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| chiedo cortesemente ospitalità
cercavo questa notizia senza trovarla qui sul forum e penso che interessi i più. Chiedo quindi ai signori moderatori di derogare lo spostamento off topic, che avevano già fatto in precendenza. Ci sono tanti spunti di interesse per noi piloti e costruttori di alianti modello, ad esempio le velocità che rispetto ai full size sono spesso fuori scala. Galetto ha vinto alla media di oltre 148km ora con punte di 200. Il KA6 di Belloni meno di 4m, supera facilmente in affondata i 250Km ora, oltre la vne di un full size. Riporto quindi la notizia della vittoria di Gaetto a Rieti, con le sue parole. E' uno spunto per parlare di velocità di reynolds e di strutture dei nostri modelli. Si stanno diffondendo le gare di velocità di riproduzioni, ad esempio. Articolo pubblicato sul quotidiano Adige di oggi 15 agosto 2011 Volo a Vela Dopo il titolo mondiale, a Rieti sua la coppa del Mediterraneo GALLETTO ALTRO SUCCESSO articolo di Maurizio Frassoni Trento- Giorgio Galletto non si accontenta. A Rieti conquista la coppa internazionale del Mediterraneo. S'è appena laureato campione del mondo di volo a vela 2011 a fine luglio, in Germania. Doveroso rilevare che è l'unico Italiano ad avere nel suo palmares due vittorie iridate. nella prestigiosa manifestazione Laziale, sale sul primo gradino del podio nella classe riservata agli alianti 18 metri. Un evento che attira volovelisti da tutta Europa, grazie a quelle che sono definite, a livello mondiale, le migliori condizioni per volare. Personaggio schivo, innamorato del volo e sicuramente uno dei maggiori esponenti di questo sport in Italia, incassa un'altro splendido risultato. Giorgio, dopo la conquista del quindicesimo titolo di campione Italiano di velocità, quello di campione del Mondo, arriva la coppa internazionale del Mediterraneo. Insomma, una stagione da incorniciare. " davvero. Anno splendido. A Rieti, sicuramente il miglior luogo per volare in Europa, ho conquistato la vittoria di classe nella coppa internazionale del mediterraneo. Gara di velocità importante e ambita. Erano presenti piloti provenienti da Svizzera, Austria, Slovenia, Germania, Italia, Spagna. Sette giorni di gare con tempo ottimo, dove con il mio Aliante Ventus 2Cxa ho conquistato due vittorie, mentre nelle altre manche sono arrivato sempre a podio. Per somma dei punteggi ho conquistato l'undicesima vittoria in questa manifestazione". Galletto, ci spiega la formula dell'evento ? : " una serie di gare di velocità in un percorso assegnato che variava in lunghezza da 330 a 400 Km. L'aereotraino ci porta a 700 metri e, come da segno internazionale, sbatte le ali per segnalare il raggiungimento della quota. Non si parla per non intasare le frequenze radio. Quindi mi sgancio e comincio a cercare le correnti termiche, che sono larghe in media da 100 a 400 metri, e mi portano in alto, prima della partenza". Entra in ballo la sensibilità, la bravura e la conoscenza del meteo. Galletto " sente" la corrente ascensionale e vola all'interno. " Fantastico. si saliva velocemente per arrivare a quote che variavano dai 2000 ai 3000 metri. La linea di partenza virtuale è lunga 8 Km quando il pilota decide, si parte per la gara . Da rilevare che ho vinto la classe per i velivoli 18 metri ma ho effettuato anche il volo più veloce di tutti i presenti alla media di 148,800 Kmh. significa veleggiare in alcuni tratti a 200 Kmh". Una curiosità, ma quanto può salire di quota un aliante? " il record con impianto di ossigeno a bordo e particolare abigliamento utilizzato per queste occasioni supera i 14.000 metri . Ora da noi è vietato superare la quota dei 6000 metri, per il traffico aereo, mentre il record sulla distanza è di 3000 km. E' stato effettuato lungo le ande in Argentina ben 15 ore di volo ". Il podio a Rieti : Galetto punti 6351, Kuhn ( D) punti 5403, Tanz (CH) punti 5360, Commento puntuale : c'è da essere FIERI di essere ITALIANI Mr Clock ringrazio mr clock che per primo ha postato l'argomento. Cominciano a diventare frequenti alianti di 8 metri e oltre, trainatori con 250cc di cilindrata. Dagli aliantisti full size impariamo un sacco di cose: l'altra sera a cena e prima in pendio, ascoltare max sacchi e paolo dall'acqua, modellisti e piloti full size, era affascinante. Ultima modifica di manubrio : 22 agosto 11 alle ore 21:35 |
