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Vecchio 12 luglio 12, 23:31   #1 (permalink)  Top
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Exclamation Guida all'orientamento per il principiante, leggere prima di postare!!

Siccome mi pare di capire che in questa sezione tipo il 50% dei post sia del tipo: “ho comprato/ho visto in questo negozio online/lo spacciatore sotto casa sta tentando di rifilarmi questo bellissimo elicottero in ghisa che monta un motore V8, posso volarci in casa?” ho pensato che fosse il caso di scrivere una breve guida per lo sprovveduto avventore, in modo che esso abbia un riferimento prima di venire aggredito con ingestione forzata del tasto “cerca”. E ricordiamo sempre ai nuovi venuti:
GLI ELICOTTERI RADIOCOMANDATI NON SONO GIOCATTOLI; MANEGGIATELI CON LA DOVUTA CURA E ATTENZIONE, E DOCUMENTATEVI SEMPRE ATTENTAMENTE SUL LORO FUNZIONAMENTO E MANUTENZIONE.
Se il vostro elicottero ha un rotore sopra i 40 cm di diametro e volate in casa, siete degli incoscienti.


Ma andiamo al sodo:
COASSIALI 3 CANALI – 3.5 CANALI (aka “CINESATA DA 30 EURO”)
Facilmente riconoscibili dalla terza elica più piccola in coda, solitamente arrivano dotati di radiocomandi ad infrarossi e spesso hanno telai in metallo (pesantissimi), nella grande maggioranza dei casi stanno nel palmo di una mano (anche se si stanno diffondendo modelli più grossi; la loro inutilità aumenta con le dimensioni). Vanno su e giù, avanti e indietro, e girano su se stessi; sono adatti solo ad un uso casalingo, in quanto la più lieve brezza è in grado di spazzarli via con facilità. Nei modelli a 3.5 canali (ovvero “tre canali e mezzo”) il mezzo canale serve a fare cose tipo accendere lucine colorate o sparare missilini di plastica. Questi, sì, sono praticamente giocattoli, ma pur sempre minimamente pericolosi (vedi alla voce LAME ROTANTI).

COASSIALI 4 CANALI
Il primo passo nel mondo dell’elimodellismo per molti. Sono intrinsecamente stabili a causa del disegno del rotore, hanno 4 canali ovvero motore, beccheggio (picchiata e cabrata), rollio (translazione verso destra/sinistra) e timone (rotazione sull’asse verticale). Sono per lo più adatti ad un uso indoor; si possono usare all’esterno solo in caso di totale assenza di vento e solo per dimensioni del rotore sopra un certo diametro; in realtà l’unica cosa che aumenta con le dimensioni non sono le prestazioni, ma la pericolosità, pertanto astenetevi se potete da robe più grandi della vostra mano. Non sono comunque in grado di reggere la benchè minima bava di vento, proprio a causa della loro stabilità intrinseca che li rende così facili da pilotare.

MONOMOTORE PASSO FISSO CON FLYBAR A 45°
Da un po’ di tempo si stanno diffondendo sul mercato come entry level, al posto dei coassiali. Sono anch’essi intrinsecamente stabili a causa del disegno della testa rotore, ma promettono prestazioni migliori a causa della struttura “classica”, monorotore principale e rotore di coda controcoppia (configurazione Sikorsky). Questo fa anche sì che in genere sia più facile girare da una parte anziché dall’altra. 4 canali come i coassiali, possono fare più o meno le stesse cose, e valgono più o meno le stesse considerazioni, con in aggiunta alcune gustose difficoltà in più: in decollo tendono a “scappare” nella direzione in cui spinge il rotore di coda, in realtà è solo un simpatico scherzo dell’effetto suolo, basta dare una sgasata ben decisa per portarlo a mezz’altezza dove quest’effetto non c’è più. Oppure appiccicarli direttamente al soffitto, fate voi. Sono consigliati in dimensioni piccole e per farsi un po’ le basi con cose tipo l’inversione dei comandi nell’hovering di muso, ma in realtà non insegnano moltissimo proprio perché autostabili. I più aggressivi e/o i più grossi possono anche andare fuori, ma comunque con poco vento. Noi vi abbiamo avvisato. Ah, e una volta per tutte: SI, E’ NORMALE CHE VOLI STORTO. E’ un problema di equilibrio di forze e momenti. Benvenuti nella fisica moderna.

