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Vecchio 01 agosto 08, 10:29   #1 (permalink)  Top
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L'avatar di rivetto
 
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Costruzione vele: calcolo, forma e tessuto

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Originalmente inviato da g.donelli Visualizza messaggio
Buongiorno a tutti per quanto riguarda la forma da dare all'infieritura ho un'opinione diversa da Luca, perchè se voglio arrivare ad avere la vela con la forma effettiva di progetto devo per forza avere un punto dove la flessione dell'albero copi esattamente quanto disegnato sulla vela altrimenti se l'albero flette troppo perderò irrimediabilmente la forma se invece flette meno avrò del materiale in eccesso che deformerà la vela spostando il grasso verso prua, nel caso del metro dove la vela è attaccata all'albero con anellini di metallo e legature di filo il problema si presenta in modo meno evidente, nel caso di alberi con canalina, vedi ac !o, la necessità di copiare la forma, a mio avviso, diventa indispensabile e credo che parte del risultato si veda nelle foto della randa.
Buon giorno. Mi sono informato presso una sw house che produce sw per velerie. Risulta confermato quanto dici tu. Il parametro attualmente utilizzato per il calcolo della ralinga d'inferitura per la randa (ma lo stesso discorso vale per il profilo d'entrata delle vele di prua, jennaker e triradiali inclusi) è un valore che considera il rapporto fra la corda delle bugne di entrata e la saetta (=media delle saette rilevate in un numero variabile di punti, in genere fra 2 e 5 a seconda dell'altezza dell'albero, del tipo di armo e del numero di crocette). Si deve inoltre tener conto non solo della curvatura dell'albero, ma anche della flessione (che dipende da coeff. di rigidità e n. di crocette), per cui anche la saetta diventa un valore (calcolato) tridimensionale. Non ultimo, per quanto rigido sia il tessuto, anche l'arco di flessione della vela deve essere tenuto in considerazione, e qui la cosa si complica, perchè, a differenza dell'arco longitudinale - che è costante -, quello laterale non lo è; è a sua volta frutto del calcolo di una media di saette (circa 6-10). Questi parametri sono differenti sulle vele asimmetriche. E' quindi evidente che la inferitura è strettamente dipendente dalla curvatura dell'albero. Questo valore è molto importante, non tanto per stabilire la curva di entrata del profilo (variabile 2D) ma per il coefficiente teorico da attribuire alla curvatura di sagoma 3D (la comune "pancia") che deve essere calcolato in base alla forma che si vuole ottenere (tralascio, è il concetto ostico e noioso del profilo logaritmico), e che di conseguenza varierebbe molto (praticamente al quadrato in corrispondenza del CV di ogni vela) nel caso di una retta piuttosto che di un arco (peggio ancora su un doppio arco). Tale principio è fondamentale nelle vele con tessuti a trama rigida, tipo kevlar e carbonio, dove la forma è necessariamente la risultante di un calcolo a tavolino che non può non tener conto delle deformazioni e dei disassamenti inevitabili fra il progetto ed il risultato in lavoro. Saluti
Max

Ultima modifica di rivetto : 01 agosto 08 alle ore 10:35
rivetto non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 01 agosto 08, 13:00   #2 (permalink)  Top
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L'avatar di volo e vele
 
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Originalmente inviato da rivetto Visualizza messaggio
...
> Originalmente inviato da g.donelli
....se voglio arrivare ad avere la vela con la forma effettiva di progetto .... la flessione dell'albero copi esattamente quanto disegnato sulla vela ...
>
La mia è un pò la domanda sull'uovo e la gallina, forse mi può rispondere chi progetta le vele specificamente per i modelli. Innanzi tutto ringrazio Rivetto per questa spiegazione che permette anche a noi profani, quantomeno a me, di capire almeno un pò cose molto tecniche e difficilmente comprensibili.
Se la flessione dell'albero deve copiare la forma della vela, in funzione di cosa devo prevedere la curvatura della ralinga nel progetto? In parole povere, mi par di capire che la regolazione della curvatura dell'albero è prevista in fase di disegno per copiare la forma della vela. Allora, teoricamente si potrebbe prevedere un albero curvo, le cui regolazioni non dovrebbero essere modificate in funzione delle condizioni di vento, ma solo della forma della vela, quindi una tantum. Sbaglio?
Ciao
Luciano
volo e vele non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 01 agosto 08, 15:23   #3 (permalink)  Top
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Buongiorno Max grazie per delucidazioni matematiche, personalmente ne facevo solo un discorso di esperienze, sempre per esperienza, attenzione non sono un' esperto di progettazione di vele per modelli, credo che una volta disegnata la curva effettiva sulla vela l'albero si possa usare per modificare il profilo della randa "ingrassandola" e "smagrendola" fino al disegno da progetto andando oltre con la flessione correremmo il rischio di perdere il controllo su parte o peggio su tutta la balumina

