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Vecchio 18 maggio 10, 08:56   #21 (permalink)  Top
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L'avatar di giambattista
 
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Ciao a tutti

Ho sperimentato un P30, quello già pronto dell'Ikara il Pee Wee trovato da Samsmodels in UK, con radio (due sub-micro servi e riceventina svestita Blue Arrow e una cella lipo Multiplex da 75mah) a due canali, semplicemente applicando i componenti ai lati del pilone, aggiungendo le parti mobili in balsa con del nastro alla coda e usando dei tiranti in filo d'acciaio rivestito come rinvii.

In pratica la salita avviene senza toccare i comandi (anche perché tra il lancio e la scarica della matassa non c'è praticamente tempo per prendere in mano la radio) e poi si può direzionare simpaticamente il modello a piacere. Si rovina un bel pò la poesia del volo libero però si evita di andare a prendere il modello sugli alberi ai bordi del campo volo!

Dall'esperienza fatta ho dedotto che il peso dei componenti RC è essenziale (ovvio direte voi ...) e che per avere un modello veramente performante (il mio è troppo carico poverino!) occorra montare quei complessi ricevente/servi lineari piuttosto costosi (Falcon credo si chiamino).

Buoni voli in termica comunque ci arriviate e ci stiate dentro ... Bruno
Proprio quel modello (preso direttamente alla Ikara costa meno) non ti fà correre troppo e non ha nemmeno bisogno di sterminate praterie, inoltrre il pieno in P30 è di 120 sec. e l'antitremi viscosa funziona bene.
Io però ho la scarica che dura quasi tutti e due i minuti e non riesco proprio a vederlo con rc.
Ciao
Giamba
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Promemoria : la gravità non perde mai!.... ma i miei modelli non lo sanno ...
giambattista non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18 maggio 10, 20:01   #22 (permalink)  Top
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L'avatar di lakelake
 
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Ma un modello di quel tipo, che và in volo libero sottovento per tre minuti, magari in una giornata un pò ventosa, riesci a farlo rientrare con la radio?
ciao
Giamba
secondo me si riesce. E poi bisogna vedere cosa si intende per farlo rientrare: non c'è necessità di un atterraggio di precisione e sarebbe inutile forzare la cosa per riportare il modello "nei piedi".

Credo sia sufficiente farlo riavvicinare alle commissioni, 100, massimo 150 metri. Se c'è vento forte vanno bene anche i trecento metri, cosa ben diversa dai chilometri che si devono fare oggi ( e che vincolano le gare in funzione del campo di gare, e sempre lì siamo ).

Ovvio che non basterebbe comunque un campetto tipo fazzolettino, ci vorrebbe comunque una aviosuperficie adeguata, ma il ventaglio dei campi papabili si amplierebbe di moltissimo.

Poi, ripeto, le mie sono considerazioni e proposte che valgono come il due di bastoni, anche se potrebbe essere uno spunto per far nascere una categoria nuova, chissà...
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Ognuno di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare (Jim Morrison)
lakelake non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 maggio 10, 16:56   #23 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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....

Poi, ripeto, le mie sono considerazioni e proposte che valgono come il due di bastoni, anche se potrebbe essere uno spunto per far nascere una categoria nuova, chissà...
Far nascere una categoria nuova e` molto difficile perche` bisogna trovare qualcuno che apprezzi certe cose, desideri condividerle e abbia voglia di sbattersi un po’ per farle.
Se soi guarda la storia del modellismo, ci si rende conto che le varie specialita` sono nate in funzione delle disponibilità` tecnologiche dei loro tempi. All’inizio c’era solo il volo libero, poi e` arrivato il vincolato All’inizio c’era solo il volo libero, poi e` arrivato il vincolato per assecondare il desiderio di pilotare, chiaramente un aliante in vincolato non ha molto senso, per cui il volo avela li` non c’e` mai entrato.
Poi e` arrivato il radiocomando e si sono aperte possibilita` infinite per ogni tipo di aeromodello.
A mio parere,se il volo libero conserva sempre il suo fascino in quanto la messa a punto del modello e` basilare perche` compia la sua “missione” in modo autonomo, per quanto riguarda il vincolato mi sembra veramente anacronismo fasr evoluire attaccato a 2 cavetti un modello... pero`, de gustibus.

Pero` il volo libero e` da sempre legato al fattore “tecnologico” dei mezzi e della ricerca, centratura e mantenimento della termica. Tutte queste prerogative, nel loro “spirito”, sono le medesime del volo veleggiato RC.
Molto spesso i vololiberisti snobbano l’rc convinti che sia una cosa diversa e quando incominciano ad avvicinarsene sembra si siano dimenticati come si fa un modello che vola da solo arrabattandosi a pilotare in qualche modo "attrezzi" estremamente diversi da quelli che usano di solito.

