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Vecchio 14 gennaio 09, 12:41   #31 (permalink)  Top
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Su quello non posso esserti di aiuto, ma quì trovi un sacco di gente che ti può dare consigli.
Per quanto riguarda il discorso fasciame penso che solo che lavorare al negativo sia estremamente palloso
Aggiungo un'altra considerazione, che prima ho dimenticato.

La tecnica "Grakula", concedetemi il termine, si applica benissimo con derive "a pinna" (non so come si chiamano), dove deriva e scafo formano uno spigolo (credo )

Con la "chiglia lunga" la deriva deve essere ben raccordata con lo scafo. Riportare una deriva fatta a parte su uno scafo già fibrato all'esterno si rischiano un sacco di imperfezioni sulla giunzione. Se invece lascio il legno scoperto all'esterno, riportare e lisciare la deriva in fase unica con lo scafo rimane più semplice.

Naturalmente sono solo considerazioni da principiante nel vostro ramo ...
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Vecchio 14 gennaio 09, 12:47   #32 (permalink)  Top
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Azz...tecnica Grakula...troppa grazia
A parte gli scherzi, non so, non ho mai provato, sicuramente bisognerebbe vrivedere il sistema per il taglio delle stecche in quanto non tutte vanno da prua a poppa...ci penserò su
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Vecchio 14 gennaio 09, 13:14   #33 (permalink)  Top
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Ciao Paolo, appena ho tempo metto una foto di uno dei miei modelli ancora incompleti: un 12 mt s.i. coppa america anni 80 con la carateristica "pinna" a delfino raccordata allo scafo. Il modello è rivestito con fasciame di balsa dura eccetto la deriva che è in attesa di completamento ( da 17 anni )...........
.........e questo succede quando si mette troppa carne al fuoco: si cominciano più modelli e ti ritrovi la casa piena di "carcasse" incomplete!
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Vecchio 14 gennaio 09, 13:18   #34 (permalink)  Top
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Ciao Paolo, appena ho tempo metto una foto di uno dei miei modelli ancora incompleti: un 12 mt s.i. coppa america anni 80 con la carateristica "pinna" a delfino raccordata allo scafo. Il modello è rivestito con fasciame di balsa dura eccetto la deriva che è in attesa di completamento ( da 17 anni )...........
.........e questo succede quando si mette troppa carne al fuoco: si cominciano più modelli e ti ritrovi la casa piena di "carcasse" incomplete!
Posta, posta, che ho fame di conoscenza .....
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Vecchio 14 gennaio 09, 18:23   #35 (permalink)  Top
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I tuoi interventi mi hanno fatto venire la voglia di dare una rispolverata (nel senso più letterale della parola) al modello che ormai tenevo appeso alla parete come una grossa caciotta, sono andato in garage per soffiarlo e non ti dico che nebbia di polvere!!! Dopo anni nel dimenticatoio la copertura in balsa (non trattata) presenta un aspetto di "vecchio" e la struttura della pinna spezzata; inizialmente fu concepito per essere finito come modello navigante in struttura lignea con rivestimento in epoxy, ma se dovrò continuare mi sa che lo renderò un master per fare il modello tutto fibra.
Avrei questa preferenza perchè questa tipologia di modelli non gode di un eccellente braccio di leva a causa della pinna piombata internamente, la quale non ha la stessa efficacia raddrizzante di una deriva con bulbo di un moderno AC,.....quindi per abbassare i pesi, ricavo il modello da due mezzi stampi rendendo più funzionale il lavoro che dovrà fare la pinna, praticamente il peso risparmiato nella struttura lo concentro tutto in basso a favore della stabilità.
Comunque, prima di mettere la barca in cantiere sotto i ferri, faccio delle foto così come si trova adesso.
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Vecchio 14 gennaio 09, 18:43   #36 (permalink)  Top
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I tuoi interventi mi hanno fatto venire la voglia di dare una rispolverata (nel senso più letterale della parola) al modello che ormai tenevo appeso alla parete come una grossa caciotta, sono andato in garage per soffiarlo e non ti dico che nebbia di polvere!!! Dopo anni nel dimenticatoio la copertura in balsa (non trattata) presenta un aspetto di "vecchio" e la struttura della pinna spezzata; inizialmente fu concepito per essere finito come modello navigante in struttura lignea con rivestimento in epoxy, ma se dovrò continuare mi sa che lo renderò un master per fare il modello tutto fibra.
Avrei questa preferenza perchè questa tipologia di modelli non gode di un eccellente braccio di leva a causa della pinna piombata internamente, la quale non ha la stessa efficacia raddrizzante di una deriva con bulbo di un moderno AC,.....quindi per abbassare i pesi, ricavo il modello da due mezzi stampi rendendo più funzionale il lavoro che dovrà fare la pinna, praticamente il peso risparmiato nella struttura lo concentro tutto in basso a favore della stabilità.
Comunque, prima di mettere la barca in cantiere sotto i ferri, faccio delle foto così come si trova adesso.
In un vecchio libro di tanti anni fa che ho prestato a un amico e mai più visto (sgrunt), mi pare si chiamasse "Modelli Navali" della Mursia, spiegavano come fare queste derive da colata con stampo in gesso prevedento 2 filettati prigionieri per ancorarle allo scafo. In questo modo si dovrebbe eliminare di piombare internamente e si potrebbero anche ricavare piombature con pesi diversi .
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Vecchio 14 gennaio 09, 19:02   #37 (permalink)  Top
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In un vecchio libro di tanti anni fa che ho prestato a un amico e mai più visto (sgrunt), mi pare si chiamasse "Modelli Navali" della Mursia, spiegavano come fare queste derive da colata con stampo in gesso prevedento 2 filettati prigionieri per ancorarle allo scafo. In questo modo si dovrebbe eliminare di piombare internamente e si potrebbero anche ricavare piombature con pesi diversi .
E' un'ottimo libro: me lo sono fatto regalare nel 1976 o 77 quando avevo 9 anni.
In effetti quelllo che scrivi è un'ottima soluzione per piombare efficacemente le barche a chiglia lunga. Basta fare chiglia di legno pieno e poi ritagliare la parte da cui si vuole ricavare al colata di piombo: la si immerge nel gesso dopo averla unata un po' e si fa lo stampo femmina.
Poi si predispongono dei prigionieri di acciao inox piegato a L, li si posiziona all'interno magari tenedoli da fuori stampo e si cola il piombo.
L'inox conduce poco il calore e, lasciandoli un po lunghi, il casteletto a ponte sullo stampo per tenerli può essere tranquillamente fatto con 3 pezzi di legno di recupero e/o una legatura in fil di ferro. Il piombo verrà duro prima che il calore salga abbastanza da danneggiare la ritenuta.
atenzione che il piombo fuso è più pesante dell'inox che tende a galleggiargli dentro: conviene bloccali bene.
Ciao
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Vecchio 14 gennaio 09, 20:56   #38 (permalink)  Top
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E' un'ottimo libro: me lo sono fatto regalare nel 1976 o 77 quando avevo 9 anni.
In effetti quelllo che scrivi è un'ottima soluzione per piombare efficacemente le barche a chiglia lunga. Basta fare chiglia di legno pieno e poi ritagliare la parte da cui si vuole ricavare al colata di piombo: la si immerge nel gesso dopo averla unata un po' e si fa lo stampo femmina.
Poi si predispongono dei prigionieri di acciao inox piegato a L, li si posiziona all'interno magari tenedoli da fuori stampo e si cola il piombo.
L'inox conduce poco il calore e, lasciandoli un po lunghi, il casteletto a ponte sullo stampo per tenerli può essere tranquillamente fatto con 3 pezzi di legno di recupero e/o una legatura in fil di ferro. Il piombo verrà duro prima che il calore salga abbastanza da danneggiare la ritenuta.
atenzione che il piombo fuso è più pesante dell'inox che tende a galleggiargli dentro: conviene bloccali bene.
Ciao
Ciao Claudio. Temevo che la scelta del "chiglia lunga" da te sconsigliato ti avesse indotto a non partecipare più. Invece ....