Giuseppe
g.donelli non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 01 agosto 08, 23:09   #4 (permalink)  Top
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L'avatar di risingstar
 
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le vele fanno la differenza
ma a volte mi scandalizzo proprio a fare tutti quei calcoli per uno scafo di 68cm o di 94cm
sail cut è un software gratuito
che ti calcola come disegnare i ferzi di una vela
ti da qualche dato su bordature e resistenza per spessori al vento .
le vele più belle sono fatte così, in parti di tessuto anche per il modellismo
che non è altro dove poi decidi di rinforzare con le cuciture unendo i ferzi appunto
e dare alla vela la bombatura sin dall'inizio ,alla randa per esempio .

mi sembra che usino quasi tutti vele in un unica pezza di tessuto
e se non è tessuto è film mylar o poliestere rigido , talmente da avere poco gioco di pancia gonfia .
quindi ecco le modifiche che si possono fare su una vela in scala sono sul boma o sull'albero andando per esperienza sul calcolo della flessione di questi
questo per non spaventare nessun radiovelamatore
recuperando dalla struttura qualche piccola superficie da far prendere più vento alla vela

capita bene questo discorso perchè devo disegnare per un amico
delle vele su uno scafo di 190cm non stazzate classe 2m
e ha scelto come tessuto un poliestere vele 50grammi molto morbido arrotolabile
comodo e ottimo anche per venti leggeri
si gonfierà molto e sarà difficile regolarne la curva della randa
se non dall'attacco sul boma


metterei mille emoticons ma non mi va
risingstar non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 02 agosto 08, 08:30   #5 (permalink)  Top
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L'avatar di volo e vele
 
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Originalmente inviato da risingstar Visualizza messaggio
le vele fanno la differenza
ma a volte mi scandalizzo proprio a fare tutti quei calcoli per uno scafo di 68cm o di 94cm
....
e ha scelto come tessuto un poliestere vele 50grammi molto morbido arrotolabile comodo e ottimo anche per venti leggeri
si gonfierà molto e sarà difficile regolarne la curva della randa
se non dall'attacco sul boma
non penso che ti debba scandalizzare, da come ho capito io il post spiega la teoria di come deve essere concepita una vela, ma non penso si riferisca specificamente ai modelli, anzi credo che sia difficilmente applicabile a meno che uno non sia in grado di fare quei calcoli, comunque credo che su un modello darebbero scarsi risultati. Ma la conoscenza almeno per me è importante.
Prevedere la curvatura delle vele mi pare che sia fondamentale sui tessuti rigidi, ma il discorso di g. donelli spiega chiaramente quanto possano influire sul rendimento le parti di tessuto scarse o eccedenti dovute alla curvatura dell'albero.
Ciao
Luciano
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Vecchio 02 agosto 08, 15:26   #6 (permalink)  Top
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la proporzione per il taglio della vela è dettato da quelle regole-formule per le misure lineari della forma
mentre le vele come per gli scafi IOM hanno già un regolamento di stazza per posizionare i rinforzi o ferzi e quindi il perimetro prssochhè preparato .
la curvatura è molto difficile da calcolare e riindico il famoso software sailcut
dove puoi disegnare la bombatura longitudinale della vela
che puoi modificare con il fissaggio-tensione al boma

la flessione dell'albero la regoli fissandolo meglio
e se ci sia da cambiare una vela e non un albero o viceversa
la costruzione di entrambe deve essere semplicemente " legata "
da quei calcoli che si fanno a occhio se non hai software per vedere il risulato in guassiana o che altro grafico per l'aerodinamica

vorrei essere sincero non molti comprano tutti quei sw per fare un modellino

può essere bello parlare di matematica mentre si rimane appassionati di vela e modellisti
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Vecchio 02 agosto 08, 15:47   #7 (permalink)  Top
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in pratica:

non sarà un segreto

per esempio far scorrere la vela all'albero dentro la canalina partendo dal boma
per un utile approviggionamento d'aria del tessuto senza pensiorose turbolenze

con magari l'occhiello più alto sulla crocetta più alta o sulla penna
di minor aderenza al supporto albero
in modo che la vela non subisca la flessione oscillatoria in movimento della struttura

altra bella dimostrazioneè la vela libera con anelli che di queste flessione può non risentirne per niente

che incida di basse percentuali questo problema flessibiltà
può essere nullo su uno scafetto di meno di 1 metro (la differenza di prestazioni essendo minima si risolve compiendo una mossa-manovra migliore)
a seconda della giornata fortunata che si può avere gareggiando
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Vecchio 02 agosto 08, 19:43   #8 (permalink)  Top
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Buongiorno, conosco sail cut e lo uso ma comunque ritengo che l'esperienza e qualche prova dia il migliore dei risultati, in considerazione del fatto che le vele sono il "motore" dei ns. modelli credo che un po' di attenzione e di studio non possa che rendere il "gioco" più divertente e stimolante.
Non sono d'accordo sul fatto che le musire massime imposte dal regolamente di stazza IOM vincolino a un solo tipo di progetto, da sempre le misure in pianta esistono in tutti i regolamenti di stazza modellistici e non ma non hanno inmpedito ai velai di sbizzarirsi con e senza sail cut.
Poi non mi sono molto chiari i concetti esposti a riguardo della regolazione sul boma e sul sistema di fissaggio all'albero.
P.S. credo che l'uso di sail cut senza un plotter sia abbastanza inutile perchè salvando il file in txt appaiono una serie immensa di coordinate che io personalmente non sono riuscito a decifrare e poi sarebbe talmente lungo il riportarle sulle vele di una IOM da rendere il lavoro lunghissimo


Ciao Giuseppe
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Vecchio 02 agosto 08, 22:02   #9 (permalink)  Top
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sail cut è molto che non lo uso
ma stavolta dovrò reinstallarlo
proprio per darmi una regolata sulla curvatura
e vedere qualche prova virtuale per i ferzi

il metodo di fissaggio della vela all'albero o boma che ho descritto
è una soluzione manuale

vela sulla parte alta dell'albero distaccata dalla canalina
-evita interferenze dell'oscillazione albero-

vela con base più larga dei punti fissaggio boma
-imposta una curvatura forzata al tessuto o altrimenti più o meno flessibilità-
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Vecchio 04 agosto 08, 08:56   #10 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da risingstar Visualizza messaggio
la proporzione per il taglio della vela è dettato da quelle regole-formule per le misure lineari della forma
mentre le vele come per gli scafi IOM hanno già un regolamento di stazza per posizionare i rinforzi o ferzi e quindi il perimetro prssochhè preparato .
la curvatura è molto difficile da calcolare e riindico il famoso software sailcut
dove puoi disegnare la bombatura longitudinale della vela
che puoi modificare con il fissaggio-tensione al boma

la flessione dell'albero la regoli fissandolo meglio
e se ci sia da cambiare una vela e non un albero o viceversa
la costruzione di entrambe deve essere semplicemente " legata "
da quei calcoli che si fanno a occhio se non hai software per vedere il risulato in guassiana o che altro grafico per l'aerodinamica

vorrei essere sincero non molti comprano tutti quei sw per fare un modellino

può essere bello parlare di matematica mentre si rimane appassionati di vela e modellisti
Non avertene a male ovviamente non c'è nulla di personale però ti confesso che le tue spiegazioni mi sono un pò ostiche e mi risultano più comprensibili le teorie esposte da rivetto. A me interessa molto conoscere come si studia la forma di una vela anche se non sono in grado di metterlo in pratica ma non credo che conoscere la teoria significhi "parlare di matematica" o che sia necessario comprare i sw. Si sa che la vela è teoria al massimo grado e sentire che qualcuno spiega le cose io lo trovo utile e come dice G. Donelli che condivido in pieno, un pò di studio rende le cose più divertenti (e aggiungo io, meno raffazzonate).
Ciao
Luciano

Ultima modifica di volo e vele : 04 agosto 08 alle ore 09:01
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