A mio parere quello e` il sistema sbagliato di fare il passaggio e infatti molti si demoralizzano o fanno molta fatica a “convertirsi”.
Invece penso dovrebbero fare un passaggio graduale prendendo un VL, modificandolo e radiocomandando in modo attivo all’inizio le funzioni base (deriva e incidenze) e lasciando il settaggio delle funzioni all’elettronica della radio preprogrammando tutto a terra e mettendo a punto ogni dettaglio come se fosse un VL puro.

Anche nell’RC per ottenere le massime prestazioni e un pilotaggio facile e redditizio la messa a punto e` basilare. I volo libero hanno varie fasi di volo legate ad un timer, gli RC legate a un interruttore sulla radio. Ogni fase va messa a punto con cura meticolosa finche` passando da una all’altra il modello continui a volare senza interventi del pilota.
Invece delle vitine micrometriche ci sono i trim e le miscelazioni elettroniche, ma nulla cambia.

In ogni caso, se il problema e` il pilotaggio, per semplificarsi la vita basta fare dei modelli che volino da soli come i VL e che siano solo da “indirizzare”: una volta arrivati nella zona buona, bastera` passare alla fase “centra al termica e rimanici dentro”: ci pensera` il modello a salire mentre il suo pilota potra` stare a guardarlo tranquillo come se fosse un VL.

Quindi non c’e` nessun bisogno di inventare nuove categorie, si tratta solo di usare quelle che gia` esistono (l'Autonomy, ad esempio) trasferendo il know how tecnologico dei volo libero: credo che si potrebbero scoprire molte cose interessanti e, per i piu`, impensabili.
Saluti
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20 maggio 10, 12:15   #24 (permalink)  Top
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L'avatar di giambattista
 
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Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
Far nascere una categoria nuova e` molto difficile perche` bisogna trovare qualcuno che apprezzi certe cose, desideri condividerle e abbia voglia di sbattersi un po’ per farle.
Se soi guarda la storia del modellismo, ci si rende conto che le varie specialita` sono nate in funzione delle disponibilità` tecnologiche dei loro tempi. All’inizio c’era solo il volo libero, poi e` arrivato il vincolato All’inizio c’era solo il volo libero, poi e` arrivato il vincolato per assecondare il desiderio di pilotare, chiaramente un aliante in vincolato non ha molto senso, per cui il volo avela li` non c’e` mai entrato.
Poi e` arrivato il radiocomando e si sono aperte possibilita` infinite per ogni tipo di aeromodello.
A mio parere,se il volo libero conserva sempre il suo fascino in quanto la messa a punto del modello e` basilare perche` compia la sua “missione” in modo autonomo, per quanto riguarda il vincolato mi sembra veramente anacronismo fasr evoluire attaccato a 2 cavetti un modello... pero`, de gustibus.

Pero` il volo libero e` da sempre legato al fattore “tecnologico” dei mezzi e della ricerca, centratura e mantenimento della termica. Tutte queste prerogative, nel loro “spirito”, sono le medesime del volo veleggiato RC.
Molto spesso i vololiberisti snobbano l’rc convinti che sia una cosa diversa e quando incominciano ad avvicinarsene sembra si siano dimenticati come si fa un modello che vola da solo arrabattandosi a pilotare in qualche modo "attrezzi" estremamente diversi da quelli che usano di solito.

A mio parere quello e` il sistema sbagliato di fare il passaggio e infatti molti si demoralizzano o fanno molta fatica a “convertirsi”.
Invece penso dovrebbero fare un passaggio graduale prendendo un VL, modificandolo e radiocomandando in modo attivo all’inizio le funzioni base (deriva e incidenze) e lasciando il settaggio delle funzioni all’elettronica della radio preprogrammando tutto a terra e mettendo a punto ogni dettaglio come se fosse un VL puro.

Anche nell’RC per ottenere le massime prestazioni e un pilotaggio facile e redditizio la messa a punto e` basilare. I volo libero hanno varie fasi di volo legate ad un timer, gli RC legate a un interruttore sulla radio. Ogni fase va messa a punto con cura meticolosa finche` passando da una all’altra il modello continui a volare senza interventi del pilota.
Invece delle vitine micrometriche ci sono i trim e le miscelazioni elettroniche, ma nulla cambia.

In ogni caso, se il problema e` il pilotaggio, per semplificarsi la vita basta fare dei modelli che volino da soli come i VL e che siano solo da “indirizzare”: una volta arrivati nella zona buona, bastera` passare alla fase “centra al termica e rimanici dentro”: ci pensera` il modello a salire mentre il suo pilota potra` stare a guardarlo tranquillo come se fosse un VL.