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| User Data registr.: 27-10-2007
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| chiedo cortesemente ospitalità Citazione:
Innanzitutto ancora complimenti al Gallina,gran bella prestazione. Per quanto riguarda i modelli, penso che ci sia molto da imparare e riflettere Al di là dei discorsi sul fattore di scala io ho già iniziato da molto tempo una riflessione sulle misure/prestazioni dei nostri modelli. Ad esempio la quota di sgancio : nelle gare gps si avvicina molto a quella reale. La velocità e la massa dei modelli sono ormai rilevanti , forse un pò troppo, o vogliamo continuare a salire ? Ciao giobalde Ultima modifica di giobalde : 22 agosto 11 alle ore 21:51 | |
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| Coordinatore dello staff Data registr.: 16-02-2004 Residenza: Roma Snakes Hill
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Se non mi linciate ed accettate il parere personale di un povero niubbo del settore mi permetterei di osservare che venendo dall'esterno si arriva con un'idea di aliante che non corrisponde punto con quel che si trova. Intendiamoci, non che certi fischioni mi facciano ribrezzo se si parla di modelli di fantasia e non di riproduzioni, ma così a naso mi pare che si sia andati un pelo troppo in la, e questo lo dico spesso anche nella mia sezione di provenienza ( jet a ventola) dove la sindrome dal pisello corto ci spinge a scimmiottare le turbine salvo dar vita ad improbabili MB 339 da mach 3.5 .![]() Personalmente non seguirò la moda del balistico, a me non piace, ovviamente é un gusto mio e rispetto al massimo quello degli altri dai quali posso solo impare. Chiedo venia.
__________________ Sandrone: un uomo di un certo peso. |
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| Coordinatore dello staff Data registr.: 16-02-2004 Residenza: Roma Snakes Hill
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Pardon, dimenticavo di dire una cosa a Manubrio in qualita' di moderatore. Non vedo dove sia l'ot in questo caso, anzi mi pare uno spunto di riflessione alquanto attinente alla sezione di cui ti ringrazio .
__________________ Sandrone: un uomo di un certo peso. |
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| User | Citazione:
Il "Gallina" del forum e Giorgio Galetto sono la stessa persona?
__________________ Francesco P. A.K.A. Pampa "Anyone who's not interested in model airplanes must have a screw loose somewhere" (Paul MacCready) | |
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Seguo quindi il tuo filo. Ci sono due filoni principali da considerare negli alianti estremi non da F3qualcosa: 1) modelli riproduzione old timer o moderni di ampia aperura alare. 2) acrobatici spinti che vanno dai circa 3 metri aa ai circa 4m aa ( poco oltre per alcune riproduzioni usate principalmente nell'acrobazia in pianura). La terza categoria estrema senza motore è quella dei manico di scopa, ben descritta nei regolamenti e dall'iconografia ufficiale. In questa categoria, alcuni casi germanici all round si discostano dalle regole dimensionali F3x per raggiungere aperure di 5 e 6 metri. Le grandi dimensioni per un modello permettono di volare a numeri di reynolds più vantaggiosi. la tentazione è forte per il modellista. L'aliante vola meglio, più in scala, la polare migliora. Ciò è vero sia nel caso dell'aliante moderno riproduzione, sia per il manico di scopa extra large, sia per l'old timer. Nell'old timer c'è un ulteriore vantaggio: si può lavorare più facilmente sulla parte riproduttiva, in scala piccola sembra che per certi particolari serva un orologiaio con la lente. Due grandi esempi recentissimi di smodate dimensioni sono il Musger di Meazza & C e il Borea di Toni & C. Ho pilotato il Musger a Nervesa, quando ancora aveva l'incidenza a 3,5° e l'ho trovato splendido e reale, come me lo aspettavo. Facile, anche se molto paciocco e reagire ai comandi. Dimitri mi assicura essere molto migliorarto diminuendo l'incidenza. Sarà ancora pià facile da portare. Personalmente, ho poca attrattiva per i motori, anzi è proprio la loro mancanza ad affascinarmi. E' evidente che le grandi aperture alari, i forti allungamenti e le ampie corde sono similari alle motorizzazioni potenti, tra l'altro sono enormi i vantaggi che anche a