20 luglio 16, 22:46 | #11 (permalink) Top |
User Data registr.: 25-02-2010 Residenza: brescia/padenghe sul garda
Messaggi: 349
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Da come scrivevi avevo capito un'altra cosa.....ma praticamente tu una volta realizzato lo scafo in balsa lo rivestimento esternamente in fibra, poi all'interno togli le ordinate superflue e resina anche internamente....come si fa di solito... |
21 luglio 16, 07:58 | #12 (permalink) Top |
User Data registr.: 27-10-2014
Messaggi: 176
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Quando lo scafo è ancora sullo scalo metto la vtr all'esterno, dopodiché svito le seste e ne tolgo una si e una no e al loro posto metto il roving: dopodiché smonto le ultime seste e metto anche qui il roving, dopodiché metto la vtr al'interno. Spero di essere stato più chiaro. |
24 luglio 16, 12:35 | #13 (permalink) Top |
User |
Per essere il tuo primo scafo (classe M) è davvero un gran bel lavoro! Invece riguardo l'altro non capisco perché gia in fase di progetto non hai seguito il regolamento IOM visto che per entrarci sarebbe bastato il bumper di prua e probabilmente qualche misura, volume o peso tutte cose che definite in fase di progetto non implicano nessuna fatica; se fosse solo per lo scafo in sendwich non avresti dovuto preoccuparti perché è permesso così come lo sono le appendici ma non lo è tutto lo scafo non sono sicuro per quanto riguarda i rinforzi in carbonio ma avresti potuto utilizzare delle strisce di fibra da 160g/m^2. La barca del campione italiano IOM di qualche anno fa era in balsa o un'essenza simile. Questa è la mia fatta qualche anno fa GRX IOM
__________________ https://www.flickr.com/photos/29322916@N05/albums |
24 luglio 16, 18:08 | #14 (permalink) Top | |
User Data registr.: 27-10-2014
Messaggi: 176
| Citazione:
Bella realizzazione quella del tuo IOM, e splendidamente documentata, complimenti. Domanda: Perché non ho realizzato un IOM? Perché dentro ci sarà parecchio carbonio, anche lalbero il cui armo sarà (presumibilmente) a balestrone sarà nel medesimo materiale, non credo farò la deriva smontabile, anche se, in effetti, questo della deriva smontabile mi sembra una regola del tutto razionale, per evitare leggerezze estreme dello scafo accessibili solo a costruttori professionisti: sperimentare un po, insomma, senza essere costretto da nessuna norma. Inoltre, prima di proseguire nella costruzione, voglio controllare se le linee e laspetto generale dello scafo mi soddisferanno del tutto una volta tolto dallo scalo e rigiratomelo tra le mani, altrimenti lo metterò da parte e modificherò il progetto, di cui in realtà, per quanto riguarda lattrezzatura, ho disegnato solo gli schemi del piano velico per la determinazione del CV rispetto al CdD. Ma la ragione vera va probabilmente ricercata ai tempi in cui regatavo su barche monotipo e mi sono reso conto di quanto siano fintamente monotipo certi tipi di barche nate per essere tutte uguali: in un campionato italiano ai primi degli anni '70, alla stazzatura, la barca che poi vinse il campionato pesava 115 kg e due etti, la nostra di kg ne pesava 127 e rotti... eppure provenivano dallo stesso cantiere, che si faceva pagare per quella barca il 50% in più rispetto a una barca di lunghezza identica ma con un nome diverso. Da allora le parole classe monotipo o classe a restrizione mi fanno venire lorticaria: evidentemente, anche tra barche uguali, ci sono barche più uguali delle altre. Così come mi fa venire lorticaria il fatto che nella vela RC agonistica, in base a quanto da quanto leggo, si riproduce quello che succede per la vela full scale, ossia che, per vincere, si è costretti ad acquistare lo scafo X, le vele Y etc., magari messe perfettamente a punto dallo stesso Professionista che le ha costruite, e