04 agosto 09, 19:20 | #1 (permalink) Top |
User Data registr.: 26-04-2009 Residenza: Roma
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| Vvlc Aldebaran autoprodotta (non da me purtroppo)
Forse è vietato dal regolamento, ma volevo mostrarvi l'eccezionale lavoro da questo "pazzo" (pazzo come tutti vorremmo essere capaci di essere) nel realizzare gli interni di una vecchia carrozza. Ci sono dettagli incredibili e fatti interamente a mano che a mio modesto parere meritano di essere visti e apprezzati Duegieditrice.it • Leggi argomento - La mia carrozza Vvlcz - Vvlc "Aldebaran" |
04 agosto 09, 22:04 | #2 (permalink) Top | |
User Data registr.: 01-03-2009 Residenza: Vallecrosia
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04 agosto 09, 22:51 | #3 (permalink) Top |
User Data registr.: 26-04-2009 Residenza: Roma
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Ho trovato "sconvolgente" questo passaggio: "per simulare l'antiscivolo dove ci sono i vestiboli ho messo della carta vetrata molto fine (600), per il pavimento ho stampato su carta adesiva una foto (rimpicciolita e ridondata per tutto il foglio) del vero pavimento della carrozza attuale (anche se non fosse lo stesso all'epoca...pazienza!!). Con schede telefoniche, sulle quali ho stampato invece le pareti, ho creato queste ultime, porte (maniglie sempre delle centoporte roco) comprese. L'arredamento (sedie, tavoli, armadi...) autocostruito, è fatto con un foglio 0,4 mm di compensato di betulla. Per le sedie e gli sgabelli ho usato del filo di ferro sottile per farne le gambe. Il sedile e lo schienale degli sgabelli della vedetta sono in cartoncino verniciato con puravest verde vagone. I lettini delle cuccette provengono da una Letti P Inox Acme, le coperte sono fatte con carta per il pane. I sanitari di bagni e scompartimenti (lavandini, tazza, bidet) sono presi da alcune carrozze Acme, così come le scalette delle cuccette doppie. Lo specchio e il pianale della cucina sono fatti con carta argentata da cucina. Le porte trasparenti tra un compartimento e l'altro sono sempre pezzi di foglio A4 di plastica trasparente." Per me si tratta di un'opera d'arte. Non che quelle che vedo qui sul nostro forum non lo siano. Il modellismo è un'arte purtroppo spesso sottovalutata, se non addirittura snobbata da persone che ritengono troppo di frequente i modellisti degli adulti che si divertono con i giocattolini. Dietro il modellismo c'è pazienza, preparazione, attenzione, ore e ore di lavoro accurato e tanta abilità manuale, una cosa quest'ultima che in giro manca sempre più. Ultima modifica di mostrojoe : 04 agosto 09 alle ore 22:57 |
05 agosto 09, 01:12 | #4 (permalink) Top | |
User Data registr.: 01-03-2009 Residenza: Vallecrosia
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05 agosto 09, 08:19 | #5 (permalink) Top |
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Lavoro certosino, risultato molto buono, soprattutto per la contestualizzazione storica e la documentazione e per l'esatta e meticolosa riproduzione degli interni e degli allestimenti. Il sottoscritto, sinceramente, visto il fatto che la cassa è praticamente stata completamente rifatta, sarebbe partito dalla stessa carrozza commerciale, ma avrebbe gettato via la cassa (eccetto una testata) tenendo tetto e telaio e poi costruito in plasticard, ex novo, la cassa completa (adattare parti non costruite per stare insieme è sempre problematico e inoltre tagliare, aggiungere e togliere finestrini e stuccare lascia sempre segni evidenti anche nelle più meticolose carteggiature) e modificato telaio e tetto aumentando così, notevolmente la precisione (meglio tagliare ex novo 30 finestrini che modificarne 42!). Il mio concetto di modellismo è anche e soprattutto l'uso di una estrema precisione nella costruzione, anche se si utilizzano materiali e mezzi di fortuna e ci sono esempi ovunque dei risultati eccezionali che si possono ottenere con niente, fare del modellismo a tutti i costi senza capacità manuale e ricerca storica non porta a risultati soddisfacenti a ma a dei simulacri irriconoscibili. In questo il modellismo statico ci insegna moltissimo. Il lavoro del collega modellista è naturalmente molto, molto apprezzabile e il modello assolutamente realistico se visto circolare su un plastico ma si notano, a mio avviso, alcune riproduzioni di particolari esterni e l'interno stesso un pò approssimati, come ad esempio i corrimani giganteschi (bastava usare un filo da 0.2 -0.3 mm) che "a colpo d'occhio" non danno la sensazione di realismo che si sarebbe potuta ottenere usando materiali di spessori, diametri e misure conformi. Saluti critici ma costruttivi Giancarlo |
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