MONOMOTORI PASSO FISSO CON FLYBAR A 90°
Avete presente quanto detto per i monomotori con flybar a 45°? Bene, dimenticatevi la parte relativa alla stabilità. Qui si comincia a parlare di qualcosa che assomiglia di più ad un elicottero, seppur con solo 4 canali. Hanno anche la stessa stabilità di una pallina da golf appoggiata sopra la testa di uno struzzo: se volete che stiano fermi, dovrete dare continue correzioni, anche minime. Però in compenso possono volare anche fuori, se il vostro rotore ha un diametro sopra i 30 cm. E comunque senza troppo vento.

MONOMOTORI A PASSO FISSO FLYBARLESS
L’ultimo grido (o penultimo, vedere sotto): monomotori a passo fisso, cioè sempre a quattro canali, però privi di stabilizzazione meccanica (leggi flybar) che viene sostituita da un sistema di stabilizzazione elettronica che si basa su giroscopi a 3 assi. A seconda dei settaggi, possono essere una via di mezzo tra i flybarred a 45° e quelli a 90°, oppure del tutto equivalenti a questi ultimi. Più facile la seconda opzione comunque, perciò non contateci troppo.

MULTIROTORI RTF
Da poco affacciatisi sul mercato, i quadricosi pronti al volo formato mignon stanno spopolando (vedere Blade MQX, Walkera Ladybird e compagnia clonante). Più semplici dal punto di vista meccanico rispetto ad un elicottero a passo fisso, compensano con una notevole complicazione elettronica e l’uso obbigato di giroscopi. Sono più o meno equivalenti ad un passo fisso flybarless o flybar a 90°, ma hanno un comportamento “neutro” rispetto a questi perché… beh, sono simmetrici. Lasciate perdere i vari multirotori pronti al volo con motori megabrushless con la potenza di sollevamento di una gru edile: ricordate sempre che più grossi e potenti sono, più male possono farvi (e non solo al portafogli; questi tagliano via dita come manco la yakuza). La gente seria e preparata se li costruisce da sola assemblando i pezzi da internet; sono però persone che hanno studiato. Rivolgersi al forum multirotori per maggiori informazioni (non senza però aver letto i primi cento post nel suddetto forum).

MONOROTORI A PASSO VARIABILE 6 CANALI, ROTORE < 25CM DIAMETRO
Per gli amici, la classe 100. I modelli si contano sulle dita di una mano, Blade MCPX, Walkera Genius e figli, Nine Eagles 100/125, e i vari cloni. Di solito flybarless, aggiungono l’ebrezza dei due canali in più… che permettono il volo rovesciato. Se ve li tirate addosso fanno comunque male. Volare: nel giardino sì, in casa ancora no. A meno che voi non viviate in un castello. Finalmente grazie al passo variabile potete permettervi di tenere testa ad un vento moderato; le ridotte dimensioni però, limitano le possibilità. Per molti sono considerati propedeutici al 3D in quanto costano (relativamente) poco, i pezzi di ricambio altrettanto e sono abbastanza facili da reperire. Perché li scasserete, prima o poi. Rassegnatevi.

MONOROTORI A PASSO VARIABILE 6 CANALI, ROTORE > 25CM DIAMETRO
Ecco, questo è praticamente un vero elicottero radiocomandato. Non osate metterci le mani da soli; imparare a far volare un elicottero RC di classe seria (dalla 450 in su) è come l’apprendistato per diventare Jedi: andate ad un campo di volo, trovatevi un maestro, e diventate suo Padawan. No, non è padovano. Il Maestro vi insegnerà la manutenzione, come maneggiarlo, vi accompagnerà coi doppi comandi all’estasi dell’hovering in tutte le posizioni del kamasutra elicotteristico. Trattate il vostro elicottero con lo stesso rispetto e soggezione col quale trattereste un caimano che state cercando di addestrare: hanno in comune lo stesso appetito per gli arti altrui. Se cercate di farlo volare in casa, siete alla ricerca di una menzione speciale ai darwin awards. E se tutto va bene, non siete dei fighi: siete sempre degli idioti, ma fortunati. E non cercate di cavarvela buttandovi su classi insulse tipo 200/250: fanno sempre malissimo, e in più sono nervosi come uno scoiattolo mannaro sotto steroidi. Avvisati.
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Vecchio 16 ottobre 12, 17:32   #2 (permalink)  Top
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E' stato messo in rilievo il seguente topic affinchè sia fatta chiarezza sulle tipologie degli elicotteri (dai giocattoli a quelli "veri").

