08 luglio 17, 11:58 | #121 (permalink) Top | |
User Data registr.: 02-05-2014 Residenza: Lodi
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| Citazione:
Risultato in pochi anni: distruzione della categoria. Nel frattempo tutti restano ai propri posti... Saluti Carlo Bianconi | |
08 luglio 17, 12:34 | #122 (permalink) Top |
User |
Abbiamo capito. In Italia abbiamo anche osannati che si spacciano giudici pur non essendo. Ma per questo non ne facciamo una questione per anni.
__________________ Associazione Sportiva GRUPPO AEROMODELLISTICO VST - Volare su Tetti http://www.vst-aero.it - Per i poco intelligenti non indica 'i tetti', ma il Comune in cui ha sede il campo volo (Tetti Neirotti) che dista piu' di 750 mt. dalla pista. |
08 luglio 17, 13:33 | #123 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-12-2005
Messaggi: 935
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Va bene, chiudiamo la parentesi F3A, ; che di questo thread a poco a che fare. Tornando all'argomento introdotto da Indoor mi chiedo quale peso possano avere poche centinaia di Soci (tra l'altro molto litigiosi e in disaccordo fra loro) in un Ente che ne conta migliaia e che muovono un indotto da milioni di Euro (acquisto e gestione aeromobili, contratti di manutenzione, brevetti, licenze, etc) senza almeno dimostrare di avere idee chiare nella propria gestione. |
08 luglio 17, 13:37 | #124 (permalink) Top |
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Nessun peso. Ovvio. Pochi hanno poca forza. Ma vallo a fare capire.
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08 luglio 17, 19:34 | #125 (permalink) Top | |
UserPlus Data registr.: 02-03-2007 Residenza: Molinella (bologna)
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La storia comunque insegna e non puoi ignorarla. Ti permette di non incorrere negli errori passati. Circa i numeri dei praticanti faccio notare che attualmente le licenze FAI sono 254 comprese le nuove 16 licenze (fonte sito AECI) Ma non sono questi i numeri che ci interessano, ma gli iscritti come aeromodellisti agli Aero Club Locali che praticano lattività di volo e non fanno gare. Ritengo che in ogni Aero Club locale in cui sia presente laeromodellismo, pur non numerosi come in passato, vi siano almeno 1000 soci che versano allAECI una somma che varia da 40 a 60 , a seconda della tipologia di Socio presente in numero maggiore. Alla fine sono una bella sommetta, diciamo 50,000 che noi versiamo alle casse dellEnte. Ma non sono questi i numeri che voglio focalizzare, ma quello degli appassionati che al di fuori dell AECI volano con aeromodelli. Vogliamo fare una stima: 50,000 praticanti sono una cifra logica pensando allindotto commerciale presente in Italia. LAECI per statuto si deve preoccupare di tutto il comparto del volo e non deve ignorare questa realtà, cioè che noi aeromodellisti siamo tanti. Si deve preoccupare del volo, sia che si sia soci che solo appassionati, lo recita lart 2 della Statuto Dopo tutto i finanziamenti che riceve da CONI e Ministero sono risorse pubbliche, sono le tasse che noi paghiamo. Questi numeri dovrebbero far riflettere: se lAECI fosse guidato da un Presidente che ha a cuore tutte le attività dovrebbe farci un pensiero invece di rendere lattività sempre più difficile da praticare. Avere a disposizione un bacino di potenziali soci con numeri di tutto rispetto (superiori alla somma di tutti i praticanti le altre attività di volo) non è male e, appunto, se si capisse qualcosa di aeromodellismo, si potrebbero avere a disposizione migliaia di soci iscritti che il CONI apprezzerebbe e da qui vantaggi economici in fatto di contributi.ì e riconoscimento di noi aeromodellisti. Se lAECI capisce questa possibilità e favorisce liscrizione avremmo finalmente raggiunto il nostro scopo: poter volare tranquilli e protetti. Non mi si dica che è impossibile: proprio ora che dovrebbe essere approvato un nuovo Statuto sarebbe possibile prevedere che il socio aeromodellista aderisse all AECI in modo semplice ed economico. Quello che accade in Svizzera può accadere anche il Italia, basta capire i vantaggi. Un amico amante delle statistiche, a proposito poi della sicurezza, ha affermato che, se statisticamente noi non abbiamo mai fatto danni (e in 80 anni noi non abbiamo MAI, ripeto MAI creato incidenti) il PROBLEMA NON ESISTE. Che ci lascino in pace a volare come abbiamo fatto sempre, esclusi gli ultimi anni con lavvento di un Presidente che non sa certamente cosa è lattività aeromodellistica ed emana regole restrittive solo per rafforzare un Ente che si sta dimostrando perfettamente inutile. | |
08 luglio 17, 21:42 | #126 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-12-2005
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Caro Paolo, io ho sempre grandemente stimato quanto hai fatto, quanto fai, il tuo grande entusiasmo e la tua dedizione all'Aeromodellismo (quello con la A maiuscola) e ti ho sempre stimato come una grande persona probissina e di cui ci si può fidare ciecamente e condivido appieno i tuoi ideali e le tue conclusioni per il futuro dell'aeromodellismo italiano; però permettimi di non condividere la valutazione dei numeri degli aeromodellisti iscritti in Ae.C.I. Nell'aero Club di Varese sono attualmente presenti 59 aeromodellisti e mi risulta sia uno dei più numerosi. Dal numero di nuovi attestati emessi credo che gli iscritti totali in Ae.C.I. non arrivi a 1.000. In questi anni ovunque la considerazione degli enti di rappresentanza é in funzione di quanti aderenti puoi apportare e di quanti quattrini possono muovere. La nostra categoria in questo ambito ha "poco potere contrattuale".... |
