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Aliante coda a v o classica Ciao a tutti, domanda... la coda a v è sicuramente più leggera e questo per un veleggiatore è molto , quali sono invece, se ci sono, gli svantaggi rispetto ad una coda tradizionale con deriva? Grazie |
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voli in pendio o pianura ? Arnaldo |
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Per il modellista medio è solo una scelta estetica. Claudio |
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Edi |
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Purtroppo molti modellisti si sono abituati a difetti nel i comportamento dinamico e se ne sono fatti una ragione, un classico esempio è che molti quando applicano un comando di rollio cabrano, in modo da contrastare il momento picchiante dato da un differenziale sbagliato e da un mix alettoni direzionale eccessivo. |
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Aggiungo che per la f3j o f5j la parte importante del volo sono gli ingressi in virata, se il setup è corretto costano poca energia e soprattutto dicono subito se hai avuto la sensazione giusta e sei in termica, basta appoggiare l’ala e capisci col cabra se sei in buona, ma questo è un altro discorso. |
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Quello che intendevo è che alcuni danno assieme alettoni e cabra, spesso prima il cabra, quando virano dicendo che se non fanno così in virata il modello casca troppo. Nei veleggiatori da termica quasi sempre la velocità minima di caduta è situata appena oltre lo stallo, poco oltre, ripeto, poco. Se viri mentre voli alla minima per forza aumenti la velocità di caduta, ma visto che voli a una velocità poco oltre lo stallo non hai energia da spendere, scendi per forza e se cabri stalli. Quindi se devi cabrare è perché il modello ha cercato di accelerare per gli effetti secondari che il comando di rollio si porta dietro, di solito dovuti a errori di programmazione radio e baricentro non corretto per quella fase di volo. Oppure non eri alla minima... abbiamo fatto delle belle discussioni per capir meglio le forze in gioco nel volo in termica con modelli f5j a basso carico alate e le conclusioni sono state piuttosto inaspettate ma anticipate da quello che vedevamo accadere in volo. Facemmo anche un lavoro in cui cercammo di capire come rendere più costante la velocità in spirale rilevando diversi parametri. La sintesi è che con modelli molto leggeri, fini e con fusoliera con sezioni ridottissime la somma della portanza disponibile e maggiore se si vola sopportando una modesta imbardata inversa. |
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Il risultato é una risposta al direzionale efficace con meno inclinazione laterale. Se poi la differenza tra una coda e l'altra é una modesta percentuale per chi ha velleitá agonistiche conta molto. Se poi vogliamo dire che per sfruttare queste differenze ci vogliono pollici sopraffini che molti di noi non hanno questa é un'altra storia. Qui veniva solo chiesta la differenza tra le due code. Ha dimenticavo... la natura ha dato agli uccelli una coda per lo piú a V:fiu: Claudio |
V o C Io sto con Clabe. La differenza tra sostenere e cabrare è la stessa che c' è tra attimo e attimino :rolleyes::rolleyes::rolleyes: Ciao ragazzi, divertitevi. |
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C'è sempre da imparare. :hail: |
Esteticamente mi piacciono molto i timoni a "V" e vorrei tanto dare ragione a Clabe, ma il mio SH1 non è d'accordo come non lo erano un Salto e un veleggiatore elettrico da pianura. Parlando sempre di timoni, virare decentemente dopo essere diventato matto con corse, differenziali e baricentri è una cosa, virare correttamente con le superfici deputate al posto giusto, trovo sia meglio e se non altro più facile. Clabe hai ragione, gli uccelli hanno i timoni a "V" ma il loro progettista, che è uno bravo, li ha forniti di sensori e cervello adatti allo scopo, invece io e il mio SH1 ci arrangiamo alla meglio e i risultati non mi piacciono! Non sono molto informato, ultimamente negli alianti full size e nei modelli F5J, ad esempio, la tendenza qual'è "V" o "croce" nelle sue varie forme? Buona domenica. Edi |