Quindi non c’e` nessun bisogno di inventare nuove categorie, si tratta solo di usare quelle che gia` esistono (l'Autonomy, ad esempio) trasferendo il know how tecnologico dei volo libero: credo che si potrebbero scoprire molte cose interessanti e, per i piu`, impensabili.
Saluti
Ciao Claudio
quoto abbastanza quanto hai detto con delle osservazioni:
1) io ho iniziato con i cavi poi radio e, affascinato dal VL, faccio anche un pò di coupe d'hiver.
2) la differenza sostanziale dei modelli da VL è quella che ha riassunto bene Sergio Pers: uno ha profili che si autocentrano e volano da "lampadario", l'altro vola seguendo i tuoi comandi con profili "variabili".
3) radiocomandare un VL è il sistema migliore per farlo volare male ed ottenere dei risultati ancora peggiori.
4) l'Autonomy è sicuramente una bella categoria, ma non la definirei una entry level, da inesperti rc iniziare combattendo contro modelli che sono sicuramente i migliori veleggiatori/motori/batterie ecc... implica una spesa che è difficile da giustificare tanto per provare ...
5) quello che manca veramente è una categoria che permetta una spesa iniziale modesta e che permetta a tutti di "provare" a gareggiare in RC con modelli "semplici", sono curioso di vedere come andrà la 2m RES.
6) secondo me ci vorrebbe un monomodello, monomotore, monobatteria con i costi livellati verso il basso.
7) anche se non ha avuto seguito, la gara con l'easy glider provata a "volare sui tetti" è stata un successo, peccato che nessuno l'abbia riproposta.
Giamba
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giambattista non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20 maggio 10, 12:46   #25 (permalink)  Top
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L'avatar di dtruffo
 
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Originalmente inviato da giambattista Visualizza messaggio
Ciao Claudio
quoto abbastanza quanto hai detto con delle osservazioni:
1) io ho iniziato con i cavi poi radio e, affascinato dal VL, faccio anche un pò di coupe d'hiver.
2) la differenza sostanziale dei modelli da VL è quella che ha riassunto bene Sergio Pers: uno ha profili che si autocentrano e volano da "lampadario", l'altro vola seguendo i tuoi comandi con profili "variabili".
3) radiocomandare un VL è il sistema migliore per farlo volare male ed ottenere dei risultati ancora peggiori.
4) l'Autonomy è sicuramente una bella categoria, ma non la definirei una entry level, da inesperti rc iniziare combattendo contro modelli che sono sicuramente i migliori veleggiatori/motori/batterie ecc... implica una spesa che è difficile da giustificare tanto per provare ...
5) quello che manca veramente è una categoria che permetta una spesa iniziale modesta e che permetta a tutti di "provare" a gareggiare in RC con modelli "semplici", sono curioso di vedere come andrà la 2m RES.
6) secondo me ci vorrebbe un monomodello, monomotore, monobatteria con i costi livellati verso il basso.
7) anche se non ha avuto seguito, la gara con l'easy glider provata a "volare sui tetti" è stata un successo, peccato che nessuno l'abbia riproposta.
Giamba

Fatto centro.
La Easyglider e' morta perche' ai piu' piace mettere 1000 W su un easyglider, fibrargli le ali, mettergli un ballast da 1 Kg snaturando completamnete il modlelo.
AL modellista Italiano piace poco volare, piace molto fare lo sborone al campo !!
__________________
Associazione Sportiva GRUPPO AEROMODELLISTICO VST - Volare su Tetti http://www.vst-aero.it - Per i poco intelligenti non indica 'i tetti', ma il Comune in cui ha sede il campo volo (Tetti Neirotti) che dista piu' di 750 mt. dalla pista.
dtruffo non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20 maggio 10, 13:16   #26 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da dtruffo Visualizza messaggio
Fatto centro.
La Easyglider e' morta perche' ai piu' piace mettere 1000 W su un easyglider, fibrargli le ali, mettergli un ballast da 1 Kg snaturando completamnete il modlelo.
AL modellista Italiano piace poco volare, piace molto fare lo sborone al campo !!

Direi di piu': all'Italiano piace poco "partecipare".

Il fallimento del "monomodellismo" è ampiamente dimostrato nelle auto RC, dove i sotterfugi per migliorare in modo non controllabile le prestazioni rappresentavano l' 80% se non piu' del lavoro di messa a punto del modello.
Per realizzare una categoria "mono" bisogna disporre di controlli a prova di Italiano !

Ciao Umberto
milan non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20 maggio 10, 13:28   #27 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da milan Visualizza messaggio
Direi di piu': all'Italiano piace poco "partecipare".

Il fallimento del "monomodellismo" è ampiamente dimostrato nelle auto RC, dove i sotterfugi per migliorare in modo non controllabile le prestazioni rappresentavano l' 80% se non piu' del lavoro di messa a punto del modello.
Per realizzare una categoria "mono" bisogna disporre di controlli a prova di Italiano !

