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Vecchio 17 giugno 06, 21:39   #11 (permalink)  Top
GGHISLERI
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Originalmente inviato da filofilato
Vorrei calcolare la corretta posizione del CG per il Fauvette che sto costruendo e, da quanto ho letto sul forum, sarebbe indicato applicare il diagramma di crocco per avere una impostazione iniziale ed ho trovato questa paginetta

Allegato 17628

il cui procedimento è, direi, abbastanza facilmente applicabile

ma

il modello che viene mostrato è molto semplice mentre il mio modello ha delle differenze che devo considerare.............

allora la domanda è la seguente:

come devo considerare le seguenti differenze col modello semplificato indicato

1) il profilo nel metodo indicato è costante per tutta l'ala mentre il mio è E203 dalla radice per un metro di ala e poi evolve in clark Y nei restanti 70 cm.
considero tutto e203 tanto è la parte che maggiormente "lavora" per il sostentamento?

2) l'ala del mio modello non ha corda costante ma è rastremata (31cm alla radice 11 cm all'estremità)
considero una corda media??

3) il piano del mio modello è a V .........
Considero la proiezione dei piani sul piano orizzontale?

4) i piani sono rastremati
considero una corda media?

5) i BE dell'ala e dei piani di coda non sono paralleli...
che distanza considero?
considero la distanza dai BE alle radici?

6) varie ed eventuali altre problematiche
mi sparo?

ciao e grazie
Filo
Dato il mio titolo di studio ed i miei 35 anni di professione ( sono ingegnere ) dovrei essere un accanito sostenitore di calcoli e diagrammi e,ovviamente,lo sono.
Tuttavia non riesco a capire perchè tanti aeromodellisti fanno affidamento al diagramma di Crocco per trovare la posizione del CG.
Non posso approfondire più di tanto la questione,dato che tra 15 minuti comincia la partita della nazionale ( oltre al difetto di cui sopra ne ho anche un altro........mi piace il calcio ),per cui mi rifaccio ad un esempio calcolato dall'Ing.Galè e riportato sul volumetto ASA TN 04-76 Appunti sul progetto aerodinamico di modelli volanti.
Il suddetto esempio presenta il calcolo del CG di un aliante col diagramma in questione che così conclude:
Posizioni limite del CG con calettamento -2 gradi : G1= 23%
G2= 89%
Posizione ideale davanti al punto coincidente col Fuoco totale del modello= 43%.
A me sorge spontanea una domanda:
per avere questi valori valeva la pena di fare questi calcoli?
Se l'avessi domandato al primo aeromodellista che mi passava davanti non avrei forse potuto ottenere un campo più ristretto?
Vado ad accendere il TV............
Beppe
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Vecchio 17 giugno 06, 22:05   #12 (permalink)  Top
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L'avatar di fai4602
 
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Originalmente inviato da GGHISLERI
?
Vado ad accendere il TV............
Beppe
De gustibus, ognuno balla con sua zia.

Buon divertimento.
__________________
Mi son responsabile de quel che scrivo no de quel che ti te lesi.

L'aeromodellismo insegna la pazienza perché nell' aeromodellismo la fretta è portatrice di guai.

Al'è inutil insegnà al mus.....si piard timp e in plui si infastidis la bestie !

fai4602 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18 giugno 06, 00:58   #13 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da GGHISLERI
Dato il mio titolo di studio ed i miei 35 anni di professione ( sono ingegnere ) dovrei essere un accanito sostenitore di calcoli e diagrammi e,ovviamente,lo sono.
Tuttavia non riesco a capire perchè tanti aeromodellisti fanno affidamento al diagramma di Crocco per trovare la posizione del CG.
Non posso approfondire più di tanto la questione,dato che tra 15 minuti comincia la partita della nazionale ( oltre al difetto di cui sopra ne ho anche un altro........mi piace il calcio ),per cui mi rifaccio ad un esempio calcolato dall'Ing.Galè e riportato sul volumetto ASA TN 04-76 Appunti sul progetto aerodinamico di modelli volanti.
Il suddetto esempio presenta il calcolo del CG di un aliante col diagramma in questione che così conclude:
Posizioni limite del CG con calettamento -2 gradi : G1= 23%
G2= 89%
Posizione ideale davanti al punto coincidente col Fuoco totale del modello= 43%.
A me sorge spontanea una domanda:
per avere questi valori valeva la pena di fare questi calcoli?
Se l'avessi domandato al primo aeromodellista che mi passava davanti non avrei forse potuto ottenere un campo più ristretto?
Vado ad accendere il TV............
Beppe
Forse la partita non valeva un gran che'.