motore la grande scala conferisce. Recentemente ho finalmente portato in volo un aliante acrobatico gigante di 3,90 (il fritto misto di ghisleri) e sono rimasto sorpreso dalla facilità di pilotaggio, nettamente più facile e stabile di un aliante da 3 metri. Più facili anche le figure grazie anche all'inerzia ed al miglior rapporto con l'aria che i renolds più alti conferiscono. La velocità, apparentemente più lenta, la maggior visibilità, danno più tempo al pilota per reagire e impartire i comandi, a vantaggio della precisione. E' decisamente più simile a un fox o a uno swift full scale, come comportamento in volo, di qualsiasi altro modello io abbia pilotato. Basta poca quota, una breve affondata, per raggiungere la velocità necessaria per inanellare una serie di figure che vengono "passate" quasi a velocità costante. Chiaramente, un acro da 4 metri aa con una fuso da 3,60 e 14Kg non è il modello comodo da pendio, quello che butti in macchina e una volta sul posto ti metti in spalla e che puoi lanciare comodamente. E' tutta un'altra scala. Gli alianti acro "normali" si aggirano intorno ai 3m. Le sfide sono fare quota e una volta eseguita la presa di velocità in affondata disporre di tanta inerzia per poter eseguire una serie di figure. L'inerzia richiede peso e salire richiede leggerezza. Due esigenze in contrasto. E' vero che, con alianti poco carichi, si può raggiungere quota notevole e da lì eseguire il programma acro da pianura, scendendo in lente evoluzioni, convertendo gradualmente la quota in energia Tanto vale stare in pianura. In pendio le figure le esegui ad altezza occhi e talvolta giochi con l'orografia del terreno. Se arrivi dopo una affondata e sei scarico, l'aliante da tre metri esegue una figura e poi è fermo. La resistenza dell'aria a quey reynolds è alta. Disporre di una grande finezza aerodinamica aiuta ma non è determinante. L'inerzia, data dal peso, fa la differenza e permette quel volo di cui mi innamorai tanti anni fa osservando tarter e simeoni ancora ragazzi. Se voli con i 3m e vuoi fare più di una figura, devi entrare più veloce di un 4metri ed avere un carico alare in proporzione assai più elevato. il carico dei 3m sui pendii alpini è arrivato anche a oltre 150g dmq. Per raggiungere le velocità terminale adatta (la velocità terminale è quella dove la resistenza eguaglia l'accelerazione di gravità ) ti servono quota finezza aerodinamica e peso in conseguenza. L'alternativa è aumentare la scala. Di quanto? Credo che quest'anno, su al Cornetto, si siano sperimentate interessanti configurazioni di carichi e profili nella zona tra i tre metri e i 4 metri (nei 4metri c'erano fritto misto Lolloray e MantaRay di ghisleri, visto anche il Fox di Egidio Sala che manovrava da fermo). Dimitri con lo stesso stingray da 3,30 è passato dai 7Kg ai 12,5 con il ballast. Pipistrone volava con uno X sting da 2,90 di oltre 8Kg, un carico alare oltre i 150g, Tarter anche lui disponeva dello stesso 2,90 ma non così carico. Quello di alessandro era ancora meno carico. Tra gli swift interessantissimo lo swiftino due e mezzo di bicioswift, carichissimo. Sui tre metri lo schroeder leggerissimo di angelo errico e quello ben carico di Tarter. Il Bhyon fuso in fibra e ali in polistirolo portato in volo in manifestazione da paolo dall'acqua con meno di 7 Kg aveva un carico alare irrisorio (l'ala ha una corda gigantesca) e manovrava benissimo. Infine, il KA6 di Belloni di ampia apertura e poco peso, affondava alla stessa velocità dello sting di pipistrone. C'è da ragionarci sopra. | |
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| Gran Decapo Data registr.: 18-03-2007
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La Forza Peso è data dalla Massa del modello * l'accelerazione di gravità ( g = 9,8 m/sec^2 ) Prof. Dott. Ing. Ehstìkatzi Laurea conseguita all'Università del "Ginocchio Ferito ( wounded Knee )" seguendo i corsi serali del CEPU ( Come Educare Pennuti Utenti ). | |
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| User Data registr.: 09-08-2011 Residenza: Verona
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Professore in pirlotterologia. Avevo 9 in fisica, inglese e storia dell'arte. 2 in latino 5 in matematica e 6 italiano. Ultima modifica di ventinove : 23 agosto 11 alle ore 15:25 | |
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