05 dicembre 08, 13:23 | #2 (permalink) Top |
User Data registr.: 16-11-2004 Residenza: Roma
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E' una vera figata....già visto.... Guardate questi video, secondo me sono il top del top: Uno è alla pagina: YouTube - Pirates of the Caribbean racing Per l'altro si va qui: PUMA.COM In basso sulla foto cliccate su: check out the blog A sinistra sul menu a tendina selezionate video e poi "watch il mostro in action" Sono 5 minuti di estasi.... Nella prima tappa Ericsson 4 si è impossessata del record sulle 24 ore per un monoscafo percorrendo 606 miglia con una media di circa 25 nodi....Nella scorsa edizione Telefonica raggiunse in planata i 40 nodi scendendo da un onda nell'oceano antartico...
__________________ "If the facts don't fit the theory, change the facts." A. Einstein |
06 dicembre 08, 10:49 | #6 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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Questo come appassionato di vela... per quanto riguarda i modelli non posso che essere della stessa idea di Gracula: se vuoi fare un modello che plana devi farlo tutto in un altro modo rispetto agli 1:1. Chi ha un po' di esperienza di regate in deriva, sa benissimo che la planata si ottiene solo trovando quel punto di equilibrio "perfetto" tra pesi e momenti che diventa ben intuibile quando si è sulla barca. Nel momento in cui si è su un mezzo a baricentro fisso questo equilibrio deve venire dal bilanciamento di forze e resistenze, aerodinamiche e idrodinamiche, che combinate tra loro permettano di planare. I volvo 70 funzionano così grazie al fatto che sono così, grandi così, con la canting keel e le vele di prua adeguate alle andature etc, etc, etc. Se già togliessimo la chiglia basculante e i water ballast andrebbero fatte un po' (tanto) diverse perchè per avere la potenza necessaria a raggiungere quelle velocità al lasco dovrebbero sbandare un tot di più. In pratica sono scafi concepiti per avere le linee giuste fino a certi angoli di sbandamento ben controllati... cosa molto poco fattibile su un modello. L'unico monoscafo Rc che abbia mai visto andare oltre gli 8 nodi (quindi circa 2,5 volte la sua velocità critica in dislocamento) è Urca For Record... e non è certo fatta certo larga e piatta, anche perchè per arrivare a quella velocità sbanda circa 45 gradi al lasco. Anche le IOM e i classe M planano, ma, a meno che non siano in poppa piena, lo fanno sbandando un tot. Dai video che ho trovato in rete, alcuni hanno provato a fare chiglie basculanti e credo che la loro introduzione possa essere l'unica soluzione per fare modelli che navighino come i V 70, ma bisognerà poi fare almeno qualche piccola correzione alle forme della carena per fare in modo che il modello tenga la prua alta generando abbastanza depressione in velocità sotto la poppa... Cosa che prevedo molto difficile copiando le uscite piatte delle barche "vere". Dato che le forze di pressione generate sono proporzionali ai dislocamenti (e alle velocità) e che le forze aerodinamiche delle vele sono anche esse proporzionali alle superfici, risulta intuibile che il fattore scala gioca in maniera determinante per "guastare il gioco" al diminuire delle dimensioni Dato che Francesco si diletta di fluidodinamica, sarebbe interessante se potesse fare un'indagine comparativa tra full scale e modelli per vedere i "rapporti" di forze in gioco. Poi si potrebbe vedere quali forme imporre alla carena per fare abbastanza depressione a poppa e soprattutto per garantire che a barca un po' sbandata la deriva basculata mantenga calettamenti dinamici positivi in modo da contribuire alla portanza totale sviluppata e non trasformarsi in una "zappa" piantata in acqua come un paracadute freno prendendo calettamenti negativi. Sarebbe una bella sfida e forse, con pochi cambiamenti delle forme, si potrebbe sperare di veder navigare un modello in maniera un po' simile ai reali.