Sono stati aggiunti inoltre dei contributi da alcuni utenti del forum per rendere il più completa possibile quella che vuole essere una guida di primo riferimento a chi si avvicina a quest'hobby.



- Cosa sono i mode? Quanti ne esistono e quale scegliere? di RUGRUG

- Sistemi Flybarless - di EGICAR

- Classi principali di elicotteri a passo variabile - di 7.62X51

- Guida avanzata (PREMESSE) di GREG89

- Guida avanzata (TIPOLOGIE DI ELICOTTERI) di GREG89

- Guida avanzata (ELETTRONICA DI BORDO - MOTORE) di GREG89

- Guida avanzata (ELETTRONICA DI BORDO - REGOLATORE) di GREG89

- Guida avanzata (ELETTRONICA DI BORDO - BATTERIE) di GREG89

- Guida avanzata (ELETTRONICA DI BORDO - SERVOCOMANDI O SERVI) di GREG89
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Ultima modifica di atomas72 : 05 aprile 13 alle ore 18:35
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Vecchio 25 ottobre 12, 13:34   #3 (permalink)  Top
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Sistemi Flybarless (grazie ad EGICAR)

Obiettivo di questa mini-guida

Queste righe vorrebbero avere lo scopo di dare qualche informazione generale a chi sta avvicinandosi all’elimodellismo ed è incuriosito dai sistemi Flybarless (FBL).
Innanzi tutto, vorrei chiarire che questi sistemi non sono da confondere con i sistemi “auto stabilizzanti”, cioè quei congegni che permettono all’elicottero di mettersi in un assetto di volo “sicuro” quando si abbandonano i comandi. Cercherò di scrivere qualcosa anche su questi, ma l’obiettivo vero è il FBL.

Sistemi Flybarless (FBL)

Prima di parlare dei sistemi FBL, è opportuno avere un’idea di massima di cosa è la flybar e tutta la meccanica annessa e connessa. La flybar è generalmente una barra di metallo che è posta a 90° dalle pale e che termina con due “palettine” opposte rispetto al centro del rotore. Questa barra è ancorata ad una gabbietta ed è libera di oscillate verticalmente, operando, durante queste oscillazioni, una “miscelazione” tra i comandi di ciclico che, attraverso la trasmittente/ricevente, diamo ai servocomandi del piatto ciclico e la funzione di “volano” che la flybar (barretta + palettine che gira alla stessa velocità delle pale principali) esercita. Il tutto rende più dolce e possibile il controllo dell’elicottero. Questo significa che è possibile pilotare anche un elicottero senza sistema flybar e/o FBL, ma è parecchio difficile e certe manovre diventano quasi impossibili, con risposte dell’elicottero a volte quasi imprevedibili.
Inutile dilungarsi sul sistema Bell, su quello Hiller e sul loro mix (Bell/Hiller): sono congegni meccanici che, grazie alla genialità dei loro creatori, hanno reso “guidabili” da noi comuni mortali quei gioielli in miniatura che sono i modelli di elicottero radiocomandati.
Detto ciò, perché allora liberarsi di questo sistema in favore di cosa?
Beh, la prima considerazione da fare è che la flybar e la meccanica annessa e connessa sono una “complicazione” della meccanica del modello, necessaria sì, ma sicuramente non semplificante.
Il tutto ha un peso, del quale, per determinati utilizzi, il pilota farebbe volentieri a meno. Inoltre, tutti i moderni sistemi FBL sostituiscono, perché lo integrano, il giroscopio di coda. In caso di crash infine, sono pezzi soggetti a rottura e quindi, se rotti, da sostituire, con le conseguenze del caso (costi, tempo di ripristino e di setup, ecc.).
Non sono qui a dire che i motivi sopra sintetizzati sono sufficienti a giustificare il passaggio a FBL; altri possono essere aggiunti, quali la più facile “personalizzazione” della guidabilità dell’elicottero, le funzioni ausiliarie che spesso sono presenti in questi sistemi FBL, ecc.. Così come è senz’altro legittimo affermare che si preferisce la flybar.
Perciò, come per molto altro, è assolutamente soggettivo preferire l’uno all’altro sistema, così come è per la grande parte soggettiva la scelta dello specifico sistema FBL.

