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Vecchio 17 novembre 21, 13:27   #11 (permalink)  Top
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L'avatar di Milione
 
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È anche probabile che quell esc, di cui specifiche poco nulla,i 400A li regga di picco..boh,mai giocato con potenze così alte,ma la vedo dura.ci vogliono dei gran cavi per reggere tutta quella corrente.
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meglio un cam...pari che un gatto dispari

Emil
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Vecchio 18 novembre 21, 11:00   #12 (permalink)  Top
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L'avatar di greg89
 
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ragazzi.. di batterie ne esistono di ogni misura.. nel nostro hobby siamo abituati ad avere le celle di una certa capacità e mettere solo in serie per raggiungere il voltaggio desiderato... ma esiste anche il parallelo, dove si somma la capacità.. un'auto elettrica tipo tesla ha circa 4000 celle, e il pacco è un 96s e 41p.. ovvero 41 celle in parallelo.. considerando che le celle sono circa 5000mAh sono oltre 200'000mAh di capacità.

inoltre, in campo professionale, esistono celle al litio (li-ion) comunque molto capienti senza ricorrere a paralleli.. si arriva anche a 60 o 70 Ah.


Le batterie esistono senza problemi e quello che non esiste si crea, come faccio io usando celle 21700 o 18650, tutto si fa.

il problema è capire l'ambito di applicazione. come già detto da qualcuno dubito fortemente che i dati indicati siano sostenibili in modo continuo.. anche perchè oltre al motore, anche l'inverter (esc) e le batterie stesse raggiungono temperature oltre i limiti di targa, e devono quindi essere raffreddate anche loro.
__________________
se ti metti a discutere con un idiota, non andare avanti.. ti porta al suo livello e ti batte con l'esperienza..
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Vecchio 18 novembre 21, 12:07   #13 (permalink)  Top
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L'avatar di nicolap
 
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Personalmente eviterei il collegamento in parallelo di più pacchi LiPo, soprattutto se in numero elevato... Con questo tipo di collegamento i pacchi collegati devono essere identici tra loro e sempre ben bilanciati nei valori di tensione, capacità e carica. Il cedimento di un solo pacco provoca uno sbilanciamento di tensione con conseguente passaggio di corrente (a volte anche molto elevata) tra gli elementi buoni e quelli danneggiati. Il risultato potrebbe anche essere pericoloso... Un circuito in grado di rilevare queste anomalie e scollegare gli eventuali pacchi difettosi potrebbe essere una soluzione (sicuramente non a buon mercato) ma utile ad evitare guai. Da questo punto di vista le batterie al Pb sono più sicure ma per ottenere il risultato voluto si deve aggiungere molto peso con conseguente calo prestazionale.

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Vecchio 19 novembre 21, 02:04   #14 (permalink)  Top
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L'avatar di giocavik
 
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...disponendo le celle in parallelo (..ad es 5...) dovrebbe essere sicuro perché la tensione deve essere equiparata e sarebbe sufficiente un solo rilevatore di tensione..no..?..i problemi ci possono essere mettendole in serie e non controllarle tutte...(?)..
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Vecchio 19 novembre 21, 07:47   #15 (permalink)  Top
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L'avatar di nicolap
 
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...disponendo le celle in parallelo (..ad es 5...) dovrebbe essere sicuro perché la tensione deve essere equiparata e sarebbe sufficiente un solo rilevatore di tensione..no..?..i problemi ci possono essere mettendole in serie e non controllarle tutte...(?)..
Quando una cella è difettosa di solito perde capacità abbassando la tensione fornita fino ad arrivare all'interruzione e a volte anche al cortocircuito. Ponendo le celle in serie il problema può provocare un calo prestazionale del pacco o la completa assenza di tensione. Mettendo invece le celle in parallelo, in caso di deterioramento di una, le celle buone cercheranno di compensare la differenza di tensione con un passaggio di corrente all'interno della cella difettosa. Se il divario è minimo, o se la cella si interrompe, si ottiene solo un calo prestazionale ma se dovesse andare in cortocircuito sarebbe un disastro annunciato.

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Vecchio 19 novembre 21, 08:35   #16 (permalink)  Top
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Personalmente eviterei il collegamento in parallelo di più pacchi LiPo, soprattutto se in numero elevato... Con questo tipo di collegamento i pacchi collegati devono essere identici tra loro e sempre ben bilanciati nei valori di tensione, capacità e carica. Il cedimento di un solo pacco provoca uno sbilanciamento di tensione con conseguente passaggio di corrente (a volte anche molto elevata) tra gli elementi buoni e quelli danneggiati. Il risultato potrebbe anche essere pericoloso... Un circuito in grado di rilevare queste anomalie e scollegare gli eventuali pacchi difettosi potrebbe essere una soluzione (sicuramente non a buon mercato) ma utile ad evitare guai. Da questo punto di vista le batterie al Pb sono più sicure ma per ottenere il risultato voluto si deve aggiungere molto peso con conseguente calo prestazionale.

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Bhe se in parallelo non vedo il problema, certo avrai meno capacita e corrente nel caso di una cella danneggia, ma nulla piu. Male che vada si comporta da utilizzatore, ma con ri molto elevata, piu' e' scarica la cella e piu sale, assorbendo pochissimi ampere. Certo in caso di corto e' un problema, ma lo e' sempre per qualsiasi tipo di configurazione.
Non credo che la tesla abbia 4000 sensori per visualizzare ev. Difetti
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falex71 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 novembre 21, 09:52   #17 (permalink)  Top
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Bhe se in parallelo non vedo il problema, certo avrai meno capacita e corrente nel caso di una cella danneggia, ma nulla piu. Male che vada si comporta da utilizzatore, ma con ri molto elevata, piu' e' scarica la cella e piu sale, assorbendo pochissimi ampere. Certo in caso di corto e' un problema, ma lo e' sempre per qualsiasi tipo di configurazione.

