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Vecchio 08 ottobre 12, 11:59   #1 (permalink)  Top
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L'avatar di mauri1645
 
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nuova categoria:para rc

La domanda è principalmente rivolta ai moderatori e/o gestori del forum,ma naturalmente chi vorra partecipare è il benvenuto:data la crescente diffusione,almeno all'estero,della categoria in oggetto ha senso aprire la categoria come categoria a se' o forse qui e adesso non sarebbe sufficiente inserire qualche discussione tematica nella categoria alianti?anche se di alianti non parliamo ma di aerodine che volano in base agli stessi principi?
Maurizio
mauri1645 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 08 ottobre 12, 12:01   #2 (permalink)  Top
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L'avatar di mauri6
 
Data registr.: 20-12-2006
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Per me sarebbe molto interessante, ne sto giusto approntando uno
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Vecchio 08 ottobre 12, 12:33   #3 (permalink)  Top
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L'avatar di mauri1645
 
Data registr.: 23-01-2008
Residenza: palermo
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ieri finalmente dopo innumerevoli tentativi sono riuscito a fare i primi 5 minuti di volo prima che il vento se lo portasse senza nessun speranza di poterlo contrastare...l'ho recuperato a qualche centinaio di metri di distanza..ancora devo capire molto..quantità di ballast..effettivo range di utilizzo...lunghezza dei freni...centro dei servi quindi delle braccia..io sono anche parapendiista 1:1..i filmati in rete forse la fanno un po' facile..e molti ho visto che li usano come paramotore il che aiuta molto il tutto..il mio modello di vela è opale paramodels spiral 1.2 R
Maurizio
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Vecchio 08 ottobre 12, 14:02   #4 (permalink)  Top
F16
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L'avatar di F16
 
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Originalmente inviato da mauri1645 Visualizza messaggio
ieri finalmente dopo innumerevoli tentativi sono riuscito a fare i primi 5 minuti di volo prima che il vento se lo portasse senza nessun speranza di poterlo contrastare...l'ho recuperato a qualche centinaio di metri di distanza..ancora devo capire molto..quantità di ballast..effettivo range di utilizzo...lunghezza dei freni...centro dei servi quindi delle braccia..io sono anche parapendiista 1:1..i filmati in rete forse la fanno un po' facile..e molti ho visto che li usano come paramotore il che aiuta molto il tutto..il mio modello di vela è opale paramodels spiral 1.2 R
Maurizio

Ciao Maurizio
Io ho una vela MIM e come hai detto tu,molti "me compreso" la usano in versione paramotore,inquanto farla volare in in pendio richede condizioni giuste,come quelli veri(come tu mi insegni),per cui,se uno non può recarsi in pendio o non ha un pendio nelle proprie vicinanze che renda il giusto,è normale che la vela la si usi con il motore.
Io sto provando a farla volare in versione pendio,ma ogni volta che mi reco sul posto ci sono quelle vere che svolazzano intorno,per cui non rischio e mi sto a terra.
Nel momento in cui loro finiscono di volare,perchè cessano le condizioni,la mia vela fa lo stesso,e cioè non vola perchè non ci sono piu' condizioni.
Comunque sono contento che ci sia qualcun'altro interessato a questa nuova categoria di modelli e spero che si faccia una sezione dedicata a ciò...
__________________
Francesco
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Vecchio 08 ottobre 12, 15:27   #5 (permalink)  Top
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L'avatar di crazykite
 
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Presente e favorevole !
Il mio paramotore è in attesa di un'oretta libera da parte del sottoscritto ma per il resto c'è tutto...
Poi ovviamente inizieranno i dubbi e le domande, quindi una bella sezione "ce la vedrei proprio"
__________________
Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare
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Vecchio 08 ottobre 12, 19:22   #6 (permalink)  Top
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L'avatar di mauri1645
 