Grazie di seguire allora.

Eh, mi sa che quel libro me lo dovrei ricomprare, ricordo che era una vera enciclopedia, e c'erano un sacco di disegni da utilizzare.

Mi pare di ricordare che suggerissero di fare le 2 meta femmina con i prigionieri passanti, con 2 cassette da unire prima della colatura, ma probabilmente è più semplice come dici tu, a cassetta unica ....
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Vecchio 15 gennaio 09, 10:04   #39 (permalink)  Top
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Eh, mi sa che quel libro me lo dovrei ricomprare, ricordo che era una vera enciclopedia, e c'erano un sacco di disegni da utilizzare.

Mi pare di ricordare che suggerissero di fare le 2 meta femmina con i prigionieri passanti, con 2 cassette da unire prima della colatura, ma probabilmente è più semplice come dici tu, a cassetta unica ....
Ho controllato ieri sera e il mio librone di allora non era della Mursia, ma di un'altra casa editrice ed era di un autore inglese... che non mi so0no trascritto e ora non ricordo gia` piu`.
Se la smemorite cronica non colpisce di nuovo mi segno tutti i dati e li posto cosi` se qualcuno vuole cercarlo ha le info necessarie.
Chiaramente e` ottimo per tecniche costruttive classiche in legno e affini e non ha nulla di utile sui compositi. Per le barche a vela i concetti sono molto datati e su modelli moderni (con bulbo e dislocamenti ridotti) conviene non applicarli alla lettera, altrimenti

Comunque, hai ragione: lo stampo descritto era come dici tu in 2 meta` e non come ho scritto io. Quella era gia` una mia "elaborazione" fatta su una barca non RC (da volo libero) che avevo messo assieme nel '80.

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Ciao Claudio. Temevo che la scelta del "chiglia lunga" da te sconsigliato ti avesse indotto a non partecipare più. Invece ....

Grazie di seguire allora.
Per me il forum dove fare 2 chiacchiere e i modelli sono un gioco... a te piace farti una cosa del genere e quindi sono azz tui se alla fine non funzionera` un tubo o appena c'e` un po' d'aria non stara` dritta, ma ti sarai divertito avrai comunque ottenuto quel che volevi... almeno in parte.
Se alla fine ti gireranno...sempre un problema tuo sara`

Quando ho iniziato a fare barche RC non molti anni fa (2002), per non buttare soldi e tempo con uno scafo sballato ho comprato un disegno da uno che...non era capace a farli.
Cosi` mi sono girate 2 volte di piu` perche` alla fine i soldi buttati per comprare il disegno fasullo erano meno del 5% del totale della barca fasulla finita
Poi, dopo, investendo tempo, viaggi in giro per l'Italia e Francia e soldi in qualche disegno serio di IOM e classe M moderni che dichiaratamente funzionavano (alias vincevano regate) ho trovato la via anche grazie a qualche anziano "maestro" serio trovato lungo il cammino
Diciamo che se si ha chiaro in mente dove arrivare e si e` disposti a qualche sacrificio.. di solito ci si riesce.

Quindi... in bocca al lupo.
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 15 gennaio 09, 10:16   #40 (permalink)  Top
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L'avatar di grakula
 
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Anche io avevo il libro della Mursia, stupendo, è rimasto a Livorno a casa di mio padre...bisognerà che lo recuperi
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