Perciò, alla domanda “cosa sono i sistemi FBL” io rispondo “sono congegni elettronici che sostituiscono la funzione della flybar meccanica”; niente di più e niente di meno.

Come funzionano? Generalmente sono sistemi con 3 giroscopi, ognuno su un asse di rotazione dell’elicottero, cioè:

- asse verticale, che coincide con l’albero principale: è l’asse attorno al quale l’elicottero “piroetta”;
- asse longitudinale, che è l’asse che percorre l’elicottero dal muso alla coda, perpendicolarmente con l’asse verticale: è l’asse attorno al quale l’elicottero “rolla”;
- asse trasversale, che è a 90° con l’asse longitudinale e verticale, passando dal punto di incrocio tra l’asse verticale e quello longitudinale: è l’asse attorno al quale l’elicottero cabra/picchia.

Il giroscopio sul primo asse opera esattamente come un giroscopio di coda “convenzionale”: cioè può funzionare in modo “NORMALE” oppure in modo “BLOCCO CODA” o AVCS o HH.
Il giroscopio sull’asse longitudinale gestisce i movimenti dell’elicottero su questo asse e quindi si occupa di “interpretare” i nostri comandi di “roll”.
Il giroscopio sull’asse trasversale gestisce i movimenti dell’elicottero su questo asse e quindi si occupa di “interpretare” i nostri comandi di “cabra/picchia”.
Ovviamente, il tutto è coordinato da software, microprocessori e altra elettronica, più o meno potenti ed evoluti, anche in funzione del prezzo della “scatoletta”. Inoltre, la tendenza è quella di “incorporare” nella fatidica scatoletta altre funzioni, quali quelle di ricevente e di governor.
Inoltre, grande importanza riveste la qualità dei sensori, oggi pressoché tutti MEMS (Microelectromechanical systems) e spesso anche accelerometri. Anche qui il prezzo può essere indicativo (anche se non sempre esplicativo).

Il funzionamento di questi sistemi, generalizzando molto, è questo: raccolgono il segnale di comando dei tre assi che proviene dalla ricevente e lo trattano opportunamente inviando ai servocomandi il segnale trattato in modo tale da “simulare” l’effetto della flybar.
Così come è possibile avere l’elicottero più o meno “reattivo” ai comandi e/o più o meno “inerte” agli stessi agendo opportunamente sulla flybar (pesi dei “paddles”, che sono le palettine di cui sopra e lunghezza della barra) e sulla sua meccanica (dimensionamento delle leve dei mixer meccanici), è altrettanto possibile, agendo sulla programmazione dei sistemi FBL attraverso gli strumenti messi a disposizione dalle diverse ditte produttrici, impostare i parametri di questi sistemi in modo tale da rendere l’elicottero il più “aderente” possibile alle nostre aspettative/abilità di piloti.
Tenete sempre presente che avete a che fare con un sistema di giroscopi e che, perciò, meglio riuscite a capire come funziona il giroscopio di coda, meglio riuscirete a comprendere la logica di funzionamento dei sistemi FBL e di conseguenza riuscirete a tirarci fuori il meglio per voi.

Punti di forza e di debolezza dei sistemi FBL

Ovviamente, c’è tanto di mio in queste opinioni, perciò prendetele come idee con le quali confrontarvi:

Punti di forza

- semplificazione della meccanica
- minori costi di riparazione in caso di crash
- più semplice e ripetibile personalizzazione del comportamento dell’elicottero
- alleggerimento dell’elicottero e meno attrito, con un minor consumo (più o meno avvertibile) di energia e rapporto peso/potenza migliorato
- per alcuni sistemi, integrazione di altre funzioni, quali ricevente, telemetria, governor, ecc..

Punti di debolezza

- necessità di avere l’elicottero con le minori vibrazioni possibili, specialmente quelle provenienti dalla coda, a causa dell’effetto che le stesse hanno sull’asse ALETTONI/ROLL dei sistemi FBL
- necessità di un minimo (non sempre così “minimo”) di esperienza in aggeggi elettronici, programmi per PC, collegamenti vari, ecc..
- costi di adeguamento dell’elettronica dell’elicottero in termini di servocomandi e loro velocità di risposta e certezza e pulizia dell’alimentazione del sistema FBL


FBL per principianti?