Data registr.: 23-01-2008
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Bene,spero che i moderatori considerino la possibilità di una eventuale categoria a parte.
Per intanto qualche numero approssimato per avere una qualche idea sugli ordini di grandezza in gioco tra mondo reale e mondo in scala;La mia attuale vela(scala 1:1)ha una superfie proiettata di 22,3 m^2 un'apertura alare proiettata di 9,32 m un allungamento proiettato di 3,9 e un allungamento in piano di 5,43 il peso è 5,7 kg..il modello per le info che ho trovato ha una superficie in piano di 1,2 m^2 che a occhio e croce si tradurranno in circa 90 dm^2 proiettato,un'apertura alare in piano di 2,4 m ed un allungamento di circa 5 sempre in piano,il suo peso è 260 g..il range certificato di peso della mia vela è 80-100 kg..il carico pagante della vela modello dovrebbe oscillare tra 0,7 a 2,2 kg...ora facendo un raffronto fra i carichi alari,naturalmente esprimendo tutto in g/dm^2, e considerando che io tra imbrago paracadute d'emergenza vela stessa strumentazione vestiario raggiungo un peso di 91 92 kg girca il carico alare di me "reale" è circa 40/45 g/dm^2 mentre il carico della "piccola" volendo fare una stima in eccesso è circa 18 g/dm^2 con 500 g di ballast.
Facendo il parallelo,ammesso sia corretto farlo,trattandosi di mezzi che operano in campi di velocità molto diversi,tra mondo degli alianti e e i loro alter ego modelli,un blanik l 13 ha un carico alare di 261 g/dm^2 a pieno carico,per una riproduzione dello stesso in scala 1:3 un carico di circa 100 120 g è ragionevole quindi il rapporto è all'incirca rispettato tra carichi alari di modelli di alianti e loro cugini reali e di modelli di para e loro cugini reali.
Naturalmente prendere in considerazione solo il carico alare è solo una parte del problema e bisognerebbe prendere in considerazione anche le corde alari e i profili,per esempio per vedere i NR di lavoro dei profili stessi,naturalmente considerando sempre che i profili sono diversi.
A occhio e croce la media delle corde(parlo di corda geometrica) del modello è circa 1/4delle corde della vela 1:1.
In maniera assolutamente empirica e intuitiva alla luce delle prove effettuate,queste poche e approssimative considerazioni mi porterebbero a pensare che il carico del modello forse è insufficiente ma anche qui non sono molto sicuro.Dovrei fare delle prove con almeno 500 g di ballast in piu' e porterei il carico a 24 g/dm^2 circa contro sempre 40 del caso reale..
Un 'altra problematica è data dalla regolazione della lunghezza dei freni e dalla posizione di neutro delle braccia che regolano l'assetto della vela in volo.
Nel mondo "reale" la posizione di neutro(chiamata velocità intermedia) è data all'incirca alle orecchie del pilota e a questa mi sono rifatta anche per il modello.
Cosi facendo l'escursione a picchiare è molto inferiore rispetto all'escursione a cabrare per la forma delle braccia e per la posizione relativa tra queste e il fulcro dei freni,forse un movimento lineare rispetto a uno rotatorio aiuterebbe in tal senso..
Insomma spero che queste mie righe possano servire da stimolo per il proseguimento di questa credo interessante discussione.
ultima cosa..nel penultimo numero di modellismo ho letto una recensione di un prodotto italiano;sarebbe molto interessante sentire il punto di vista competente e illuminato del produttore progettista,sempre legga la lista del Barone
Maurizio
mauri1645 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 08 ottobre 12, 21:02   #7 (permalink)  Top
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L'avatar di mauri6
 
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Bene,spero che i moderatori considerino la possibilità di una eventuale categoria a parte.
Per intanto qualche numero approssimato per avere una qualche idea sugli ordini di grandezza in gioco tra mondo reale e mondo in scala;La mia attuale vela(scala 1:1)ha una superfie proiettata di 22,3 m^2 un'apertura alare proiettata di 9,32 m un allungamento proiettato di 3,9 e un allungamento in piano di 5,43 il peso è 5,7 kg..il modello per le info che ho trovato ha una superficie in piano di 1,2 m^2 che a occhio e croce si tradurranno in circa 90 dm^2 proiettato,un'apertura alare in piano di 2,4 m ed un allungamento di circa 5 sempre in piano,il suo peso è 260 g..il range certificato di peso della mia vela è 80-100 kg..il carico pagante della vela modello dovrebbe oscillare tra 0,7 a 2,2 kg...ora facendo un raffronto fra i carichi alari,naturalmente esprimendo tutto in g/dm^2, e considerando che io tra imbrago paracadute d'emergenza vela stessa strumentazione vestiario raggiungo un peso di 91 92 kg girca il carico alare di me "reale" è circa 40/45 g/dm^2 mentre il carico della "piccola" volendo fare una stima in eccesso è circa 18 g/dm^2 con 500 g di ballast.
Facendo il parallelo,ammesso sia corretto farlo,trattandosi di mezzi che operano in campi di velocità molto diversi,tra mondo degli alianti e e i loro alter ego modelli,un blanik l 13 ha un carico alare di 261 g/dm^2 a pieno carico,per una riproduzione dello stesso in scala 1:3 un carico di circa 100 120 g è ragionevole quindi il rapporto è all'incirca rispettato tra carichi alari di modelli di alianti e loro cugini reali e di modelli di para e loro cugini reali.
Naturalmente prendere in considerazione solo il carico alare è solo una parte del problema e bisognerebbe prendere in considerazione anche le corde alari e i profili,per esempio per vedere i NR di lavoro dei profili stessi,naturalmente considerando sempre che i profili sono diversi.
A occhio e croce la media delle corde(parlo di corda geometrica) del modello è circa 1/4delle corde della vela 1:1.
In maniera assolutamente empirica e intuitiva alla luce delle prove effettuate,queste poche e approssimative considerazioni mi porterebbero a pensare che il carico del modello forse è insufficiente ma anche qui non sono molto sicuro.Dovrei fare delle prove con almeno 500 g di ballast in piu' e porterei il carico a 24 g/dm^2 circa contro sempre 40 del caso reale..
Un 'altra problematica è data dalla regolazione della lunghezza dei freni e dalla posizione di neutro delle braccia che regolano l'assetto della vela in volo.
Nel mondo "reale" la posizione di neutro(chiamata velocità intermedia) è data all'incirca alle orecchie del pilota e a questa mi sono rifatta anche per il modello.
Cosi facendo l'escursione a picchiare è molto inferiore rispetto all'escursione a cabrare per la forma delle braccia e per la posizione relativa tra queste e il fulcro dei freni,forse un movimento lineare rispetto a uno rotatorio aiuterebbe in tal senso..
Insomma spero che queste mie righe possano servire da stimolo per il proseguimento di questa credo interessante discussione.
ultima cosa..nel penultimo numero di modellismo ho letto una recensione di un prodotto italiano;sarebbe molto interessante sentire il punto di vista competente e illuminato del produttore progettista,sempre legga la lista del Barone
Maurizio
ora me lo rileggo un a decina di volte
ma domandina. la vela come "punto zero" deve essere stesa tutta??
cioè i servi li devo mettere con la vela alla massima estensione e poi da lì si iniziano le manovre??
mi sa non riesco a spiegarmi..sò ignorante
mauri6 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 09 ottobre 12, 13:33   #8 (permalink)  Top
F16
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ora me lo rileggo un a decina di volte
ma domandina. la vela come "punto zero" deve essere stesa tutta??
cioè i servi li devo mettere con la vela alla massima estensione e poi da lì si iniziano le manovre??
mi sa non riesco a spiegarmi..sò ignorante

