Leggere le norme Citazione:
Resto sempre dell'idea che si continua a parlare come i vecchi al circolo ARCI tralasciando l'unica cosa importante e definitiva: la lettura delle norme in modo integrale. Insisto con la domanda: "I nostri aeromodelli sono o non sono mezzi aerei a pilotaggio remoto?" Dare risposta certa a questo quesito chiarisce i 300 post precedenti. |
Citazione:
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Si o no Citazione:
"Gli aeromodelli SONO O NON SONO mezzi aerei a pilotaggio remoto"? |
Visto che nessuno risponde, eppure ENAC è stato chiaro: gli aeromodelli RADIOCOMANDATI sono mezzi aerei a pilotaggio remoto, specificamente disciplinati all'art. 35 del relativo Regolamento. |
Ma certamente che lo sono! Così come meglio definiti all'art. 1 del regolamento mezzi aerei a pilotaggio remoto, e di conseguenza ai sensi dell'art. 743 del codice dell'aeronavigabilità i mezzi aerei a pilotaggio remoto (compresi gli aeromodelli) sono aeromobili. Leggendo con attenzione, facendo caso alla punteggiatura e al testo integrale delle norme applicabili, tutto è chiaro come l'acqua. |
Va bene...:mellow: Anzi, rilancio...sono aerodine, cioè mezzi volanti più pesanti dell'aria, (e mi pare che sta pure scritto li in qualche punto) Ma questa constatazione che cosa ci aggiunge di nuovo o differente rispetto a poco fa..? Dobbiamo preoccuparci di più, o essere più contenti..? |
Citazione:
Ma solo che "aerodine" con specifiche caratteristiche nel rispetto di alcuni parametri operativi vengono classificati aeromodelli. Enrico |
Beh...Se tutto sto giro di parole giunge a ritiritare fuori la storia droni contro aeromodelli...allora le chiacchiere da bar dei vecchi le state facendo voi...Neanche a me frega niente dei droni ma non per questo tocca dare fuoco a quelli che gli piacciono...e non e' che distinguendo uno dall'altro si acquisisce più diritti o libertà. E' chiaro che i droni sono stati un pretesto per 'normare' il sottocielo oppure il campanello che ha fatto realizzare che anche gli aeromodelli possono diventare droni (basta guardare quelli militari) Fatto sta che la situazione è giunta a questo punto, e sembra che per ora non resti che sperare negli aeromodellisti tedeschi/francesi... |
Gli aeromodelli sono una sottocategoria dei generici aeromobili, che comprendono APR e aeromodelli, entrambi disciplinati da ENAC. L'art. 1.4 dice che gli aeromodelli non sono assoggettabili al codice della navigazione e pertanto sono utilizzabili solo a scopo sportivo e ricreativo. L'acronimo APR sembrerebbe includere anche gli aeromodelli in quanto pilotati da remoto, ma in realtà la definizione ENAC di APR (Art. 5.1) stabilisce che un APR per definirsi tale debba avere un equipaggiamento che ne permetta il volo autonomo, ad esempio l'RTH. In teoria se l'aeromodello rientra nei parametri dell'art.35 può volare liberamente, in realtà se guardate la mappa D-Flight la zone non interdette ma comunque con limitazioni sono tante e ricoprono gran parte del territorio, quindi alla fine rimangono i campi volo autorizzati. Se voglio tornare a volare nel campo dove il contadino mi aveva autorizzato, ora mi trovo nella CTR dell'aeroporto di Marzaglia, il mio aereo deve essere un APR, ovvero mi serve (oltre all'assicurazione) patentino, registrazione a D-Flight, transponder e una IMU che gli permetta di fare volo automatico in caso di perdita di segnale o sforamento della quota limite. |
Sinceramente pare assurdo che sia diventato complesso anche comprendere cosa sia un semplice aeromodello, quali regole debba sottostare e a quali normative italiane e/o europee fare riferimento. Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane... :fiu: Samuele Bersani |
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