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Vecchio 13 ottobre 07, 22:47   #2 (permalink)  Top
merengue
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dico la mia nel mio piccolo... ero agli europei nel team come helper e da gran curiosone che sono mi sono informato il più possibile sui modelli e la loro evoluzione. Un bravo pilota mi ha detto che secondo lui, a meno di non cambiare radicalmente tecniche di costruzione, abbiamo "toccato i limiti" con i pike perfect e da lì si possono solo limare dei piccoli miglioramenti non di più. Comunque "qualcuno" italiano che produce da zero ottimi F3J esiste eccome, tra l'altro lo trovi proprio qua sul barone (Zavagno) solo che ultimamente ha cambiato specialità e credo che non faccia più lo Xynt, che nonostante come finiture fosse inferiore ai samba e simili, era assolutamente confrontabile quanto a performances e in alcuni casi, quando c'erano le condizioni di vento "giuste" per lui, forse eccelleva (modello "galleggione" che sfonda poco ma sta su molto). Poi c'era anche chi ha preso dei vecchi alianti e, grazie a una grande capacità progettuale, lo ha "messo a posto" come dici tu, ad girava uno sharon personalizzato da Philip Kolb (soprattutto piani di quota e turbolatori vari) con cui credo che kilb stesso abbia vinto il mondiale o l'europeo nel 2005. Cmq la materia è molto delicata, nel senso che si gioca su cose che sono, per il 90% dei modellisti e costruttori, finezze (ma che in realtà non lo sono, ovviamente).
Inoltre, visto che in questo mondo è tutto fatto in stampo, provare cose nuove significa passare per la costosa trafila master a CNC-Stampo-laminazione in sandwich col rischio, in caso di errori, di buttare via parecchi soldi. Costruendo prototipi con mezzi tradizionali (es senza stampi, con filo a caldo, ecc) otterresti una falsatura delle performances.
Per quanto riguarda la fusoliera, c'è poco da dire.. banalmente, la fusoliera deve essere semplicemente più leggera e stretta (sez frontale) possibile, mantenendo una robustezza sufficiente agli atterraggi di punta. Forse si potrebbe giocare sul braccio di leva, ma non è lì che si fa la differenza.
La differenza appunto, la fanno le velature, ovvero ali, piani di quota e timone. Per quanto riguarda le laminazioni, è incredibile, ma a parte lievi differenze, gli F3J sono fatti praticamente tutti allo stesso modo, ovvero:
sandwich di fibra da 50-airex-fibra da 50. nei punti critici (sedi longheroni, rinforzi) c'è il roving di carbonio e le versioni cosiddette full carbon hanno uno strato di carbonio da 60-68 tra la prima fibra e l'airex. La robustezza è solo nel centrale mentre i terminali sono leggeri al massimo. in questo modo i pesi sono sempre quelli: da 2kg a 2,4kg. "Ballastare" significa aggiungere 1-2-3 etti di peso... (pensare che in pendio ragioniamo a chili di ballast).

Vabbè, ritornando al discorso dei mondiali, l'idea che mi sono fatto da Trnava è che il modello conta molto relativamente. Cioè, i modelli, anche i più vecchi come lo sharon, hanno tutti un efficienza bestiale e un basso peso. Il problema è che per vincere bisogna essere costanti, cosa molto difficile. Tutti i nostri piloti sono in gradi di fare i 10 minuti + 100 di atterraggio. Ma è farli sempre, in tot round e contro gli altri piloti, è qui il difficile. Cioè quelli che non hanno vinto fondamentalmente non hanno vinto perchè hanno fatto un qualche, forse banale, "errore", non perchè il loro modello era più "debole". A quei livelli, supponi di essere primo, basta una rottura del filo in traino o un atterraggio da 95 ed ecco che ti sei giocato il podio o non arrivi più avanti del 6° o 7°, per dire..Può sembrare un discorso banale, ma è così..! Basta guardare la classifica finale dell'europeo.. i primi tre stanno dentro 10-20 punti su 20.000 se ricordo bene..

...detto questo,a che idee pensavi? (visto che l'argomento mi intrippa molto) qualche suggerimento dove mettere le mani?

Ultima modifica di merengue : 13 ottobre 07 alle ore 22:51
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