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Vecchio 20 febbraio 11, 13:43   #1 (permalink)  Top
manuelmodelli
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Originalmente inviato da wrighi Visualizza messaggio
la vedo dura.. io probabilmente mi arrenderei devolvendo il tutto al cassonetto..
alternativa forse potrebbe essere quella di laminare dentro e fuori ma come ti hanno detto il peso raddoppierebbe e temo che sarebbe solo un restauro destinato a rendere il modello statico.
anche perchè non si parla di una laminazione di alcuni buchi ma di fasciare tutto lo scafo.
incollerei tutti i pezzi nelle loro sedi.. riportando le forme al meglio possibile poi applicherei dentro il vetro con l'epossidica.. ma anche qui andrebbe scartata e resa aggrappante..
una volta laminata dentro (operazione già difficile senza poterla aprire completamente) passerei a scartare l'esterno e applicherei un altro vetro..
il totale sono nella migliore delle ipotesi 2-3 etti di roba..
considerando anche i costi e il dubbio risultato temo che non ne valga la pena..
wrighi ha pienamente ragione quando dice che diventerebbe uno statico con la ricopertura dentro e fuori, però se usi qualche trucchetto, anche se i danni sono evidentemente molto gravi, potresti riuscire a limitare il peso della riparazione che secondo me si può fare intervenendo con metodo solo intorno alle linee di frattura, in questo modo il peso totale aggiunto non sarà superiore ai 100 grammi.

Se hai la pazienza di leggere fino in fondo, ti consiglio di procedere in questo modo:

pulisci dalla vernice la parte esterna dello scafo, lo puoi fare carteggiando con abrasiva 220, alla fine elimina per bene tutta la polvere

i pezzi vanno messi al loro posto con la massima precisione, tienili in posizione con del nastro da pacchi

con un trapanino fai dei fori da 2 mm lungo i contorni delle fratture, distanziali di circa 5 mm uno dall'altro e 5 mm dalla linea di frattura, ora fai un'altra fila di buchi spostati a fianco dei primi e distanti circa 1 cm., alla fine avrai i contorni delle parti da riparare che rassomigliano a un colabrodo con i forellini tutti intorno alla linea delle fratture, lo scopo di questi fori è che quando metterai la resina passerà attraverso creando dei ribattini che aumenteranno di molto la resistenza della riparazione.

con una carta vetrata n. 40 carteggia e rendi ruvidi i contorni delle fratture per circa 25-30 mm..

avrai bisogno di 10 metri di fettuccia larga 3 cm in tessuto di vetro con grammatura 150 grammi/metro, acquista una buona resina epossidica, va bene il tipo 721 con catalizzatore S, trovi questi materiali da Schaller compositi Firenze, le proporzioni, nella misura di 1:25 tra resina e catalizzatore, vanno fatte con una bilancina e molta precisione, mescolare bene, lavorare con temperature non inferiori ai 20 gradi.

sulla parte esterna dello scafo chiudi bene tutti i fori fatti in precedenza in modo che la resina, passando attraverso i buchi, non vada a sporcare tutto, bagna all'interno dello scafo i contorni delle fratture con la resina , taglia con le forbici la fettuccia anche a piccoli pezzi, appoggiala e tienila a cavallo della linea di frattura,
col pennello a colpetti bagna con la resina efai aderire bene, fai altri due strati sopra il primo, la fibra bagnaya bene diventa trasparente, evitare di farla colare perchè è tutto peso in più, fai catalizzare bene.

togli il nastro di protezione dalla parte esterna dello scafo, carteggia anche qui con carta grana 40 i contorni delle fratture per circa 25-30 mm, ripeti le operazioni descritte in precedenza, però metti solo due strati di tessuto di vetro, attendi che sia ben catalizzata.

a questo punto la riparazione ò terminata, per la rifinitura possiamo parlarne in seguito.
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Vecchio 20 febbraio 11, 14:06   #2 (permalink)  Top
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L'avatar di sprint
 
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Grazie, l'idea di gettare tutto mi è venuta ma solo per 5 minuti; ci sono alcuni oggetti che hanno un valore che non è possibile spiegare. Ricordo con grande nostalgia i cataloghi Graupner di quegli anni con questi modelli e averne trovato uno non mi sembrava vero....
Vedremo; vi terrò informati anche se i miei tempi saranno lunghetti.
P.
sprint non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20 febbraio 11, 14:28   #3 (permalink)  Top
manuelmodelli
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Originalmente inviato da sprint Visualizza messaggio
Grazie, l'idea di gettare tutto mi è venuta ma solo per 5 minuti; ci sono alcuni oggetti che hanno un valore che non è possibile spiegare. Ricordo con grande nostalgia i cataloghi Graupner di quegli anni con questi modelli e averne trovato uno non mi sembrava vero....
Vedremo; vi terrò informati anche se i miei tempi saranno lunghetti.
P.
ti capisco perfettamente, questi sono valori importanti per chi sa apprezzare certi modelli, sono pezzi talmente rari che vale senz'altro riportarli allo stato originale, mi sono imbarcato anche io nel restauro di un motoscafo anni 50-60, vedi: motoscafo anni 60 da rimettere a nuovo.
Ricordo i cataloghi Graupner, quando erano ancora in bianco e nero, le figure erano per la maggior parte dei disegni, poche foto, erano i tempi delle radio e servi bellamatick.
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Vecchio 20 febbraio 11, 14:38   #4 (permalink)  Top
wrighi
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il problema è la deriva quando la barca verrà usata.. fin tanto che sta su una mensola si risolve benissimo..
ma dubito che farebbe 10 virate senza creparsi nuovamente perchè l'abs s'incolla pure male con l'epoxy e con qualsiasi altra colla..
s'incolla ma per farla stare ferma su un mobile..
la differenza di elasticità tra epoxy e abs temo che la farebbe riaprire, tanto più senza nessuna fibra di collegamento.
potresti però metterlo assieme in modo che riassuma la forma originale, stuccarla e riportarla con lesterno perfett e usarla per fare un calco in gesso dove rifare uno scafo in fibra...
magari lo scafo in abs poi si potrebbe tagliare nei pressi della coperta e rincollarlo dentro lo scafo in fibra..
in ogni caso un lavorone..
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Vecchio 20 febbraio 11, 15:52   #5 (permalink)  Top
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L'avatar di il_Zott
 