Direi che:
Il Crocco non è assolutamente indispensabile.

Tuttavia...

Il Crocco serve a trovare il fuoco e non il baricentro.

Serve a determinare una dimensione dei piani di coda ridotta all'essenzialee per non portarsi dietro un inutile paracadute.

Ma soprattutto, ciò che ritengo molto utile per noi poveri non ingegneri, è che serve a capire bene quella strana bilancia che è la stabilità longitudinale. Serve a scoprire che i modelli hanno quello strano punto "G" (il vero fulcro) a volte sconoscuito, che va appena sfiorato per raggiungere assieme l'estasi del volo.

Anche se sei nuovo del forum il tuo nik mi suggerirebbe maggiore deferenza per cui non prenderlo come un attacco personale. La verità è che difendo sempre ciò o chi mi ha insegnato qualcosa.
__________________
Ciao, mauro.
Meno cose ci sono meno se ne rompono!


favonio non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18 giugno 06, 11:16   #14 (permalink)  Top
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OK
rimanendo sul semplice accetto di basarmi sul calcolo della CMA.

Ho dimenticato di dirvi che ho costruito il modello partendo da un piano che prevedeva 3 m di AA portandolo a 3,75 per avere scala 1:4

poi ho barato un pochino aumentando leggermente la corda che nella scala 1:4 avrebbe dovuto essere 295 mm alla radice e 100 mm all'estremita portandola a 310 mm e 110 mm.
Non ho fatto modifiche alle superfici dei piani di coda.

Accade che sul piano di costruzione la posizione del CG viene in una posizione che corrisponde circa al 19% della CMA riportato alla radice.

Sul piano viene detto che la posizione indicata è la più arretrata possibile per non avere instabilità " The center of gravity position as shown is the most rearward location conductive with safety and any farther rearward will increase the tendency for the model to spin in slow turns and oversensitivatesthe elevator"

la domanda:
casa faccio parto con il famoso 30 % della CMA o come nel piano col 20%?

la differenza è in pratica due cm abbondanti.
__________________
Ciao
Filo


La felicità non è avere ciò che si desidera ma desiderare ciò che si ha.........
(non ricordo dove l'ho letto ma condivido)
filofilato non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18 giugno 06, 11:36   #15 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da favonio
.............Serve a scoprire che i modelli hanno quello strano punto "G" (il vero fulcro) a volte sconosciuto, che va appena sfiorato per raggiungere assieme l'estasi del volo.
Poeta.
__________________
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Vecchio 18 giugno 06, 12:58   #16 (permalink)  Top
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L'avatar di 41fabio73
 
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Originalmente inviato da favonio
Forse la partita non valeva un gran che'.

Direi che:
Il Crocco non è assolutamente indispensabile.

Tuttavia...

Il Crocco serve a trovare il fuoco e non il baricentro.

Serve a determinare una dimensione dei piani di coda ridotta all'essenzialee per non portarsi dietro un inutile paracadute.

Ma soprattutto, ciò che ritengo molto utile per noi poveri non ingegneri, è che serve a capire bene quella strana bilancia che è la stabilità longitudinale. Serve a scoprire che i modelli hanno quello strano punto "G" (il vero fulcro) a volte sconoscuito, che va appena sfiorato per raggiungere assieme l'estasi del volo.

Anche se sei nuovo del forum il tuo nik mi suggerirebbe maggiore deferenza per cui non prenderlo come un attacco personale. La verità è che difendo sempre ciò o chi mi ha insegnato qualcosa.
trattandosi di riproduzione scalata , non mi sembra "corretto "modificare le dimensioni e forma dei piani di quota
41fabio73 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18 giugno 06, 14:55   #17 (permalink)  Top
GGHISLERI
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Originalmente inviato da favonio
Forse la partita non valeva un gran che'.

Direi che:
Il Crocco non è assolutamente indispensabile.

Tuttavia...

Il Crocco serve a trovare il fuoco e non il baricentro.

Serve a determinare una dimensione dei piani di coda ridotta all'essenzialee per non portarsi dietro un inutile paracadute.

Ma soprattutto, ciò che ritengo molto utile per noi poveri non ingegneri, è che serve a capire bene quella strana bilancia che è la stabilità longitudinale. Serve a scoprire che i modelli hanno quello strano punto "G" (il vero fulcro) a volte sconoscuito, che va appena sfiorato per raggiungere assieme l'estasi del volo.