Qui i pareri sono discordi:
- c’è chi sostiene che sono “diseducativi” e che tolgono al principiante un pezzo di esperienza, che la flybar meccanica può invece dare.
- c’è chi invece sostiene che l’FBL è il futuro e che non ha più senso imparare a pilotare un elicottero con flybar meccanica.
Io mi sento collocato tra i due pareri: dipende dal “principiante”. Se ama l’elicottero anche perché macchina complessa, la flybar è un passaggio interessante e istruttivo. Se invece il suo principale interesse è nel pilotare la macchina, consiglio l’FBL.
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Vecchio 25 ottobre 12, 21:15   #4 (permalink)  Top
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Classi principali (grazie a 7.62X51)

Qui di seguito sono elencate le principali classi di elicotteri:

Classe 250:
modelli a 6 canali passo variabile costruttivamente congrui con i cugini delle classi superiori. Hanno dimensioni modeste e pesi ridotti, richiedono comunque spazi aperti per essere fruiti. Sono in grado di performare manovre 3D e sono naturalmente piuttosto "nervosi" di default.

Classe 450:
Una delle classi a 6 canali più diffuse, in special modo tra i principianti. A mio avviso erroneamente.
Pale da 315 a 350mm, alimentati da 3 a 6 celle, sono estremamente performanti in virtù del peso contenuto (intorno ad 1kg) e l'alto numero di giri (fino a 3400-3600).
Con modelli di questa classe si possono eseguire praticamente tutte le manovre 3D ponendo, però, molta attenzione alla gestione del collettivo.
Modelli estremamente scattanti, possono arrivare ad una velocità di 25 m/s.
Varie le filosofie progettuali; cinghia o torque tube per la trasmissione, flybar o flybarless, telaio plastica fiberglass o carbonio, c'è ormai l'imbarazzo della scelta.

Classe 500: prende il nome dal motore che Align montò sul suo primo T-Rex di questa classe.I modelli che appartengono a questo gruppo montano pale principali da 425 a 435mm; il diametro rotore è 980-1000mm. L'alimentazione è affidata a batterie 6S; sebbene anacronistico è possibile volare con questi modelli a 4S o 5S.
Il mercato mette a disposizione un buon numero di modelli da scegliere sia flybarless che flybarred. La potenza inizia a farsi sentire con questi elicotteri, le motorizzazioni di oggi rendono disponibili 1500-1800w per un modello del peso intorno ai 2kg.

Classe 550: è una delle ultime nate nel panorama elettrico; i modelli con i motori a combustione la fanno chiamare classe 30. Rotore principale con diametro superiore ai 1100mm, i modelli montano pale da 500 a 550mm. Gli elicotteri di questa categoria sono solitamente alimentati con pacchi 6S piuttosto capienti (4-5000mAh) stanno, però, comparendo modelli alimentati a 12S. Generosamente dimensionati hanno una buona presenza in aria ed il peso intorno ai 3kg permette di volare anche in condizioni di vento "importante".

Classe 600: la 50 per i nitro; pale da 600 a 620mm, quindi rotori di 1300mm circa. Un tempo alimentati a 6S, oggi ci si vola con 10-12S. Tra i 3,5 ed i 4kg con potenze enormi, gli elettrici di questa classe sono molto performanti, veloci, ovviamente pericolosi.

Classe 700: 90 per i nitro; pale da 690 a 710mm, rotore da 1580 a 1600mm. Normalmente sono alimentati a 12S con pacchi 4-5000mAh. I motori elettrici di questa classe garantiscono potenze continue di 3-4KW ed arrivano a picchi di 10-12KW.
I modelli della 700 sono estremamente veloci, già con un setup da 3D si passano comodamente i 150 km/h in volo rettilineo; con un setup dedicato alla velocità si possono raggiungere 270 km/h...
Questi giocattoli pesano tra i 4,5 ed i 5,5 kg (qualcuno anche qualcosa in più), sono potentissimi, spaventosi.

Classe 800: la nuova frontiera; praticamente solo elettrici qui, almeno per quanto concerne gli acrobatici. Pale da 800mm e rotori intorno ai 1800mm. Questi bestioni da 7-8kg sono alimentati a 12 o 14S. Non ci sono, ad oggi, molti modelli "puri" in questa categoria. Anche le motorizzazioni disponibili non sono molte.
A mio avviso, oggi, sono più divertenti i 700; tra un paio d'anni probabilmente questi saranno i modelli della "classe regina"...
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Vecchio 10 novembre 12, 19:38   #5 (permalink)  Top
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Guida avanzata PREMESSE (grazie a GREG89)

Questa guida vuole essere un punto di riferimento per coloro che si stanno avvicinando, o vorrebbero farlo, al mondo dell’elimodellismo, e perché no, magari fonte di approfondimento per coloro che ne sono già dentro. L’obbiettivo è di far conoscere le basi per saper distinguere i vari componenti di un elimodello, capirne le differenze e saper scegliere in base alle necessità.

