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Derive e timoni, forme e profili.... Come avrete forse notato, China Team è in una posizione di stallo, dovuta, oltre alla mancanza di tempo (cronica...), ad un problema con i modelli delle appendici (in MDF...), i quali sono venuti fresati non come speravo (più altri problemi...), quindi sto valutando di rifarli con l'aiuto di un amico che ha una CNC più piccola (la mia ha un momentaneo problema al motore-mandrino, e poi è a 30km. da me...), a questo punto non so se rifare la stessa deriva (e timone) progettata inizialmente, o aumentarne la superficie. Vengo alle domande che mi pongo: quanto incide la superficie della lama sulle prestazioni dello scafo e in che modo? quanto incide il suo spessore e che profilo usare correttamente? Per i profili, inizialmente avevo usato un NACA0010 *, poi ho letto, da un post di Luca, che sugli IOM viene usato (spesso...) l'EPPLER con 6% di spessore, quindi molto più sottile del mio e con un bordo d'ingresso diverso (anche Matthias insiste sulla massima sottigliezza di deriva e timone), ma, alle velocità in cui vanno le AC20, un profilo così sottile non è negativo? E poi, la mia deriva era trapezoidale (75mm. base superiore, 60mm. base inferiore, 38 cm. lunghezza fuori scafo, con gli spessori max al 25% della corda allineati uno sotto l'altro, cosa che porterebbe ad una maggiore distanza CAD-bulbo) ma vedo sempre (o quasi) derive rettangolari... perché non trapezoidali? motivi di costruzione? * Profilo Naca0010, perché? Tempo addietro ne discussi con un amico che me lo consigliò sia per la deriva che per il timone (e così sono attualmente progettati), non ne faccio il nome perché non è utile ne corretto in questo momento (e credo -spero- non se la prenda se pubblico parzialmente la sua risposta), alla mia domanda, generata da Matthias (vedi sopra) del perché mi consigliasse un profilo così spesso (la domanda era riferita al timone...), rispose: Citazione:
Buon vento...:D |
Ciccio59 ha i riaperto una ferita , questa è una delle tipiche discussione da teorici , amanti del calcolo , aprire argomenti del genere si rischia la 3a guerra mondiale , sei mattooOO . In questi giorno ho aperto 2 post descrittivi sulle barche IOM campioni del mondo 2005-2007 , 2 barche differenti tra loro come scelte di derive e timoni . Per darti un ulteriore indizzio apro in questo momento il catalogo di Bantock alla sezione FINS , ne produce diverse per classe M , IOM , A 10R , costano dalle 120 a 178 sterline , è indicato chiaramente che sono tutte derive con profilo di spessore 6% , lui le fa tutte trapezioidali . Ora guardo + in basso alla sezione RUDDERS vanno dalle 22 alle 67 sterline ed è indicato chiaramente spessore 6 - 6,5% . Il sig. Bantock spende migliaia di sterline in tampi per ottenere dei prodotti degni del TUV . A questo punto pensi che sia possibile che li faccia solo di 4mm perchè è + facile incollare 2 semplici fogli tra loro ?? Se hai ancora dei dubbi andiamo avanti ......a dopo ora vado a fare la spesa. I n° di Reinolds lasciali usare a chi li sa usare :blink: ciao |
2 Allegato/i Per rispondere in maniera un po' precisa e a questi quesiti e non dare solo delle opinioni a sentimento o moda penso sia necessario introdurre il concetto di Numero di Reinolds su Wikipedia :Numero di Reynolds - Wikipedia Il numero di Reynolds (Re) è un gruppo adimensionale usato in fluidodinamica, proporzionale al rapporto tra le forze d'inerzia e le forze viscose. Chi vuole approfondire il concetto puo` andare al link, per raccontarla in maniera semplificata si puo` dire che questo numero adimensionale e` tanto piu` grande quanto piu` e`denso il fluido, lungo il corpo immerso al suo interno, elevata la sua velocita`. Serve a far capire il "campo di moto" di quel fluido a quella velocita` con quel corpo all'interno. Questo perche` il flusso intorno ad un oggetto immerso nell'acqua si comporta in modo diverso al variare delle dimensioni dell'oggetto e della velocita` del flusso stesso. Piu` un oggetto e` piccolo e piu` va lento e piu` le cose si complicano e i rendimenti scendono. Tutti i programmi di calcolo fluidodinamico esprimono i propri risultati in funzione del RE di funzionamento. Noi con i nostri barchini siamo su una border line dove i calcoli arrivano, talvolta non ci azzeccano tanto in precisione