05 novembre 11, 14:09 | #11 (permalink) Top | |
User Data registr.: 15-11-2009
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Per il cuscinetto che non si scolla probabilmente è solo un problema di temperatura. Quando mi succede vado ai fornelli ! Stando attento a non riscaldare esageratamente, prendo il cilindro con una pinza pappagallo liscia e riscaldo bene il carter stando a 20-25cm dalla fiamma. Se proprio non esce battendo il carter sul legno, allora faccio così: infilo l'albero quasi fino in fondo, con uno stuzzicadenti trasferisco un paio di gocce di frenafiletti medio sulla circonferenza di contatto tra anello interno del cuscinetto e l'albero e spingo quest'ultimo dento in battuta col cuscinetto e lascio agire il frenafiletti. Dopo, a carter caldo, è una pacchia far uscire il cuscinetto attaccato all'albero battendo con un martello di plastica sulla punta di quest'ultimo. Per separare il cuscinetto vecchio dall'albero basta scaldare moderatamente il tutto, appoggiare il cuscinetto sulle ganasce semi-aperte di una morsa e battere sulla punta dell'albero in modo che il cuscinetto rimanga appoggiato sopra la morsa e l'albero caschi giù come una pera matura . Saluti! | |
05 novembre 11, 14:27 | #12 (permalink) Top | |
User Data registr.: 20-06-2009 Residenza: S.Lucia di Piave (TV)-G.Piave Spresiano
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Puoi reperire sia la spina cementata, sia un estrattore da stampo nelle utensilerie specializzate; devi ricercare chi vende nella tua zona componenti normalizzati da stampi. Quelle due spine con la testa, ai lati della molla, sono estrattori. Questi a differenza di una vera spina, hanno il cuore tenero ( ) cioè puoi lavorare l'interno, ad esempio forandolo in senso assiale, in quanto la superficie dura è solo quella esterna. Citazione:
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05 novembre 11, 15:18 | #13 (permalink) Top |
User Data registr.: 25-05-2007 Residenza: Ancona
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Un metodo che non mi ha mai tradito per estrarre cuscinetti messi anche molto peggio è quello di mettere a scaldare su un fornello da campeggio (all'esterno mi raccomando perchè puzza molto) dell'olio minerale per motori ed immergerci il carter. Portare ad ebollizione ed aggiustare di sale e pepe . Quando l'olio bolle, basta togliere il carter dal bagno d'olio e procedere con il solito metodo di batterlo (anche con molta forza) su un piano di legno duro ed in questo caso il cuscinetto se ne viene via a meraviglia.
__________________ Fly Low! |
05 novembre 11, 21:40 | #15 (permalink) Top |
User Data registr.: 14-06-2011 Residenza: milano
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Brigher, Visto che hai fatto 30 fai anche 31 e fatti spedire anche uno spinotto ed i cuscinetti ASP. Dico questo perchè se non usi appunto uno spinotto originale, secondo me è preferibile che tu usi quello vecchio dell' OS, che non credo sia cosi malridotto, che sicuramente è migliore di spine o addirittura pezzi di punte. Per compensare la piccola differenza in lunghezza puoi fare una pastiglietta inalluminio, con il codolino di centraggio nel foro dello spinotto ed uno spigolo esterno quasi vivo in modo che l'anellino lo trattenga con facilità . Per i cuscinetti dico di usare gli originali perchè, se come dici le misure nominali di OS ed ASP sono le medesime, chi produce motori usa tolleranze diverse da quelle che in genere trovi dai rivenditori ed anche la ASP negli anni ha fatto un grande salto di qualtià. Il "mio estrattore" per cuscinetti autocostruito da modellista, ai tempi eroici e dopo molti tentativi , era fatto come segue , ma nel mio laboratorio privato lo uso ancora e sempre da oltre 40 anni. Tubo di ottone o ferro da 10 o 12 , 14, o 15 a seconda dell' albero e quindi due o tre mm