Una doverosa premessa va fatta.

Spesso si legge di incidenti domestici causati da modellini di elicotteri, a volte anche modelli che a prima vista sembrano poco più che giocattoli. Sappiate che il più piccolo e “giocattoloso” elicottero che troverete in un negozio, è tranquillamente in grado, se usato in maniera non consona, di causare danni alla vista, anche irreversibili. Prendiamo atto quindi, che un modello di elicottero più serio, con magari parti in metallo e carbonio, può creare danni ancora più ingenti e ferite di un certo rilievo.

In commercio esistono decine di tipi di elicotteri e centinaia di aziende che producono o commercializzano questi prodotti. In base al tipologia di elicottero, la dimensione, il materiale di cui è costituito, la motorizzazione e la dotazione, avremo un certo tipo di volo e di difficoltà, che si adatterà più o meno a quello che cerchiamo o ambiamo.

Il primo fattore di distinzione sono i canali. Per canali si intende nella realtà il numero di comandi e parametri che possiamo controllare con la nostra radio, più avanti vi sarà più chiara questa mia affermazione. Gli elicotteri considerati giocattoli, indipendentemente dalle dimensioni, sono quelli aventi 2 o 3 canali, cioè quelli che possono andare solo su e giù, girandosi a destra sinistra (2 canali), oppure quelli che in più possono andare anche avanti e indietro (3 canali). Da 4 canali in su possiamo parlare di elicotteri da modellismo “entry level”.
Vi chiederete: ma se ho un elicottero che va già su e giù, che gira a destra e sinistra e che va avanti e indietro, cosa mi serve ancora? Cosa hanno in più quei modelli che hanno 4 canali?
Il 4 canale che molti non hanno, è lo spostamento laterale, cioè avere il modello con il muso che punta sempre in avanti (verso nord per esempio) ma che trasla a destra o sinistra mantenendo la sua direzione. Cosa ben diversa dal girarsi a destra o sinistra, che corrisponderebbe (con il nostro modello che punta verso nord) a girasi verso ovest (sinistra) o verso est (destra).
E i modelli a 6 canali??
Avrete risposta nelle prossime righe..
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Vecchio 10 novembre 12, 19:40   #6 (permalink)  Top
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Guida avanzata TIPOLOGIE DI ELICOTTERI (grazie a greg89)

TIPOLOGIE DI ELICOTTERI

Una iniziale grossa distinzione nel mondo degli elicotteri radio controllati è tra passo fisso e passo variabile;

-PASSO FISSO
i modelli a passo fisso sono quegli elicotteri che non hanno la possibilità di variare l’incidenza delle pale. In pratica non si ha la possibilità di cambiare “l’avvitamento” nell’aria che hanno le pale, un po’ come se una moto avesse una sola, ma adeguata marcia. Le pale (così si chiamano quelle che più comunemente e inconsciamente vengono definite “eliche”) sono già prodotte dall’azienda con una determinata incidenza; questa incidenza ora inizieremo a chiamarla PASSO; questi modelli per alzarsi ed abbassarsi sfruttano solamente il variare di giri, cioè l’aumentare e il diminuire della potenza del motore. Più aumenta la potenza, più le pale girano veloci, più l’elicottero sale e viceversa. Questi elicotteri sono quelli aventi da 2 a 4 canali.
Questa scelta progettuale consente complicazioni meccaniche inferiori, possibilità inferiori di rompere qualcosa in caso di crash, meno difficoltà da parte del pilota sulla messa a punto, un costo inferiore del mezzo ed un volo più adatto ad un principiante che ancora non ha gli automatismi indispensabili per il pilotaggio di un passo variabile. Questo perché un elicottero a passo fisso è considerato “pacioccone”, tranquillo e anche auto stabile, cioè che tende già da solo a tornare “dritto”, in un assetto adeguato (cosa molto utile ad un principiante).