assoluta, ma nelle comparazioni sono abbastanza efficaci. Il Re delle appendici dei nostri barchini (IOM e similari) va da zero (barca ferma) a poco meno di 100000 alla max velocita`. A quei Re i profili che ottengono i migliori rendimenti ad angoli di attacco plausibili, diciamo tra zero (in poppa) e 5-6 gradi di bolina sono tutti profili con la curvatura tra il 25 e il 35%. Curvature piu` arretrate non offrono vantaggi, anzi di solito funzionano molto peggio. I profili con curvatura tra il 25 e il 30 % hanno tutti il "naso" arrotondato e lo hanno tanto piu` quanto piu` sono "spessi" (spessore %). Il bordo d'attacco arrotondato migliora di solito il rendimento ai massimi angoli d'attacco e fa perdere molto poco a incidenze vicino a zero. Parliamo ora dello spessore relativo. I profili simmetrici possono generare portanza quanto piu` sono spessi. In base ai grafici che potete vedere in allegato si possono vedere vari profili non molto diversi tra loro ma con spessori % differenti. In base ai grafici si vede chiaramente che a parita` di famiglia il NACA al 6% va globalmente molto peggio di quello al 9% Il piccolo vantaggio del profilo al 6% c'e` solo a incidenza prossima allo zero. A questo punto occorre domandarsi: quando e` che la deriva fa resistenza? Chiaramente ai massimi angoili di attacco dove la % di resistenza della deriva arriva a essere importante nella somma totale. In poppa o a bassisimi angoli di attacco il "freno" che genera e` piu` che altro legato alla superficie bagnata perche` i valori di CD (drag coefficient) sono bassissimi. Quindi in poppa la resistenza generata dalla deriva diventa una parte minima rispetto al totale. In base a questi dati verificati sia con il programma Profili 2 sia con il CFD posso tranquillamente "quotare" in pieno l'intervento sopra citato. Naturalmente le differenze sono spesso piccole in quanto le appendici nel computo globale del drag sono solo una parte e, come abbiamo visto prima, talvolta quasi trascurabile. Citazione:
Saluti |
Allora, siccome sono sempre molto curioso e Claudio, con la sua risposta, mi ha fatto tornare di nuovo il "virus" della curiosità, ho fatto un po delle mie ricerche internettiane, e ho trovato varie cose interessanti, non sto a indicarvele tutte, ma una sola per tutte (poi, magari, qualche altra se la cosa interessa ancora...): Professional BoatBuilder - June/July 2005 aspettate che si apra la pagina, poi nel menù in alto cliccate su "PAGES" e andate a cercare la pag.76 nelle varie miniature che vedrete.... Buona lettura (è in inglese....:() @Luca: hai ragione, si trovano quasi sempre profili molto sottili, ma diventa più interessante "che" profilo è, principalmente per il suo bordo d'entrata e dove è posizionato il massimo spessore....comunque, se guardi ancora sul sito di Bantock, vedrai che, insieme alle derive e ai timoni, vende anche una "anima" per farseli (suppongo..) 70mm. corda x 7mm. spessore = 10%.... "sottile" non vuol dire necessariamente "migliore", specialmente per le velocità in gioco, vedi il tuo Widget che ha le lame più spesse dell'Obsession.... (a proposito di IOM (OT), date una occhiata qui: Azetone IOM - Products e ditemi che ne pensate dei prezzi.......) Teorici si, ma vogliamo applicare nel modo più corretto possibile.... Buon vento....:D |
A me non disturba che voi teorizzite , io vi ho sempre fatto la cornaca di quello che si trova sul campo , per fare in modo che voi teorizzatori possiate ottimizzare i vostri SW al fine di migliorarli in quanto l'ottimizzazione sul campo è già stata fatta da tanti e con tante ore di lavoro con riscontri visivi non con numeri . Io se posso dire la mia aggiungerei che : Visto che vuoi farti una lama per un'AC20 che porta un bulbo di 2,800kg anzichè i classici 2,400Kg potresti pensare di utilizzare un profilo leggermente + spesso per migliorare le caratteristiche di flessione e torsione . Bantock che lamina le derive per gli M che portano bulbi anche da 3,6kg non ha di questi pensieri xchè lui le sa fare in modo indeformabile . Tu ? Penso che + che farsi notti insonni a pensare se è meglio l'eppler o il naca sia meglio analizzare il prodotto in questi termini , + pragmatici e meno sofisticati , io con le mie capacità e conoscenze non posso fare diversamente . |
