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Manubrio 11 aprile 17 13:11

Citazione:

Originalmente inviato da Ehstìkatzi (Messaggio 5031880)
Causa ed effetto, qual'è la causa e quale l'effetto ?:blink:

E' l'aria disturbata prima dell'arrivo del profilo che genera la differenza di velocità.
Vedi il mio post con l'esempio della tavoletta inclinata con la faccia a mò di sensore.
C'è maggiore pressione sotto la linea di demarcazione a causa dell'addensamento provocato dal ventre che avanza e soinge aria in avanti; le particelle sopra la linea di demarcazione accelerano verso il dorso, zona di minore pressione. Si muovono verso il BU spinte dalla maggiore pressione causata dal flusso in entrata (l'ala avanza) e le particelle aderiscono al dorso per la pressione sovrastante.

Ogni particella riceve infatti spinte da tutti i lati, accelera in un verso quando la forza dal lato opposto è maggiore. La forza in gioco è la pressione.

In pratica, con il mio esempio legato all'aria disturbata prima dell'arrivo dell'ala, abbiamo dato genesi alla differenza di velocità relativa tra ventre dorso e rispetto all'aria circostante.


Questa differenza di velocità e la sua distribuzione crea la differenza di pressione tra ventre e dorso.

La causa e l'innesco è quindi il disturbo ricevuto dall'aria prima che il profilo arrivi.
Tra l'altro, si giustifica la circolazione senza tirare in ballo il vortice di avviamento e la condizione di Kutta, che è più che avventurosa.

Il vortice di avviamento è una conseguenza della differenza di velocità, non ne è la causa.

E' l'ala che avanza spingendo aria davanti a sè che crea l'inflessione del flusso prima del suo arrivo e la differenza di velocità fra dorso e ventre.

devCad 11 aprile 17 13:13

Citazione:

Originalmente inviato da Ehstìkatzi (Messaggio 5031880)
Causa ed effetto, qual'è la causa e quale l'effetto ?:blink:

L'effetto e' la portanza, la causa il movimento e la forma/incidenza del profilo o il tapisroulaggio, gli altri sono tutti effetti collaterali intermedi.

sloper_marco 11 aprile 17 13:54

Citazione:

Originalmente inviato da Manubrio (Messaggio 5031871)
La particella ha pressioni da ogni lato, anche da sopra, ed è da questa è spinta verso l'ala (la transenna).

Ok. Però per far uscire dal cappello magico la famosa DEpressione del dorso, a noi serve conoscere quel misterioso principio fisico in base al quale la particella ad un certo punto smette di essere premuta passivamente verso l'ala (transenna) dalla folla sovrastante ed inizia invece lei stessa a premere attivamente con vigore la folla verso l'alto nel tentativo di contrastarne la pressione. E riuscendoci molto bene, peraltro! :)

Mi chiedo. E' possibile che questo misterioso principio fisico non sia altro che l'accelerazione centrifuga (centripeta) che subisce la particella nel momento in cui (per effetto delle pressioni circostanti) viene prima accelerata in alto e successivamente a destra e in basso, compiendo così un moto rotatorio e creando pertanto una DEpressione nell'area interna al tragitto circolare?

sloper_marco 11 aprile 17 14:04

Citazione:

Originalmente inviato da devCad (Messaggio 5031891)
Non spiega la portanza del mio tapis roulant, ad esempio.
Eppur porta...

Io invece penso che sia perfettamente in grado di spiegarla.

- la particella incontra il tapis roulant
- per effetto del moto rotatorio del tapis roulant, la particella subisce prima un'accelerazione verso l'alto, poi a destra e infine in basso, compiendo così un moto rotatorio
- moto rotatorio = forza centrifuga (centripeta)
- ergo DEpressione all'interno del tragitto rotatorio della particella, ossia esattamente tra la particella e il dorso del tapiroulant
- portanza :)

devCad 11 aprile 17 14:11

Citazione:

Originalmente inviato da sloper_marco (Messaggio 5031907)
Io invece penso che sia perfettamente in grado di spiegarla.