Anche se sei nuovo del forum il tuo nik mi suggerirebbe maggiore deferenza per cui non prenderlo come un attacco personale. La verità è che difendo sempre ciò o chi mi ha insegnato qualcosa.

Per avere dei risultati su cui fare affidamento bisogna partire da dati che siano ancora più affidabili.
Ora, pur non avendo niente contro Crocco ,mi pare che i dati di partenza siano piuttosto vaghi.
Mi spiego meglio: i valori del Cp e del Cm del profilo variano in funzione della sorgente a cui facciamo riferimento,sia questa una tabella di profili testati in galleria del vento oppure una tabella derivata da una galleria del vento virtuale.
Poi: il profilo del modello di cui stiamo disegnando il diagramma corrisponde al 100% al profilo di cui sopra ? E' chiaro che differenze di forma andranno a modificare ulteriormente i valori.
Ed ancora:il calettamento del modello quanto si avvicina in pratica al calettamento di calcolo?
Inoltre: una modesta inclinazione della parte mobile del profondità ne modifica i valori di Cp e Cm da introdurre nelle formule.
Mi viene anche in mente che: il modello non vola di certo a velocità costante per cui cambia Re e quindi ancora una volta i coefficienti di cui sopra.
Quindi ,in seguito a questa sola ultima considerazione,viene da pensare che non sia sufficiente disegnare un solo diagramma,ma bensì almeno altri due:quello per la velocità max e quello per la velocità minima,oltre a quello di progetto.
Infine:una volta determinato il punto G ( che mi pare di capire nella mente di qualcuno abbia assunto anche significati leggemente diversi ) c'è ancora da definire QUANTA stabilità vogliamo e quindi quanto avanti metteremo il CG rispetto a questo punto,che comunque abbiamo visto avere larghi margine di posizionamento.
Detto questo,ben venga chi ha voglia di capire come e perchè un modello vola e come si può fare per farlo volare meglio, ed in questo libri,formule,diagrammi se usati "cum grano salis" sono quanto di meglio ci sia in circolazione,per cui ......buon lavoro........aggiungo però che il "grano salis" consiglia anche di stare molto attenti e di valutare con attenzione i risultati dei calcoli fatti.
Beppe
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Vecchio 18 giugno 06, 16:10   #18 (permalink)  Top
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attenzione pericolo!!!
(feci anche io una volta quest'errore)

fai subito un calcoletto veloce del rapporto volumetrico di coda K, trovi la formula da qualche parte nel forum o sul sito 46squadron sez. hangar

se trovi un valore inferiore a 0.5 dovrai tenerti più avanti rispetto al canonico 30% della cma
se poi è inferiore a 0.4 ti conviene ingrandire il piano di quota.

tutto questo molto a spanne, calcolando il fuoco ecc. potresti avere risultati più precisi

PS che profilo hai sull'ala?

ciao
Davide


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Originalmente inviato da filofilato
poi ho barato un pochino aumentando leggermente la corda che nella scala 1:4 avrebbe dovuto essere 295 mm alla radice e 100 mm all'estremita portandola a 310 mm e 110 mm.
Non ho fatto modifiche alle superfici dei piani di coda.
__________________
quota, velocità, idee: averne sempre almeno due
blinking non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18 giugno 06, 19:32   #19 (permalink)  Top
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Ciao
Filo


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Vecchio 18 giugno 06, 21:15   #20 (permalink)  Top
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@GGHISLERI

La prima volta che ho fatto un modello con il Crocco ero tutto pimpante. Il libricino dell'ASA, i dati sul profilo ricavati in una galleria sperimentale fatta di Enrico Gallazzi ai nostri n° di R...... Tutto tornava a meraviglia...."ora vi faccio vedere io che planata"....il modello si infilò a giavellotto senza darmi nemmeno il tempo di toccare lo stik.
Cosa ci fosse di sbagliato l'ho scoperto con gli anni insistendo a fare il Crocco "cum grano salis".
TUTTAVIA:
Senza quella esperienza ora ne saprei molto di meno....e, quel che è peggio sarei sicuro di saperne di più, sono anche in grado di capire la fondatezza delle tue obiezioni che del resto sono anche le mie. (Per non apparire saccente le ho fatte pochi giorni fa in un altro post molto simile) http://www.baronerosso.it/forum/show...0&postcount=14)

Resta il fatto che da allora ho scoperto cosa fosse questo punto che ironicamente ho chiamato "G".
Non sempre sappiamo trovarlo, ma sappiamo di sicuro che esiste e cercarlo non è tempo sprecato.
__________________
Ciao, mauro.
Meno cose ci sono meno se ne rompono!


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