visto che si parla di derive volevo fare una domanda, ma le derive costruite da Bantock, hanno già la forma che entra nella scassa? spero di essere stato chiaro, mi interessa saperlo perchè le mie barche hanno una forma di scassa quindi se compro una deriva bantock è possibile trafilarla secondo quella forma? |
Citazione:
1) non navigo nell'oro, quindi "devo" fare da solo nei limiti delle mie economie; 2) non metto in dubbio le capacità (e esperienze e... etc. etc.) degli altri, ma non sottovaluto molto neanche le mie capacità (anche se mi sento un "nessuno qualunque" - Rivetto non mi sgridare ancora...), quindi voglio tentare la strada dell'auto costruzione, e perché non al meglio possibile? E' ovvio che parlo di costruire qualcosa che, almeno in parte, sono già capace a fare, per le vele, infatti, mi sono rivolto a te...e con grande soddisfazione....:D Quindi, senza mettere in dubbio la bontà dei prodotti di Bantock, dimmi xchè il tuo Widget ha le lame spesse con percentuali superiori all'8% della corda, oppure xchè va così bene.... oppure perchè non dovrei farle così pure io senza essere un "teorico" (magari avessi le conoscenze per esserlo...), poi vedrò di farla rigida (la deriva...) :D E grazie x le tue ottime cronache e informazioni, leggo e guardo le immagini sempre con molta avidità e sete di conoscenza....(e le ho scaricate quasi tutte sul mio pc....) Ciao Luca, a presto.... e buon vento...:wink: |
io mi sono costruito una deriva tutta in carbonio, ma con il peso non ci sono, la deriva sembra una spada rigidissima (forse anche troppo), ma il peso è elevato da quanto ho capito una buona deriva pesa 100gr, e la mia pesa molto di più, intorno ai 160 -170 gr, quindi o miglioro il modo di costruirla o mi sa di doverne comprare una!!! |
Tonicle hai ragione , la tua lama è leggermente pesante , ma non per questo devi cambiarla subito , mi spiego .... Molto + spesso di quanto si creda anche le IOM non sfruttano i 2,5kg del regolamento ma scendono spesso a 2,450-2,420 , per far sbandare la barca prima di altri , questo è conveniente quando c'è poco vento o se hai una barca che funziona molto bene per esempio al limite del gioco1 , questo stratagemma ti permette di far migliorare leggermente la tua barca con vento medio leggero e peggiorare leggermente con quello forte . In questo momento tu dovresti avere una barca allegra con vento leggero ma sofferente con vento forte ( in teoria ) . http://img160.imageshack.us/img160/5...lintel2qz4.jpg http://img160.imageshack.us/img160/3...lintel3gk3.jpg Una storiellina : Si dice che al mondiale a Marseille 2007 questa barca timonata da un certo Potter ( non il mago ) avesse un bulbo al limite inferiore del regolamento previsto in 2,3kg , questo xchè pare che questa barca sia un fulmine con aria da tempesta al limite superiore degli armi velici e un aratro nel range basso , i 200gr di differenza vanno inbarcati a bordo cmq , NON FACCIAMO I FURBI la barca deve pesare cmq 4,00 kg. Le lame di bantok hanno il profilo per tutta la lunghezza , tu dovrai tagliarla e sagomarla , se vorrai farla entrare in una scassa a goccia e il lavoro non sarà molto semplice . ciao |
deriva e bulbo pesano 2500 gr (barca completa 4003gr), l'ho pesati per rientrare nel regolamento. ora non ricordo il peso preciso della deriva e quindi del bulbo vagamente sono i pesi che ho scritto quindi 160- 170 gr deriva bulbo 2340 - 2330, dovrei smontare e ripesare, pensavo che trasferire il peso in eccesso dalla deriva al bulbo giovasse all'andamento. |
Citazione:
Prima di tutto bisogna prendere atto che le differenze tra un profilo a punta e uno tondo non sono molto gradi (perlomeno nelle dimensioni di IOM e classe M), cosi` come le scelte dei costruttori non sono le medesime. Non tutti usano profili a punta del 6% e infatti molte IOM (come cita Ciccio il Widget) usano derive spesse l'8% cioe` il 30% in piu` di quelle di Bantock. Per fare un'altro esempio si possono prendere le appendici di Walicki che con in suoi M ha vinto un po' di mondiali se non ricordo male e che sono certamente piu` spesse del 6% e soprattutto senza il bordo d'attacco affilato. Penso che copiare sia una scelta molto intelligente: inventare l'acqua calda e` abbastanza stupido:wink: Ma copiare avendo compreso i motivi, aiuta a copiare meglio mettendo insieme esperienze anche di campi diversi. A questo punto, perche` qualcuno fa in un modo e qualcun altro in un altro? Se