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Francesco
F16 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 10 ottobre 12, 12:17   #9 (permalink)  Top
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L'avatar di mauri1645
 
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ora me lo rileggo un a decina di volte
ma domandina. la vela come "punto zero" deve essere stesa tutta??
cioè i servi li devo mettere con la vela alla massima estensione e poi da lì si iniziano le manovre??
mi sa non riesco a spiegarmi..sò ignorante
mauri..per l'escursione ed il centraggio dei servi io mi sono regolato cosi:il centro dei servi l'ho regolato in maniera tale che le estremità delle braccia del pilotino dove vanno attaccati i freni stiano all'altezza delle orecchie dello stesso;mi sono regolato cosi ispirandomi a,come ho gia' scritto al mondo reale dove la velocità intermedia della vela si raggiunge approssimativamente portando i freni all'altezza delle orecchie del pilota.Fatto questo dai tutta l'escursione che puoi ai servi in entrambi i sensi(picchia e cabra).A mio parere un buon settaggio lo si dovrebbe raggiungere quando cabrando tutto e portando le braccia del pilotino più in basso possibile a toccare le gambe la vela stalla e quindi collassa che è quello che avviene nella realtà..un altro problema è la lunghezza dei freni dalle braccia del pilotino all'attacco alle diramazioni della vela..nella mia ci sono dei segnali(che si vedono a tento a essere sinceri)ma anche li è un fatto di prova e riprova per trovare la lunghezza giusta, e ad oggi il settaggio corretto per un vento medio di 10 15 km/h(penso sia questo il range di utilizzo,non di più)ancora stento a trovarlo....

Pero' vederlo volare,credetemi,è fantastico..

Maurizio
mauri1645 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 11 ottobre 12, 22:07   #10 (permalink)  Top
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mauri..per l'escursione ed il centraggio dei servi io mi sono regolato cosi:il centro dei servi l'ho regolato in maniera tale che le estremità delle braccia del pilotino dove vanno attaccati i freni stiano all'altezza delle orecchie dello stesso;mi sono regolato cosi ispirandomi a,come ho gia' scritto al mondo reale dove la velocità intermedia della vela si raggiunge approssimativamente portando i freni all'altezza delle orecchie del pilota.Fatto questo dai tutta l'escursione che puoi ai servi in entrambi i sensi(picchia e cabra).A mio parere un buon settaggio lo si dovrebbe raggiungere quando cabrando tutto e portando le braccia del pilotino più in basso possibile a toccare le gambe la vela stalla e quindi collassa che è quello che avviene nella realtà..un altro problema è la lunghezza dei freni dalle braccia del pilotino all'attacco alle diramazioni della vela..nella mia ci sono dei segnali(che si vedono a tento a essere sinceri)ma anche li è un fatto di prova e riprova per trovare la lunghezza giusta, e ad oggi il settaggio corretto per un vento medio di 10 15 km/h(penso sia questo il range di utilizzo,non di più)ancora stento a trovarlo....

Pero' vederlo volare,credetemi,è fantastico..

Maurizio
perfetto grazie, è come pensavo, anche se da ignorante assoluto nel campo.
per la calibrazione ci vorrà qualche prova. danni se ne fanno pochi però
mauri6 non è collegato   Rispondi citando
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