in meno all' interno, lungo dai 100 ai 150 mm. Esso avrà un foro da 2 / 2,5 mm pependicolare e passante , circa al, strizzandola la medesima distanza, dall'estremità , dello spessore del cuscinetto , in questi due fori andranno a posizionarsi le due estremità di una forcella in filo di acciaio da 1,5 / 2mm di diamentro. Questa forcella in pratica , lunga pure 10/15 cm, alle due estremità avrà , piegate all'esterno ,due zampette , lunghe 3 / max. 4mm , molate quasi a zero senza far rinvenire l'acciaio armonico. Una volta scaldato il carter sul gas , non a fiamma diretta ma su una lastrina di ferro da 1 o 2 mm. infilerai il tubo dal lato cuscinetto anteriore che certo avrai già tolto, visto che non presenta mai difficicoltà. Subito dopo avendo posizionato il tubo a fine del cuscinetto inserisci la forcella strizzandola perchè dovrà allargarsi poi, dal lato del tappo posteriore, nel tubo e nei due fori esterni contrapposti Le due zampette andranno cosi ad impegnarsi fra il bordo del cuscinetto e la fusione, dove c'è una zona libera fra raggio del cuscinetto e scarico della fusione di 0,8 dec. / 1mm circa almeno. Da davanti farai entrare nel tubo un tondino smussato, limato, fresato, fatto a tuo piacimento, che tenga aperta la forcella al massimo con le due zampette posizionate. Un paio di colpetti e vedrai che a questo punto nessun cuscinetto può restare.... insensibile. Buon lavoro, sembra complicato ma vedrai che è molto semplice ed sicuro. Piero Muzio FAI 241 |
06 novembre 11, 13:24 | #17 (permalink) Top | |
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| Citazione:
Lo spinotto dellOS è in ottime condizioni ma è corto (anche se non cortissimo!) ..interessante la soluzione delle pastigliette in alluminio da mettere allestremità, ma in ogni caso sto prendendo in considerazione lidea di acquistare dei pezzi nuovi ASP.... ho visto da Just Engines (UK) lo spinotto con i fermi e la guarnizione della testa per il .46 ASP ed il costo, anche se non è a livelli cinesi è cmq abbordabile. Prenderei in considerazione di acquistare anche lì i cuscinetti, però prima devo essere certo che le dimensioni siano identiche ai vecchi! Ho intenzione di verificare su un Kyosho .40 che possiedo, e che altro non è che un ASP .40, se le misure dei cuscinetti corrispondono a quelle del mio OS. A proposito di cuscinetti, ho notato anche io le diverse tolleranze con quelli acquistati in utensileria! Tempo fa avevo preso appunto in una utensileria un cuscinetto posteriore delle stesse misure delloriginale per un OS 61SF. Nelloriginale lalbero entrava facilmente mentre mi è risultato difficoltoso (ma non impossibile, sia ben chiaro!!) inserire lalbero nel cuscinetto preso in utensileria! Interessante e geniale lidea del tuo estrattore, la prenderò sicuramente in considerazione! | |
08 novembre 11, 19:05 | #18 (permalink) Top |
User Data registr.: 13-06-2006
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Ieri sera lintenzione di estrarre i cuscinetti dal carter ha avuto finalmente il sopravvento!! Pur non avendo ancora realizzato alcun estrattore, mi rodeva che i cuscinetti fossero ancora nella loro sede in quanto non sapendo esattamente in che condizioni si trovavano, ero indeciso se includerli o meno nellordine che stavo per effettuare per gli altri ricambi (spinotto del .46 e guarnizione della testa). Sfilare il cuscinetto anteriore non presenta alcun problema per quello dietro, visti vani i tentativi precedenti e in mancanza di un estrattore, ho deciso di usare un metodo abbastanza efficace ma che non mi soddisfa pienamente, in quanto se non si procede con molta attenzione possono rimanere dei segni non trascurabili nel carter! Bisogna come al solito scaldare ben bene il carter con la pistola termica e inserire poi nel carter stesso un piccolo cacciavite tramite il foro della sede