ci si ricollega a quanto detto sui profili, bisogna ricordare che un profilo piu` spesso e` in grado di sviluppare piu` portanza di uno piu` sottile e che un bordo d'attacco arrotondato sopporta meglio gli angoli di incidenza maggiori. Al contrario un profilo piu` sottile e con il bordo d'emtrata sottile fa un po' meno resistenza, ma solo ai bassi angoli di attacco. Pero` la portanza generata dalle appendici che deve essere sviluppata per contrastare lo scarroccio e per "manovrare" e piu` o meno la stessa a parita` di tipologia di barca. Ma la portanza si genera o con una deriva/timone + grande che sviluppa basso cp (coefficiente di portanza) e lavora a basso angolo di attacco o con una piu` piccola che sviluppa un Cp piu` alto a un angolo di attacco maggiore. A questo punto risulta abbastanza evidente che in all round saranno preferibili profili sottili con superfici di appendici piu` grandi (quindi meno resistenza di forma e un po' piu` di superficie bagnata) o appendici un po' piu` piccole con profili piu` spessi (piu` resistenza di forma e meno superficie bagnata). Globalmente non avremo grossi vantaggi ne` da una ne` dall'altra scelta. Se pero` faremo appendici mediamente piccole con profili sottili o mediamente grandi con profili spessi probabilmente qualcosa ci perderemo. Se invece un mezzo nasce per utilizzo "specialistico" a bassa o alta velocita` il compromesso andra` a spostarsi verso miscellanee particolari un po' atipiche, almeno a prima vista. Uscendo dal campo modellistico posso citare un'esperienza che sto facendo in collaborazione con la federazione italiana Moth dove ho potuto verficare l'ultimo strillo ipertecnologico di queste barche a vela che negli ultimi anni hanno introdotto anche i Foil. Li` il Re di utilizzo e` piu` normale, quindi tra la realta` e i calcoli, le differenze sono molto piccole. Dall'esame e` risultato che nessuna delle barche prese in considerazione (bladerider e fastacraft) si sogna di fare profili ipersottili su deriva e timone anche se viaggiano a velocita` molto piu` elevate di quelle dei modelli e con calettamenti molto bassi (almeno sulle derive) Soprattutto il bladerider (attuale CdM) non ha appendici con meno del 12-14 % di spessore relativo e con curvature non troppo arretrate, specie sul timone. Altre barche di quel tipo usano profili con curvature piu` arretrate, pero` risultano un po' piu` critiche e meno facili da condurre. A questo punto, visto il mix di elementi, rimangono ancora da prendere in considerazione almeno 2 aspetti per completare il "progetto" preliminare di una deriva/timone: il dimensionamento della superficie in funzione dell'utilizzo e le problematiche costruttive. Saluti, alla prox |
Bene, nel continuare a ringraziare Claudio x i suoi interventi (esplicativi....), pongo una questione attinente, ma leggermente diversa.... Nelle tante pagine di quella rivista "virtuale" (Professional BoatBuilder - June/July 2005) che vi avevo citato sopra, ad un certo punto si parla del timone.... una delle cose che mi è balzata all'occhio (oltre alle forme/forma consigliata/usata, quella ellittica) è che, secondo la rivista, il timone deve avere il suo asse (dove per asse si intende, nel ns. caso, il tondino in esso affogato per ruotarlo) "perpendicolare" alla linea di galleggiamento e non al fondo dello scafo, questo perché, se fatto come nella seconda ipotesi, nella rotazione, a barca sbandata, il timone diventerebbe un'ala e solleverebbe inutilmente la poppa.... Quindi, "seconda palla" da aggiungere alla prima......:D E' ovvio che l'interesse consiste anche nel conoscere le scelte individuali di costruzione (e qui Luca potrebbe fare una delle sue ottime cronache corredata di immagini come quella di cui al post #9 e quella delle appendici del Widget....:wink:), oltre alla parte teorica.... Ancora un buonissimo vento....:lol: |
1 Allegato/i Intanto ho quasi definito la deriva, misure certamente e anche forma e profilo, un nacaXXXX all'8.5%, qualche immagine e poi la domanda.... http://img133.imageshack.us/img133/9...trematato6.jpg rastremata http://img376.imageshack.us/img376/1...rapeziobp3.jpg testa trapezia... http://img366.imageshack.us/img366/9...profiliyi0.jpg profili... come si vede dai rendering, ho disegnato due possibilità per la testa della deriva, rastremata o trapezoidale, ci sono motivi per preferire luna all'altra? Per gli smanettoni anche il file dxf dei profili esportato da Rhino (non affidabile al 100%)....ma discreto x verifiche.... Buon vento (qui è molto...) e buona serata....:D |