Ciao Umberto
concordo pienamente, ho fatto per anni gare 1/8 scoppio e 1/10 elettrico, e le categorie promozionali hanno avuto sempre vita corta, l'italiano DEVE avere il meglio del meglio anche se non lo sa usare e salvo poi piangere sui costi ecc ecc
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Massimo Bison
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El sapiente sa poco, l'ignorante el sa massa, ma el mona sa tuto
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Vecchio 20 maggio 10, 14:03   #28 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Ciao Claudio
quoto abbastanza quanto hai detto con delle osservazioni:
....
2) la differenza sostanziale dei modelli da VL è quella che ha riassunto bene Sergio Pers: uno ha profili che si autocentrano e volano da "lampadario", l'altro vola seguendo i tuoi comandi con profili "variabili".
Ciao Gianbattista,
Penso che la tua definizione sia adeguata per un coupe d'hiver, ma definire un motomodello F1C un "lampadario" da termica mi sembra poco esatto: vola alla stessa velocita` di un F3J in termica.
Discorso similare si puo` fare per un F1A moderno che nella zoom-ata sale come un treno e che infatti plana un po' peggio degli F1A di una volta.

Citazione:
Originalmente inviato da giambattista Visualizza messaggio
3) radiocomandare un VL è il sistema migliore per farlo volare male ed ottenere dei risultati ancora peggiori.
Secondo me, radiocomandare male un VL dimenticandosi che e` un VL porta a peggiorarne le prestazioni, cosi` come radiocomandare male un veleggiatore RC nato per volare RC ha le stesse conseguenze
Per come li metto a punto/faccio/modifico, molti dei miei modelli rc che uso in autonomy volano quasi come di VL e credo che sopperiscano bene alle mie carenze, specie quelle visive
Se non fossi cosi` pigro nel realizzare e mettere a punto, sarebbero ancora piu` dei Vl mascherati.

Citazione:
Originalmente inviato da giambattista Visualizza messaggio
4) l'Autonomy è sicuramente una bella categoria, ma non la definirei una entry level, da inesperti rc iniziare combattendo contro modelli che sono sicuramente i migliori veleggiatori/motori/batterie ecc... implica una spesa che è difficile da giustificare tanto per provare ...
.....
Giamba
La motorizzazione base per l'autonomy (che va forse il 5% di quelle piu` ottimizzate esistenti) costa qualche volta meno del timer di un VL quindi non mi sembra che sia un problema di costi: motori, eliche e riduttori da usare sono tutti "scritti" nei dati tecnici dei modelli, quindi chiunque, basta che copi, si puo` fare una motorizzazione dedicata sapendo esattamente quali componenti acquistare.
Un volo libero "serio" in vendita costa un po' piu` di un F3J di grido (e si perde anche molto piu` facilmente ), quindi il problema della spesa credo non sussista.
Poi, partecipando nella S, non vedo quali supermodelli ci siano
Saluti
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20 maggio 10, 16:59   #29 (permalink)  Top
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L'avatar di giambattista
 
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URCA! (parafrasandoti) dove compri i timer? dalla Rolex? io riesco a spendere al massimo 20/30 €
se per quella cifra mi dai elica, ogiva, motore, riduttore, regolatore e batteria questa sera vengo subito a trovarti e la pizza la pago io
Comunque intendevo dire che una certa spesa la faccio volentieri nella mia categoria, in una che non conosco ...
Se anche salissero ai 300km/h con i concavi convessi planano bene ma come "lampadari" nonostante tutto il mio amore/passione per gli stessi.
C'è un Autonomy con quei profili?
Ciao
Giamba
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giambattista non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 21 maggio 10, 14:36   #30 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da giambattista Visualizza messaggio
URCA! (parafrasandoti) dove compri i timer? dalla Rolex? io riesco a spendere al massimo 20/30 €
se per quella cifra mi dai elica, ogiva, motore, riduttore, regolatore e batteria questa sera vengo subito a trovarti e la pizza la pago io
Comunque intendevo dire che una certa spesa la faccio volentieri nella mia categoria, in una che non conosco ...
Se anche salissero ai 300km/h con i concavi convessi planano bene ma come "lampadari" nonostante tutto il mio amore/passione per gli stessi.
C'è un Autonomy con quei profili?
Ciao
Giamba
20-30 euro questi per gli F1C?
Welcome 2 FFelectronics.Com
non credo proprio, forse le vecchie svegliette di una volta

Per i profili nei motomodelli se ne usano vari, spesso dei biconvessi asimmetrici penso sul tipo l'HN1033 (usato sul Castor Art Hobby), pero` meglio chiedere ai vololiberisti F1C che scrivono qui sia per i timer che per i profili
claudio v non è collegato   Rispondi citando
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