1 Allegato/i Per me la semplificazione strutturale ed il minor peso valgono la scelta dei timoni a V. Saranno i pollici arrugginiti ma sinceramente non noto gran differenza specie in un veleggiatore con alettoni. Ps non dimentica di dimensionare la superficie moltiplicandola per il Cos del diedro, ES. |
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Sempre pensato che gli uccelli fossero più assimilabili a dei tuttala o, quantomeno, mi sono sempre chiesto come facciano a volare "stabilmente" senza un timone verticale. Vero è che probabilmente sono praticamente tutti assimilabili a delle ali alte, quindi intrinsecamente più stabili ma la mancanza di piano verticale rimane. Vero altrettanto che, probabilmente, sono tutti "velivoli" a stabilità rilassata così come noi bipedi non si capirebbe bene come facciamo a rimanere in piedi e camminare se il nostro cervello e i nostri organi di senso non ci aiutassero a contrastare la tendenza istantanea a cadere su qualche lato. Ad ogni modo, sul volo e sulle configurazioni degli uccelli, vedersi le considerazioni di Al Bowers e dei suoi ingegneri e studiosi della NASA. A suo modesto parere (tutti) gli uccelli sono tuttala e non hanno distribuzione ellittica di portanza sull'ala. Questo gli consentirebbe di volare e virare correttamente senza l'ausilio di timoni e derive (men che meno di piani a V). Addirittura i vortici di estremità, invece di staccarsi dalla fine delle ali, mediamente si staccano a circa 2/3 dell'apertura. |
1 Allegato/i Citazione:
Per quanto riguarda l'Shk ed il Salto il problema non é dato dalla coda a V ma piuttosto dalla scarsa superficie verticale della coda. La stessa cosa si sarebbe verificata con una coda tradizionale, se troppo piccola. Claudio |
Esatto: uccelli con la coda a croce (e neanche con la coda a V, perdonami) non ne ho mai visti nanche io. Quindi perché tirare in ballo gli uccelli e le loro sedicenti code per "dimostrare" la bontà del V rispetto al croce (o anche il T? Tutti i full size hanno praticamente il T. Perché? Solo perché é più protetto da contatti con il terreno?) |
2 Allegato/i Citazione:
Per quanto riguarda gli uccelli per virare usano sia la testa che la coda ma la coda viene inclinata usandola come un semipiano a V. Il problema delle code a V sui fullsize secondo me è solamente strutturale. Un longherone tutto unito in linea è più facila da costruire e più robusto di un V. Poi sai che ti dico... a me piacciono:P |
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Aggiungi che una coda a V ben dimensionata che abbia gli stessi parametri di una coda a croce NON pesa meno di una coda a croce, quindi..... |
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Adesso tocca a te far chiarezza sul dimensionamento dei timoni a V :D |
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Per il dimensionamento dei timoni a V ho un lungo e complesso articolo di Helmut Stettmayer che forse ho già allegato e questa paginetta a firma di un certo M. Drela che considero più che sufficiente per chi volesse farsi il progetto in casa.:P https://i.postimg.cc/XNhXy0nP/nuovo-1.jpg Ho anche questo in 3-4 paginette di considerazioni. https://i.postimg.cc/zvnncDjx/nuovo-1.jpg |
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WC F3B 2017 Claudio |
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https://lh3.googleusercontent.com/Mq...Q=w946-h709-no E da Carisio 2018 è passato già quasi un anno. Comunque i miei V sovradimensionati pesano meno di qualunque timone a croce che sia capace di costruire. Poi c'è sicuramente qualcuno più capace a lavorare di me:wink:... |
1 Allegato/i Anche quest'anno... Claudio Citazione:
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credo che per fare un bilancio occorra tenere conto di vari fattori che influenzano il risultato finale Quanto scrivi riguardo il rollio "inverso" generato dal V l'ho notato sul mio Low Aspect del 2016. https://www.baronerosso.it/forum/aer...-lo-aspet.html Il trave di coda che avevo disponibile era piccolo di diametro, molto conico e sottodimensionato per il modello … ma quello avevo e volevo collaudarlo in vista dell’ultima gara di stagione. http://www.autonomy-f5j.it/w/wp-cont.../DSC07456-.JPG Lì si vedeva bene a occhio nudo che i piani a V “normale”, operando come “direzionale”, danno un momento torcente indotto inverso al senso di virata quasi doppio rispetto ad un direzionale normale in quanto hanno circa il doppio della superficie del direzionale equivalente Il braccio di leva che abbiamo è corto rispetto ad un vero alettone per motivi geometrici, ma il suo effetto lo fa e sul mio povero trave si vedeva bene a occhio nudo la torsione che generavano. Comunque, questo effetto indotto, non è grandissimo, ma, se fa qualcosa di utile, lo fa solo a spirale impostata nel momento in cui il modello necessiti alettone opposto per non inclinare troppo.:) Nel momento in cui si vuole innescare al virata, il rollio inverso che genera è, teoricamente, solo sfavorevole perché un aliante con poca superficie laterale, per virare deve anche inclinarsi all'interno della virata e non all'esterno.:( Questo effetto è tanto più marcato, quando minore è il diedro in quanto, con poco diedro, il volo in derapata genera poco rollio e il direzionale risulta meno efficace. Aumentando il diedro, appena il modello incomincia a derapare, si inclina automaticamente all’interno della spirale grazie all’aumento di incidenza della semiala esterna, quindi la derapata induce rollio. Poi occorre anche considerare come vengono realizzati i piani a V, se tutto mobili o con “spatolino”. Un “tutto mobile”, se per il profondità può avere effetti positivi per un comando “morbido”, sul direzionale ha una risposta meno efficace: quindi credo che un V tutto mobile sia soluzione peggiore per un modello che voli a bassa velocità perché, quando proprio ne avremo più bisogno, sarà meno efficace. Se ne può concludere che il mix di elementi peggiore per l’efficacia del direzionale con un piano a V sia il poco diedro e un V tutto mobile su un modello lento. Infatti non mi pare di aver mai visto un F3J/F5J con piani a V tutto mobili. Su un modello da pendio, o perlomeno “veloce”, gli effetti "negativi" saranno minori perchè il direzionale servirà anche meno per virare correttamente. Se consideriamo quanto avviene in una spirale stabilizzata in termica, invece, la derapata è minima e quindi il diedro dell’ala aiuta a tenere l’inclinazione usando meno “contro-alettone” e lavorerà “insieme al V per mantenere l’inclinazione costante. Quindi in un 3 assi con un po’ di diedro, l’alettone verrà usato meno in opposizione al direzionale per tenere l’inclinazione. A questo punto, a seconda del bilanciamento del modello, si potrà anche operare sulla differenziazione per avere più o meno imbardata inversa per aiutare la “corretta” spirale. Naturalmente sarà una ottimizzazione specifica per "quel modello" e per il volo in termica che potrebbe non andare bene per altri usi ludici/acrobatici. Se ne può concludere, come in tutte le soluzioni progettuali, anche per i timoni a V abbiamo effetti favorevoli e sfavorevoli che si mischiano e che cambiano di valenza a seconda del momento (innesco virata e spirale mantenuta, velocità di manovra) quindi, per determinare se una soluzione funziona meglio dell’altra, credo sia sempre meglio considerare tutti gli elementi al contorno che dovranno essere ben “dosati” per esaltare gli aspetti positivi e minimizzare i negativi in modo da avere un compromesso più efficace per l’uso che se ne intende fare. |
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E' lui! Hai descritto esattamente quello che fa. Ora, ci vorrebbero "4 fogli protocollo di calcoli" per suffragare la teoria, però ripeto, hai descritto proprio quello che succede. |
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Claudio |
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