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Buon tendicarta? E' un bel rebus. Il migliore era il collante Arson-Sisi che non esiste più. Ne ho ancora tre o quattro barattoli da 1 kg e penso che mi dureranno a lungo. Mi dicono che quello che ha Jonathan non sia male e sicuramente anche Modelberg, che è il negozio più attento di tutti all'aeromodellismo tradizionale, ne ha di buona qualità. |
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Grazie |
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Prego.:) |
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Bagnare la carta con acqua serve sia a tenderla, sia a uniformare le tensioni della carta tra una centina e l'altra PRIMA di passare le due mani finali di vernice "tendic". Questo consente anche di usare meno tendicarta e quindi minor peso, inoltre il tendicarta genera forti tensioni e asciuga troppo rapidamente non consentendo di mettere sotto peso l'intera struttura: quando hai finito di dare il tendic sull'ultimo "pannello" tra due centine, i primi due saranno già asciutti...:rolleyes: Specialmente con le carte di grammatura leggera, usare il solo tendic non è molto indicato. Ciò non toglie che c'è chi ha il dono di una grande manualità e rapidità e riesce a fare tutto col tendicarta. La procedura che utilizzavo io per i veleggiatori a volo libero completamente in struttura è la seguente. Passavo due mani di tendic sulla struttura intervallate da carteggio grana 800; Incollavo la carta solo sulle costole delle centine, sul BE e sul BU aiutandomi con un pennello piatto morbido imbevuto di collante diluito con acetone 1:1 evitando di far spandere la colla sulla carta e cercando di tenderla con le dita il più possibile. Ricoprivo completamente i modelli e ad asciugatura avvenuta passavo alla bagnatura utilizzando un nebulizzatore. Spruzzavo acqua cercando di bagnare uniformemente un solo lato della ricopertura e appena il "lucido" del velo d'acqua iniziava a sparire mettevo il tutto in piano sotto peso. Ad asciugatura avvenuta (almeno 12 ore) se la tensione non era corretta ripetevo la bagnatura e la messa in piano, altrimenti passavo alla faccia opposta...andando avanti così per tutto il resto. A tensionatura effettuata procedevo ad impermeabilizzare la carta; utilizzando un pennello piatto e morbido passavo due mani di tendic diluito con acetone puro 1:1 più 2 o 3 gocce di olio di ricino (aiuta a stenderlo), intervallate da carteggiatura grana 800, sempre procedendo un lato per volta e sempre mettendo sotto peso non appena il tendicarta in superfice smetteva di essere appiccicoso ( un paio di minuti). Il pezzo verniciato con il tendic, sotto peso doveva rimanerci almeno 1 ora. Anche facendo tutto 'stò tran tran, che ribadisco era finalizzato ad evitare il più possibile le svergolature, era molto probabile dover correggere qualche "svergola" della struttura, seppur minima, sia in fase di centraggio, sia proprio il giorno prima della gara...oppure essere costretto ad utilizzare i piccoli alettoncini di compensazione da incollare alla semiala opposta alla virata proprio il giorno della gara...essendo che le strutture svergolavano anche al calore dei raggi del sole...:rolleyes: Bei tempi...:D |
grazie ancora per i consigli preziosi! |
oggi finalmente ho scoperto l'arcano della modelspan colorata:lol: incollandola col cellulosico è difficile, e passando le mani successive di tendicarta questa tende a scollarsi. invece con la vinavil diluita con acqua al 50% si incolla benissimo e non si stacca!:happy4: |
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La carta Modelspan io la usavo in questo modo: verniciare le strutture con due mani di turapori o con lo stesso tendicarta, se il profilo è concavo dare almeno tre mani sul ventre delle centine. Incollare la carta alle strutture con lo stesso tendicarta diluito "per trasparenza". Iniziare ricoprendo i ventri e poi i dorsi. Per evitare che la carta si scolli e scivoli durante l'impregnazione successiva, i dorsi vanno risvoltati sul bordo d'uscita per almeno 2 mm e sovrapposti sul bordo di entrata per 3-4 mm. Evitare la Vinavil, facilita l'applicazione della carta, ma ne rende impossibile la sua rimozione! La carta deve essere applicata già ben tesa, in questo modo basta una leggerissima inumidita con un un battufolo di ovatta imbevuto d'acqua. Occhio alla "vena" della carta, essa è sempre parallela alla lunghezza del foglio e così va applicata sull'ala. L'asciugatura dell'acqua, e naturalmente del tendicarta va fatta rigorosamente sullo scalo di montaggio, meglio a semiala intera. Il tendicarta io lo applicavo a pennello pittosto duro per "tirare" meglio, la prima mano molto diluita (50%) poi sempre più grassa, se la carta non è tanto porosa 4 mani bastano. Attenzione alle grammature, ci sono almeno due tipi una leggera una pesante facilmente riconoscibili, ma non basta bisogna evitare le carte apparentemente leggere ma con consistenza troppo porosa in quanto bevono tanto collante e "tirano" classico esempio la Modelspan arancio. L'Arsonite tira troppo ed è molto sensibile all'umidità, era meglio il Tendic dell'aeropiccola, ma il Top è questo: celluloide diluita in acetone con una piccola aggiunta di acetato d'amile (per togliere gli aloni bianchi) e qualche goccia di olio di ricino per plastificare. Tra il '75 e l'85 le ali in struttura dei miei Wakefield pesavano 45 - 50 gr dei quali 12 di carta e tendicarta. Buona carta ai pochi rimasti! Edi Mauri |
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