Non credo che la tesla abbia 4000 sensori per visualizzare ev. Difetti
Se una cella tende ad andare in corto la ri diminuisce, al contrario se tende ad interrompersi salirà.
Con un collegamento in parallelo, nel primo caso gli ampere che attraversano la cella saranno molti e questo è sicuramente un problema. Diversamente, nel secondo caso, il problema potrebbe essere meno rilevante.
Con un collegamento in serie, nel primo caso, la cella sarà attraversata da una corrente pari a quella erogata dal pacco (non sarà bassa visto il carico applicato ma sicuramente non tenderà all'infinito) mentre nel secondo caso interromperà il circuito impedendone l'utilizzo.
Per il discorso Tesla dubito che le celle siano collegate tutte in serie o tutte in parallelo...probabilmente sono pacchi, collegati in parallelo, formati da celle in serie.

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Vecchio 20 novembre 21, 01:15   #18 (permalink)  Top
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L'avatar di greg89
 
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Originalmente inviato da nicolap Visualizza messaggio
Se una cella tende ad andare in corto la ri diminuisce, al contrario se tende ad interrompersi salirà.
Con un collegamento in parallelo, nel primo caso gli ampere che attraversano la cella saranno molti e questo è sicuramente un problema. Diversamente, nel secondo caso, il problema potrebbe essere meno rilevante.
Con un collegamento in serie, nel primo caso, la cella sarà attraversata da una corrente pari a quella erogata dal pacco (non sarà bassa visto il carico applicato ma sicuramente non tenderà all'infinito) mentre nel secondo caso interromperà il circuito impedendone l'utilizzo.
Per il discorso Tesla dubito che le celle siano collegate tutte in serie o tutte in parallelo...probabilmente sono pacchi, collegati in parallelo, formati da celle in serie.

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se una cella tesla è circa 5000mAh e ha i canonici 3,7v nominali.. per avere 400v e 160Ah circa di capacità, ci saranno molte serie e paralleli.. e ogni cella ha un fusibile per prevenire i problemi di surriscaldamento in caso di corto (più una sfilza di altri sistemi di sicurezza)
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se ti metti a discutere con un idiota, non andare avanti.. ti porta al suo livello e ti batte con l'esperienza..
greg89 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 26 novembre 21, 11:06   #19 (permalink)  Top
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wow.....

Grazie ragazzi delle vaie risposte mi avete illuminato. e cmq è un progetto di scouter marino...non era difficile perche i componentei sono tutti MARINE ;)
Ad ogni modo la batteira individuata dovrebbe essere una 14s (51.8 V) e 30Ah.
dovremmo cambiare il motore xke non li regge i 51.8 V. Ed abbassare l'esc percè 400A è troppo secondo me.
Ad ogni modo vi volevo chiedere un'altra cosa :

Considerando che il circuito debba essere composto da Batteria con BMS +Esc+ Indicatore di stato batteria - Trigger manuale per accelerazione e jetdrive.
Mi chidevo .... Volendo inserire la possibilità di ritornare a riva ( dopo che la batteria si è asurita del 80%, e quindi mi rimane circa il 20%). Questo però deve avvenire in un determinato modo.
Arrivato a 80% si accende un led sullo scouter e la massima corrente erogabile dalla battaeria deve essere 16Ah. quindi modalità lenta.e l'utente può tornare avendo una autonomia di circa 15 minuti.

Eccovi la domanda....finalmente... MA tutto questo deve essere fatto da una centralina? prgrammabile? come imposto tale dato? o in un ESC programmabile?
Vi ringrazio
Felix72 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 26 novembre 21, 12:18   #20 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Felix72 Visualizza messaggio
Grazie ragazzi delle vaie risposte mi avete illuminato. e cmq è un progetto di scouter marino...non era difficile perche i componentei sono tutti MARINE ;)

Ad ogni modo la batteira individuata dovrebbe essere una 14s (51.8 V) e 30Ah.

dovremmo cambiare il motore xke non li regge i 51.8 V. Ed abbassare l'esc percè 400A è troppo secondo me.

Ad ogni modo vi volevo chiedere un'altra cosa :



Considerando che il circuito debba essere composto da Batteria con BMS +Esc+ Indicatore di stato batteria - Trigger manuale per accelerazione e jetdrive.

Mi chidevo .... Volendo inserire la possibilità di ritornare a riva ( dopo che la batteria si è asurita del 80%, e quindi mi rimane circa il 20%). Questo però deve avvenire in un determinato modo.

Arrivato a 80% si accende un led sullo scouter e la massima corrente erogabile dalla battaeria deve essere 16Ah. quindi modalità lenta.e l'utente può tornare avendo una autonomia di circa 15 minuti.



Eccovi la domanda....finalmente... MA tutto questo deve essere fatto da una centralina? prgrammabile? come imposto tale dato? o in un ESC programmabile?

Vi ringrazio
Ciao, non so come intendi pilotare l'ESC ma sicuramente una centralina programmabile può risolverti il problema. Per realizzarla ci sono molti modi ma quello più economico, probabilmente, è utilizzare una scheda tipo Arduino. Questo ti permetterebbe di montare a bordo anche un display o aggiungere sensori. Un altro modo potrebbe essere l'utilizzo di un PLC. In entrambi i casi avrai bisogno di qualcuno in grado di programmarli. La soluzione Arduino potrebbe essere interessante per l'espandibilita del sistema come l'aggiunta di GPS per il calcolo dell'autonomia residua necessaria al rientro o eventuali aggiornamenti firmware ma qui si va un po OT.

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nicolap non è collegato   Rispondi citando
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