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Posizionamento del piano di quota. Traggo spunto da un paio di messaggi postati in un'altra discussione, sempre in questa sezione. Prima di decidermi all'acquisto di un DLG per entrare in questo fantastico mondo, ho esaminato in rete, piu o meno approfonditamente, molti modelli. Mi è rimasto impresso il fatto che qualche costruttore sistema il piano di quota "sotto". A parte il giudizio estetico, soggettivo ed ininfluente, reputo questa localizzazione alquanto "perniciosa" per via della deviazione del flusso. Ma mi sorge anche un dubbio. Vuoi vedere che qualcuno ha scoperto che con quell'architettura ci sono dei vantaggi? Se sì, quali? Che si tratti di fare un bilancio fra negatività ed eventuali (mmmmm .....) positività? Questo, almeno, solo nei DLG; non mi pare di ricordare altre tipologie di modelli con tali caratteristiche. |
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Ormai non temiamo nulla :D .. aspettiamo i Guru. Ciao Gallina |
1 Allegato/i ti rispondo ragionando sulla mia realta'. uso per direzionale ed elevatore un solo cavetto che tira e basta. il ritorno e' affidato ad un elastico. per i DLG viste le sollecitazioni in lancio, dobbiamo avere un comando diretto a cabrare e a virare esterni rispetto al lancio. quindi elevatore sotto = elastico a picchiare e direzionale a sinistra (io sono destro) se mettessi l'elevatore sopra l'elastico tirerebbe a cabrare e questo non e' buono. allego una foto sperando che sia piu' chiara di tutte queste parole :fiu: |
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No...la cosa dell'elastico è nata dopo. Tra l'altro negli usa tendono a metterlo sopra il pianetto, pure io non ho mai capito perchè lo mettiamo sotto...boh. Credo che a metterlo sopra, in una zona più pulita, senza pilone di montaggio (ma con scasso o lobi per permettere il movimento) si guadagnerebbe in pulizia e peso; magari riducendo anche un po' il volume del pianetto stesso. Nessuno ha mai pensato a fare un pianetto passante attraverso il boom? |
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Oops leggo ora che che il giaccio e' gia' stato rotto .. Sergio |
a quanto ne so io l'unico motivo per metterlo sotto è quanto dice descarado, cioè per usare il cavetto singolo che cabra. ora in realtà ci sono anche dei modelli che montanto il pianetto sopra al boom pure usando il cavetto che picchia + elastico o molla che cabra. L'ho visto usare almeno su un paio di aspirin, e l'ho fatto io stesso sul ViDa2, montando una molla di torsione di 0.6mm di diam. Per il volo nessun problema e il comando rimane autorevole anche dopo delle belle affondate, però....però....qualche volta al lancio il modello anzichè partire a 45-50° come vorrei parte a 20-30° o 60-70°. I primi me li spiego, i secondi un po' meno, comunque per tagliare la testa alla zebra sul prossimo metto il pianetto sotto e la molla che picchia. Sperando che quei 20mm di differenza non siano deleteri, in fondo sul salomè e sul discus il pianetto era sotto e volavano lo stesso nonostante li pilotassi io.:P PS volendo si può anche mettere il piano sopra e il cavetto che tira, solo che sarà sporgente superiormente:wacko: |
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Sergio |
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Ciao! anche io cerco di fare i comandi come Descarado (cerco...perchè ogni modello è una nuova prova...tempo permettendo), non ho dati a conferma della mia convinzione ma reputo il punto debole del comando proprio l'elastico, e preferisco che mi resti il cabra piuttosto del picchia se si rompe qualcosa...o se si lancia dimenticando di collegare qualcosa...(qui qualche dato l'avrei anche, ma tralasciamo...:fiu: :D ) Poi c'è un altro motivo che aggiungerei a quelli gia scritti finora dagli altri, ma non è detto che sia valido per tutti: a me piacciono i modelli che volano con la coda alta. questo fa si che il quota abbia una incidenza piuttosto importante rispetto al boma, mettendolo sotto posso ridurre l'altezza del piloncino di supporto, ed avvicinare il quota al boma, ci pensa l'incidenza a generare lo spazio necessario alla corsa dello spatolino. Esempio: a memoria le altezze di be e bu del quota (che sta sotto) sul mio modello sono rispettivamente 10 e 17, per avere la stessa corsa col quota sopra avrei dovuto mettere be e bu a 24 e 17 rispettivamente, con aumento degli sforzi a torsione sul boma... Servirebbe un disegno ma ora proprio non riesco a farlo.. Un giorno approfondirò il discorso della scia, per ora so che c'è ma dove sia e se effettivamente ha qualche influenza alle distanze tipiche dei ns modelli...non lo so, so che non ho notato differenze tra le due soluzioni, il che però non vuol dire niente...dividerei volentieri le salsicce che mi ha promesso descarado con chi volesse portare dati in merito... :) Ciao! Claudio |
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Visto che siamo in ballo...perche sono sempre sdoppiati e non a croce...ossia: perchè l'orizzontale non è incastonato nel verticale? si risparmierebbe sul piloncino e si potrebbe accorciare un po' (@Claudio...poco però :P) la lunghezza del boma e risparmiarsi qualche grammo... |
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Sergio |
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-Occorre una migliore azione del direzionale rispetto al quota, per vincere le forze e stabilizzare durante il lancio (direzionale con maggior braccio di leva). -Complicazioni meccanico/strutturali per attuare il movimento del cabra con aumento di peso (e fragilità intrinseche). - ....... e poi? Inoltre a me, così "scalati" ......., piacciono di piu :) |
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Giusto il mio parere. Bye |
