. Con un modello leggero è più difficile caricare i pettorali e bisogna essere molto più veloci nel richiamo con gli addominali. Durante la salita io ho sempre cambiato fase perchè la velocità cala, speed in partenza, cuise a metà, thermal alla fine, la ragione è ovvia, se foste in volo livellato a velocità di termica in assetto speed lo stallo sarebbe garantito, così in salita cambio fase al calare della velocità per avere il massimo aiuto alla salita anche dalla portanza, la resistenza non è un problema perchè cala al diminuire della velocità.
Ciao
Simone

Ultima modifica di moonwalkerfj : 07 aprile 12 alle ore 10:28
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Vecchio 07 aprile 12, 10:37   #23 (permalink)  Top
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L'avatar di moonwalkerfj
 
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P.s.
Ho dato per scontato che i modelli leggeri siano sufficentemente rigidi, quando si costruisce leggeri è facile fare l'ala, l'alettone o la fusoliera morbidi, un'ala morbida può flettere in lancio e, senza che sia possibile vederlo ad occhio nudo, penalizzare la quota raggiunta. Le vibraioni e le oscillazioni aumentano mooooolto la resistenza, ricordi quando sono venuto da te e ho notato subito il flutter che tu non avevi visto?.....
Ciao
Simone
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Vecchio 07 aprile 12, 11:06   #24 (permalink)  Top
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P.s.
Ho dato per scontato che i modelli leggeri siano sufficentemente rigidi, quando si costruisce leggeri è facile fare l'ala, l'alettone o la fusoliera morbidi, un'ala morbida può flettere in lancio e, senza che sia possibile vederlo ad occhio nudo, penalizzare la quota raggiunta. Le vibraioni e le oscillazioni aumentano mooooolto la resistenza, ricordi quando sono venuto da te e ho notato subito il flutter che tu non avevi visto?.....
Ciao
Simone
Diciamo che un modello leggero fatto come si deve è rigido quanto basta per ogni lancio, ma fragile, così come il leggero mat che ho impiegato sia nelle ali sia per i pianetti. Prima di sperimentare la seconda caratteristica (che spero non capiterà) mi godo l'extralight senza flutter

Il modello che hai visto era il primo della serie, aveva un alettone svergolo e la cerniera moscia (successivamente sistemato). A dire il vero ho un' altra ala a cui ogni tanto si innesca il flutter, è per questo che per adesso ho accantonato l'RDS.
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Vecchio 07 aprile 12, 11:11   #25 (permalink)  Top
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L'avatar di gmo78
 
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Per favorire la "transizione" restando sulla verticale del punto di lancio ?
Puo' essere una ipotesi plausibile ?
Non ho seguito Roland a Vercelli, ma guardavo Wert e quel giovane (croato ? ) che mi ricordava Kurant per la velocita' di rotazione ( e per la magrezza ..)

Sergio
Il giovane croato è quello che ad Arboga nella gara di lanci, ha battuto tutti, lanciando, scalzo, un salpeter senza ballast
Ecco il video Launch heights from Swedish F3K 2011 - YouTube
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Vecchio 07 aprile 12, 11:43   #26 (permalink)  Top
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si vede che stai dando gli esami di Fisica.....
A dirla tutta, non è poi così bello mischiare resistenza (e quindi una forza) con energia. Dimensionalmente sono due cose diverse.
Più interessante sarebbe invece studiare la dinamica del lancio, sapendo che l'altezza è funzione della velocità iniziale che diminuisce via via che l'altezza aumenta. Ma la diminuzione della velocità non è dovuta soltanto alla trasformazione delle cinetica in potenziale, ma anche al fatto che esiste una forza di smorzamento viscoso che è proprio funzione della velocità e del coefficiente di smorzamento.

Riassumendo, si potrebbe dire che:

m*d^2x/dt^2=m*g*sin(alfa)+1/2*rho*(dx/dt)^2*S*CD

Equazione differenziale completa di secondo grado.
Divertitevi!

L'assunzione fatta nello scrivere ciò è che alfa, angolo di salita, sia costante nel tempo. Beh, possiamo farla passare se l'angolo è abbastanza alto.

Perché non ho scritto a (accelerazione) ma "d^2x/dt^2" e perché non ho scritto V (velocità) ma "dx/dt" ? Semplice, l'accelerazione (in questo caso decelerazione), e a maggior ragione la velocità non sono costanti nel tempo. Se almeno solo la decelerazione fosse costante avremmo risolto tutti i nostri problemi semplicemente con la stranota equazione della cinematica in caso di moto uniformemente accelerato ( xf = x0 + V0*t + 1/2*a*t^2). Ma il nostro moto non è uniformemente accelerato...

Altra assunzione fatte è che la risultante delle forze sviluppate in direzione perpendicolare al moto sia sempre nulla, almeno nella fase più significativa del lancio, tralasciando cioè il transitorio in cui il modello assume il suo angolo di salita e quello in cui si fa la rimessa. Cosa significa? Che in direzione perpendicolare posso scrivere l'equilibrio delle forze:

m*g*cos(alfa)=1/2*rho*(dx/dt)^2*S*CL

Ancora una volta, assumiamo che alfa sia costante, allora sapendo che varia la velocità dx/dt, nella fattispecie decresce nel tempo, dovrei dire che per compensare questa diminuzione devo per forza aumentare qualche altro fattore, e l'unico candidato ad aumentare è proprio solo il CL. Forse ecco svelato il motivo per il quale Border dice di passare in fase di volato prima di raggiungere la vetta.