09 luglio 17, 00:31 | #127 (permalink) Top | |
UserPlus Data registr.: 02-03-2007 Residenza: Molinella (bologna)
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Se riusciamo a convincere l'AECI che siamo una massa, (che potenzialmente poi potrebbero anche appassionarsi all'ULM, all'AG, al volo a vela, al paracadutismo, ecc) e favoriscono l'ingresso in AECI o direttamente o tramite altre forme che esistono, se si ha la voglia di pensarci, ne guadagnerebbe molto l'AECI stesso oltre che noi. ....ma so che è un sogno con l'attuale dirigenza...burocrati come sono che tarpano le ali per far vedere che sono potenti. Non voglio difendere i droni, ma leggi gli interventi disperati dei piloti di droni durante i convegni che non capiscono l'ottusità di un Aero Club che favorendo la loro iscrizione ne avrebbe solo da guadagnare in immagine e numero di iscritti. L'ottusità fa si che la categoria in Italia non è mai decollata e che le gare le vanno a fare in Svizzera. Ma ci rendiamo conto dell'assurdo!! Tutti gli altri paesi accolgono le migliaia di appassionati e noi li respingiamo adducendo scuse senza logica con la ciliegina sulla torta che per fare gare con droni bisogna avere l'attestato di aeromodellista quando i dronisti non sanno nemmeno cosa è un aeromodello .....e sai cosa hanno affermato in AECI.....il futuro dell'aeromodellismo sono i droni.....hanno speso 3500 per fare un corso di giudici di droni senza rendersi conto poi che non ci sono i piloti in quanto sono loro stessi che ne impediscono l'attività obbligandoli ad avere l'attestato. L'attestato è un documento che potrebbe avere una funzione solo per chi fa gare. Vai a vedere se nel calendario 2017 delle gare di quest'anni sono iscritte gare di droni!! Neanche l'ombra. .....i droni che sono il futuro dell'aeromodellismo.....ma mi faccia il piacere, direbbe il grande Totò!!! | |
09 luglio 17, 12:07 | #128 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-12-2005
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Hai perfettamente ragione per la parte ludico - sportiva, per la parte economica posso riportarti che nel marzo scorso ho partecipato all'assemblea per l'approvazione del bilancio consuntivo 2016 dell'AeroClub Varese e ho quindi saputo che la scuola per piloti droni professionali aveva superato i 350 mila Euro di fatturato, cosa che ha piacevolmente sorpreso gli amministratori dell'AeroClub. È ovvio che anche Ae.C.I. abbia fiutato "questi vantaggi" e che quindi i droni rappresentino una parte di interessante futuro. |
09 luglio 17, 15:37 | #129 (permalink) Top | |
UserPlus Data registr.: 02-03-2007 Residenza: Molinella (bologna)
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Tutto il resto, la scuola professionale, è un altro mondo che a noi non riguarda e certamente non ha nessun legame con l'AECI che si occupa di F3U e basta, o meglio dovrebbe occuparsene favorendola nel momento della nascita, capendo che ha esigenze diverse da quelle dei nostri aeromodelli. Il resto come regolamentazione è ENAC e anche qui mondi diversi, Qui è business come potrebbe essere l'aviazione commerciale, o la costruzione di ULM che con l'AECI non ci incastrano nulla Per fare scuola di droni professionali bisogna rispettare le regole ENAC e basta, ripeto che AECI gestisce la sola F3U o meglio dovrebbe, ma le gare con le sue limitazioni quei pochi che ci sono le vanno a fare in Svizzera, salvo rare eccezioni. Il campionato italiano non è previsto per mancanza di candidature e di piloti in possesso dell'attestato di aeromodellista. | |
09 luglio 17, 18:45 | #130 (permalink) Top | |
User Data registr.: 18-06-2016 Residenza: Bologna
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ma la questione dei droni professionali non interessa Aeroclub d'Italia. E' vero che molti aeroclub sono diventati Centri di Addestramento per formare e rilasciare gli attestati di volo ai futuri piloti di SAPR Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto, ma non mi risulta che pagando la quota del corso con cifre che vanno dai 600 sino a 2000 euro sia compresa la quota di affiliazione al aeroclub e di conseguenza parte di tali introiti finisca nelle casse di AeCi. Sempre stando alle mie informazioni, AeCi percepisce una quota in base al numero di iscritti al aeroclub locale, ma come dicevo non credo che i futuri professionisti diventino automaticamente soci del aeroclub. Se qualcuno ha precise informazioni a riguardo, è pregato di correggermi, se sbaglio. Volendo potrei informarmi anche per mio conto, ho contatti con diverse Scuole di Volo Detto questo in AeCi ha l'egida della categoria F3U che riguarda solo ed esclusivamente i droni da FPV Racing, ma per il momento la categoria mi sembra morta e sepolta per un insieme di ragioni che onestamente non vale nemmeno la pena di spiegare, Ho già sprecato sino troppo fiato e byte sulla tastiera a tal proposito. AeCi rimane ferma sulle sue posizioni e il popolo di racer evidentemente sopravvive benissimo anche senza fare gare ufficiali e nazionali. | |
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