del carburatore. E possibile così appoggiare la punta del cacciavite nellinterstizio fra il carter e lanello interno del cuscinetto posteriore. Qualche colpo di martello dato sul manico del cacciavite e il cuscinetto si sblocca!! Da evitare cmq che il cacciavite si inserisca similmente ad un cuneo fra il cuscinetto e il carter stesso perchè ciò danneggerebbe questultimo, lasciandone un segno. E importante, compatibilmente con gli ingombri obbligati, la massima angolazione del cacciavite in modo che la spinta risulti il più possibile assiale e diretta essenzialmente solo sul cuscinetto .se si riesce a lavorare con cura, nel carter non si vedrà alcun segno e linterstizio fra il cuscinetto e il carter non verrà segnato dal cacciavite o lo sarà solo in modo impercettibile e del tutto trascurabile! Il cuscinetto posteriore risulta pieno di morchie e di residui! Pur avendolo ben bene pulito con alcool e anche se facendolo girare non mostra alcuna impuntatura, mi sembra che le sfere siano un poco lasche .inoltre risulta molto più rumoroso allo scorrimento, a differenza del cuscinetto anteriore che non ha laschi e gira silenziosamente ..pertanto ritengo opportuno cambiare il cuscinetto posteriore mentre per quello davanti reputo che non occorra la sostituzione. Prima di aggiungere il cuscinetto posteriore allordine, verificando nuovamente le misure e facendo mente locale, ho aperto uno scatolo contenente ricambi nuovi e usati ed altri pezzi di motori....con sorpresa mi ritrovo alcuni cuscinetti nuovi delle stesse misure, che non ricordavo più di avere!! Verificata la perfetta compatibilità, ho evitato quindi di aggiungere il cuscinetto allordine in partenza, ordine che spero arrivi presto così da rimontare e poter provare almeno al banco questo motore così rielaborato!! |
08 novembre 11, 20:24 | #19 (permalink) Top |
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Il cuscinetto posteriore così ritrovato di cui al post precedente mi ha fatto tornare in mente una storia che è cominciata tanti e tanti anni prima
.anche se probabilmente sembrerà strano che un cuscinetto possa avere una storia! Anche se quanto segue forse sarà un poco OT, scrivo questo ulteriore post perché desidero raccontare ugualmente questa storia, storia che ovviamente ha come protagonista dei motori glow! Dopo la caduta del Muro di Berlino, verso la fine degli anni 80 e agli inizi del 90 soprattutto dalle mie parti ci fu un proliferare di mercatini di venditori ambulanti polacchi che in alcune piazze della mia città vendevano la loro mercanzia, essenzialmente di produzione russa. Assieme ai miei amici modellisti ero diventato un assiduo frequentatore di questi mercatini, dove comprai trapani, punte, strumenti di misura, micrometri, filiere e maschi per filettare, frese ed utensili per il tornio, insomma attrezzature tutte di produzione russa, anzi esattamente di quei tempi (per allora recenti) in cui ancora esisteva l'URSS! Era materiale per lo più sconosciuto ai ns occhi occidentali e i prodotti non avevano quella qualità a cui eravamo abituati! .ma il prezzo era irrisorio!!! Fra le tante cose più o meno interessanti ci furono anche i motori a 2T per modellismo, ovviamente tutti rigorosamente russi e anchessi sconosciuti ai ns occhi, motori che io ed i miei amici acquistammo a decine e decine. Erano venduti senza scatolo, spesso ammassati in borsoni dentro ai quali avevano attraversato tutta lEuropa, a volte erano sporchi ed impiastricciati di sabbia e di terriccio raccolto nel loro lungo girovagare .ma il prezzo a cui cedevano questi motori era davvero irrisorio e sarebbe stato assurdo, secondo l'allora parere comune mio e dei miei amici, limitarsi a prenderne solo qualcuno! Ne acquistammo complessivamente davvero una grande quantità, sia pure in diversi periodi di tempo, e sempre cercando di spuntare