perchè la forma trapezioidale? se argomento già trattato ... chiedo venia :unsure: |
inoltre .. quale è il senso di moto? da dx verso sx o viceversa? scusate le mie banali curiosità ..... |
Personalmente dico che mi piace , ben dimensionata .... come soluzione di testa farei il 1° disegno . Sambra che tu abbia scelto la tipologia Widget per la deriva , farai altrettanto per il timone ? ciao |
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In un articolo dedicato alle aree della deriva sul sito di Lester (Fin area) ci sono parecchi calcoli forse di non immediata comprensione e con allinterno dei coefficienti arbitrari per avere dei risultati più qualitativi che quantitativi. Comunque, se non si vuole fare i conti è importante capire il senso che è racchiuso nella frase The amount of lift needed is a function of the righting moment (which includes the displacement) the height of the rig, the depth of the fin and of course the sail area (which is expressed in the formula as it relates to heel angle). All these things are accounted for in this method. Traducendone il senso generale risulta che la portanza (della deriva) necessaria è direttamente proporzionale al momento raddrizzante globale (peso e forma), alla lunghezza della deriva e alla superficie velica. A questo punto un esame parametrico osservando la media dei modelli ben funzionanti ci può offrire delle preziose informazioni che opportunamente coefficientate possono permetterci, entro un certo range, di prevedere una superficie ragionevole per la deriva. Da alcune osservazioni sulle IOM risulta che la superficie della deriva va mediamente da un minimo di 2,3 a un max di circa 3 dm2. Un classe M, pur avendo maggior momento raddrizzante e più superficie velica in media non ha molta più superficie: diciamo da 2,8 a 3,5 circa. Sugli M ho meno dati e le tipologie di barche, a differenza del quasi monotipo IOM, possono essere anche molto diverse per dislocamento e piani velici. Inoltre, mentre nelle IOM la lunghezza della deriva è quasi uno standard, nei classe M il pescaggio max è molto maggiore e quindi si è più liberi di gestire le forme. E infatti da tenere in considerazione, nel rendimento idro/aerodinamico, il fattore allungamento che è il rapporto tra la lunghezza e la larghezza media: al suo aumentare, aumenta anche il rendimento. Nel momento in cui scegliamo una certa superficie e abbiamo un pescaggio imposto (tipo IOM) non abbiamo molte scelta: a superficie data corrisponderà un certo allungamento. Se invece possiamo giocare di più sul pescaggio (classe M) una deriva stretta e lunga dovrebbe funzionare meglio (a pari superficie) di una larga e corta. Però, al ridursi della larghezza (corda), come abbiamo visto nel mio primo post, si riduce anche il numero di Re. A un numero di Re basso scendono i rendimenti e quindi può essere che quello che guadagniamo da una parte lo buttiamo via dallaltra, alle volte anche con gli interessi. Da osservazioni fatte, sui nostri modelli scendere sotto corde medie di 35-40 mm genera molto spesso problemi a causa del basso RE a meno di usare profili particolari, non volere CP elevati e incrociare le dita. Questo è il motivo fondamentale per cui se noi copiassimo ad esempio una IACC e ne realizzassimo le appendici in scala 1 a 10 o 1 a 20 andremmo incontro solo a guai: le nostre piccole appendici lavorano con rendimenti bassi a causa del basso Re e con un rapporto sfavorevole tra momento sbandante e raddrizzante. Quindi, parlando di forme di derive, si può pensare che per motivi sia strutturali sia idrodinamici siano meglio fare una deriva rastremata, con più corda verso lo scafo e meno verso il bulbo. Il suo centro di portanza si avvicinerà al galleggiamento riducendo il momento sbandante (il cui braccio è approssimabile come distanza tra Centro velico e Centro Deriva). Però nel contempo la corda minore della deriva funzionerà un po peggio e quindi forse meglio non esagerare e scendere sotto ai 40 mm o al 50-60% della corda alla radice. Saluti, alla prox |
Mai pensato di realizzarne una con profilo variabile? |