Disclaimer: queste cose le ho fatte circa 13 anni fa. Sicuramente avrò scritto qualche ca22ata, spero non tanto grande. Però sul fatto che forza ed energia siano dimensionalmente differenti sono sicuro.

Saluti
Alex
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Vecchio 07 aprile 12, 14:12   #27 (permalink)  Top
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A dirla tutta, non è poi così bello mischiare resistenza (e quindi una forza) con energia. Dimensionalmente sono due cose diverse.
Più interessante sarebbe invece studiare la dinamica del lancio, sapendo che l'altezza è funzione della velocità iniziale che diminuisce via via che l'altezza aumenta. Ma la diminuzione della velocità non è dovuta soltanto alla trasformazione delle cinetica in potenziale, ma anche al fatto che esiste una forza di smorzamento viscoso che è proprio funzione della velocità e del coefficiente di smorzamento.

Riassumendo, si potrebbe dire che:

m*d^2x/dt^2=m*g*sin(alfa)+1/2*rho*(dx/dt)^2*S*CD

Equazione differenziale completa di secondo grado.
Divertitevi!

L'assunzione fatta nello scrivere ciò è che alfa, angolo di salita, sia costante nel tempo. Beh, possiamo farla passare se l'angolo è abbastanza alto.

Perché non ho scritto a (accelerazione) ma "d^2x/dt^2" e perché non ho scritto V (velocità) ma "dx/dt" ? Semplice, l'accelerazione (in questo caso decelerazione), e a maggior ragione la velocità non sono costanti nel tempo. Se almeno solo la decelerazione fosse costante avremmo risolto tutti i nostri problemi semplicemente con la stranota equazione della cinematica in caso di moto uniformemente accelerato ( xf = x0 + V0*t + 1/2*a*t^2). Ma il nostro moto non è uniformemente accelerato...

Altra assunzione fatte è che la risultante delle forze sviluppate in direzione perpendicolare al moto sia sempre nulla, almeno nella fase più significativa del lancio, tralasciando cioè il transitorio in cui il modello assume il suo angolo di salita e quello in cui si fa la rimessa. Cosa significa? Che in direzione perpendicolare posso scrivere l'equilibrio delle forze:

m*g*cos(alfa)=1/2*rho*(dx/dt)^2*S*CL

Ancora una volta, assumiamo che alfa sia costante, allora sapendo che varia la velocità dx/dt, nella fattispecie decresce nel tempo, dovrei dire che per compensare questa diminuzione devo per forza aumentare qualche altro fattore, e l'unico candidato ad aumentare è proprio solo il CL. Forse ecco svelato il motivo per il quale Border dice di passare in fase di volato prima di raggiungere la vetta.

Disclaimer: queste cose le ho fatte circa 13 anni fa. Sicuramente avrò scritto qualche ca22ata, spero non tanto grande. Però sul fatto che forza ed energia siano dimensionalmente differenti sono sicuro.

Saluti
Alex

Siamo comunque D accordo che la resistenza generata dall ala E' una forza dissipativa che trasforma l energia meccanica del sistema facendola diminuire sempre. E' vero quello che dici riguardo la salita pero' mi sembra assurdo aumentare la portanza, basta aumentare l incidenza cabrando un po, secondo me e' irrilevante il guadagno di quota, bisogna provare.
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Vecchio 07 aprile 12, 14:53   #28 (permalink)  Top
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Siamo comunque D accordo che la resistenza generata dall ala E' una forza dissipativa che trasforma l energia meccanica del sistema facendola diminuire sempre. E' vero quello che dici riguardo la salita pero' mi sembra assurdo aumentare la portanza, basta aumentare l incidenza cabrando un po, secondo me e' irrilevante il guadagno di quota, bisogna provare.
io analizzerei la salita in modo diverso:

d'accordo con quello che dite voi, pero' il modello all'apice della salita è quasi fermo,
credo che variare la fase in quel punto e inserire la fase di volo " flappando " variera il coefficente di momento dell'ala, aiutando la picchiata per la rimessa.....

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Vecchio 07 aprile 12, 15:09   #29 (permalink)  Top
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io analizzerei la salita in modo diverso:

d'accordo con quello che dite voi, pero' il modello all'apice della salita è quasi fermo,
credo che variare la fase in quel punto e inserire la fase di volo " flappando " variera il coefficente di momento dell'ala, aiutando la picchiata per la rimessa.....

flavio
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Vecchio 07 aprile 12, 17:18   #30 (permalink)  Top
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Siamo comunque D accordo che la resistenza generata dall ala E' una forza dissipativa che trasforma l energia meccanica del sistema facendola diminuire sempre.
Vero. Concordo. Mai detto il contrario.
L'analisi può essere fatta sia in termini di energia (dimensionalmente un lavoro, N*m) che di forza.

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E' vero quello che dici riguardo la salita pero' mi sembra assurdo aumentare la portanza, basta aumentare l incidenza cabrando un po, secondo me e' irrilevante il guadagno di quota, bisogna provare.
Ai miei tempi, durante la salita, l'elevatore lo usavo solo per picchiare alla fine della medesima. Non nego che magari altri piloti più "raffinati" o "masochisti" lo utilizzassero anche durante la salita.
Attenzione, io non ho detto che è giusto o sbagliato aumentare la portanza alla fine della salita. Io ho soltanto cercato di giustificare pseudo-scientificamente quanto Border diceva di fare. Tutto qui.

Saluti
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