-PASSO VARIABILE
Il passo variabile rappresenta il “grande salto”, rappresenta il passaggio che, se eseguito con esperienza sufficiente, può determinare il momento in cui si diventa elimodellisti. Questo perché gli elicotteri a passo variabile sono per natura più reattivi, più instabili, più veloci, più delicati, più difficili da mettere a punto e più costosi.. Ma sono anche più potenti, più precisi, più insensibili al vento e soprattutto sono.. acrobatici.. Ebbene si, il passo variabile, visto che come dice la parola, è variabile, può determinare un “avvitamento” nell’aria più o meno reattivo, più o meno intenso, al punto che può andare anche in negativo. Per negativo intendo che se abbiamo l’elicottero li appoggiato a terra, le pale con passo negativo spingeranno l’elicottero ancora più verso il terreno, lo schiacceranno giù. Questo non serve per tenere l’elicottero saldamente ancorato in caso di vento, ma serve in alcune manovre a sostenere l’elicottero anche quando è in rovescio (a testa in giù). Pensateci: se l’elicottero quando è dritto, tira in su, quando è in rovescio, tira verso terra; vi è quindi la necessità di avere una spinta contraria quando siamo capovolti, ed ecco a cosa serve il passo negativo, ovviamente gli elicotteri a passo fisso non possono compiere questa manovra..
Gli elicotteri a passo variabile sono classificati come aventi 6 canali. Questo perché oltre alla gestione dei 4 già precedentemente detti, si aggiungono la gestione del passo (oltre all’aumento e diminuzione dei giri motore, vi è anche l’incidenza delle pale) e la gestione del giroscopio di coda 4+2=6. Parleremo più avanti del giroscopio.


TIPO DI MOTORIZZAZIONE e CLASSI

Si trovano 3 tipi di motorizzazioni: turbina, elettrico o scoppio.
- turbina: sono generalmente di grosse dimensioni ed usano come propulsione una vera turbina. Sono generalmente riproduzioni di elicotteri veri, ma non sempre, come carburante usano il kerosene. Costano parecchio e non sono acrobatici.
- scoppio: sono generalmente di grosse dimensioni e si dividono in classi: 30, 50, 60 o 90. Il motore a scoppio può essere a sua volta di due tipologie con caratteristiche e funzionamento ben diverso: glow, cioè che usa come carburante una miscela di alcool metilico, olio (di ricino o sintetico) e nitrometano; oppure motori a benzina comune, che usano una miscela di benzina e olio (come gli scooter), questi ultimi sono definiti GASSER per via del loro carburante che in lingua inglese/americana è definito GAS.
- elettrici: vista la praticità dei questa motorizzazione, si trovano in tutte le dimensioni, dal più piccolo ( 15-20cm di lunghezza) ai più grossi (3 metri di lunghezza).

Le dimensioni degli elicotteri rc sono definite da dei numeri; per indicare le dimensioni di un modello a scoppio, si da un numero che si riferisce alla cilindrata espressa in decimi di pollici cubici. Per identificare le dimensioni di un modello elettrico, si da un numero che corrisponde alla lunghezza in mm delle pale che porta. Infatti, un modello avente motore grosso, sarà anche più grosso di dimensioni, ed a maggiori dimensioni corrispondono pale più grandi.
Un motore a scoppio da elicottero classe 90, significa che il motore è 0.90 pollici cubici e corrisponde ad un 15cc (centimetri cubici), se si parla di elicotteri elettrici, la stessa dimensione viene definita classe 700, questo perchè le pale di questi modelli, hanno lunghezza circa 700mm. Con questi due numeri (90 o 700) si identificano la classi più grandi (parlando di elicotteri acrobatici).

A questo link una breve panoramica:

http://www.baronerosso.it/forum/elim...ml#post3455708


TIPOLOGIE
Vi è infine una piccola distinzione tra le varie tipologie di modelli, indipendentemente dalla motorizzazione:
-modelli acrobatici/3D: i più diffusi e commerciali
- modelli acrobatici F3C: una categoria a sé, i modelli sono acrobatici, ma una acrobazia pulita e precisa
- modelli riproduzioni: cercano di riprodurre un elicottero reale
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[IMPORTANTE] Guida all'orientamento per il principiante, leggere prima di postare!! Darsh Elimodellismo Principianti 10 05 aprile 13 16:27
"Guida all'orientamento per il principiante, leggere prima di postare", cosa manca? atomas72 Elimodellismo Principianti 54 18 novembre 12 18:27
...prima di postare in questa sezione ... edubu Elimodellismo Principianti 13 11 luglio 12 14:46



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