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Aerodinamicamente non cambia nulla..la resistenza di interferenza e' praticamente uguale, i volumi di coda sono quelli....ma e' una bella complicazione in piu' costruirlo ( con qualche grammo in piu' ) Sergio |
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sarebbe da provare! Mi vengono in mente alcune considerazioni che riguardano i volumi di coda (molto grandi per il direzionale e quasi standard per il quota) ed il fatto che poi comunque dovresti sostituire la struttura standard del direzionale con una struttura pari a quella del piloncino, almeno fino al punto di attacco del quota sul direzionale.....ma sono tutti problemi che trovano una soluzione. Invece mi è venuto in mente chi usava il quota tuttomobile e passante attraverso il boma, come da tua domanda del post precedente (se non ho capito male): Martin Kopplow, conosciuto a Laucha, un vero personaggio, il pensiero laterale al cubo :D Tra l'altro aveva messo il quota circa 20 cm piu avanti del direzionale...:blink: ...ed aveva un suo senso, pure. Ciao! Claudio |
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Ok, forse allora non è da provare, tutte le risposte sono sensate e vanno dalla stessa parte... Dunque: corso di sintesi e dattilografia...magari quando smetto di fare modelli (spero mai) :wink: |
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All'altezza del piano di quota stavano 20 cm sotto. Forse pesavano troppo? Mah! Poi abbiamo attaccato i roving di Carbonio, sottili e sfibrati...stessa roba. Ma da qui a capire cosa succede e se c'è uno svio che interessa anche il quota...ce ne passa! cz |
l'unico senso che mi viene in mente è che un modello più corto, a parità di margine di stabilità, richiede meno movimenti dell'elevatore a parità di "raggio" di manovra, visto che la leva è più corta. con il peso della coda più vicino al CG risulta anche meno inerte. pensavi alla stessa cosa? Citazione:
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Sembra che la vostra prova lo confermi. Ma in Downwash e in relta' piu' complesso, ha uno spessore variabile ( dipendente dal CP e dalla velocita' ) e puo' darsi che una parte investa comunque il piano di quota, e questo sembra piu' vero tanto e' piu' messo in basso. Il solito Martin Simmons, rammenta che il fenonemo e' piu' accentuato vicino alla fuso...guarda caso la fascia che riguarda di piu' il piano di quota. Non a caso solo il piano di quota a T e' accreditato di un fattore di efficienza pari a 1....tutti gli altri sono inferiori. Comunque confermo, chi ha idee chiare esca allo scoperto :D :D Sergio |
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Sergio |
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Ciao Simone |
ma i modelli degli altri non sono sottoposti agli stessi sforzi dei tuoi!:icon_rofl battute a parte, a me qualche problemino l'ha dato, e sì che la molla è bella dura e associata ad un "massiccio" c261 per il prossimo torno al pianetto messo sotto. Citazione:
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A me i problemi sono comparsi non tanto per gli sforzi, quanto piuttosto per la precisione nel ritorno a zero e nello zero tra giorni diversi di volo. Anzi, a dire il vero un paio di buchi li ho proprio fatti quando avevo il Discus150 proprio finchè non ho deciso di metterci mano e montare il pianetto sotto con il cavetto che tira a cabrare anzichè la molla... P.S Grazie Davide per la risposta Privata.... Andrea |
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Il buon Drela dice...e usa un bel filo di acciaio per i comandi, il buon Oleg (suo profeta ) dice di NON usare tiranteria varia, ma di mettere comandi rigidi...Martin Kopplow, Rik Walba ecc insistono sullo stesso tema....che siano tutti dello stesso club di rinco.... e noi invece......:D :D Mah !! Sergio |
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Sul mio futuro DLG tollererò, al massimo, una molletta elicoidale sul servo del direzionale, ma il piano di quota avrà decisamente un push/pull, magari in carbonio, ma bello rigido. Circa il piano di quota, visto che la posizione sotto è determinata quasi esclusivamente dal sistema di comando, lo mettero sopra, il piu lontano possibile dall'asse del flusso deviato. Peraltro, tenuto anche conto che i profili usati per l'ala hanno curvature di poco superiori all' 1% (quindi valori di alfa zero discretamente bassi) e i carichi alari in gioco sono altrettanto bassi (meno necessità, in parole povere, di spingere in basso l'aria per generare portanza), la deflessione del flusso non dovrebbe essere troppo alta. Sempre pronto a cambiare idea se qualcuno mi dimostrerà la sicurezza di un ... elastico. |
il fatto che il servo perda il centro da un giorno all'altro è abbastanza tipico dei microservi, l'importante è che stia costante per almeno un'oretta! quanto a precisione nel ritorno a zero, per me il sistema cavo+molla è il migliore perchè hai meno attriti. PS prego, ma poi voglio sapere come procedono i lavori! Citazione:
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Sergio |
hai tagliato il pezzo: "quanto a precisione dello zero"! ok anche bowden+tondino ha pochissimo attrito se lo tieni fuori dal boma, ma se devi farlo passare dentro è già più rognoso, almeno io ci ho provato una volta sola e ho visto che non era fluido indubbiamente c'è chi con più maestria riesce a fare un lavoro migliore.:rolleyes: io dovendo scegliere in base a come so fare, riprovo col cavetto+molla, almeno sul prossimo modello, poi chissà... Citazione:
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Col braccio di leva più corto, bisogna esercitare una forza maggiore, cioè movimenti più ampi. |
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