- la particella incontra il tapis roulant
- per effetto del moto rotatorio del tapis roulant, la particella subisce prima un'accelerazione verso l'alto, poi a destra e infine in basso, compiendo così un moto rotatorio
- moto rotatorio = forza centrifuga (centripeta)
- ergo DEpressione all'interno del tragitto rotatorio della particella, ossia esattamente tra la particella e il dorso del tapiroulant
- portanza :)

Immagina il tapis-roulant a spessore nullo, nessuno spostamento verso l'alto all'ingresso, e quindi?

sloper_marco 11 aprile 17 14:27

Citazione:

Originalmente inviato da devCad (Messaggio 5031909)
Immagina il tapis-roulant a spessore nullo, nessuno spostamento verso l'alto all'ingresso, e quindi?

Se il tapis-roulant è a spessore nullo, allora non può ruotare.
Per ruotare infatti servono almeno due "spessori". Se ci sono due spessori, allora c'è uno spostamento verso l'alto.

Manubrio 11 aprile 17 15:28

Concordo con l'analisi di dev cad su cause ed effetti nonchè manifestazioni collaterali .

devCad 11 aprile 17 18:18

Citazione:

Originalmente inviato da sloper_marco (Messaggio 5031918)
Se il tapis-roulant è a spessore nullo, allora non può ruotare.
Per ruotare infatti servono almeno due "spessori". Se ci sono due spessori, allora c'è uno spostamento verso l'alto.

Hai presente il concetto di esperimento ideale?

Allora secondo te nel caso tapis roulant, a parita' di velocita' di avanzamento e di rotazione, la portanza cresce linearmente con la corda o con lo spessore?

La circuitazione, su cui si calcola in questo caso la portanza, direi che se ne infischia abbastanza dello spessore, ma non certo della corda.

Non c'e' peggior sordo di chi non vuol sentire e di un commercialista... :P

sloper_marco 11 aprile 17 20:35

Citazione:

Originalmente inviato da devCad (Messaggio 5031976)
Hai presente il concetto di esperimento ideale?

Certo che l'ho presente. Però nel caso del tapirulan con spessore nullo, mica tanto.

Ammettiamo, per semplicità, che il tapirulan a spessore nullo "ruoti" alla stessa velocità (V1) di avanzamento del tapirulan nell'aria.
In questo caso si viene ad avere:
- sul "dorso": particelle a contatto con il dorso del tapirulan ferme, sia rispetto alla superficie del tapirulan, che alla massa d'aria circostante. Questo perchè V1-V1=0. Quindi sul dorso tutto sta fermo. Nessun effetto. Ergo, possiamo dimenticarci del dorso.
- sul "ventre": particelle a contatto con il ventre del tapirulan che, nella migliore delle ipotesi è cioè che si appiccichino come cozze al ventre del tapirulan, viaggiano a velocità V2 rispetto alla massa d'aria circostante. [Apro parentesi: queste particelle, appena arrivate in corrispondenza del BE del tapirulan, immagino debbano per forza di cose "sparire" salvo poi "riapparire" sul BU (in fondo l'esperimento è ideale e quindi loro possono tranquillamente farlo) perchè in caso contrario potrebbero passare sul dorso girando dal BE con conseguente innesco degli effetti centrifughi della famosa "capriola molecolare" che invece è proprio quello che si vuol a tutti i costi evitare. Chiudo parentesi.]
In pratica sul ventre si viene a creare un autonomo "trenino di particelle" che viaggia di moto rettilineo uniforme con velocità V2 rispetto alla massa d'aria circostante.
Ora, chiedo, un trenino di particelle che viaggia di moto rettilineo uniforme rispetto alla massa d'aria circostante, è in grado di generar portanza? Secondo me, no.

O forse sbaglio qualcosa?

Citazione:

Originalmente inviato da devCad (Messaggio 5031976)
Non c'e' peggior sordo di chi non vuol sentire e di un commercialista... :P

Su questo ti do perfettamente ragione. :lol:

sloper_marco 11 aprile 17 21:23

ps: tutto questo per dire che (secondo le mie umili deduzioni) il "tapirulan a spessore nullo" (e ad incidenza geometrica zero) NON genera mai portanza. MAI!
Puoi fare la corda lunga quanto ti pare, ma il "tapirulan a spessore nullo" (e ad incidenza geometrica zero) NON genererà MAI portanza.
MAI! -_-

Deve necessariamente essere presente uno "spessore", in quanto tale non nullo, affinchè si inneschino gli effetti centrifughi dell'ormai famosa "capriola molecolare" (LowN®).
No spessore, No depressione sul dorso, No portanza del dorso.

Sempre secondo le mie umili deduzioni di umile commercialista, s'intende. -_-


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