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 06 dicembre 08 alle ore 10:54 | |
06 dicembre 08, 11:59 | #7 (permalink) Top | ||||||
User Data registr.: 16-11-2004 Residenza: Roma
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Quest'anno di buono la vor ha deciso di mettere online tutti i video e danno in diretta su internet le partenze delle tappe e le gare in porto.....se vi piace la vela oceanica è da non perdere.... Citazione:
Citazione:
Mi sono documentato abbondantemente sulle planate con vario materiale (ad esempio i report della naca - ora nasa) e in pratica la planata, o meglio il fatto che un qualsiasi cosa ci vada, è funzione fondamentalmente della lunghezza al galleggiamento e dell'area della figura di galleggiamento e del dislocamento... Citazione:
La planata vera e propria si ha solo in determinate condizioni come dicevo sopra....ci sono poi alcuni scafi stretti e lunghi (ad esempio i cat o i tri e a questo punto penso anche urca) che superano la velocità di carena anche non planando...e questo lo riporta anche la bibliografia...quella della v critica è una modellizzazione ovviamente che ha dei suoi limiti... Citazione:
Pero le forze di pressione non sono proporzionali ai dislocamenti ma solo alle superfici in gioco e alla velocità del fluido....nelle planate il dislocamento dello scafo serve solo per il bilanciamento...mentre è fondamentale in preplanata... Citazione:
Tanto per cominciare.....mi sono accorto che gli scafi rc teoricamente sarebbero soprainvelati e sovrapotenziati se scalati da quelli veri....il problema è che i volumi sarebbero troppo bassi e dunque i bulbi incapaci di sostenere le vele.... Per la portanza generata dalla deriva i problemi neanche ci sarebbero....anche perchè la superficie della deriva scalata dall'originale sarebbe abbondantemente in grado di sostenere un modello rc con il suo peso...e lo sbandamento fa sì che essa sia ad angoli di attacco sempre positivi. Piu' che altro...sulla planata ho trovato varie cose interessanti come dicevo sopra ed ora sto mettendo assieme il materiale....in particolare parecchi autori riportano il fatto che in planata il dislocamento dello scafo (e in questo caso intendo non il peso ma il volume) non conta piu' - come detto sopra - e l'assetto che si ottiene (muso alto) è tutto dovuto alle forze idrodinamiche sulla poppa e al peso.... In pratica per spiegarla brevemente....lo scafo in planata è sostenuto dalla pressione generata dal flusso nella parte posteriore dello scafo e non piu' dalle forze idrostatiche (ecco perchè dicevo che il volume dello scafo non contava piu') , questa pressione genera anche un momento che tende a far alzare la prua ed è questa tendenza viene neutralizzata dal momento generato dal peso dello scafo.... Infatti si riporta che in uno scafo che deve planare è importante posizionare correttamente il baricentro in fase di progetto perdendo però prestazioni a basse velocità....l'assetto corretto in pratica si raggiunge dasolo se non sposto il cg. Molti ignorano che negli scafi il baricentro va posizionato in maniera opportuna a seconda del numero di Froude (e quindi della velocità dello scafo); lo stesso accade per il coefficiente prismatico che va scelto in maniera opportuna.... Mentre per uno scafo disclocante il cg ottimale deve essere tra il 2 e il 3% della lwl dietro la metà dello scafo, per i plananti sta attorno al 4% mentre per i tri e cat si puo' arretrare anche al 5-6%. 'Sta discussione mi sta stimolando i neuroni....
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07 dicembre 08, 10:14 | #8 (permalink) Top |
User Data registr.: 10-03-2006 Residenza: Aosta
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[QUOTE=francescob;1245334]Piu' che altro...sulla planata ho trovato varie cose interessanti come dicevo sopra ed ora sto mettendo assieme il materiale....in particolare parecchi autori riportano il fatto che in planata il dislocamento dello scafo (e in questo caso intendo non il peso ma il volume) non conta piu' - come detto sopra - e l'assetto che si ottiene ("prua alta") è tutto dovuto alle forze idrodinamiche sulla poppa e al peso.... In pratica per spiegarla brevemente....lo scafo in planata è sostenuto dalla pressione generata dal flusso nella parte posteriore dello scafo e non piu' dalle forze idrostatiche (ecco perchè dicevo che il volume dello scafo non contava piu') , questa pressione genera anche un momento che tende a far alzare la prua ed è questa tendenza viene neutralizzata dal momento generato dal peso dello scafo.... Non vorrei innescare polemiche ma credo che abbiate dimenticato i " MOTORI" che queste barche issano a prua, se notate il filmato mostra il vang praticamente messo a ritenuta del boma, il cunningham cazzato a ferro e la balumina della randa di conseguenza con un forte twist e quasi sventata, di contro a prua fiocchetto e gennaker che tirano non solo il avanti ma anche in alto. Sicuramente l'idrodinamica ha il suo peso ma credo che se invelata diversamente difficilmente otterebbe queste prestazioni. Giuseppe |
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