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ummmm idea

visto che lo scafo è in abs e come si sa, li sopra l'epossidica incolla poco, intanto cambieri colla ed andrei con bicomponente acrilico, peccato che tiri però in pochi minuti, altrimenti andrei di tangit e pezzetti/striscette di abs-pvc prelevato da tubi o grondaie tagliato ad hoc, visto che i materiali sono simili col tangit si fonderebbero e dovrebbero avere una certa robustezza, poi magari per impermeabilizzare per bene, fibretta di vetro dentro e fuori.

ciauzzzz
il_Zott non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20 febbraio 11, 22:36   #6 (permalink)  Top
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L'avatar di picchiarello
 
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L'ABS è una 'plastica' che fonde a una temperatura relativamente bassa,una volta posizionati i pezzi,dall'interno con la punta del saldatore a stagno puoi fare sciogliere dei punti sulla linea di rottura a pochi millimetri uno dall'altro fino ad ottenere il fissaggio definitivo,con una buona manualità riesci a non uscire all'esterno e per rifinire usando la parte laterale del saldatore sciogli e spalmi il materiale pastoso a chiudere le fessure,all'esterno sarà comunque necessaria una finitura adeeguata.
Per stabilizzare il tutto,colla dedicata e pezze dello stesso materiale,in idraulica si usano delle colle specifiche per sigillare i tubi di questo materiale.
picchiarello non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20 febbraio 11, 23:41   #7 (permalink)  Top
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L'avatar di sprint
 
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E' vero, si possono fare toppe interne fissate con acetone o Tangit che dovrebbero fondere il materiale; penso però che una fasciatura esterna ci voglia perchè la deriva è pesantissima e potebbe staccarsi di nuovo, magari in acqua. Ma pensate che il peso sia un problema? Volendo solo navigare per divertimento non credo che due o tre etti in più facciano differenza.
P.
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Vecchio 21 febbraio 11, 00:59   #8 (permalink)  Top
wrighi
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quanto è lunga la barca? quanto pesa la pinna? l'abs che spessore ha ?
a vedere in foto pochissimo.
occhio al tangit perchè rischi di deformare l'esterno.
incolla bene ma ne va messo pochissimo altrimenti scioglie e temo che se lo spessore dello scafo è poco poi si veda l'incollaggio da fuori sotto forma di ondulazioni.

si comunque opinione personale, per me tocca laminare per forza, c'è poco da fare.. ha ad essere optimist quanto vuoi.. ma dopo 3 virate quella pinna senza una fibra o un supporto che la tiene sai come si separa nuovamente e volentieri..
magari ti dico una fetecchia.. ci stà eh.. però io farei così:
penso che dovresti creare un arsenale o come si chiama.. una tavola di legno dove fissi lo scafo rovesciato creando delle zeppe e degli incastri avvitati sulla tavola per bloccarlo che non si possa muovere.. in prossimità della buca ci metterei un tondino che emerge dal buco in cui infili la pinna per incollarla senza che si possa spostare o flettere mentre resini o incolli.. in questo modo se fai tutto bene allinei benissimo la rottura e la incolli altrettanto bene.
appunti la pinna anche con tangit o epossidica, rimetti l'abs nelle sue posizioni alla meglio.. cercando di far tornare la plastica nel punto originario.
poi con una grammatura fine di vetro e una buona resina epossidica laminerei un primo strato stando abbondante dalla frattura.. diciamo una pezza larga 6cm in cui il taglio resti a 3cm per parte.. sopra laminerei una seconda pezza di 3cm.. così da poter scartare e succare meglio lo scalino..
la coperta non facilità perchè per fare un bel lavoro va scartata e verniciata varie volte ma se la monti sull'arsenale coprendola col giornale fai tutto sulla tavola, stucco e verniciatura compresa..
un lavoraccio..
poi finito lo scafo esterno sfilerei la barca dalla tavola e darei nuovamente la resina con le pezze di vetro anche dentro.. aggiungerei un'ordinata sfruttando il buco che ti teneva la deriva ferma sulla tavola.. così da scaricare le flessioni sulla parte alta dello scafo.
non credo che un lavoro del genere potrebbe pesare più di 200 grammi alla fine.

Ultima modifica di wrighi : 21 febbraio 11 alle ore 01:02
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Vecchio 21 febbraio 11, 12:58   #9 (permalink)  Top
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altra ideuzza per le deriva...

si può forare ??? se si farei un forellino da 4-5mm, piazzerei dentro un bel tondino di carbonio ( magari anche due, uno all'inizio della deriva e uno alla fine ) che poi andrei a fissare su qualche costolatura interna della barca, tipo quella tonda che si vede nella foto:



Cosi la deriva non sforza solo più sul fondo dello scafo, ma ha due punti dove scaricare forza e pesi durante la navigazione...

ciaoo
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Vecchio 21 febbraio 11, 13:06   #10 (permalink)  Top
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ottima l'idea di zott
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