il miglior prezzo possibile!! A distanza di tanto tempo posso dire che tutta quella quantità di motori a disposizione si rivelò determinante per tutte le prove e le trasformazioni che furono fatte in seguito. Cmq fra i tanti motori che si potevano trovare, tutti nuovi, quelli che per me risultarono più attraenti (per via delle cilindrate più interessanti e perché dotati di comando RC) furono un 10cc a scarico laterale e dotato di marmitta (al centro della foto), un altro 10cc a scarico posteriore simile a quello a scarico laterale ma molto più potente (in basso), ed anche un 6,5ccm dotato di cuscinetti e di marmitta (in alto), anchesso abbastanza performante! Posso affermare di conoscere abbastanza questi motori per averli provati a lungo allora, assieme agli amici del mio gruppo, e anche per averli modificati insieme, sommando le esperienze di ciascuno di noi per sopperire a delle mancanze croniche che alcuni di questi motori avevano! Ad es. il carburatore a doppio spillo aveva un funzionamento pessimo e solo dopo tante e tante prove si riuscì a modificarlo adeguatamente per ottenere un minimo ed un passaggio min/max eccelenti. Ciò richiedeva la realizzazione di un diverso controspillo da far lavorare all'interno del tubetto dello spruzzatore e non all'esterno come invece era nell'originale! I motori a scarico posteriore poi, che a livello di prestazioni avevano poco da invidiare ad un 10cc blasonato, purtroppo duravano solo qualche ora, poi immancabilmente tutti, ma proprio tutti, rompevano lalbero allaltezza del foro di immissione! Provammo a cambiare elica, passammo dalle pesanti APC alle leggere eliche in legno, procrastinando solo di poco il momento della rottura! Cmq i più volenterosi del gruppo provarono a riparare gli alberi rotti facendoli saldare ad ossigeno, ma con ovvi scarsi risultati! ..i più attrezzati invece li ricostruirono al tornio aumentando lo spessore delle pareti del tratto cavo grazie alla riduzione del diametro di questultimo e ottenendo già dei risultati apprezzabili per quanto riguardava la durata, ma a scapito delle prestazioni! Io invece mi dedicai alla ricerca di una valida alternativa ai fragili alberi originali. Cè da considerare che il ø max dellalbero di un 10cc attuale è di 17mm in quel motore, che quanto a potenza non è da meno di 10cc attuale, il diametro dellalbero risulta di 15mm. e lo spessore delle pareti nel tratto cavo è di 1,75mm!! La svolta fu quando trovai in USA, per pochi dollari, alberi di ricambio per 10ccm di produzione cinese (GMS) che potevano essere compatibili con il ns motore. Con poche modifiche, cioè sostituzione del cuscinetto posteriore, tornitura in base alle nuove misure della sede del cuscinetto e del foro per lalbero nel carter anteriore (il carter del motore è in due pezzi), grazie a queste modifiche fu quindi possibile montare un albero infinitamente più robusto e con un canale interno addirittura appena più largo, ottenendo finalmente tutte le prestazioni che quel motore poteva dare senza più rilevare alcuna rottura! Nella foto sotto, il 10cc a scarico posteriore con i due alberi e i rispettivi cuscinetti. In alto il fragile albero originale, in basso lalbero adattato successivamente: Per concludere ..mi sembra che ormai sia chiaro a tutti che il cuscinetto reperito ieri sera per montarlo sull'OS 40 protagonista di questa discussione proviene proprio da uno di quei 10cc. a scarico posteriore di produzione russa!!....uno di quei motori modificato come sopra descritto, prima ancora di metterlo in moto per la prima volta! |
08 novembre 11, 20:58 | #20 (permalink) Top | |
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| Citazione:
Che storia quella dei motori russi! Deve essere stato un periodo molto stimolante (modellisticamente parlando). | |
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