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Facendo una scassa trapezia in vista laterale e rettangolare in pianta si tratta solo di inserire la lama di deriva e "spessorare" attorno al profilo per bloccare l'incastro. Eventuali problemi e disallineamenti si possono correggere e magari montare altre derive diverse / cambiarne la posizione risulta più facile.:wink: |
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Poi volevo ringraziare sia Claudio (la testa sarà quasi certamente "trapezia", così, in teoria, potrei fare anche derive diverse con la testa uguale...) che Luca x gli interventi, all'origine la deriva era leggermente più piccola (85mmm. in testa, 60mm. alla base), poi le performance di quella di Matthias (che ha una corda di 85 mm. ed è rettangolare) mi hanno fatto venire la voglia di avvicinare la superficie della mia alla sua.... quindi un pelo più grande, cercando di mantenere un profilo abbastanza sottile (la sua è spessa poco più di 6 mm. ....) ma non troppo, ed ho cercato di evitare un bordo d'entrata a "lama di coltello" , ecco, questo è quanto, per ora... sto valutando, intanto, un timone ellittico, mi ricorda quello che avevo disegnato nel 1983 per un 31", furono due belle sorprese, allora, avere la fiducia del progettista di quella barca, basata solo sul mio "occhio" :blink:(e alcuni curvilinee...), e avere poi un timone che rispondeva davvero molto bene...chissà... Buon vento e buona domenica....:D |
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Ciccio , se ti sente Matthias dire che la sua lama è più spessa di 6mm ti butta in acqua mi sa :lol: , la sua lama è 5,2 5,4mm per 85mm di corda 6% profilo Eppler . |
scusate .. ma 'ste derive le progettate come una trave incastrata ad un estremo e carico concentrato all'estremità libera?? ... o perchè tutti le fanno così? |
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Luca, domani dovrei vedere Matthias, per qualche oretta di prove se non piove, mi porto il calibro....:D Buona notte.... |
ciccio59 di idee ce ne sono .. in pratica sto leggendo con molta attenzione ed interesse quello che voi fate. Di tutto mi stò facendo un'idea e sulle cose che non concordo ... vedo di elaborare una mia soluzione alternativa. Ovviamente il mio massimo rispetto sul vostro lavoro. |
...scusate se non ho potuto prima...per profilo variabile intendevo: Perche' non costruire una deriva che ha una parte interna portante formata da una lamina a sezione rettangolare da 4 mm di spessore, mentre la parete esterna a profilo es. Naca può tramite meccanismi vari aumentarne lo spessore? Cosi ad andature portanti potremmo avere un profilo naca con 4-5% di spessore e di bolina aumentarlo... |
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Fra l'altro, le corde delle nostre derive (vedi Reynold) hanno delle lunghezze piuttosto ridicole, non sono particolarmente esperto, ma siamo sicuri che tutto questo accanimento sulla ricerca del profilo sia rilevante? |
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Un'altra questioncina, già in parte esposta.... ma questo timone (siamo a lui, la deriva mi sembra una cosa quasi assodata.... Claudio è stato molto chiaro...il resto è frutto di scelte individuali e, magari, di cu@o...), il suo bordo d'entrata sarà meglio che sia perpendicolare alla linea di galleggiamento o al fondo dello scafo? O una via di mezzo "calcolata"? Terza palla... (o quarta?....)....:D Buon vento..... |
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Citazione:
guarda qui: http://www.baronerosso.it/forum/1106874-post12.html è spiegato forse meglio ciò che intendevo.... parliamo di scafo sbandato (in bolina, quindi al limite... dello stallo delle appendici...) e di un timone con bordo d'entrata e asse di rotazione "perpendicolare" alla linea di fondo/mezzeria dello scafo (che sarà di 10-14° inclinata rispetto alla linea di galleggiamento), alla rotazione del timone (per contrastare l'orza...) corrisponderebbe uno spostamento dell'estremità inferiore della pala lateralmente rispetto allo scafo.... questo produrrebbe lo stesso effetto di un'ala inclinata verso il basso, spingendo verso l'alto così la poppa e facendo deviare lo scafo ...giusto? Allora facciamo questo timone con asse e bordo d'entrata perpendicolare alla linea di galleggiamento? Spero di essermi spiegato meglio....:wacko: Buon vento....:D |
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