pagandole ovviamente salatissime. Ma neppure così vincerai, perché il Professionista che ti ha fornito il materiale (e che, guarda caso, è quello che fa le regole a livello internazionale...) sarà sempre un gradino ( o due) avanti a te... La ragione cioè che mi fece abbandonare, ormai tanti anni fa, il Volo Libero. Faccio parte di una generazione dove la soddisfazione consisteva nellavere prima progettato, e poi costruito con le proprie mani loggetto che ti aveva dato la vittoria, o che, comunque, ti aveva dato una soddisfazione, e non nellavere dentro il portafogli la carta di credito platinum plus. Ma limprinting, purtroppo, è questo... Per cui le regole di stazza sono quelle della Classe Elmas: A La barca deve essere di progettazione e costruzione personali (tranne radio e servi...) B La barca deve avere una lunghezza f.t. < 1000 mm C Tutto il resto è libero..... Mi scuso per il lungo sermone, che mi ha permesso di togliermi qualche sassolino dalla scarpa... | |
24 luglio 16, 20:10 | #15 (permalink) Top |
User |
l'attrezzatura di carbonio è permessa a patto che si usi un armo tradizionale, per i rinforzi potevi usare il tessuto di fibra di vetro comunque detto questo l'armo a balestrone è troppo più comodo e le tue ragioni le condivido in pieno.
__________________ https://www.flickr.com/photos/29322916@N05/albums |
25 luglio 16, 10:25 | #16 (permalink) Top |
User Data registr.: 07-04-2010 Residenza: Roma
Messaggi: 949
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elmas dopo il tuo discorso, mi domando perché non ti fai veramente un giro dai ragazzi del gruppo ac100 sardo
c'è chi si progetta e realizza da solo barche e vele, oppure chi modifica kit comprati, per il gusto di farli funzionare al meglio
la stessa classe AC100 non è professionale come iom o M, ed è ancora molto amatoriale.. qualcuno di noi a Roma ha autocostruito su progetto di uno iommista che sa come devono andare le barche (due volte campione italiano IOM con barche progettate da lui), ma il tutto è free insomma con una AC100 mi sembra che avresti proprio quello che cerchi, potendo poi confrontarti con altri sulle stesse regole di stazza.. Ultima modifica di eupon : 25 luglio 16 alle ore 10:28 |
25 luglio 16, 14:14 | #17 (permalink) Top |
User Data registr.: 27-10-2014
Messaggi: 176
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Grazie per il suggerimento ma, come detto in un precedente post, non ho mai amato gli ACC full scale che nacquero proprio con il presupposto di spingere al massimo lalta tecnologia e la spettacolarità. Ben diverse erano le Americas Cup corse con i 12m S.I., barche molto dislocanti ed estremamente tecniche, dove il mezzo bordo per evitare o mettere lavversario nei rifiuti era fondamentale. Le linee dacqua degli scafi degli ACC, ai miei occhi perlomeno, mancano di sex appeal: gli ACC stanno ai 12m o ai J Class come Indianapolis sta alla 24 ore di Le Mans, a mio parere. Quella di una volta naturalmente, che si correva con le Ferrari P3 e le Ford GT40. Ci sarebbe inoltre tutta la fatica per rendere somigliante la barca con adesivi, scritte etc.... No, a me piacciono proprio i Classe M, i 10r, i Classe A... Pazienza, vedrò di costruirne qualcuna per puro personale piacere e mi sentirò come la bollicina di sodio nella famosa acqua minerale.... |
25 luglio 16, 14:30 | #18 (permalink) Top |
User Data registr.: 27-10-2014
Messaggi: 176
| Come linee d'acqua ed estetica dello scafo, naturalmente: per il resto, vale a dire la "degenerazione regatistica e commerciale" (che a mio parere si potrebbe forse un pochino contrastare introducendo una Classe dove esista la BOM) è valido sempre naturalmente quanto ho detto nel post più sopra.
Ultima modifica di Elmas : 25 luglio 16 alle ore 14:34 |
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